Rapporto con i genitori

Eowyn, queste frasi da parte di mia madre le ho sentite una marea di volte, considera che cerca anche di organizzare la sessione d'esami a mio fratello, che purtroppo ancora non è abbastanza forte da mettere un muro per queste cose.
Mio padre invece ha sempre avuto la fissa della libera professione: per lui se sei libero professionista vai bene, perché non hai nessuno sopra di te, un lavoro dipendente è di serie B, perché devi sempre obbedire al capo. Io me ne son fregata e ho scelto una facoltà nella quale per forza di cose mi troverò a fare un lavoro dipendente (per me non è un problema), mentre mio fratello subisce molto queste pressioni, e infatti dice che vuole studiare fisioterapia perché lì "non ha nessuno che gli dice cosa deve fare". Ora è iscritto a scienze infermieristiche perché l'anno scorso non entrò a fisioterapia, e mio padre accetta la cosa solo ed esclusivamente in visione del cambio di facoltà (che nemmeno è scontato, dati i posti disponibili), altrimenti ha detto, testuali parole, che "tanto vale prendergli un'attività che gestisce lui, che senso ha studiare per essere un infermiere figlio di un medico?".    

C'è da dire che se sono più "libera" probabilmente è dovuto anche alle mie ribellioni adolescenziali, litigavo in continuazione con i miei genitori (soprattutto con mio padre) molto pesantemente, più volte me ne sono andata di casa e sono rimasta parecchi giorni da mia nonna. E' stato un periodo travagliato, ma forse grazie a questo sono più padrona della mia vita.  

Mi associo a tutte voi...   
Anche io ho un genitore (mia madre) che è una maniaca del controllo: lei fa tutto da sola, perchè solo lei sa farlo nel modo giusto, si carica addosso tutti i problemi del mondo e tenta di risolverli... Quando vede che io sono similissima a lei, se ne compiace dicendomi "Sei proprio come me, a capo di ogni situazione, organizzatrice fino al midollo!!"

Per quanto riguarda le pressioni che riceviamo sulla carriera universitaria, credo che i nostri genitori siano tutti figli della stessa "generazione": loro si sentono soddisfatti e realizzati perchè lavorando hanno potuto farci studiare, a loro avviso è giusto e doveroso che noi utilizziamo la nostra gioventù per prendere una laurea "UTILE"... Prima il dovere e poi il piacere!!
Noto che moltissime di noi hanno un senso del dovere quasi sconsiderato, come se dovessimo essere  il perfetto risultato finale del lavoro di generazioni e generazioni!

Mulan, non sai quanto io rimpianga il fatto di non essermi mai ribellata ai miei durante l'adolescenza: adesso, ogni volta che tento di dire la mia, sembra una mancanza di rispetto enorme, un "uscire dal seminato"!!

Ragazze e voi come siete messe sul fronte "indipendenza economica"? Eowyn tu mi pare di capire che sei già indipendente.. Per me è un tasto piuttosto dolente, per mio padre "è una follia lavorare mentre si studia a meno che non sia assolutamente necessario", lo so che è un'immensa fortuna, non voglio sembrare un'ingrata, però a me manca anche quel minimo d'indipendenza, mi manca ma mi sentirei in colpa a cercare un lavoro, perché "guarda che un lavoro è impegnativo, guarda che poi non hai più tempo per studiare e allunghi le cose, adesso devi SOLO pensare a studiare, ma a cosa ti servono i soldi? te li diamo noi se vuoi", ma io non voglio chiedere i soldi a loro, insomma tutto è puntato esclusivamente su questo studio, è l'UNICA cosa a cui devo pensare ora, e i sensi di colpa lievitano perché è l'unica responsabilità che ho in questo momento e sono più lenta degli altri anche se devo fare una sola cosa.. è un po' demoralizzante

A 27 anni, credo che tu sia perfettamente in grado di trovarti un lavoro senza chiedere il permesso ai tuoi. E, sempre senza chiedere il permesso ai tuoi, puoi anche mollare lo studio, se ritieni che questo sia meglio PER TE.

Il raggiungimento dello stadio "adulto" prevede necessariamente degli strappi. L'affermazione della propria personalità a volte cozza con le aspettative degli altri, ma da un certo punto in avanti è inevitabile (e anche molto sano, direi) tracciare il proprio percorso. Non date ai vostri genitori la possibilità di azzerare la vostra autostima. Fate le vostre scelte e siate coerenti: solo così sarete inattaccabili.

Per me anche volendo è sempre stato impossibile lavorare durante l'università, perché frequento un'università privata dove l'impostazione è proprio da "studente full-time", quindi giornate piene di corsi con obbligo di frequenza, lavori di gruppo in continuazione, prescia di fare esami perché sennò ti ritrovi una retta in più da pagare.  Do ripetizioni, questo sì, ma di certo non ho chissà quali entrate, anche se ad esempio mi permettono di farmi una vacanza all'anno senza chiedere niente ai miei, e non è poco.  
Secondo me quindi il discorso del lavorare mentre si studia è molto relativo, nel senso che dipende da come è strutturato il corso di laure, dal tempo a disposizione e altre cose così, non credo che in assoluto si debba o non si debba fare. Se tu senti di voler lavorare perché non dovresti farlo? Non credo tu vada a rapinare le banche insomma!  
chiaretta, tu in questo momento stai quindi vivendo lo studio come una responsabilità verso i tuoi? Immagino come possa essere demoralizzante e fonte di ansia, sei sicura che è quello che vuoi veramente?

EDIT: sincro con Oni.

Oh ragazze questo topic capita a fagiolo!
In questi giorni penso spesso al rapporto con i miei, al fatto che vogliono avere il controllo su tutto, ecc..., e il problema grosso è che io e mio marito viviamo con loro; c'è una casetta in cui potremmo andare a vivere per conto nostro ma è affittata fino alla fine del 2016   
Altro enorme problema è che io non ho la patente quindi non possiamo prendere casa altrove altrimenti resterei bloccata per l'assenza di mezzi. Ci sono giorni in cui questa situazione mi deprime, io ho un rapporto meraviglioso con loro però vorrei essere finalmente libera e indipendente in tutto!
Figuratevi che settimana scorsa li ho avvertiti, per correttezza, che sarebbe venuto a prendermi in auto il mio migliore amico per fare una passeggiata altrove e loro hanno fatto storie dicendo che non erano contenti che portavo il loro nipotino in giro con uno sconosciuto   Questo solo perché lui abita lontano e non ci vediamo spesso...

Vorrebbero scegliere con chi esco, come mi vesto, dove vado, però se sono con mio marito magicamente si fidano e posso fare qualsiasi cosa senza domande da parte loro. Ok, sono giovane ma ora ho la mia vita ed è da un pezzo che ho la testa sulle spalle, spero se ne accorgano presto, anche se non si rendono nemmeno di fare così, ogni volta mi dicono che ho un sacco di libertà     

Scusate lo sfogo ma sono veramente stressata a volte, vengo trattata come un'adolescente ribelle   

Oni hai ragionissima, e capisco il tuo punto di vista.. in realtà io non devo chiedere il permesso a nessuno per niente, se volessi potrei andare a lavorare o anche mollare gli studi, ne sarebbero dispiaciuti ma non farebbero tragedie.. io però mi sentirei in colpa, da un lato perché saprei che ci rimarrebbero male (sapendo che avrebbero voluto che terminassi senza mettere in mezzo altre cose) dall'altro perché il loro investimento economico, ma non solo, anche di supporto psicologico (perché in questi anni mi rendo conto che a volte mi sono comportata da pazza e ho pesato, e loro sempre a cercare di darmi supporto) è stato davvero enorme... razionalmente so che mollare adesso (o anche pensare di lavorare per essere indipendente per forza in questo preciso momento, a parte il fatto che sto facendo dei lavori di ricerca indipendenti dalla mia università e che in realtà non mi servono per prendere la laurea, per cui tecnicamente starei lavorando, solo che non vengo pagata) sarebbe una cosa davvero stupida, emotivamente lo vorrei, perché sono stanca, ma obiettivamente la cosa più intelligente che posso fare è stringere i denti qualche mese e studiare più che posso per finire gli ultimi esami, senza perdere tempo, dovrebbe essere semplice.. solo che non ci sto riuscendo, è quasi un anno che devo fare questa cosa e procedo lentamente, facendo in mesi una cosa che potrei fare in due settimane e il non riuscirci, il non avere tutta la carica per concludere, vedere che tutti quelli che ti circondano ci sono riusciti e a differenza di te hanno trovato la forza, è frustrante.. è vero che i miei hanno sempre sottolineato l'importanza dello studio e del pensare al lavoro una volta terminati gli studi (e questo me l'hanno inculcato, ed è dipeso anche dal fatto che mia madre ha avuto una vita lavorativa più travagliata soltanto perché le mancava quel pezzo di carta, e se ne è sempre pentita) però il tipo di percorso che ho scelto non mi è stato imposto da nessuno, lì ho fatto tutto da sola (anzi mio padre era piuttosto perplesso della mia scelta), avrei anche potuto prendere un'altra laurea in una cosa totalmente opposta e sarebbero stati felicissimi, e quando ho cominciato sapevo che per forza di cose non avrei avuto una laurea prima dei 26 anni, più probabilmente 27 (e infatti sta andando così) e che non sarei stata indipendente per molto tempo, lo sapevo già, solo che adesso che ci sono dentro fino al collo mi sta pesando, e non vedo altra via di uscita se non terminare il prima possibile, solo che mi ci sta riuscendo male, non ho più carica, non ho più la forza per affrontare tutta l'ansia degli esami, e ci sto male

@Trottolina La patente si può prendere in qualunque momento. A prescindere da tutto, sarebbe importante che tu sapessi guidare, visto che hai anche un bimbo.

@Chiaretta Ti fa stare più male la prospettiva di non concludere gli studi o quella di dover dipendere ancora dai tuoi fino a data da definire?

Oni sicuramente quella di non concludere, mi sentirei liberata da un grosso peso mollando, ma poi sarebbe devastante sotto altri punti di vista.. il concludere avrebbe anche ovviamente la conseguenza del rendermi più indipendente, o perlomeno di avvicinarmici perché so che non sarebbe lo stesso una cosa immediata.. solo che sia che io molli sia che non molli non mi sta riuscendo di concludere in ogni caso..

Forse la cosa che temi di più è proprio l'indipendenza?