Noi e il rapporto dei nostri genitori

Non so se dal titolo si capisce il concetto, mi riferisco a quelle situazioni in cui siamo coinvolte nel rapporto dei nostri genitori, nella loro vita di coppia.
Negli ultimi 2 anni sto notando come sempre di più i miei si rivolgano a me quando attraversano momenti di difficoltà. E così mi tocca fare un po' da amica, un po' da spalla su cui piangere e un po' da arbitro nelle loro discussioni. Non è sempre facile! A volte mi verrebbe voglia di dire loro di vedersela da soli senza coinvolgermi, altre volte mi viene da sorridere.
Stasera stavo parlando in privato con mio padre (sempre di come vanno le cose tra lui e mia madre) e alla fine lui mi ha abbracciata con le lacrime agli occhi e mi ha detto "Sei il mio amore. Dopo la mamma vieni tu" e io sono sentita invasa da una serie di emozioni diverse e intense. E' una cosa bella, perchè è sempre bello quando mio padre mi abbraccia e mi fa capire che mi apprezza e mi vuole bene. E' una cosa strana, perchè anche se sono sua figlia per lui mia mamma viene prima. E' una cosa bella, perchè mia mamma è la persona più importante per lui, anche adesso dopo 30 anni di matrimonio, anche se le cose non vanno proprio perfettamente.
A volte mi sembra di dare consigli amorosi a ragazzini   Solo che bisogna stare molto attenti a non parteggiare troppo nè per l'uno nè per l'altro.
Voi come fate?

Fortunatamente i miei non hanno mai avuto problemi di questo tipo e se ne hanno avuti, non li hanno riversati su noi figli. Ecco, in un mondo ideale credo che un genitore dovrebbe smazzarsi questi problemi unicamente col coniuge e non mettere i figli nella difficile posizione di arbitri e/o complici e/o capri espiatori. Anche perché, comunque, ciò che accade in una coppia è noto nella sua totalità solo ai diretti interessati...

Io sono stata a lungo, inconsapevolmente, la chiave di volta nella relazione tra mia mamma e il suo ex marito. Era una situazione tediosa e stressante. Poi io sono andata a convivere e tempo un anno si sono separati. Anche dopo è stato difficile tirarmene fuori perchè mi sentivo sempre responsabile di cose che in realtà non erano responsabilità mia, in particolar modo mio fratello. Mio marito mi ha fatto capire che non era nè giusto nè sano questo tipo di comportamento. Ora ho una famiglia mia e di questa mi devo occupare, anche perchè come dice Oni, certe cose si possono risolvere solo se si fa parte della coppia.

Eh, avete ragione...onestamente a volte anche io vorrei prendere le distanze! ma per certi versi, da quando si sfogano con me le cose vanno meglio, perchè riesco a bilanciare un po' i punti di vista nell'interesse comune della famiglia, di cui per ora anche io faccio parte, vivendo ancora sotto il loro tetto. Purtroppo anche i miei nonni avevano questo tipo di problemi (pochi anni fa si sono separati dopo una vita passata a urlarsi dietro anche a causa dei tradimenti di mio nonno, di cui mia nonna mi ha raccontato tutto fin da quando ero adolescente ) e anche i genitori del mio ragazzo li hanno. Per cui si può dire che sono letteralmente contornata solo da esempi di famiglie (coppie) che vanno un po' a rotoli (magari perchè non ben assortite in partenza) e non vedo l'ora di fare anche come Zara, avere la mia famiglia e vivere sereni!
Però per adesso è anche difficile (se non impossibile) disinteressarsene....anche perchè negli ultimi anni ho sempre sentito mia madre lamentarsi del rapporto con mio padre e finalmente da un paio di anni le cose sembrano andare un pochino meglio. Diciamo che io riesco a farli ragionare e a smussare alcune loro prese di posizione.

Jillian, comincia a prendere le distanze...