I nostri racconti di parto
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Re: I nostri racconti di parto
Visto che si sta parlando un sacco di parto in casa e argomenti simili, mi è venuta voglia di condividere con voi il racconto del mio parto .
Era da un paio di giorni che mio marito mi diceva che di notte mi muovevo tantissimo, io non mi svegliavo neppure ma mi sentivo alla fine del percorso. Facevo fatica a prendere impegni per i giorni successivi e avevo detto a Lele nella mia pancia, che ero pronta per accoglierlo (una settimana prima mi ero fatta prendere dal panico e volevo che rimanesse dentro di me ).
La mattina del 12 settembre del 2009 mi sono svegliata alle 7:20, era un sabato, dovevamo andare a comprare il regalo di battesimo della bimba di amici che avremmo festeggiato il giorno successivo. Sento dentro la pancia uno stock strano, come se si rompesse un palloncino. Mi sono immobilizzata e ho aspettato che succedesse qualcosa, ma nulla. Allora mi alzo per andare a fare pipì e sento che inizia a colarmi del liquido.
Vado in bagno e dico a N: “Si inizia”. Lui in un minuto era già in piedi (solitamente ci impiega dai 20 ai 30 minuti in giorni non lavorativi ) e mi ha portato il telefono. Chiamo Laura, la mia amica ostetrica, e le racconto. Lei mi suggerisce di mettermi un asciugamanino in modo da vedere il colore del liquido. Io ero un po’ in ansia perché avevo notato che era sul verde.
Ci prepariamo con calma, mi lavo, N si fa la doccia, passiamo dai suoi a prendere un po’ di frutta secca e alle 9 arriviamo in ospedale dove ci aspetta Laura. Nel frattempo inizio a sentire le prime contrazioni ma rido un sacco in macchina con N.
Saliamo in reparto, la ginecologa mi visita e mi ricoverano. Vado in stanza, sono sola con mio marito e Laura, mi cambio. Faccio il tracciato camminando per la stanza perché le contrazioni continuano e diventano sempre più dolorose, ma continuo a scherzare su ogni cosa.
Il mio desiderio era di poter partorire in acqua, ma non sapevo che avere il liquido tinto fosse un problema e non mi verrà detto per settimane. Laura sa di questo mio desiderio perciò svia la domanda e mi propone altre posizioni che mi possano dare sollievo. Verso le 10:30 mi propone di andare in doccia e fanno i turni lei e N a stare dentro il bagno con me, perché c’era molto caldo, visto che io era nuda e alzavo mano a mano la temperatura quando mi abituavo al calore. Le contrazioni sono sempre più vicine e alcune sono continue e piango quando sento che non calano di intensità. Li vedo preoccupati e scherzo sul fatto che anche se sto partorendo non sono scema. Tutti e due mi dicono che il problema è solo il caldo. Successivamente mi diranno che N era preoccupato che io soffrissi tanto e non stesse procedendo il travaglio, visto che nessuna mi visitava dal ricovero.
Laura invece era preoccupata perché non conosceva una delle ostetriche in turno nel pomeriggio e l’altra, che conosceva, era molto interventista e con un modo brusco per cui stava cercando di fare in modo che le cose fossero come io volevo.
Rimango in doccia fino al primo pomeriggio, in cui mi viene proposto di trasferirmi in stanza visto che secondo Laura sono alla fine.
Vado in sala “travaglio” che altro non è che una stanza con una poltrona, un letto matrimoniale, degli armadi e una grande cassettiera. Mi metto in ginocchio sulla poltrona con le braccia rivolte dietro lo schienale e lì rimango per un bel po’. Laura di chiede di potermi visitare e constata che sono di quasi 8 cm.
Torno sulla poltrona, dopo aver provato la palla e altre posizioni, ma questa volta con le testa e le gambe sui braccioli messa di traverso tipo. Ad ogni contrazione N mi sventola con la cartellina degli esami e il dolore è sempre più forte. Mi propongono di andare in bagno, ma non voglio e dopo un po’ di insistenze mi ci portano. Al ritorno vedono che il bimbo ha cambiato posizione e mi propongono di mettermi seduta su una specie di cuscino rigido fatto a U. N si mette seduto sulla poltrona e io sono seduta ai suoi piedi.
Di questa fase non ho molti ricordi, o meglio ne ho vari, ma non in successione cronologica: ho detto a Laura che il suo è il mestiere più brutto del mondo perché cerca di convincere le donne che partorire è una cosa bella (mesi dopo mi ha detto che ci era rimasta molto male ), dopo un po’ ho detto che partorire è la cosa più bella del mondo , ho iniziato ad urlare quando ho iniziato a sentire il bisogno di spingere, volevo sentire il battito di Lele per cui hanno alzato il volume, quel suono mi cullava quasi ma mi sentivo proprio in un mondo parallelo.
Quando ho iniziato a spingere è stata proprio una liberazione, ma non sentivo più le contrazioni per cui spingevo quasi continuamente. Mi hanno detto di non spingere così forte, ma non sapevo proprio come fare. Laura mi ha detto di aspettare, di ascoltarmi, che era normale sentire le contrazioni più distanziate, dovevamo dare il tempo a me e a Lele.
L’altra ostetrica ha spento le luci, che già erano basse e ha tirato giù le tapparelle. Dopo un po’ ho sentito una nuova contrazione e ho spinto, Lele è uscito con la testa e dopo poco con tutto il corpo. Aveva il cordone ombelicale attorcigliato intorno al collo e attorno al polso con cui tirava il cordone del collo .
Laura me lo ha dato in braccio e N era commosso e mi abbracciava. Dopo qualche minuto Laura mi ha detto che secondo lei il cordone non batteva più, le ho detto aspettiamo un po’ e mi ha dato il cordone in mano. Ho guardato Lele con questi occhioni profondissimi e quando mi sono sentita pronta (effettivamente non batteva più quando mi era stato dato in mano), ho detto che si poteva tagliare.
Nonostante sia molto sensibile al sangue e temeva di non arrivare alla fine del parto, quando Laura gli ha dato le forbici non ha esitato ed ha tagliato lui il cordone.
Quando è uscita la placenta, ho chiesto di vederla e anche N lo ha fatto. Mi è quasi dispiaciuto lasciarla andare via.
Mi hanno fatto alzare, ma sono semisvenuta. N mi teneva su e Laura mi ha detto “Ho io Emanuele” ma io non l’ho mollato. Mi hanno fatto stendere sul letto per mettermi i punti perché mi ero lacerata.
Non ho sentito nulla, vedevo solo questo cucciolotto stretto a me, N che lo accarezzava e parlava piano piano e questa immagine credo che me la terrò dentro per tutta la vita .
Eccolo qui dopo un'oretta
Era da un paio di giorni che mio marito mi diceva che di notte mi muovevo tantissimo, io non mi svegliavo neppure ma mi sentivo alla fine del percorso. Facevo fatica a prendere impegni per i giorni successivi e avevo detto a Lele nella mia pancia, che ero pronta per accoglierlo (una settimana prima mi ero fatta prendere dal panico e volevo che rimanesse dentro di me ).
La mattina del 12 settembre del 2009 mi sono svegliata alle 7:20, era un sabato, dovevamo andare a comprare il regalo di battesimo della bimba di amici che avremmo festeggiato il giorno successivo. Sento dentro la pancia uno stock strano, come se si rompesse un palloncino. Mi sono immobilizzata e ho aspettato che succedesse qualcosa, ma nulla. Allora mi alzo per andare a fare pipì e sento che inizia a colarmi del liquido.
Vado in bagno e dico a N: “Si inizia”. Lui in un minuto era già in piedi (solitamente ci impiega dai 20 ai 30 minuti in giorni non lavorativi ) e mi ha portato il telefono. Chiamo Laura, la mia amica ostetrica, e le racconto. Lei mi suggerisce di mettermi un asciugamanino in modo da vedere il colore del liquido. Io ero un po’ in ansia perché avevo notato che era sul verde.
Ci prepariamo con calma, mi lavo, N si fa la doccia, passiamo dai suoi a prendere un po’ di frutta secca e alle 9 arriviamo in ospedale dove ci aspetta Laura. Nel frattempo inizio a sentire le prime contrazioni ma rido un sacco in macchina con N.
Saliamo in reparto, la ginecologa mi visita e mi ricoverano. Vado in stanza, sono sola con mio marito e Laura, mi cambio. Faccio il tracciato camminando per la stanza perché le contrazioni continuano e diventano sempre più dolorose, ma continuo a scherzare su ogni cosa.
Il mio desiderio era di poter partorire in acqua, ma non sapevo che avere il liquido tinto fosse un problema e non mi verrà detto per settimane. Laura sa di questo mio desiderio perciò svia la domanda e mi propone altre posizioni che mi possano dare sollievo. Verso le 10:30 mi propone di andare in doccia e fanno i turni lei e N a stare dentro il bagno con me, perché c’era molto caldo, visto che io era nuda e alzavo mano a mano la temperatura quando mi abituavo al calore. Le contrazioni sono sempre più vicine e alcune sono continue e piango quando sento che non calano di intensità. Li vedo preoccupati e scherzo sul fatto che anche se sto partorendo non sono scema. Tutti e due mi dicono che il problema è solo il caldo. Successivamente mi diranno che N era preoccupato che io soffrissi tanto e non stesse procedendo il travaglio, visto che nessuna mi visitava dal ricovero.
Laura invece era preoccupata perché non conosceva una delle ostetriche in turno nel pomeriggio e l’altra, che conosceva, era molto interventista e con un modo brusco per cui stava cercando di fare in modo che le cose fossero come io volevo.
Rimango in doccia fino al primo pomeriggio, in cui mi viene proposto di trasferirmi in stanza visto che secondo Laura sono alla fine.
Vado in sala “travaglio” che altro non è che una stanza con una poltrona, un letto matrimoniale, degli armadi e una grande cassettiera. Mi metto in ginocchio sulla poltrona con le braccia rivolte dietro lo schienale e lì rimango per un bel po’. Laura di chiede di potermi visitare e constata che sono di quasi 8 cm.
Torno sulla poltrona, dopo aver provato la palla e altre posizioni, ma questa volta con le testa e le gambe sui braccioli messa di traverso tipo. Ad ogni contrazione N mi sventola con la cartellina degli esami e il dolore è sempre più forte. Mi propongono di andare in bagno, ma non voglio e dopo un po’ di insistenze mi ci portano. Al ritorno vedono che il bimbo ha cambiato posizione e mi propongono di mettermi seduta su una specie di cuscino rigido fatto a U. N si mette seduto sulla poltrona e io sono seduta ai suoi piedi.
Di questa fase non ho molti ricordi, o meglio ne ho vari, ma non in successione cronologica: ho detto a Laura che il suo è il mestiere più brutto del mondo perché cerca di convincere le donne che partorire è una cosa bella (mesi dopo mi ha detto che ci era rimasta molto male ), dopo un po’ ho detto che partorire è la cosa più bella del mondo , ho iniziato ad urlare quando ho iniziato a sentire il bisogno di spingere, volevo sentire il battito di Lele per cui hanno alzato il volume, quel suono mi cullava quasi ma mi sentivo proprio in un mondo parallelo.
Quando ho iniziato a spingere è stata proprio una liberazione, ma non sentivo più le contrazioni per cui spingevo quasi continuamente. Mi hanno detto di non spingere così forte, ma non sapevo proprio come fare. Laura mi ha detto di aspettare, di ascoltarmi, che era normale sentire le contrazioni più distanziate, dovevamo dare il tempo a me e a Lele.
L’altra ostetrica ha spento le luci, che già erano basse e ha tirato giù le tapparelle. Dopo un po’ ho sentito una nuova contrazione e ho spinto, Lele è uscito con la testa e dopo poco con tutto il corpo. Aveva il cordone ombelicale attorcigliato intorno al collo e attorno al polso con cui tirava il cordone del collo .
Laura me lo ha dato in braccio e N era commosso e mi abbracciava. Dopo qualche minuto Laura mi ha detto che secondo lei il cordone non batteva più, le ho detto aspettiamo un po’ e mi ha dato il cordone in mano. Ho guardato Lele con questi occhioni profondissimi e quando mi sono sentita pronta (effettivamente non batteva più quando mi era stato dato in mano), ho detto che si poteva tagliare.
Nonostante sia molto sensibile al sangue e temeva di non arrivare alla fine del parto, quando Laura gli ha dato le forbici non ha esitato ed ha tagliato lui il cordone.
Quando è uscita la placenta, ho chiesto di vederla e anche N lo ha fatto. Mi è quasi dispiaciuto lasciarla andare via.
Mi hanno fatto alzare, ma sono semisvenuta. N mi teneva su e Laura mi ha detto “Ho io Emanuele” ma io non l’ho mollato. Mi hanno fatto stendere sul letto per mettermi i punti perché mi ero lacerata.
Non ho sentito nulla, vedevo solo questo cucciolotto stretto a me, N che lo accarezzava e parlava piano piano e questa immagine credo che me la terrò dentro per tutta la vita .
Eccolo qui dopo un'oretta
Julie- Numero di messaggi : 1252
Età : 40
Data d'iscrizione : 14.11.11
Re: I nostri racconti di parto
Grazie Julie, che bellissimo parto che hai avuto...e il tuo bimbo appena nato era stupendo e sereno
sea- Numero di messaggi : 5056
Età : 47
Data d'iscrizione : 19.04.08
Re: I nostri racconti di parto
Ettav che esperienza tremenda che rabbia m'è venuta!!
Julie,sei stata bravissima
Julie,sei stata bravissima
Cinzia- Numero di messaggi : 3094
Età : 41
Data d'iscrizione : 21.07.11
Re: I nostri racconti di parto
grazie Cinzia... a volte rimpiango di non aver avuto un bel parto naturale ad esempio come quello di Julie, tuo figlio era davvero bellissimo!!! e complimenti per il marito, bravo così si fa!
ettav- Numero di messaggi : 1672
Età : 49
Località : Rescaldina MI
Data d'iscrizione : 12.11.11
La nascita di Brenno
Che dire...con il senno di poi questo parto è stato la naturale evoluzione di una gravidanza molto serena, dove più che la mamma è stato il bambino il vero protagonista.
Brenno ha iniziato a stupirmi sin dal concepimento, quando è arrivato veloce come un fulmine in un momento inaspettato, dopo una dolorosa geu (la terza) ed in un momento di evoluzione mia personale....
Si è sempre distinto dai fratellini per la sensibilità con cui rispondeva alle mie richieste di "presenza", dandomi sempre un calcetto al momento giusto dalla pancia...mi ha sempre rassicurata, in questa gravidanza non ho mai avuto paura che potesse essere malato, o che io potessi non stare bene...
Memore delle mie precedenti esperienze, in cui i travagli erano partiti a 38 ed a 37 settimane con bimbi con buon peso, e vedendo le dimensioni della pancia già a 35 settimane, ero pronta a partorire già dall'inizio della 37esima....tante contrazioni ogni giorno, tanto movimento dentro, ma nulla si muove veramente ed i giorni passano sereni nell'attesa, che devo ammettere, mi piace davvero tanto…imputo a questa mia sensazione il "ritardo" e penso che va bene così..la pancia cresce molto, sento i movimenti sempre costanti ma molto ovattati e capisco che lui cresce.
Arriva Pasqua (38 + qualche giorno) e viene l'ostetrica a cui chiedo, finalmente, di visitarmi....collo morbido, ma posteriore e bimbo alto, sopra lo scavo pelvico...nulla si è veramente mosso, nonostante le mie contrazioni (comunque mai veramente dolorose)...un po' ci rimango, non male, ma stupita...bene, mi sa che vedrò le 40 settimane....
L'ostetrica mi consiglia di mettermi carponi, il bimbo, oltre ad essere alto, sembra essere anche posteriore, ossia con la sua schiena appoggiata alla mia schiena, posizione non favorevole all'espulsione, ma che di solito si corregge durante la discesa…vedo le ostetriche assolutamente serene e questa notizia non mi scompone…ho fiducia nel bimbo, che già mi ha fatto capire di essere determinato e deciso a fare come vuole (e come è meglio….)
Passano i giorni e scemano anche le contrazioni preparatorie...tutto si ferma ed io sto sempre meglio...il parto sembra lontanissimo; unica nota la pancia si è abbassata, mi è passato anche il reflusso, ma non sento i dolori al bacino tipici del pre-parto….Tocco le 40 settimane e potrei fare una corsa in bicicletta da tanto che mi sento bene….la pancia è grossa, ma non esagerata e sento sempre i movimenti di Brenno molto ovattati ma vigorosi…immagino quanto stretto stia lì dentro…..ma lui, forse percependo la mia "insicurezza" nel trovarmi oltre le 40 settimane (situazione davvero nuova per me) mi dà sempre segnali di quanto stia bene…se ci penso col senno di poi è davvero incredibile.ogni volta che mi veniva un minimo dubbio sulla sua salute (perché non nasce? ci sarà qualcosa che non va? come starà?) ecco che mi arrivavano calci e manate tali da farmi capire quanta vitalità ci fosse dentro di me.
Rivedo l'ostetrica che è sempre serafica e trasuda serenità, poi mi confiderà, a parto avvenuto, che aveva pensato anche che qualcosa di meccanico impedisse al bimbo di scendere…troppo strano che, vista l'epoca, vista la mia storia ostetrica e visto il peso, il bimbo non poggiasse nemmeno sul collo dell'utero
Arrivo a 40+2 ed orami non ci penso più...le aspettative mi fanno male.
Sono le 23 di sera del 18 aprile e vado a letto, a tutto penso fuochè a partorire....è arrivata mia suocera ed i bimbi dormono con lei..mi giro e rigiro e sento contrazioni dolorose ogni 10 minuti circa..sì, queste fanno male, sono diverse dal solito..ma molto rade…mi si accendono i sensi, inizio a gioire dentro di me…ci siamo!
Dopo 30 minuti non riesco a stare a letto e scendo in salone dove c'è mio marito che si è addormentato davanti alla tv..lo sveglio e gli dico che ci siamo..lo sento...vado in doccia e tutto continua...ogni 5 minuti ed il dolore aumenta.
Esco dalla doccia e memore del parto di Alessandro, chiamo l'ostetrica che arriva dopo 40 minuti e mi trova a passeggiare intorno al tavolo con mio marito che mi guarda...ci sediamo e scriviamo la cartella del parto, ridiamo e poco dopo arriva anche la seconda, una ragazza giovane e davvero brava e dolce..."Non sembri in travaglio, ti direbbero in H", esordisce e ridiamo tutti!
Invece lo sono eccome, dopo mezz'ora vado su in camera da sola e loro rimangono giù, capendo al volo il mio bisogno di stare sola senza nessuno intorno...iniziano le contrazioni del travaglio attivo e fanno, finalmente male..riconosco quel dolore...è ancora sopportabile e mi piace, sì...sono ancora in quella fase in cui l'euforia e la voglia di far nascere il proprio cucciolo supera ogni cosa, anche la paura....
Tutto va avanti velocemente, mi sembra ed inizio a soffrire veramente sono circa le 3 e sono in travaglio dalle 23.30 circa....mi fa male anche la schiena, indice che il bimbo è ancora posteriore, ed accantono la cosa perchè mi spaventa..ma ho fiducia che Brenno sappia cosa si deve fare, so che ruoterà...sono pochissimi i bimbi che rimangono posteriori...mi dico...andiamo avanti....
Arrivano le ostetriche e vedendomi così capiscono che sono quasi a dilatazione completa, così avverto che iniziano a stendere teli e nylon ed io mi metto carponi su un tappetino ai piedi del mio letto con la pancia appoggiata al bordo del letto e le contrazioni arrivano, come in ogni mio parto, a raffica…non molto lunghe, sul minuto massimo ed ogni 30 secondi…le sopporto bene, meglio delle altre volte ed aspetto di sentire i premiti….so di essere completa, riconosco il dolore….
Ma nulla si muove….si continua con questa cadenza, contrazione fortissima senza che io senta l'istinto di spingere…allora, dopo un po' chiedo all'ostetrica di visitarmi per la prima volta …lei lo fa e mi dice che sono a dilatazione completa (lo sapevo, ma perché non sento i premittiiiiii???) e mi dice che la testa è ancora alta e che devo spingere io, se me la sento..ma io non sento di spingere, ma subire una raffica così di contrazioni è dura e mi sto stancando velocemente.
Inizio così a provare ogni posizione possibile e provo a spingere piano piano anche se non ne sento la necessità…quando sono in piedi, appoggiata all'ostetrica, sento qualche premito, nella parte finale della contrazione, finalmente..sono le 4.30, ed è dalle 4 che sono a dilatazione completa.
Ma qua inizia il mio calvario….spingere mi fa malissimo il retto…mi sembra di rompermi, vado in tilt…così spingo ma alla fine della contrazione mi chiudo, come a proteggermi..mi accorgo che tendo istintivamente a chiudere le gambe…dentro di me sento che in qualche modo ho accettato la lacerazione potenziale alla vagina, ma sentire che tutto il peso dello sforzo è dietro mi destabilizza, ho paura…per di più spingo a vuoto, ossia senza sentire che la testa scende e mi demoralizzo….
Così chiedo di mettermi seduta con le braccia appoggiate alle gambe della seconda ostetrica che mi sorregge la schiena…le do le spalle in pratica…messa così spingo più "davanti" e sento, per la prima volta, (erano le 5 circa) la testa che si muove dal fondo dove era relegata.
Ho trovato la posizione che mi piace, che ottimizza i miei sforzi e che mi fa meno male….
l'ostetrica mi dà coraggio..mi dice che devo spingere per far rompere il sacco, che è sicuramente quello che rallenta il tutto…io inizio la mia cantilena di "non ce la faccio più", tra qualche singhiozzo di pianto e risata per la situazione in cui dico a Maria (la seconda) "alla faccia delle 3 spinte fatte con Alessandro!!"….ero davvero esausta…vomitavo parecchio (la cena, acqua miele che avevano provato a darmi), ero sudatissima e mi facevano male tutti i muscoli del corpo…spingeva per quasi un minuti ogni 30-40 secondi ed andavo avanti da quasi due ore.
Questa fase per me è stata incredibile..ho perso il senso di tutto, del tempo, del dolore, delle persone presenti, dei figli che dormivano di là, continuavo a pensare a Brenno, gli chiedevo di farsi sentire, di aiutarmi..ho anche pensato a mio padre che non c'è più, gli ho chiesto di aiutarci..ho pensato davvero che potevo non farcela, che forse, dovevo andare in ospedale…tutto il mio corpo e la mia testa erano concentrati sulle spinte..ma nulla….siamo fermi.
Comunque vado avanti, non ho scelta, d'altronde... il battito è sempre forte e vigoroso e le contrazioni non sgarrano di un secondo, sempre regolarissime…arrivano le sei, poi le sei e mezza….ormai io sono alla fine delle forze, inizio a piagnucolare e dico basta..basta..basta (tutti fanno finta di non sentire)…sento la testa, ma è ancora in una zona oscura, non è presente in vagina..non capisco perché..ormai spingo bene, ho trovato la posizione…
L'ostetrica mi fa alzare e mi fa sollevare le ginocchia stando in piedi, come se facessi aerobica….l'altra mi sorregge da dietro..è una scena al limite del comico, io sto per stramazzare..però la mossa ha il suo effetto, sento un bel peso scendere e soprattutto mi si rilassano i muscoli del perineo, che erano davvero in massima tensione.
Mi riaccovaccio e spingo e finalmente con un'esplosione si rompe il sacco ed il liquido è limpido…le ostetriche esultano e mio marito, fino ad ora ospite silenzioso e fisso del letto, si avvicina pensando che fosse nato, tale è stata la gioia di chi mi seguiva…col senno di poi capisco quanto erano in tensione per questa situazione che non evolveva da nessuna parte.
Io, durante ogni contrazione, non smetto di parlare al mio bambino, di chiedergli di metterci coraggio…di aiutarmi…ho anche avuto un moto di stizza….ecchecavolo, Brenno, dove sei..perchè???
L'ostetrica mi dà coraggio, mi dice di dare il massimo, che con il sacco rotto le cose cambiano ..spingo 10 minuti, ma adesso sento la testa scendere, provo sensazioni conosciute, prendo fiducia e spingo, spingo…sento che sta incoronando e sento che sta lì troppo..perchè non esce? aiutami..chiedo, (ad onore del vero, nella mia follia di un'ora prima, le avevo anche chiesto di rompermi il sacco e lei mi ha detto che era una manovra assolutamente pericolosa, perché c'era una falda di liquido davanti alla parte presentata e si rischiava prolasso del funicolo ma soprattutto un malposizionamento e così si , l'H non ce lo toglieva nessuno!) di aiutarmi ed anche lì lei non mi ha toccata, ha solo aspettato…dopo, credo, 7-8 spinte esce la testa, io la tocco e l'ostetrica srotola un giro di cordone intorno al collo…. e con un'altra contrazione esce il corpo, lo prendo io, è scivoloso..e caldo e morbidissimo…già tutto il dolore e la fatica sono passati, è la prima volta che piango appena nasce un mio bimbo…lei lo prende insieme a me, dopo poco, perché c'è un giro di cordone sotto le ascelle e dietro la schiena e le gambe non sono ancora uscite…
Sono le 6.50 del 19 aprile.
Dopo poco è in braccio a me, che sto crollando..mi si scarica ogni cellula del corpo…mi devo stendere….e Brenno è in braccio a me e dopo 10 secondi già ciuccia la tetta….il secondamento è velocissimo, naturale senza farmaci…dopo 5 minuti sento una contrazione forte che mi dà un fastidio psicologico enorme ed esce la placenta, integra.
L'utero si contrae bene, ma perdo parecchio sangue, comunque nella norma, poco più di 500 cc..ma ora tutto è incredibilmente bello, ovattato, il miracolo di avere in braccio un neonato, con quell'odore di Vita incredibile supera qualsiasi cosa..qualsiasi…
Stiamo abbracciati a terra coperti dalla stessa coperta per più di mezz'ora, poi mi alzo per mettermi sul letto…lui sempre sulla mia pancia…starà nudo con me avvolto nella coperta tutta la mattina, fino alle 13…
Prima però guardiamo i "danni"…..perineo integro, nessun punto da dare….io sono stra felice, ma lo "sentivo" che non si era rotto nulla…e pesiamo il "piccolo"…..lo mettiamo sulla bilancia, io pensavo di vedere un bel peso, ma mai un kg 4.250….ero esterrefatta…..
Il giorno dopo finiamo le misurazioni…37,5 di circonferenza cranica e 56 cm di lunghezza
Che dire di questa incredibile esperienza….ho penato, ho sofferto davvero tanto, ho dato più di quello che avrei mai pensato di riuscire a tirare fuori da me stessa, ma ho ricevuto indietro tanto, tantissimo…ho capito quanto di vero ci sia in tutto quello che ho sempre sostenuto ed in cui ho sempre creduto (anche se a volte non è facile, la paura è strisciante…)…il tempo alla donna, il rispetto della fisiologia, le "patologie" che in realtà lo diventano solo se vengono trattate come tali…io avevo almeno tre indicazioni per il TC…la posizione inizialmente posteriore, l'espulsivo troppo lungo per una terzipara ed i giri di cordone, per non parlare della macrosomia a discapito del mio fisico..(cm 1.64 per 54-55 chili)
Se fossi andata in H sarebbe finta in Tc, se avessero visto la testa la max mi beccavo ventosa, episiotomia e kristeller….e poi me li avrebbero venduti come assolutamente necessari….
Invece Brenno si è messo anteriore durante la discesa, aveva il cordone che un po' lo tratteneva, ma in realtà era il sacco (ed il suo peso che lo ha obbligato a farsi spazio anche dietro) che aveva formato una falda impediente davanti proprio alla testina a rallentare il tutto….ma tutto nella fisiologia, se ci si pensa..infatti le cose si sono risolte da sole, certo, non è stato facile, ma nessuno, credo, pensa che dare la Vita possa essere facile…è però, meraviglioso, e vale la pena…perchè dopo si è una donna diversa, perché si toccano limiti lontani…che non si pensava nemmeno di avere, o di poter vedere…
E così mi sento ora, diversa da prima, più forte…mi sento legata in modo viscerale a questo bimbo, arrivato per ultimo ma che ha saputo vincolarmi a lui in modo assoluto….
Brenno ha iniziato a stupirmi sin dal concepimento, quando è arrivato veloce come un fulmine in un momento inaspettato, dopo una dolorosa geu (la terza) ed in un momento di evoluzione mia personale....
Si è sempre distinto dai fratellini per la sensibilità con cui rispondeva alle mie richieste di "presenza", dandomi sempre un calcetto al momento giusto dalla pancia...mi ha sempre rassicurata, in questa gravidanza non ho mai avuto paura che potesse essere malato, o che io potessi non stare bene...
Memore delle mie precedenti esperienze, in cui i travagli erano partiti a 38 ed a 37 settimane con bimbi con buon peso, e vedendo le dimensioni della pancia già a 35 settimane, ero pronta a partorire già dall'inizio della 37esima....tante contrazioni ogni giorno, tanto movimento dentro, ma nulla si muove veramente ed i giorni passano sereni nell'attesa, che devo ammettere, mi piace davvero tanto…imputo a questa mia sensazione il "ritardo" e penso che va bene così..la pancia cresce molto, sento i movimenti sempre costanti ma molto ovattati e capisco che lui cresce.
Arriva Pasqua (38 + qualche giorno) e viene l'ostetrica a cui chiedo, finalmente, di visitarmi....collo morbido, ma posteriore e bimbo alto, sopra lo scavo pelvico...nulla si è veramente mosso, nonostante le mie contrazioni (comunque mai veramente dolorose)...un po' ci rimango, non male, ma stupita...bene, mi sa che vedrò le 40 settimane....
L'ostetrica mi consiglia di mettermi carponi, il bimbo, oltre ad essere alto, sembra essere anche posteriore, ossia con la sua schiena appoggiata alla mia schiena, posizione non favorevole all'espulsione, ma che di solito si corregge durante la discesa…vedo le ostetriche assolutamente serene e questa notizia non mi scompone…ho fiducia nel bimbo, che già mi ha fatto capire di essere determinato e deciso a fare come vuole (e come è meglio….)
Passano i giorni e scemano anche le contrazioni preparatorie...tutto si ferma ed io sto sempre meglio...il parto sembra lontanissimo; unica nota la pancia si è abbassata, mi è passato anche il reflusso, ma non sento i dolori al bacino tipici del pre-parto….Tocco le 40 settimane e potrei fare una corsa in bicicletta da tanto che mi sento bene….la pancia è grossa, ma non esagerata e sento sempre i movimenti di Brenno molto ovattati ma vigorosi…immagino quanto stretto stia lì dentro…..ma lui, forse percependo la mia "insicurezza" nel trovarmi oltre le 40 settimane (situazione davvero nuova per me) mi dà sempre segnali di quanto stia bene…se ci penso col senno di poi è davvero incredibile.ogni volta che mi veniva un minimo dubbio sulla sua salute (perché non nasce? ci sarà qualcosa che non va? come starà?) ecco che mi arrivavano calci e manate tali da farmi capire quanta vitalità ci fosse dentro di me.
Rivedo l'ostetrica che è sempre serafica e trasuda serenità, poi mi confiderà, a parto avvenuto, che aveva pensato anche che qualcosa di meccanico impedisse al bimbo di scendere…troppo strano che, vista l'epoca, vista la mia storia ostetrica e visto il peso, il bimbo non poggiasse nemmeno sul collo dell'utero
Arrivo a 40+2 ed orami non ci penso più...le aspettative mi fanno male.
Sono le 23 di sera del 18 aprile e vado a letto, a tutto penso fuochè a partorire....è arrivata mia suocera ed i bimbi dormono con lei..mi giro e rigiro e sento contrazioni dolorose ogni 10 minuti circa..sì, queste fanno male, sono diverse dal solito..ma molto rade…mi si accendono i sensi, inizio a gioire dentro di me…ci siamo!
Dopo 30 minuti non riesco a stare a letto e scendo in salone dove c'è mio marito che si è addormentato davanti alla tv..lo sveglio e gli dico che ci siamo..lo sento...vado in doccia e tutto continua...ogni 5 minuti ed il dolore aumenta.
Esco dalla doccia e memore del parto di Alessandro, chiamo l'ostetrica che arriva dopo 40 minuti e mi trova a passeggiare intorno al tavolo con mio marito che mi guarda...ci sediamo e scriviamo la cartella del parto, ridiamo e poco dopo arriva anche la seconda, una ragazza giovane e davvero brava e dolce..."Non sembri in travaglio, ti direbbero in H", esordisce e ridiamo tutti!
Invece lo sono eccome, dopo mezz'ora vado su in camera da sola e loro rimangono giù, capendo al volo il mio bisogno di stare sola senza nessuno intorno...iniziano le contrazioni del travaglio attivo e fanno, finalmente male..riconosco quel dolore...è ancora sopportabile e mi piace, sì...sono ancora in quella fase in cui l'euforia e la voglia di far nascere il proprio cucciolo supera ogni cosa, anche la paura....
Tutto va avanti velocemente, mi sembra ed inizio a soffrire veramente sono circa le 3 e sono in travaglio dalle 23.30 circa....mi fa male anche la schiena, indice che il bimbo è ancora posteriore, ed accantono la cosa perchè mi spaventa..ma ho fiducia che Brenno sappia cosa si deve fare, so che ruoterà...sono pochissimi i bimbi che rimangono posteriori...mi dico...andiamo avanti....
Arrivano le ostetriche e vedendomi così capiscono che sono quasi a dilatazione completa, così avverto che iniziano a stendere teli e nylon ed io mi metto carponi su un tappetino ai piedi del mio letto con la pancia appoggiata al bordo del letto e le contrazioni arrivano, come in ogni mio parto, a raffica…non molto lunghe, sul minuto massimo ed ogni 30 secondi…le sopporto bene, meglio delle altre volte ed aspetto di sentire i premiti….so di essere completa, riconosco il dolore….
Ma nulla si muove….si continua con questa cadenza, contrazione fortissima senza che io senta l'istinto di spingere…allora, dopo un po' chiedo all'ostetrica di visitarmi per la prima volta …lei lo fa e mi dice che sono a dilatazione completa (lo sapevo, ma perché non sento i premittiiiiii???) e mi dice che la testa è ancora alta e che devo spingere io, se me la sento..ma io non sento di spingere, ma subire una raffica così di contrazioni è dura e mi sto stancando velocemente.
Inizio così a provare ogni posizione possibile e provo a spingere piano piano anche se non ne sento la necessità…quando sono in piedi, appoggiata all'ostetrica, sento qualche premito, nella parte finale della contrazione, finalmente..sono le 4.30, ed è dalle 4 che sono a dilatazione completa.
Ma qua inizia il mio calvario….spingere mi fa malissimo il retto…mi sembra di rompermi, vado in tilt…così spingo ma alla fine della contrazione mi chiudo, come a proteggermi..mi accorgo che tendo istintivamente a chiudere le gambe…dentro di me sento che in qualche modo ho accettato la lacerazione potenziale alla vagina, ma sentire che tutto il peso dello sforzo è dietro mi destabilizza, ho paura…per di più spingo a vuoto, ossia senza sentire che la testa scende e mi demoralizzo….
Così chiedo di mettermi seduta con le braccia appoggiate alle gambe della seconda ostetrica che mi sorregge la schiena…le do le spalle in pratica…messa così spingo più "davanti" e sento, per la prima volta, (erano le 5 circa) la testa che si muove dal fondo dove era relegata.
Ho trovato la posizione che mi piace, che ottimizza i miei sforzi e che mi fa meno male….
l'ostetrica mi dà coraggio..mi dice che devo spingere per far rompere il sacco, che è sicuramente quello che rallenta il tutto…io inizio la mia cantilena di "non ce la faccio più", tra qualche singhiozzo di pianto e risata per la situazione in cui dico a Maria (la seconda) "alla faccia delle 3 spinte fatte con Alessandro!!"….ero davvero esausta…vomitavo parecchio (la cena, acqua miele che avevano provato a darmi), ero sudatissima e mi facevano male tutti i muscoli del corpo…spingeva per quasi un minuti ogni 30-40 secondi ed andavo avanti da quasi due ore.
Questa fase per me è stata incredibile..ho perso il senso di tutto, del tempo, del dolore, delle persone presenti, dei figli che dormivano di là, continuavo a pensare a Brenno, gli chiedevo di farsi sentire, di aiutarmi..ho anche pensato a mio padre che non c'è più, gli ho chiesto di aiutarci..ho pensato davvero che potevo non farcela, che forse, dovevo andare in ospedale…tutto il mio corpo e la mia testa erano concentrati sulle spinte..ma nulla….siamo fermi.
Comunque vado avanti, non ho scelta, d'altronde... il battito è sempre forte e vigoroso e le contrazioni non sgarrano di un secondo, sempre regolarissime…arrivano le sei, poi le sei e mezza….ormai io sono alla fine delle forze, inizio a piagnucolare e dico basta..basta..basta (tutti fanno finta di non sentire)…sento la testa, ma è ancora in una zona oscura, non è presente in vagina..non capisco perché..ormai spingo bene, ho trovato la posizione…
L'ostetrica mi fa alzare e mi fa sollevare le ginocchia stando in piedi, come se facessi aerobica….l'altra mi sorregge da dietro..è una scena al limite del comico, io sto per stramazzare..però la mossa ha il suo effetto, sento un bel peso scendere e soprattutto mi si rilassano i muscoli del perineo, che erano davvero in massima tensione.
Mi riaccovaccio e spingo e finalmente con un'esplosione si rompe il sacco ed il liquido è limpido…le ostetriche esultano e mio marito, fino ad ora ospite silenzioso e fisso del letto, si avvicina pensando che fosse nato, tale è stata la gioia di chi mi seguiva…col senno di poi capisco quanto erano in tensione per questa situazione che non evolveva da nessuna parte.
Io, durante ogni contrazione, non smetto di parlare al mio bambino, di chiedergli di metterci coraggio…di aiutarmi…ho anche avuto un moto di stizza….ecchecavolo, Brenno, dove sei..perchè???
L'ostetrica mi dà coraggio, mi dice di dare il massimo, che con il sacco rotto le cose cambiano ..spingo 10 minuti, ma adesso sento la testa scendere, provo sensazioni conosciute, prendo fiducia e spingo, spingo…sento che sta incoronando e sento che sta lì troppo..perchè non esce? aiutami..chiedo, (ad onore del vero, nella mia follia di un'ora prima, le avevo anche chiesto di rompermi il sacco e lei mi ha detto che era una manovra assolutamente pericolosa, perché c'era una falda di liquido davanti alla parte presentata e si rischiava prolasso del funicolo ma soprattutto un malposizionamento e così si , l'H non ce lo toglieva nessuno!) di aiutarmi ed anche lì lei non mi ha toccata, ha solo aspettato…dopo, credo, 7-8 spinte esce la testa, io la tocco e l'ostetrica srotola un giro di cordone intorno al collo…. e con un'altra contrazione esce il corpo, lo prendo io, è scivoloso..e caldo e morbidissimo…già tutto il dolore e la fatica sono passati, è la prima volta che piango appena nasce un mio bimbo…lei lo prende insieme a me, dopo poco, perché c'è un giro di cordone sotto le ascelle e dietro la schiena e le gambe non sono ancora uscite…
Sono le 6.50 del 19 aprile.
Dopo poco è in braccio a me, che sto crollando..mi si scarica ogni cellula del corpo…mi devo stendere….e Brenno è in braccio a me e dopo 10 secondi già ciuccia la tetta….il secondamento è velocissimo, naturale senza farmaci…dopo 5 minuti sento una contrazione forte che mi dà un fastidio psicologico enorme ed esce la placenta, integra.
L'utero si contrae bene, ma perdo parecchio sangue, comunque nella norma, poco più di 500 cc..ma ora tutto è incredibilmente bello, ovattato, il miracolo di avere in braccio un neonato, con quell'odore di Vita incredibile supera qualsiasi cosa..qualsiasi…
Stiamo abbracciati a terra coperti dalla stessa coperta per più di mezz'ora, poi mi alzo per mettermi sul letto…lui sempre sulla mia pancia…starà nudo con me avvolto nella coperta tutta la mattina, fino alle 13…
Prima però guardiamo i "danni"…..perineo integro, nessun punto da dare….io sono stra felice, ma lo "sentivo" che non si era rotto nulla…e pesiamo il "piccolo"…..lo mettiamo sulla bilancia, io pensavo di vedere un bel peso, ma mai un kg 4.250….ero esterrefatta…..
Il giorno dopo finiamo le misurazioni…37,5 di circonferenza cranica e 56 cm di lunghezza
Che dire di questa incredibile esperienza….ho penato, ho sofferto davvero tanto, ho dato più di quello che avrei mai pensato di riuscire a tirare fuori da me stessa, ma ho ricevuto indietro tanto, tantissimo…ho capito quanto di vero ci sia in tutto quello che ho sempre sostenuto ed in cui ho sempre creduto (anche se a volte non è facile, la paura è strisciante…)…il tempo alla donna, il rispetto della fisiologia, le "patologie" che in realtà lo diventano solo se vengono trattate come tali…io avevo almeno tre indicazioni per il TC…la posizione inizialmente posteriore, l'espulsivo troppo lungo per una terzipara ed i giri di cordone, per non parlare della macrosomia a discapito del mio fisico..(cm 1.64 per 54-55 chili)
Se fossi andata in H sarebbe finta in Tc, se avessero visto la testa la max mi beccavo ventosa, episiotomia e kristeller….e poi me li avrebbero venduti come assolutamente necessari….
Invece Brenno si è messo anteriore durante la discesa, aveva il cordone che un po' lo tratteneva, ma in realtà era il sacco (ed il suo peso che lo ha obbligato a farsi spazio anche dietro) che aveva formato una falda impediente davanti proprio alla testina a rallentare il tutto….ma tutto nella fisiologia, se ci si pensa..infatti le cose si sono risolte da sole, certo, non è stato facile, ma nessuno, credo, pensa che dare la Vita possa essere facile…è però, meraviglioso, e vale la pena…perchè dopo si è una donna diversa, perché si toccano limiti lontani…che non si pensava nemmeno di avere, o di poter vedere…
E così mi sento ora, diversa da prima, più forte…mi sento legata in modo viscerale a questo bimbo, arrivato per ultimo ma che ha saputo vincolarmi a lui in modo assoluto….
Ultima modifica di Leila il Dom Lug 08, 2012 8:44 pm - modificato 1 volta.
Leila- Numero di messaggi : 1182
Età : 49
Data d'iscrizione : 10.11.10
Re: I nostri racconti di parto
oddio che bello leggerti! è un'emozione fortissima! tanti tanti complimenti a te, a Brenno e pure alle ostetriche avete tutte avuto coraggio e determinazione
Liza- Numero di messaggi : 147
Età : 42
Località : Napoli
Data d'iscrizione : 06.10.11
Re: I nostri racconti di parto
Leila che forza, ti ammiro veramente tanto! Sorgono in me una miriade di emozioni leggendo il tuo parto, ma anche di paure che non so se sarei in grado di superare. Brava, congratulazione a te e a Brenno!
Non dev'esser stato un parto facile...se avrò occasione mi piacerebbe proprio sentire queste tue esperienze di parto, così uniche, così diverse eppure così forti e sconvolgenti...
Non dev'esser stato un parto facile...se avrò occasione mi piacerebbe proprio sentire queste tue esperienze di parto, così uniche, così diverse eppure così forti e sconvolgenti...
sefora- Numero di messaggi : 6196
Data d'iscrizione : 02.02.11
Re: I nostri racconti di parto
Leila che bello leggerti...e leggere il tuo racconto... davvero tantissime congratulazioni
Pantofolina- Numero di messaggi : 1604
Età : 41
Località : Provincia di Perugia
Data d'iscrizione : 18.06.08
Re: I nostri racconti di parto
oh ... ma grazie mille volte grazie per questo racconto!
è proprio meraviglioso avere conferma ogni volta di come questi bimbi ci sappiano accompagnare oltre ai nostri limiti, dove da sole non andremmo forse mai, ed insegnare tanto, purchè li si sappia ascoltare
mi ha fatto veramente bene leggere di questa nascita, siete stupendi
è proprio meraviglioso avere conferma ogni volta di come questi bimbi ci sappiano accompagnare oltre ai nostri limiti, dove da sole non andremmo forse mai, ed insegnare tanto, purchè li si sappia ascoltare
mi ha fatto veramente bene leggere di questa nascita, siete stupendi
mononoke- Numero di messaggi : 1375
Età : 45
Data d'iscrizione : 16.06.10
Re: I nostri racconti di parto
Brava Leila così si fa, complimenti!
ettav- Numero di messaggi : 1672
Età : 49
Località : Rescaldina MI
Data d'iscrizione : 12.11.11
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