Orari di lavoro e gestione dei figli

Eowyn fino all'anno (e secondo me sarebbe necessario fino ai 3) si ha diritto a queste due ore giornaliere ma non so come si gestiscono da noi mi pare le facciano fare in uscita... Ma io punterei a fare a casa il primo anno!

Domanda: ma i vostri compagni/mariti und padri o aspiranti tali a che ora tornano a casa? Si fanno tutte le domande che vi fate voi circa la quantità/qualità del tempo da dedicare ai figli?

(parlo da non madre/osservatrice esterna)

Eh, però la maternità non dura due anni, purtroppo Io sarei dovuta rientrare con i 3 mesi di Dante

I permessi per l'allattamento li ha solo chi ha un contratto normale. Sono due ore al giorno se si lavorano più di 6 ore, una se le ore di lavoro sono meno di 6 e sempre se non sfrutti la maternità fino alla fine. Ergo, se non sei a tempo indeterminato i permessi puoi solo sognarli, così come se decidi di sfruttare tutta la maternità. Penso che tu possa uscire due ore prima o entrare due ore dopo e credo che la gestione sia da concordare con il datore di lavoro.
Purtroppo so anche di mamme a cui non sono state concesse le ore e per non perdere il posto hanno sorvolato e si sono adeguate. Che tristezza

Onigiriyum ha scritto:Domanda: ma i vostri compagni/mariti und padri o aspiranti tali a che ora tornano a casa? Si fanno tutte le domande che vi fate voi circa la quantità/qualità del tempo da dedicare ai figli?

(parlo da non madre/osservatrice esterna)

Ony Lui se le cose non cambiassero e riuscisse a rientrare tutte le sere uscirebbe alle 6 per tornare alle 19... Se fosse avvicinato invece uscirebbe alle 7 e tornerebbe alle 18-18/30... Lui è dell'idea che non è assurdo che un bambino passi al nido la giornata se non ci sono alternative e fa il discorso della qualità del tempo trascorso con i figli... Insomma non ha la soluzione in tasca perchè purtroppo credo non ci sia ma si pone il problema e pensa che al momento, a bocce ferme, una soluzione verrà fuori

Onigiriyum ha scritto:Domanda: ma i vostri compagni/mariti und padri o aspiranti tali a che ora tornano a casa? Si fanno tutte le domande che vi fate voi circa la quantità/qualità del tempo da dedicare ai figli?

(parlo da non madre/osservatrice esterna)

Ony, qui apri un vaso di Pandora! 

Zara ha scritto:Eh, però la maternità non dura due anni, purtroppo Io sarei dovuta rientrare con i 3 mesi di Dante

Come tre mesi zara? ma che contratto avevi? Io che ero collaboratrice a progetto ho avuto diritto anche a 3 mesi di congedo parentale... che poi non li abbia potuti prendere perchè la mia ex capa abbia deciso di farmi l'ultima busta paga dopo due mesi anzichè tre dallo scadere della maternità obbligatoria è un'altra storia
Tornando IT: mia mamma è sempre stata a casa con noi, quindi in famiglia non ho esempi concreti di genitori lavoratori, ma sento i racconti di mio marito e non ho ancora capito se lui abbia vissuto bene gli anni in cui sua madre lo lasciava a casa da solo col fratello che ha solo 3 anni in più di lui.
Io lavoravo fuori torino, uscivo di casa alle 7,30 del mattino e tornavo non prima delle 19: con un figlio neanche volendo sarei riuscita a mantenere gli stessi ritmi di lavoro, almeno per i primi anni di vita. Secondo me bisogna cercare un compromesso tra l'essere mamma e l'essere donna che comunque ha delle aspirazioni professionali: non è facile, ma non è neanche onesto nei confronti di se stessi immaginare di avere una vita normale stando fuori casa 12 ore e avendo un figlio piccolo di cui preoccuparsi, oltre alla casa, la vita di coppia e tutto il resto. La mia più cara amica ha due figli nati con 18 mesi di differenza l'uno dall'altro e lei è dovuta rientrare al lavoro dopo 3 mesi in entrambi i casi sia per questioni economiche (il marito all'epoca aveva un bar e non era un'entrata sufficiente per pagare mutuo, bollette and so on) che per conservare il posto di lavoro. So che non è giusto e non dovrebbe essere così, ma capita.
Quello che però io vedo quando ci incontriamo e lei mi racconta delle sue cose è una mamma triste, un po' frustrata e con perenni sensi di colpa nei confronti dei figli, che le stanno attaccati come delle cozze per tutto il tempo che lei passa a casa, facendole così pesare da matti la sua assenza. E questo secondo me è tremendamente sbagliato, ma da un lato ci sono le cose come vorremmo che fossero e dall'altro le cose come realmente sono. Ah, aggiungo anche che ha cercato per mesi una ragazza alla pari e quest'estate per un mesetto ha avuto un ragazzo spagnolo che però poi ha rimandato a casa perchè non era in grado di gestire in autonomia i suoi figli; ottima persona, ma era abituato a trattare con bambini più grandi e andava continuamente stimolato a fare le cose. Per ospitarlo in casa si era rimessa entrambi i figli in camera lasciando quella dei bimbi al ragazzo di cui sopra, io sinceramente non so se avrei rinunciato ai nostri spazi di coppia (già parecchio striminziti) per fare spazio ad un'altra persona. Certo che per chi ha una casa abbastanza grande, la soluzione dell'au pair è l'ideale.
In Italia funziona che il congedo parentale (la maternità facoltativa) lo può prendere anche il papà, anche in contemporanea con la mamma, anche se poi nessuno praticamente lo prende. E' vero che nei primi tempi la mamma è indispensabile perchè il neonato ha bisogno di lei, però anche il babbo è importante per la famiglia che nasce; mio marito è stato a casa con noi solo tre giorni e a me sinceramente è dispiaciuto molto, però gli dò atto che da quando c'è samu cerca sempre di tornare a casa presto (presto vuol dire le 18, esce di casa la mattina alle 7 scarse) e, appena arriva, mi dà una grossa mano con samu mentre io organizzo la cena e mi rilasso un attimo.
Sharon fai bene a pensare sin da ora a come saranno le cose dopo, però informati bene su quali sono i tuoi diritti contrattuali e vedi come potresti gestire la cosa. Una volta qualcuno mi ha detto che i figli non si fanno con la testa e ho capito che forse è vero, perchè se si inizia a pensare prima a tutto quello che succederà, a come cambierà la vita, al lavoro e tutto il resto... ecco non credo che in tanti razionalmente farebbero dei figli. Ci vuole forse un pizzico di incoscienza, e lo dico in senso "buono", perchè comunque, per quanto ci si possa pensare prima, le cose non saranno mai come ce le eravamo immaginate.

luisav ha scritto:

Onigiriyum ha scritto:Domanda: ma i vostri compagni/mariti und padri o aspiranti tali a che ora tornano a casa? Si fanno tutte le domande che vi fate voi circa la quantità/qualità del tempo da dedicare ai figli?

(parlo da non madre/osservatrice esterna)

Ony, qui apri un vaso di Pandora! 

Mi colpisce sempre questa specie di "ineluttabilità genitoriale" :)

OT: Fatina, sì, avrei avuto anche altri 3 mesi non retribuiti di congedo, è vero.

Zara ha scritto:OT: Fatina, sì, avrei avuto anche altri 3 mesi non retribuiti di congedo, è vero.

non sono non retribuiti, ma retribuiti al 30% del reddito preso come riferimento per il calcolo dell'indennità di maternità. Io li ho chiesti anche se sapevo che non mi avrebbero rinnovato il contratto, saranno stati anche solo due soldi, ma visto che i contributi li pago (o meglio pensavo di pagarli, prima di scoprire che la mia titolare non me li aveva mai versati, motivo per cui sto ancora aspettando che l'inps mi versi l'indennità) e che come lavoratrice parasubordinata tenermi a casa dopo la maternità è stato un gioco da ragazzi per la mia titolare, li ho chiesti. Ormai sono diventata un'esperta del settore

Zara ha scritto:
Comunque io non sarei felice con una vita così, sempre di corsa, sempre senza possibilità di riposo, senza possibilità di scegliere cosa fare e quando farlo. Capisco che per molte famiglie sia un obbligo, ma che tristezza. Che poi chi ci rimette sono in primis i bambini.  
[...]
E poi non vogliamo metterci un po' di tempo per il marito/la moglie, per farsi chessò, i peli delle gambe, vedere un'amica ogni tanto?

In tutta questa discussione trovo giusto quello che dicono Sea, Zara e Nike, però all'elenco infinito delle faccende da fare oltre al lavoro vedo che nessuno cita (si che il topic è per parlare dei figli ) il tempo per sè come coppia, ecco magari è lì che il discorso qualitàVSquantità si può fare: col marito/moglie che è adulto e dovrebbe fare meno fatica a comprendere perchè non lo guardi più tanto come prima....

io spesso quando arrivo spossata a buttarmi nel letto mi chiedo "come farei se lavorassi anche per davvero e fuori casa?" certo taglierei su cose che ora faccio ma sono un di più... tipo stirare tutto, far la spesa tutti i giorni, preparare personalmente anche dolci per colazioni e merende e pranzi fuori per il marito, aiutare mia sorella e i miei genitori nelle faccende per cui non trovano tempo e via tagliando.... però alla fine credo che arriverei spossata lo stesso, forse faremmo meno rinunce ma non so se noi (inteso come la nostra famiglia in particolare) saremmo più felici, onestamente non lo credo. Poi magari quando la bimba crescerà e andrà all'asilo sarà diverso ma per ora avere occupata più di mezza giornata mi parebbe dura, non impossibile ma triste.

Per inciso...dico che non lavoro davvero perchè faccio solo pomeriggi di ripetizioni (praticamente tutti in realtà proprio perchè non possiamo permetterci che a lavorare sia solo lui) e altre piccole cose di grafica al pc per arrotondare, quindi tutto da casa.

p.s. come al solito inizio a scrivere un certo momento e finisco ore dopo; vedo che in realtà anche fatina ha sollevato il problema vita di coppia perchè insomma, se tutto il poco tempo rimasto lo si spende per dare qualità al proprio figlio (posto che alla casa magari ci pensa la colf o ci si divide i compiti tra adulti) poi che tempo rimane da spendere per il marito?