Orari di lavoro e gestione dei figli
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Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Mi pare abbastanza calzante questo video che mi e' capitato di vedere su FB squalche giorno fa https://www.youtube.com/watch?v=g7j_mo0dqyY .
Ony, quanto al discorso dei padri, io non sono per le pari opportunita' in tutto e per tutto. Cioe', nei primi 2 anni almeno io credo che il ruolo della mamma sia molto diverso da quello del papa', allattamento in primis ma non solo e non tanto quello. Quindi, se da una parte e' bruttissimo che i padri a volte non siano coinvolti nella gestione dei figli, trovo cmq piu' naturale un'organizzazione familiare in cui il padre e' il bread winner e la mamma sta a casa coi cuccioli . Poi ovvio, il papa' e' sicuramente la scelta preferita se proprio la mamma non puo' fare a meno di lavorare.
Ony, quanto al discorso dei padri, io non sono per le pari opportunita' in tutto e per tutto. Cioe', nei primi 2 anni almeno io credo che il ruolo della mamma sia molto diverso da quello del papa', allattamento in primis ma non solo e non tanto quello. Quindi, se da una parte e' bruttissimo che i padri a volte non siano coinvolti nella gestione dei figli, trovo cmq piu' naturale un'organizzazione familiare in cui il padre e' il bread winner e la mamma sta a casa coi cuccioli . Poi ovvio, il papa' e' sicuramente la scelta preferita se proprio la mamma non puo' fare a meno di lavorare.
dipkick- Numero di messaggi : 1971
Età : 41
Località : Perth-Australia
Data d'iscrizione : 24.04.08
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Oni, il mio ragazzo ancora non si fa tante domande perchè non ci stiamo pensando, o magari se le fa e non me le dice, non so. Se lui trovasse il lavoro per cui ha studiato, farebbe turni 7-14 o 14-22, a volte sabato o domenica, ma a volte periodi a casa per il rischio radiologico. Sarebbe l'ideale. Ed è giusto che anche l'uomo si ponga questi problemi! io credo di essere molto "femminista" per certe cose, e mi fa una rabbia tremenda che questi problemi siano solo della donna! perchè in tutti i vostri racconti, il padre finisce di lavorare alle 19. E ok, i figli il pomeriggio stanno con la madre. Ma ditemi, sarebbe la stessa cosa se fosse il contrario? Perchè io ho sentimenti contrastanti al riguardo:Onigiriyum ha scritto:Domanda: ma i vostri compagni/mariti und padri o aspiranti tali a che ora tornano a casa? Si fanno tutte le domande che vi fate voi circa la quantità/qualità del tempo da dedicare ai figli?
(parlo da non madre/osservatrice esterna)
- a volte pensandoci mi viene un'invidia tremenda, e come Valeria penso che ci soffrirei tantissimo se mio marito passasse più tempo di me con i bambini;
- a volte mi chiedo se non sia la società che mi mette in mente certi cattivi pensieri, "guardando male" una donna che "lascia i figli al marito" .
Però, se un uomo torna a casa alle 19, nessuno pensa che passi poco tempo con i figli, nessuno, anche se i figli poi vanno a dormire alle 20.
Scusate la durezza, sono di fretta e sono anche un po' arrabbiata per la società e tutti questi problemi, che non dovrebbero esserci e basta. E poi, chiarezza dentro di me non l'ho ancora fatta su come mi sentirò, soprattutto quando mi confronto con gli uomini.
Poi sono contenta di leggere dei genitori di Sharon che ce l'hanno fatta, come mi piacerebbe leggere di altri, oltre agli esempi che ho nella vita quotidiana, che a questo punto spero non siano solo una bella immagine costruita che nasconde mille frustrazioni.
EDIT: sincro con dip: ancora, mi rendo conto che continuo a pensare a bambini sopra ai due anni... probabilmente, quando sarà, capirò e troverò qualche soluzione... Anche se qui smettere di lavorare per due anni equivarrebbe a licenziarsi e cancellarsi dal mondo del lavoro purtroppo...
Eowyn- Numero di messaggi : 3470
Età : 37
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Ci tengo a portare la mia testimonianza.
Mi alzo alle 5.50 e torno a casa alle 18.30
Vado a dormire alle 23. I miei figli fin dal nido sono stati abituati a stare fuori di casa dalle 7.30 alle 17.00
Prima facevo 6 ore per prenderli personalmente
Adesso ci pensa mio marito e il giorno che arriva tardi li prendo io alle 18.30.
La sera sono isterica, la mia casa è uno schifo, mio marito collabora per il 5% di quello che c'è da fare.
Ma io alle 8.30 mi siedo sul divano e sto con i miei figli.
Magari leggiamo un libro o guardiamo la tivù oppure semplicemente ci abbracciamo.
Alle 9, 9.30 vanno a letto.
Sarà poco tempo, sarà di grande qualità?
Ma non rinuncerei mai al lavoro. Ci sono tante cose che non posso fare.
Non vado in palestra o piscina ad esempio.
Ma la sera quando dormono e attendo la lavatrice che finisca, posso guardarmi grey's anatomy per esempio.
Sono una madre degenere? Li accontento con mezz'ora al giorno?
Boh! Ma li ho trasmesso la voglia e la passione di imparare, di stare con gli altri, di assaporare la bellezza del mattino quando è presto e l'aria è fresca, che un abbraccio vale di più di un gioco fatto insieme, poi quando si può esempio la domenica si gioca insieme.
La società in cui viviamo non ci permetterà mai di essere mamme perfette o lavoratrici perfette ma non è giusto negare le opportunità: quindi sì al nido, ai nonni, alla tata, al tempo qualità e al tempo per noi!
Mi alzo alle 5.50 e torno a casa alle 18.30
Vado a dormire alle 23. I miei figli fin dal nido sono stati abituati a stare fuori di casa dalle 7.30 alle 17.00
Prima facevo 6 ore per prenderli personalmente
Adesso ci pensa mio marito e il giorno che arriva tardi li prendo io alle 18.30.
La sera sono isterica, la mia casa è uno schifo, mio marito collabora per il 5% di quello che c'è da fare.
Ma io alle 8.30 mi siedo sul divano e sto con i miei figli.
Magari leggiamo un libro o guardiamo la tivù oppure semplicemente ci abbracciamo.
Alle 9, 9.30 vanno a letto.
Sarà poco tempo, sarà di grande qualità?
Ma non rinuncerei mai al lavoro. Ci sono tante cose che non posso fare.
Non vado in palestra o piscina ad esempio.
Ma la sera quando dormono e attendo la lavatrice che finisca, posso guardarmi grey's anatomy per esempio.
Sono una madre degenere? Li accontento con mezz'ora al giorno?
Boh! Ma li ho trasmesso la voglia e la passione di imparare, di stare con gli altri, di assaporare la bellezza del mattino quando è presto e l'aria è fresca, che un abbraccio vale di più di un gioco fatto insieme, poi quando si può esempio la domenica si gioca insieme.
La società in cui viviamo non ci permetterà mai di essere mamme perfette o lavoratrici perfette ma non è giusto negare le opportunità: quindi sì al nido, ai nonni, alla tata, al tempo qualità e al tempo per noi!
ettav- Numero di messaggi : 1672
Età : 49
Località : Rescaldina MI
Data d'iscrizione : 12.11.11
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Onigiriyum ha scritto:Domanda: ma i vostri compagni/mariti und padri o aspiranti tali a che ora tornano a casa? Si fanno tutte le domande che vi fate voi circa la quantità/qualità del tempo da dedicare ai figli?
(parlo da non madre/osservatrice esterna)
Il mio ha sempre detto che se io trovassi un lavoro con uno stipendio tale da poterci mantenere sta lui a casa a fare il mammo e il casalingo, e sono sicura che sarebbe anche più bravo di me. Il Problema è che io ora il lavoro non ce l'ho e resta il gap dei primi 2 anni di vita del bimbo, durante il quali trovo che la presenza della mamma sia molto più indispensabile di quella del papà.
Io invece mi sto focalizzando sui primi 2-3 anni di vita di ipotetici figli, perchè quando poi cominciano a essere grandini e un po' più autonomi si possono trovare tranquillamente altre soluzioni. A me l'idea di lasciare un mio figlio al nido a 3 mesi fa male al cuore adesso che non ne ho, figurarsi dopo. Inoltre io spero di averne almeno 2 vicini, e questo vuol dire cmq qualche anno di stand-by lavorativo (per lo meno a livello di avanzamento) e quindi questo ci riporta al punto 1, ovvero anche se il padre volesse sostituirsi a me, finchè i pupi sono piccini picciò non penso che acconsentirei, perhè sono d'accordo con Dip sul fatto che i due ruoli siano molto diversi.Eowyn ha scritto:EDIT: sincro con dip: ancora, mi rendo conto che continuo a pensare a bambini sopra ai due anni... probabilmente, quando sarà, capirò e troverò qualche soluzione... Anche se qui smettere di lavorare per due anni equivarrebbe a licenziarsi e cancellarsi dal mondo del lavoro purtroppo...
Jillian- Numero di messaggi : 4598
Età : 38
Data d'iscrizione : 26.08.12
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Ma quanto queste differenze sono fisiologiche? E quanto culturali? Secondo me quelle culturali pesano su queste decisioni molto più di quanto possiamo pensare, perché le abbiamo talmente introiettate da darle per ovvie.
Onigiriyum- Numero di messaggi : 1690
Età : 58
Data d'iscrizione : 08.08.12
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Boh sarà che mio padre, nonostante vivessimo insieme da sempre, ha scoperto che poteva avere un rapporto con me quando ormai andavo all'università
A parte questo, io sto veramente parlando per i primissimi anni di vita del bambino, successivamente ai quali si può anche fare una valutazione di costi/benefici su orari di lavoro, carriere lavorative e stipendio alla pari tra i due genitori.
Ma all'inizio credo che anche la mamma abbia bisogno di tempo prima di tornare a lavoro per riprendersi sia fisicamente che emotivamente da gravidanza, parto, allattamento ecc.. gli uomini se lo trovano bello e fatto, è normale che la vivano in maniera meno intensa e meno emotivamente coinvolta.
Credo che non sia tanto un fattore culturale, quanto strettamente biologico/chimico.
A parte questo, io sto veramente parlando per i primissimi anni di vita del bambino, successivamente ai quali si può anche fare una valutazione di costi/benefici su orari di lavoro, carriere lavorative e stipendio alla pari tra i due genitori.
Ma all'inizio credo che anche la mamma abbia bisogno di tempo prima di tornare a lavoro per riprendersi sia fisicamente che emotivamente da gravidanza, parto, allattamento ecc.. gli uomini se lo trovano bello e fatto, è normale che la vivano in maniera meno intensa e meno emotivamente coinvolta.
Credo che non sia tanto un fattore culturale, quanto strettamente biologico/chimico.
Jillian- Numero di messaggi : 4598
Età : 38
Data d'iscrizione : 26.08.12
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
In tanti casi saranno principalmente culturali, ad esempio quando la mamma non allatta al seno, ma nei casi di allattamento prolungato il rapporto con la mamma è sempre di un certo tipo e io capisco perfettamente che un bambino piccolo, accudito dal papà, possa attendere impaziente che torni la mamma. Quando ero piccola io mi ricordo ad esempio che se mi ammalavo mi sentivo al sicuro solo con la mamma... e mio padre era del tutto in grado di occuparsi di me, si tratta di una bambina con febbre e inappetenza! Ma avevo sempre quel filino di preoccupazione e di inquietudine, senza la Mamma non mi sentivo consolata appieno.
Ecco, io questa cosa nel quotidiano e per motivi di lavoro non so se riuscirei a viverla serenamente... però da qui a dire che dovrei rinunciare ad avere figli o peggio aspettare una condizione più idonea, se anche dovesse significare di cercare il primo figlio a 40 anni, mi sembra eccessivo.
Non ne parliamo se come dice Jillian si pensa ad avere due o più figli a poca distanza, non si parla più di 2 o 3 anni fuori dal mondo del lavoro o con orario ridotto, ma di molti di più... dovrei uscire dal mercato del lavoro a 30 anni per rientrarci a 40?
Ecco, io questa cosa nel quotidiano e per motivi di lavoro non so se riuscirei a viverla serenamente... però da qui a dire che dovrei rinunciare ad avere figli o peggio aspettare una condizione più idonea, se anche dovesse significare di cercare il primo figlio a 40 anni, mi sembra eccessivo.
Non ne parliamo se come dice Jillian si pensa ad avere due o più figli a poca distanza, non si parla più di 2 o 3 anni fuori dal mondo del lavoro o con orario ridotto, ma di molti di più... dovrei uscire dal mercato del lavoro a 30 anni per rientrarci a 40?
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Vale ma quindi tu sei in una situazione di stallo? Cioè non sai per quale soluzione propendere?
Jillian- Numero di messaggi : 4598
Età : 38
Data d'iscrizione : 26.08.12
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
grazie ettav per la tua testimonianza!
volevo precisare: quando parlo di carriera non ne parlo intendendo "avanzare di livello" "essere pagata di più" "essere una figura più importante" o tutte le immagini che si hanno quando si pensa ad una "donna in carriera". Sto parlando semplicemente del continuare un lavoro che ci piace, che ci rende felici quando ci arriviamo la mattina e soddisfatte di quello che abbiamo fatto quando torniamo la sera, che ci dona entusiasmo, anche fosse il lavoro più semplice del mondo, anche senza posizioni di responsabilità o "carriera" in senso stretto. Sto parlando di qualcosa di molto semplice che mi ritengo fortunatissima ad avere ora. E pensare di rinunciarci (non solo per un periodo di uno-due anni, quello lo accetterei senza problemi, il punto è il riprendere dopo che ritengo quasi impossibile, non per colpa nostra) mi fa star male, soprattutto per quello che mi piacerebbe trasmettere ai miei figli (soprattutto se fossero figlie) del mio lavoro: l'entusiasmo, la gioia di svegliarsi la mattina anche se si fa un po' di fatica, come ha scritto ettav. E non dico che queste cose non possano essere trasmesse da una mamma che non lavora o lavora meno, anzi, ma sto parlando del mio caso...
volevo precisare: quando parlo di carriera non ne parlo intendendo "avanzare di livello" "essere pagata di più" "essere una figura più importante" o tutte le immagini che si hanno quando si pensa ad una "donna in carriera". Sto parlando semplicemente del continuare un lavoro che ci piace, che ci rende felici quando ci arriviamo la mattina e soddisfatte di quello che abbiamo fatto quando torniamo la sera, che ci dona entusiasmo, anche fosse il lavoro più semplice del mondo, anche senza posizioni di responsabilità o "carriera" in senso stretto. Sto parlando di qualcosa di molto semplice che mi ritengo fortunatissima ad avere ora. E pensare di rinunciarci (non solo per un periodo di uno-due anni, quello lo accetterei senza problemi, il punto è il riprendere dopo che ritengo quasi impossibile, non per colpa nostra) mi fa star male, soprattutto per quello che mi piacerebbe trasmettere ai miei figli (soprattutto se fossero figlie) del mio lavoro: l'entusiasmo, la gioia di svegliarsi la mattina anche se si fa un po' di fatica, come ha scritto ettav. E non dico che queste cose non possano essere trasmesse da una mamma che non lavora o lavora meno, anzi, ma sto parlando del mio caso...
Eowyn- Numero di messaggi : 3470
Età : 37
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
@Jillian: Sono molto disorientata, sicuramente... nell'azienda dove lavoro (almeno, nelle sedi qui in zona gestite dal mio capo) sono quasi tutti uomini e pochissimi hanno figli, perché l'età media è molto bassa. Quindi non ho idea se si possa aspirare ad un part time, e dovrei comunque vedermela con il fatto che al momento il mio uomo lavora saltuariamente, quindi bisognerebbe trovare il modo di mantenere una famiglia con un unico stipendio ridotto. Fra i lati positivi c'è che in parallelo ho un contratto a tempo indeterminato con l'agenzia, quindi qualche tutela in più, ma non so fino a che punto si estendano queste tutele. La verità è che la genitorialità per i primissimi tempi è sbilanciata verso la madre per questioni biologiche come dicevi tu, e questo nel mondo del lavoro non è accettato, forse in nome di finte pari opportunità? Del tipo, tu donna non vedo perché debba ricevere agevolazioni dato che hai le stesse capacità dell'uomo. Un po' come quelli che si indignano per le quote rosa, della serie "dare una spintarella alle donne è sessista"... ma qui si considera che la donna finisce la propria fatica partorendo, e visto che in seguito ci sono i nidi e gli asili non c'è un vero bisogno di stare a casa dal lavoro. Assurdo...
@Eowyn: guarda per me il semplice fatto che si chiami Lavoro, anche quando è quello per cui ho studiato e che in teoria amo fare, perde tutto quel fascino e quell'attrattiva mi piace il lavoro che faccio adesso ma non sono contenta quando devo alzarmi presto e andare in ufficio, e nemmeno quando finisce il weekend... mi sento uguale a quando andavo a scuola! E credo sia così per tante altre persone, per non parlare di chi odia il proprio lavoro o si trova male nell'ambiente. Il lavoro che amo è fatto alle condizioni che dico IO e per questo non esiste, sono stata traduttrice 3 anni in azienda e anche ora che lo faccio da libero professionista è tutto una corsa contro il tempo, un adattarsi a richieste assurde e anche cretine, un chiudere gli occhi sulla m***a che vedo lasciata da lavori precedenti fatti chissà come... il fascino sparisce eppure è ancora un buon lavoro, un ottimo lavoro anzi! Ma se devo immaginarmi genitore in uno scenario ideale, questo non include un lavoro in cui io mi senta espressa appieno e soddisfatta... quello spazio per esprimermi me lo trovo nel tempo libero, quindi a livello di "carriera" io sarei già a posto così, se non fosse che sono l'unica breadwinner e che se la situazione non cambia, un figlio sarebbe forse devastante per questo equilibrio precario... perché il tempo sottratto al lavoro per passarlo coi propri figli può significare enorme sacrificio economico, e ne vale la pena? Non parlo di tagliare su vacanze e vestiti, ma proprio di mettere i propri figli in una situazione di precariato che non hanno scelto. Allora capisco bene quello che dice Ettav...
@Eowyn: guarda per me il semplice fatto che si chiami Lavoro, anche quando è quello per cui ho studiato e che in teoria amo fare, perde tutto quel fascino e quell'attrattiva mi piace il lavoro che faccio adesso ma non sono contenta quando devo alzarmi presto e andare in ufficio, e nemmeno quando finisce il weekend... mi sento uguale a quando andavo a scuola! E credo sia così per tante altre persone, per non parlare di chi odia il proprio lavoro o si trova male nell'ambiente. Il lavoro che amo è fatto alle condizioni che dico IO e per questo non esiste, sono stata traduttrice 3 anni in azienda e anche ora che lo faccio da libero professionista è tutto una corsa contro il tempo, un adattarsi a richieste assurde e anche cretine, un chiudere gli occhi sulla m***a che vedo lasciata da lavori precedenti fatti chissà come... il fascino sparisce eppure è ancora un buon lavoro, un ottimo lavoro anzi! Ma se devo immaginarmi genitore in uno scenario ideale, questo non include un lavoro in cui io mi senta espressa appieno e soddisfatta... quello spazio per esprimermi me lo trovo nel tempo libero, quindi a livello di "carriera" io sarei già a posto così, se non fosse che sono l'unica breadwinner e che se la situazione non cambia, un figlio sarebbe forse devastante per questo equilibrio precario... perché il tempo sottratto al lavoro per passarlo coi propri figli può significare enorme sacrificio economico, e ne vale la pena? Non parlo di tagliare su vacanze e vestiti, ma proprio di mettere i propri figli in una situazione di precariato che non hanno scelto. Allora capisco bene quello che dice Ettav...
Parsley- Numero di messaggi : 8318
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