Figli unici vs fratria

La famiglia è un sistema, ovvero un insieme di elementi in relazione tra loro, ma al suo interno ha dei sottosistemi: quello coniugale (mamma e papà), quello dato dalla fratria (i fratelli tra loro) e quelli dati da ciascun genitore e i figli. Al variare di queste componenti, variano i meccanismi della famiglia, perciò ogni famiglia sarà diversa dall'altra!

Per chi ha più di un figlio, o prevede di averne, che tipo di esperienza è per voi allevare i fratelli? In quali modi è diverso da allevare un figlio unico?
Per chi ha un figlio unico e sa già di volersi fermare, quali sono i pro e i contro?
Esploriamo com'è essere genitori in relazione al numero dei figli!

Oddio PQ...
Io credo che avrò altri figli (sempre che vengano visto che la prima me la son sudata un bel po' ) però boh, a parte cercare di non fare differenze non credo che mi servirà un "modo" di allevarli.
Spero che abbiano un bel rapporto fra loro ma non è scontato, i fratelli non si scelgono, vengono "imposti" e quindi non è detto che si piacciano.

Quello che per me ora è un'incognita è come sia possibile voler bene a due o più figli nello stesso modo e sotto sotto credo che non sia possibile.

Io vorrei altri figli e presto.
Io ho una sorella di 10 anni più grande di me e sono in pratica vissuta da figlia unica. Mio marito ha una sorella di 1 anno e 1/2 più grande e mi racconta del loro meraviglioso rapporto, di come fossero legati, per questo ne vorrei altri, ma presto...
Credo che ogni figlio sia diverso e perciò diverso è il legame con i genitori e diverso deve essere il metodo con cui si educa, trovo assurdi i genitori (i miei in primis) che dicono: per me siete uguali perciò quello che faccio a lei lo faccio a te e viceversa.
Per me un fratello o una sorella con cui crescere deve essere vissuto come un dono da chi c'è già e non come un ladro di coccole e attenzioni, per questo MAI dirò a mio figlio di comportarsi da grande perchè è fratello maggiore o che il minore ha diritto di essere scusato perchè più piccolo!!!

io con la prima ero preoccupata di viziarla se fosse rimasta sola,ma mi sbagliavo tremendamente,i figli si viziano o meno indipendentemente dal numero,dipende proprio da come si vedono le cose.diciamo che con (almeno) due ci si augura che si facciano compagnia,che imparino a condividere le cose e quello che più spero è che da adolescenti e più in là da adulte,possano contare l'una sull'altra,avere quel rapporto "speciale".questo dipenderà dal loro carattere.
poi tutto quello che è la quotidianità è più piena,ma ci sta tutto.
secondo me si dice che i figli si amano nello stesso modo,perchè è così.cioè,se giriamo il discorso,non posso scegliere il figlio preferito ergo non c'è.non per questo non è che non vedo i pregi e difetti di entrambe.in effetti è il problema di quando i figli sono più di uno è che si tende a confrontare,nel bene e nel male.
pensavo che le conquiste della mia seconda non mi avrebbero riempito di gioia come quelle della prima e sono felicissima di aver toppato!!

Pq, mi hai letta nel pensiero, era da tempo che volevo aprire un topic simile, mi interessa moltissimo la tematica e vorrei davvero sentire molte esperienze in merito.
A me l'idea di lasciare Chiara figlia unica non piace per niente, e ho le due mie più care amiche figlie uniche che mi pregano costantemente di non lasciarla sola.
Io vivo momenti altalenanti, alcuni in alcuni sento che anche se non arrivassero altri figli a me Chiara già basta, altri in cui vedo scene stupende tra fratellini, magari al parco e mi viene subito il desiderio di fare a Chiara questo regalo...ma non solo a Chiara, anche a noi.
Fondamentalmente penso che il legame tra fratelli, per quanto non si scelgano, sia unico e viscerale....un rapporto troppo importante per prendermi la "responsabilità" di privare mia figlia di questa esperienza.
I fratelli condividono tanto, iniziando dal patrimonio genetico, l'utero che li ha accolti, il seno che i ha allattati, passando per l'amore dei genitori, arrivando alla morte di chi li ha generati...io ho 2 sorelle e un fratello, loro sono e sono stati la mia consolazione in tanti momenti difficili della mia famiglia. Tante prove della vita sarebbero state mille volte più dure se non le avessi condivise con loro. E se ci penso, in prospettiva, anche quando un giorno sarò orfana, mi sembrerà di esserlo un pò meno, perchè sarà una condizione che condividerò con loro.
Quando penso al fratello/sorella di Chiara, penso a "qualcuno" che potenzialmente sarà per lei molto più di un compagno di giochi.
Sinceramente non vedo dei contro ad avere dei fratelli, penso invece sia un potenziale immenso per tutta la famiglia
Oltretutto, se penso alla mia esperienza, diciamo che avere tanti fratelli è stata la più bella palestra di vita che possa mai aver avuto , ad esempio, per me la condivisione delle cose è un fatto scontato, naturale...noi siamo cresciuti condividendo tutto ( anche il letto), non lo abbiamo dovuto imparare da nessuno. Se dovessi assumermi la responsabilità di lasciare Chiara da sola, sono consapevole che è una scelta che ha un peso notevole...e forse un giorno mi potrà anche chiedere " perchè mi hai lasciata da sola?" ( Conosco chi lo ha fatto) e non so se le mie motivazioni sarebbero per lei sufficienti per giustificare...

Anche a me interessa molto l'argomento. È proprio ciò che ho chiesto alla mia amica che ha avuto da poco il secondo. Lei sostiene che i figli si amano con la stessa intensità ed in modo diverso. Mi ha confidato che per una mamma il legame con il maschio è molto profondo, ma non per questo non ha rapporto con la primogenita.
Io sono figlia unica, avrei desiderato tanto un fratello. Poi mi sono abituata a non averlo, mc ora se penso che ho pochi parenti con cui il rapporto è difficile, sono senza fratelli, se perdessi i miei mi sentirei persa.

bellissimo questo topic.
Noi volevamo un solo figlio, cioè volevamo, potevamo avere un solo figlio per questioni economiche (haimé cosa triste da dire ma è così).
E ne sono arrivati due in un colpo solo.
All'inizio mi sono ritrovata a cronometrare il tempo che trascorrevo con l'uno piuttosto che con l'altro. Poi mi sono resa conto che era inumano fare così e che uno dei due aveva più bisogno di me in quel momento. Infatti poi c'è stato il rovescio della medaglia e ha avuto più bisogno l'altro e così via.
Credo che le attenzioni debbano essere mirate alle necessità dei propri figli.
Qui in più il fattore dei gemelli crea una situazione davvero particolare. Loro due cercano sempre prima il proprio fratello, poi viene la mamma e poi il papà e tutti gli altri.
Quando dico "Franci aspetta tuo fratello" lui mi risponde stizzito "ma non è mio fratello è il mio gemello" come per dire qualcosa di più, un legame più forte.
Devo dire che siamo stati molto fortunati ad avere questa doppia gioia!!!
Quello che noto è comunque un attaccamento diverso nei confronti dei genitori, Franci preferisce la mamma, Stefano il papà. Io e mio marito non abbiamo preferenze e cerchiamo sempre di seguire come detto sopra le loro richieste, nei momenti particolari.
Poi parlando della mia esperienza personale, beh, un figlio unico (come è mio marito) è una situazione triste, lui alla fine ha trovato la sua sorella nella cugina anche lei figlia unica. Io invece ho una sorella e un fratello più grandi. E nonostante gli atriti che possono esserci, rimangono fondamentali nella mia vita.

Questa domanda per me è ispirata dal fatto che, sebbene siamo lontani dall'idea e dal momento di procreare, spesso mi interrogo su come sarebbe se io e il mio compagno, entrambi figli unici, avessimo più di un figlio. Come sarebbe, per due figli unici, crescere una coppia di fratelli? I nostri figli farebbero un'esperienza che nessuno dei loro genitori conosce. Mi incuriosisce molto questa prospettiva e mi interrogo su questa forma di genitorialità che sarebbe per entrambi completamente sconosciuta, senza alcun punto di riferimento interiore (con i suoi pro e i suoi contro).

Probabilmente questa idea deriva da un "seme" piantato nella mia testa a 13 anni dalla mia insegnante di inglese a scuola, che sapeva della relazione tra me e un mio compagno (entrambi figli unici) e -del tutto discutibilmente circa la sua appropriatezza- fece questo commento semi-ironico che ricordo ancora, su come "non ci si debba sposare tra figli unici", proprio per garantire una parentela più estesa agli eventuali figli.

In merito a un ragionamento come quello che ha esposto Sea, sul fare altri figli per non lasciare soli il primo (a parte la prospettiva centrata sul primogenito e i successivi come "accessori"), io penso che purtroppo non sia unidirezionale. Ci sono fratelli che si odiano, che arrivano a causarsi a vicenda danni anche gravi da adulti. Mi viene in mente il caso estremo di un criminale italiano che da 10 anni fornisce false generalità, quelle del fratello!, e lo mette costantemente nei guai al punto che non ha più una vita. Così come mi viene in mente il caso di un mio amico che da piccolo ha assistito alla scena traumatica del fratello minore quasi annegato e da allora si sente costantemente il suo guardiano, al punto di non riuscire a costruirsi una sua vita. Sicuramente molto dipende da come i genitori sorregono la formazione di questa relaziona, ma non è detto che l'eredità sia sempre un beneficio!

Io ho un'amica, figlia unica, marito figlio unico che mi ha sempre detto che ne avevano parlato molto e MAI avrebbero avuto un solo figlio.
Hanno entrambi sofferto molto il fatto di essere figli unici e infatti dopo la prima bimba ha cercato (e trovato) quasi subito un fratellino.

Non so se si sia mai posta i tuoi stessi interrogativi perché non ne abbiamo mai parlato sotto quel punto di vista ma secondo me dipende anche da come uno vive la cosa.

Sicuramente sì, noi due ad esempio non abbiamo mai sofferto dell'essere figli unici. Magari da bambini abbiamo prima o poi espresso il desiderio blando di avere fratelli o sorelle, ma tutto sommato della nostra condizione abbiamo sempre visto e preso il meglio. Di sicuro non ho pressioni a non lasciare il figlio "unico", perché è una condizione che ha indubbiamente i suoi pregi.

Per quanto riguarda essere genitori di fratelli, mi chiedo proprio "com'è?", che tipo di esperienza è, come sostenerli a gestire la loro relazione, la socializzazione tra di loro (es: liti, rivalità, ma anche il tempo insieme) non avendo esempi, immagini, idee di alcun tipo al riguardo. Mi accorgo che pensare a un figlio solo mi viene molto più facile, per me è più intuitivo immaginarmi genitore di un figlio solo, e mi accorgo di conseguenza di quanto veramente sia impresso nella nostra psiche il modello genitoriale di cui abbiamo fatto esperienza da figli (oltre che quello relativo all'essere figli)