Situazione economica e ricerca della gravidanza

Io ragazze mi sento vicina all'idea di biancospino.... È vero, i figli vanno fatti quando ci si sente pronti, ma io personalmente non potrei ritenermi pronta prima di avere delle certezze economiche non pàrlo del livello di quadro, ma delle entrate che appunto possano aiutarci a sostenere un futuro mutuo per una casa più grande, l'eventuale nido, il corso di nuoto o di calcio, di chitarra o di pianoforte... Il mio lavoro non mi consente un part time e sia io che lovvo stiamo fuori casa quasi 12 ore al giorno, ai miei manca un sacco per la pensione e i suoi sono lontani, per come stanno le cose ora i miei figli dovranno andare al nido già a 4 mesi e con l'amore il nido non lo paghi... Nel mio progetto "ideale" io di figli ne vorrei 3 e nella casa attuale per quànto spaziosa non c'è spazio per 3 adolescenti metto già in preventivo un futuro mutuo e anche questo non si paga con l'affetto... Io da piccola ho fatto tutti i corsi che ho desiderato, pallavolo chitarra e nuoto, quando ho deciso di voler fare nuoto a livello agonistico i miei non hanno fatto una piega ma lo sforzo economico c'è stato nonostante 2 stipendi (ma un mutuo sulle spalle), l'università non ci sarebbero stati problemi se avessi voluto farla (anche se a posteriori l'università che avrei voluto frequentare era fuori budget), la prima vacanza con gli amici me l'hanno pagata i miei (regalo per il diploma) hanno lavorato una vita e i loro sacrifici mi permettono di poter iniziare a crearmi una famiglia senza il peso di un mutuo sulle spalle...la felicità non è il motorino a 14 anni e la macchina a 18, ma non mi sentirei apposto con me stessa se non potessi iscrivere mio figlio a un corso di calcio o se non potessi mandarlo in gita scolastica.... Neppure programmando tutto posso avere la certezza di poter garantire tutto ciò per i miei figli, in 10 anni possono cambiare tante cose, le certezze potrebbero mancare ma un conto è l'imprevisto...un conto è iniziare un percorso sapendo già che ci sono delle difficoltà... Purtroppo sul lavoro una donna dopo una maternità deve dimostrare il doppio, se un lavoro deve cercalo deve dimostrare 10 volte di più...
Il fatto che biancospino abbia aspettato di diventare quadro, di potersi permettere una casa più grande, di poter mandare i figli 3 mesi all'anno al mare e fargli frequentare tutti i corsi che vorranno non si può giudicare, come non si può giudicare la scelta di una ragazza che decide di fare un figlio senza lavorare e con il marito precario....nella vita non si può programmare tutto, e forse il bello è anche questo, ma la scelta di mettere al mondo un figlio deve essere fatta quando si è pronti, per qualcuno basta l'amore, per altri la "certezza" economica è necessaria...io personalmente voglio poter dire davanti a un imprevisto che io ho fatto quanto in mio potere per evitarlo poi se capita ci si rimbocca le maniche e si va avanti lo stesso!!
La frase che la carriera non è compatibile con l'essere una buona mamma mi fa venire la pelle d'oca... E lo dice una la cui mamma (a questo punto sciagurata) l'ha lasciata a 9 mesi con i nonni per potersi tenere stretta il posto di lavoro che ci permetteva di arrivare dignitosamente a fine mese, la cui mamma faceva i turni quindi niente sabati e domeniche in famiglia, niente feste comandate, spesso lei era a casa quando io ero a scuola e capitavano giorni in cui non ci si incontrava neppure..anche mio padre facendo i turni spesso non c'era. Eppure per me sono i genitori migliori al mondo... Fine OT.

ragazze, ho risposto nel topic della carriera.
Non ho potuto specificare meglio prima perché ero con il cellulare, comunque capisco che ci voglia un minimo di stabilità economica per un bimbo però fino ad un certo punto. Noi alla fine siamo riusciti, almeno fino ad ora, a non far mancare niente ai nostri bambini. Certo la prima vacanza è stata l'anno scorso, per fortuna tante persone ci hanno regalato cose utili e non abbiamo mai avuto grossi imprevisti economici. Però il pianificare in base allo stipendio e alla grandezza della cameretta lo trovo non razionale, ma non consono ad una mamma. Mi sembra un discorso freddo. Senza offesa eh, ognuno la pensa come vuole

Vi ricordo che questa discussione è nata dalla considerazione del marito di una forumina che in situazione di precarietà non se la sente di pianificare un figlio.
Rileggendo alcune risposte sembra sia una colpa avere degli obiettivi ben precisi, volersi realizzare nel lavoro, non volere un figlio ad ogni costo ma solo a certe condizioni. Non mi meraviglio, perchè purtroppo qui in Italia una donna che non vuole figli, una donna che desidera crescere professionalmente, una donna che si dedica alla carriera, una donna che considera la maternità uno degli aspetti della sua vita e non necessariamente il più importante, una donna che ragiona lasciatemi dire, da uomo, guardando anche l'aspetto pratico della faccenda, il soldo, è ancora oggi nel 2012 additata come una strega, come una "non mamma".
E' la mentalità provinciale e paesana che ci tiene indietro anni luce rispetto ad altri paesi europei; è la mentalità che ci affossa, ci rende vittime prima di tutto di noi stesse, ci relega al ruolo di "donne di casa" che anche quando lavorano lo fanno di straforo, quasi fosse una concessione, un di più, un qualcosa che ci è concesso solo perchè 2 stipendi sono meglio di 1. Che amarezza.

Io credo che conti moltissimo il richiamo biologico...io ne sono totalmente sprovvista per cui non faccio nessuna fatica a comprendere e sposare il ragionamento di Biancospino!!! Chi non ha un forte desiderio fisico e mentale di riprodursi, chi non lo sente come un irrinunciabile completamento della coppia credo che sia più portato a calcolare eventuali "danni" forse anche con in eccesso di catastrofismo...ma è naturale tanto quanto è naturale il suo contrario, cioè il pensare che qualsiasi sforzo e/o imprevisto vada affrontato senza scomporsi più di tanto perché il progetto "famiglia" è la cosa più importante...
Credo davvero sia normale che si usino 2 pesi e 2 misure in base a quanto sia forte la spinta! Probabilmente quello che per me sarebbe intollerabile, per una donna che ha la maternità come priorità sarebbe più che sopportabile!

Scusate, ma col cellulare non riesco ad editare!!!! Mi è partito il messaggio prima di finirlo e così ho letto anche l'ultimo intervento di Biancospino...e mi confermo molto d'accordo col suo punto di vista! Un figlio è spesso uno tsunami anche all'interno di coppie affiatate che hanno portato avanti il progetto di comune accordo...in un certo senso tutte le cautele che ha adottato Biancospino servono per ridurre al minimo (non eliminare perché non è possibile
) i vari imprevisti che possono renderla un'esperienza a tratti spiacevole! Conosco genitori pieni di sensi di colpa...perennemente in lotta con la sensazione di essere inadeguati al ruolo genitoriale...e non è solo un discorso economico...se la coppia perde armonia potrebbe non essere perché non hai potuto pagare il corso di ikebana...ma per qualcosa di molto più serio, come può essere la discriminazione sul lavoro o l'impossibilità di pagare qualcosa di davvero necessario!



tutti gli imprevisti

Cinciarello,
noi ci capiamo forse perchè simili.
Anche io non ho mai avuto un forte istinto materno, sinceramente quando qualche amica ha cominciato a fare figli ho avuto un brivido, non mi sarei voluta trovare al suo posto
Ammetto che oggi desidero tanto un figlio, ma non credo sia legato all'istinto materno, lo desidero perchè amo mio marito, desidero con tutto il cuore un figlio nostro, con i suoi occhi, il suo naso, desidero tanto vedere girare per casa un "nostro" frugoletto.
Io ho avuto una famiglia molto moderna, mia nonna (classe 1903) aveva un'azienda tessile sua; mia madre ha sempre lavorato; se mi paragono a loro, sono una novellina. Se però guardo a casa degli altri mi accorgo di essere vissuta in un mondo a parte, e forse è per questo che ho questa visione così diversa della maternità rispetto a molte altre.
Non vorrei nemmeno passi il discorso che i figli debba farli solo chi se li può permettere, perchè non è assolutamente questo il senso del mio pensiero.
Il senso è che se si può "fare di meglio", bisogna darsi una chance, e bisogna darsela per sè, per la propria famiglia, e anche per eventuali figli, se li si vuole, perchè è verissimo che i soldi non fanno la felicità, ma come disse woody allen, se i soldi non fanno la felicità, figurarsi la miseria.

In effetti credo che l'istinto materno conti moltissimo.
io ce l'ho sempre avuto. Alle medie mi vedevo già mamma (ovviamente non a quell'età, pensavo al futuro).
Avrei fatto figli anche senza un compagno, sono sicura.

Quando poi ho trovato l'amore della mia vita, dopo esserci goduti i primi 4 anni di spensieratezza, non ci sono stati dubbi che era il momento adatto.
Entrambi avevamo un lavoro fisso e anche se ancora non abitavamo insieme abbiamo iniziato a provarci.
Ci sono voluti 6 anni!!!
E in 6 anni tutto è cambiato: ho comprato casa ma ho dovuto lasciare il lavoro perché non ce la facevo più (e tra l'altro lo stress accumulato non mi aiutava nella ricerca). Per me il lavoro è importante fino a un certo punto. É uno stipendio, basta. Se devo star male tutti i giorni me ne sto a casa o cerco altro.

Però capisco Biancospino che ha voluto assicurarsi un buon posto prima di cercare un figlio. in effetti è difficile in Italia conciliare carriera e maternità.

Comunque anche per lui in 6 anni sono cambiate molte cose. Ha lasciato il lavoro che aveva allora, si è messo in proprio salvo poi mollare tutto per differenze di vedute col socio (disonesto) e relativa perdita di din din.
Ha trovato altri lavori e proprio quando ero incinta di Gioia di poche settimane l'ha perso di nuovo... nonostante tutto la mia è stata una gravidanza serena, sentivo che in qualche modo tutto si sarebbe aggiustato.
Quando Gioia è nata aveva iniziato da poco in questa ditta abbastanza grossa da farci ben sperare per il futuro.

Certo abbiamo sempre avuto dei punti fermi come la casa di proprietà e i nostri genitori che in caso di bisogno possono sostenerci.

Prima di fare il secondo figlio pensavo di riprendere a lavorare, un lavoretto part-time, ma siamo stati incoscienti di nuovo e quindi se ne riparlerà tra un paio d'anni. Però io la vedo rosa anche se abbiamo solo una camera per i bimbi e per ora lavora solo lui.
Per quando i miei figli cresceranno e andranno a scuola avrò trovato qualcosa da fare e comunque anche facendo progetti a lungo termine poi la vita stravolge tutto....

Ecco, io avevo risposto nel topic sulla carriera!
Concordo con Biancospino, che si debba fare sempre quanto di meglio è possibile per migliorare la propria esistenza e quella della propria famiglia però ripeto, secondo me i soldi non sono tutto nella vita: vanno, vengono, ci possono essere mille imprevisti...
E sono d'accordo sul fatto che l'istinto materno fa la differenza: ad esempio io ho passato diversi anni senza nessun desiderio di avere un bambino, ma poi ho iniziato a pensarci, con tutte le perplessità legate al fatto che avrebbe portato uno stravolgimento nella nostra vita di coppia; all'inizio non ero troppo convinta (e anche adesso, se penso con razionalità a cosa comporta un figlio ) ma pian piano l'istinto ha preso il sopravvento, e ormai non vedo più ostacoli insormontabili, di carattere economico o logistico: io che di solito sono pessimista di natura, su questo argomento divento il ritratto dell'ottimismo ovviamente ci sono delle basi (una casa, una professionalità "spendibile", qualche risparmio da parte) ma per il resto staremo a vedere cosa ci riserva la vita

Io l'istinto materno ce l'ho, e anche una buona dose di incoscienza. E da questo punto di vista noto questo: che chi parla del fatto che basti l'amore poi in fondo non è proprio con il sedere per terra economicamente, e già questo fa una differenza. E' facile dire che basta l'amore quando in realtà so che in vacanza tutto sommato ci posso andare e posso scegliermi il medico che mi pare. Dopodichè vi dico per esperienza, non solo mia, che alla lunga una vita in cui vivi la fatica economica e la privazione, il non poter scegliere di poter fare quello che vuoi (e parlo di una pizza, non delle Seychelles in quattro), intossica anche la relazione di coppia. Certo, non è tutto. Certo, ci sono gli imprevisti. Ma esiste un punto di partenza, che è giusto che sia il massimo possibile. Poi per ognuno quel massimo è una cosa diversa, per qualcuna sarà partorire a casa e per qualcuna un ospedale all'avanguardia, quindi anche il livello economico che dà sicurezza è soggettivo, ma l'importante è vedere le cose per come sono!

Io in parte sono d'accordo con Biancospino, nel senso che sono dell'idea che prima di avere un figlio una certa stabilità anche dal punto di vista economico sia necessaria. Ovviamente quando parlo di "stabilità" non intendo ricchezza, ma almeno trovarsi in una condizione di sicurezza in cui il mutuo/affitto si paga, le bollette pure, e si è comunque in grado di affrontare qualche imprevisto che inevitabilmente la vita ci presenta. Questo appunto si collega sempre al mio discorso sul non sperperare ma cercare di mettere da parte, avere qualche risparmio, sarà perchè mi sono trovata per prima in una condizione in cui, se non avessimo avuto qualche risparmio da parte, ce la saremmo davvero vista brutta (mio padre 10 anni fa ebbe seri problemi di salute e non potè lavorare per 6 mesi).

Certo, ormai parlare di lavoro fisso è un miraggio, anche quello a tempo indeterminato non lo è più, ma per quanto mi riguarda prima di avere un figlio aspetterò una situazione economica che gli garantirà una certa sicurezza, e con questo non intendo la cameretta figa o i giocattoli più costosi, visto che per quanto mi riguarda queste sono proprio le voci del bilancio sulle quali "taglierò": i giocattoli inevitabilmente arrivano da parenti amici, per dormire non è necessario chissà cosa per un neonato, magari quando sarà più grande, nell'immediato no. Ecco, quando i figli cresceranno inevitabilmente le spese andranno a crescere, anche perchè, come diceva nike, gite scolastiche, campi scuola e magari uno sport, sono da mettere in preventivo e io non mi sentirei di negarli a mio figlio. Ovviamente questo non significa che andrà nel centro sportivo super-figo di quartiere, magari si cercherà anche qualche corso organizzato all'interno delle scuole (ce ne sono e la spesa annuale è sui 100 euro), e i vestiti non saranno di marca, visto che comunque i bambini crescono velocemente e di fatto sarebbe una spesa inutile (e solo per vanità dei genitori, tra l'altro).

Quindi ecco, sul fatto di avere una certa stabilità economica prima di avere un figlio sì, sono d'accordo, ma onestamente non penso che aspetterei di arrivare a chissà che grado della mia carriera, perchè, nella smania di voler programmare qualsiasi cosa, si dimentica un fattore fondamentale: non sempre quando tu decidi di avere un figlio questo arriva subito, e un conto per me sarebbe iniziare a provarci a 30 anni per riuscirci magari a 35, un conto iniziare a 40, quando comunque la fertilità non è più la stessa (ovviamente parlo in generale).