I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
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I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
In questa sezione condividiamo i nostri grafici, che ci permettono di visualizzare l'andamento dei nostri cicli.
Qui si parla molto di date, numeri e valori di temperatura, che sono gli strumenti utilizzati per applicare il monitoraggio del ciclo a fini anticoncezionali o concezionali. I metodi naturali sono uno strumento impareggiabile per accedere alla vera conoscenza del proprio ciclo mestruale e, attraverso questo, per riappropriarsi del controllo della propria fertilità e ristabilire quindi un contatto profondo con il nostro corpo fisico di donna, con l'essere donna. Ma quanto i numeri che utilizziamo ci influenzano nel rapporto con la nostra femminilità?
Prendiamo il mito statistico del ciclo mestruale di 28 giorni, che si presenta perfettamente uguale tutti i mesi, con l'ovulazione sempre al 14° giorno: esso si rivela essere nulla più che un numero, usato per esprimere la media dei cicli mestruali di tutte le donne, senza necessariamente rappresentarne veramente nessuna. Chi monitora il ciclo da almeno qualche mese sa già che questo mito non corrisponde a realtà e che per questo si adatta a poche e solo qualche volta, con ampia variabilità. Ma soprattutto all'inizio, quando ancora del proprio ciclo si conosce poco, e magari anche più avanti, quanto questa falsa conoscenza, sospinta anche da ginecologi incuranti, ci raggiunge e ci condiziona a pensare che "qualcosa non va", incrinando pericolosamente un rapporto positivo con noi stesse?
Quotidianamente nei topic di questa sezione compaiono commenti connotati negativamente su come: l'ovulazione questo mese sia ritardata (perché magari avviena al CD 16-18, il che è normalissimo per molte donne, ma percepito come già lontano dal mito del CD 14), su come il proprio ciclo non regolare (inteso come non tutti i mesi di 28) provochi una bassa stima del proprio essere donna, su come le temperature siano troppo basse o troppo alte (nonostante sia tipica la variabilità da donna a donna e anche da ciclo a ciclo per la stessa donna) oppure troppo oscillanti (quando magari sono praticamente piatte e mostrano solo le oscillazioni fisiologiche), e così via.
Ognuna di noi, anche se magari non lo ha mai espresso pubblicamente, prima o poi ha fatto un pensiero di questo tipo durante questo percorso. E io ci invito tutte ad una riflessione più generale sul'essere donna in una società in cui lo standard numerico è culturalmente dominante e capace di influenzare la nostra vita negativamente. Infatti il numero, la misura, la conoscenza perdono il loro valore di strumenti di controllo da utilizzare per ottenere maggiore consapevolezza, e, esattamente come accade per il peso, l'altezza e la taglia degli indumenti diventano un'arma che controlla noi, dei "valori" artificialmente imposti che ci spingono ad un confronto competitivo e poco sano con le altre donne e infine contro noi stesse.
Usando parole che mi hanno colpito, Paolo Bonolis a Sanremo 2010 ha detto che "la taglia 42 è il burqa dell'Occidente".
Forse allora noi possiamo dire che "il CD 14 è il burqa della fertilità". Come liberarsene? Parliamone
Qui si parla molto di date, numeri e valori di temperatura, che sono gli strumenti utilizzati per applicare il monitoraggio del ciclo a fini anticoncezionali o concezionali. I metodi naturali sono uno strumento impareggiabile per accedere alla vera conoscenza del proprio ciclo mestruale e, attraverso questo, per riappropriarsi del controllo della propria fertilità e ristabilire quindi un contatto profondo con il nostro corpo fisico di donna, con l'essere donna. Ma quanto i numeri che utilizziamo ci influenzano nel rapporto con la nostra femminilità?
Prendiamo il mito statistico del ciclo mestruale di 28 giorni, che si presenta perfettamente uguale tutti i mesi, con l'ovulazione sempre al 14° giorno: esso si rivela essere nulla più che un numero, usato per esprimere la media dei cicli mestruali di tutte le donne, senza necessariamente rappresentarne veramente nessuna. Chi monitora il ciclo da almeno qualche mese sa già che questo mito non corrisponde a realtà e che per questo si adatta a poche e solo qualche volta, con ampia variabilità. Ma soprattutto all'inizio, quando ancora del proprio ciclo si conosce poco, e magari anche più avanti, quanto questa falsa conoscenza, sospinta anche da ginecologi incuranti, ci raggiunge e ci condiziona a pensare che "qualcosa non va", incrinando pericolosamente un rapporto positivo con noi stesse?
Quotidianamente nei topic di questa sezione compaiono commenti connotati negativamente su come: l'ovulazione questo mese sia ritardata (perché magari avviena al CD 16-18, il che è normalissimo per molte donne, ma percepito come già lontano dal mito del CD 14), su come il proprio ciclo non regolare (inteso come non tutti i mesi di 28) provochi una bassa stima del proprio essere donna, su come le temperature siano troppo basse o troppo alte (nonostante sia tipica la variabilità da donna a donna e anche da ciclo a ciclo per la stessa donna) oppure troppo oscillanti (quando magari sono praticamente piatte e mostrano solo le oscillazioni fisiologiche), e così via.
Ognuna di noi, anche se magari non lo ha mai espresso pubblicamente, prima o poi ha fatto un pensiero di questo tipo durante questo percorso. E io ci invito tutte ad una riflessione più generale sul'essere donna in una società in cui lo standard numerico è culturalmente dominante e capace di influenzare la nostra vita negativamente. Infatti il numero, la misura, la conoscenza perdono il loro valore di strumenti di controllo da utilizzare per ottenere maggiore consapevolezza, e, esattamente come accade per il peso, l'altezza e la taglia degli indumenti diventano un'arma che controlla noi, dei "valori" artificialmente imposti che ci spingono ad un confronto competitivo e poco sano con le altre donne e infine contro noi stesse.
Usando parole che mi hanno colpito, Paolo Bonolis a Sanremo 2010 ha detto che "la taglia 42 è il burqa dell'Occidente".
Forse allora noi possiamo dire che "il CD 14 è il burqa della fertilità". Come liberarsene? Parliamone
Ultima modifica di Panicqueen il Mar Feb 10, 2015 3:18 pm - modificato 4 volte.
_________________
Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
Panic for president!
Che bello scrivere così chiaramente queste cose! Hai ragione, siamo ingabbiate dentro a questi preconcetti anche quando tentiamo di recuperare la nostra individualità, continuando a pensare che tutto deve essere sempre standardizzato e, soprattutto, standardizzabile!!!!
D'altronde la pillola non serve anche a quello? A farci credere di avere un ciclo perfetto e perfettamente controllabile?
Che bello scrivere così chiaramente queste cose! Hai ragione, siamo ingabbiate dentro a questi preconcetti anche quando tentiamo di recuperare la nostra individualità, continuando a pensare che tutto deve essere sempre standardizzato e, soprattutto, standardizzabile!!!!
D'altronde la pillola non serve anche a quello? A farci credere di avere un ciclo perfetto e perfettamente controllabile?
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
io non sento questa problematica forse perchè dalla prima volta che mi sono venute le mestruazioni ho avuto dei cicli sempre oltre i 28, e ho da subito saputo che era normale, non ricordo chi me l'aveva detto o se mi ero informata io da sola.
ora la situazione è un pò diversa perchè mi sto stabilizzando dopo anni di pillola..e avrei proprio voglia che il mio corpo ripartisse.
ora la situazione è un pò diversa perchè mi sto stabilizzando dopo anni di pillola..e avrei proprio voglia che il mio corpo ripartisse.
gutsygibbon- Numero di messaggi : 1240
Età : 39
Data d'iscrizione : 06.08.10
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
Che bell'argomento panic!
In effetti il mito dei 28 giorni ci viene insegnato già al momento del menarca e spesso passa l'idea che se il ciclo non rientra perfettamente in quei 28 è perchè non è perfetto, non è completamente normale, non è esattamente come dovrebbe essere, e questo in un certo modo può farci sentire inadatte, e sono d'accordo con nike sul fatto che la pillola è una soluzione a tutto ciò anche per chi si sente frustrato da cicli lunghi e irregolari, quasi come stigmate alla propria femminilità.
Sono fermamente convinta che le cose cambierebbero radicalmente se le mamme spiegassero alle bambine prossime alla pubertà almeno i rudimenti della fisiologia femminile e dei cambiamenti che accadranno nel loro corpo...
In effetti il mito dei 28 giorni ci viene insegnato già al momento del menarca e spesso passa l'idea che se il ciclo non rientra perfettamente in quei 28 è perchè non è perfetto, non è completamente normale, non è esattamente come dovrebbe essere, e questo in un certo modo può farci sentire inadatte, e sono d'accordo con nike sul fatto che la pillola è una soluzione a tutto ciò anche per chi si sente frustrato da cicli lunghi e irregolari, quasi come stigmate alla propria femminilità.
Sono fermamente convinta che le cose cambierebbero radicalmente se le mamme spiegassero alle bambine prossime alla pubertà almeno i rudimenti della fisiologia femminile e dei cambiamenti che accadranno nel loro corpo...
ranavalentina- Numero di messaggi : 4304
Età : 41
Località : Liguria/Lombardia
Data d'iscrizione : 27.05.08
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
Mamma mia PQ che bel topic intenso!!! Complimenti davvero!
La citazione di Bonolis rende proprio tanto... purtroppo il concetto è esteso oltre ai metodi naturali e questo è triste perché secondo la società che và di moda adesso, dovremmo essere fatti tutti con lo stampino, soffocando ogni spiraglio di valorizzazione personale.
Io fortunatamente ho sempre avuto un buon rapporti col mio ciclo, non ho mai dato peso a ritardi o anticipazioni, anche perché sono sempre stata piuttosto "regolare".
Quanto alla monitorizzazione ho pochi cicli nel mio storico, devo ancora capire come mi rapporto ai grafici. Piuttosto posso dire che per inesperienza, mi allarmo (in senso buono) se ci sono differenze rispetto ai cicli prima, ma nel senso di un interesse verso le differenze più che per un'esigenza di standardizzazione!
Io mi sono sempre sentita una tipa alternativa, figuriamoci se mi devo paranoiare su un 28! Certo, mi piace girare tra i 27 e i 30 giorni piuttosto che tra i 30 e i 55 di alcune... ma per fissarmi probabilmente dovrei vivere una situazione tipo ricerca di gravidanza... allora avrei la scusa dell'attesa impaziente dell'ovulazione!
Tutto sommato credo che questo percorso vada oltre ai numeri e alle definizioni. Ad esempio: come si fa a definire con estrema precisione il muco? Poi su questo punto, ho notato differenze anche in base ai miei stati psicilogici del periodo...
Si capisce ben presto che il corpo non è una macchina, che non siamo bambole ma persone assai complesse! Ciò esclude (per me) il tuo discorso iniziale...
Tutto il resto è ricerca di cosa provoca differenze da ciclo a ciclo e quant'altro.
La citazione di Bonolis rende proprio tanto... purtroppo il concetto è esteso oltre ai metodi naturali e questo è triste perché secondo la società che và di moda adesso, dovremmo essere fatti tutti con lo stampino, soffocando ogni spiraglio di valorizzazione personale.
Io fortunatamente ho sempre avuto un buon rapporti col mio ciclo, non ho mai dato peso a ritardi o anticipazioni, anche perché sono sempre stata piuttosto "regolare".
Quanto alla monitorizzazione ho pochi cicli nel mio storico, devo ancora capire come mi rapporto ai grafici. Piuttosto posso dire che per inesperienza, mi allarmo (in senso buono) se ci sono differenze rispetto ai cicli prima, ma nel senso di un interesse verso le differenze più che per un'esigenza di standardizzazione!
Io mi sono sempre sentita una tipa alternativa, figuriamoci se mi devo paranoiare su un 28! Certo, mi piace girare tra i 27 e i 30 giorni piuttosto che tra i 30 e i 55 di alcune... ma per fissarmi probabilmente dovrei vivere una situazione tipo ricerca di gravidanza... allora avrei la scusa dell'attesa impaziente dell'ovulazione!
Tutto sommato credo che questo percorso vada oltre ai numeri e alle definizioni. Ad esempio: come si fa a definire con estrema precisione il muco? Poi su questo punto, ho notato differenze anche in base ai miei stati psicilogici del periodo...
Si capisce ben presto che il corpo non è una macchina, che non siamo bambole ma persone assai complesse! Ciò esclude (per me) il tuo discorso iniziale...
Tutto il resto è ricerca di cosa provoca differenze da ciclo a ciclo e quant'altro.
orchidea- Numero di messaggi : 1323
Età : 38
Località : Udine
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
PQ
Purtroppo è vero: l'omologazione alla massa e a ciò che "ci dicono" e ci fanno credere che è la normalità riguarda anche il nostro ciclo!!! Ti ringrazio tantissimo per il lavoro che fai in questo forum, perchè è solo grazie alla tua iniziativa ed al tuo continuo lavoro che tante donne (me compresa) hanno preso coscienza del loro corpo ed hanno potuto andare contro corrente sposando un percorso naturale e potendo così seguire la via che la natura ha già tracciato per noi. Ho cercato di spiegare con un ossimoro il mio punto di vista proprio perchè trovo una contraddizione bella e buona la tendenza della società a voler racchiudere tutto (anche il nostro corpo) dentro a determinati parametri. L'essere donna in questa società è veramente complicato: oltre ad imporci il naso perfetto, il fisico perfetto, l'altezza perfetta, vogliono farci venire anche il complesso del ciclo perfetto!!!!
Purtroppo è vero: l'omologazione alla massa e a ciò che "ci dicono" e ci fanno credere che è la normalità riguarda anche il nostro ciclo!!! Ti ringrazio tantissimo per il lavoro che fai in questo forum, perchè è solo grazie alla tua iniziativa ed al tuo continuo lavoro che tante donne (me compresa) hanno preso coscienza del loro corpo ed hanno potuto andare contro corrente sposando un percorso naturale e potendo così seguire la via che la natura ha già tracciato per noi. Ho cercato di spiegare con un ossimoro il mio punto di vista proprio perchè trovo una contraddizione bella e buona la tendenza della società a voler racchiudere tutto (anche il nostro corpo) dentro a determinati parametri. L'essere donna in questa società è veramente complicato: oltre ad imporci il naso perfetto, il fisico perfetto, l'altezza perfetta, vogliono farci venire anche il complesso del ciclo perfetto!!!!
Emanuela- Numero di messaggi : 2472
Età : 51
Località : Roma
Data d'iscrizione : 15.07.09
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
Grazie PQ, parole più che vere...la pillola ha fatto proprio questo nella mia (e anche di molte di noi) vita: ciclo a 28 giorni spaccati dandoti l'illusione di essere "normale" in quel modo piuttosto che senza! Bhe i miei 122 giorni del ciclo 4 dopo la pillola mi hanno fatto proprio capire che la natura non può essere comandata, che se Lei decide un ciclo di 122 giorni noi dobbiamo solo assecondare il corpo e continuare a sostenerci! Certo anche voi sapete quante volte in quel ciclo sono caduta nella tentazione di dire "c'è sicuramente qualcosa che non va" oppure "tornerò mai normale".
Ora, tornata alla realtà, ho tolto questo burqa e mi sento sicuramente più viva di prima...senza costrizioni!!!
Ora, tornata alla realtà, ho tolto questo burqa e mi sento sicuramente più viva di prima...senza costrizioni!!!
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
Bellissimo topic!!! Prima di iniziare ad assumere la pillola avevo cicli di 30-35 giorni.Ovviamente con l'assunzione della pillola i cicli diventavano di 28 giorni e proprio come dice Luisav mi sentivo normale.Smessa la pillola ecco che la Mia Natura riprende a vivere e inizialmente i cicli vanno dai 70 ai 50 giorni.Io stavo malissimo,non mi sentivo donna.La ginecologa mi dice che con cicli così lunghi e irregolari non ovulerò mai e che bisogna intervenire con dei farmaci per avere un ciclo giusto di 28 giorni(con le conoscenze che ho ora le avrei risposto GIUSTO PER CHI!!!???) io che stavo pensando ad una gravidanza cado nello sconforto più totale.Fortunatamente mi imbatto in questo forum e grazie a tutte voi ho cominciato a monitorare i miei cicli e a conoscere il mio corpo.Ecco mi si è aperto un Mondo nuovo,ho imparato che il ciclo perfetto non esiste,che la Natura di ognuna di noi è unica e va rispettata.Ho detto no alla cura ormonale,ho assecondato il mio corpo e ho avuto fiducia in Lui,certo con alti e bassi,ma gli ho dato tempo.Questo sapere e la consapevolezza del mio ciclo mi ha ridato il mio essere Donna che la pillola, medici ignoranti e la mia ignoranza avevano scosso duramente.Ora i miei cicli si stanno accorciando,ovulo senza prendere farmaci e mi sento in sintonia con la mia Natura di Donna come non mi ero mai sentita in vita mia
pukis- Numero di messaggi : 393
Età : 37
Località : Bergamo
Data d'iscrizione : 22.06.10
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
Emanuela ha scritto:PQ
Ti ringrazio tantissimo per il lavoro che fai in questo forum, perchè è solo grazie alla tua iniziativa ed al tuo continuo lavoro che tante donne (me compresa) hanno preso coscienza del loro corpo ed hanno potuto andare contro corrente sposando un percorso naturale e potendo così seguire la via che la natura ha già tracciato per noi.
Mi aggiungo al ringraziamento!!!
orchidea- Numero di messaggi : 1323
Età : 38
Località : Udine
Data d'iscrizione : 08.11.10
Re: I "numeri" dei metodi naturali: aspetti psicologici
Molto belle queste riflessioni, grazie Panic
Secondo me la necessità di omologazione è principalmente causata dai ginecologi (spesso ignoranti) e dal loro propinare la pillola al primo "squilibrio". Però voglio pensare che possa esserci anche una causa più naturale nel non sentirsi davvero a posto quando si hanno cicli tanto lontani dai canonici 28 giorni....non è che ci si sente un pò perse se la luna non accompagna i nostri ritmi ormonali?
Secondo me la necessità di omologazione è principalmente causata dai ginecologi (spesso ignoranti) e dal loro propinare la pillola al primo "squilibrio". Però voglio pensare che possa esserci anche una causa più naturale nel non sentirsi davvero a posto quando si hanno cicli tanto lontani dai canonici 28 giorni....non è che ci si sente un pò perse se la luna non accompagna i nostri ritmi ormonali?
LucyintheSky- Numero di messaggi : 7561
Età : 42
Data d'iscrizione : 29.05.08
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