Gli uomini durante il parto

io capisco il discorso "è una cosa da donne", Cinzia, non farne una questione di sessismo al contrario , è proprio una questione di istinti primari, come dice atam
io condivido il concetto, anche se pur condividendolo ho sempre desiderato tanto il mio compagno con me e non l'ho mai rimpianto, e le esperienze ci hanno unito molto, al punto di voler essere solo noi due ad accogliere il nostro ultimo bimbo, ed alla fine l'abbiamo fatto
tralaltro devo dire che l'ultima volta al contrario di quanto desidera valix, io non lo volevo tra i piedi durante il travaglio, mentre mi ha fatto molto piacere averlo accanto nell'espulsivo
quanto al guardare ... lui ha guardato, al primo parto addirittura siccome io ero accovacciata e lui mi sosteneva da dietro, l'ostetrica gli ha messo uno specchietto davanti perchè vedesse l'uscita del bimbo ed è stata un'emozione bellissima ... perchè dovrebbe far impressione un organo genitale in una sua funzione perfettamente normale ed anzi vitale ed importante?

comunque invece quoto Cinzia su un'altra cosa: io ho avuto un parto ospedaliero e due a casa, se nei due domiciliari la sua presenza era gradita ma non fondamentale, in ospedale proprio mi è stato di grande aiuto per "ricostituire la domesticità", lì davvero non ne avrei fatto a meno. in più mi è servito per far rispettare i nostri desideri sul parto, ed anche questo non è da poco, certo a patto che il compagno sia informato e condivida il piano del parto, ed oltretutto quello di proteggere la diade mamma - bimbo è un ruolo che si adatta molto bene al maschio "primario"

belle parole mono

Davvero bellissimo racconto, Mono!

Per noi c'era il rischio che lui non partecipasse, perchè alla visita della sala parto si era sentito male, io avevo accettato la possibilità. Poi lui ha fatto il suo percorso e ha scelto lui di esserci ed è stato super collaborativo e per niente di impiccio.Mi ha aiutata tanto nela sessione di spinte, se non ci fosse stato non so dove avrei preso le forze.
E quoto tanto le parole di Mono, io avevo paura dell' ospedale, non ero mai stata ricoverata...la sua presenza mi ha rilassata e mi ha dato sicurezza e quel senso di casa che senza di lui non avrei mai avuto

mononoke ha scritto:io capisco il discorso "è una cosa da donne", Cinzia, non farne una questione di sessismo al contrario , è proprio una questione di istinti primari, come dice atam

Eh si,in effetti ci ho visto una frase un po sessista al contrario però poi come l'ha spiegato atam,e come mi confermi tu,il discorso è un altro

mononoke ha scritto:comunque invece quoto Cinzia su un'altra cosa: io ho avuto un parto ospedaliero e due a casa, se nei due domiciliari la sua presenza era gradita ma non fondamentale, in ospedale proprio mi è stato di grande aiuto per "ricostituire la domesticità", lì davvero non ne avrei fatto a meno. in più mi è servito per far rispettare i nostri desideri sul parto, ed anche questo non è da poco, certo a patto che il compagno sia informato e condivida il piano del parto, ed oltretutto quello di proteggere la diade mamma - bimbo è un ruolo che si adatta molto bene al maschio "primario"

Ecco si,è tutto questo che hai descritto che intendevo...ed è davvero molto bello tutto quello che hai scritti,quello che ho,e anche quel che non ho quotato..è trapelata tanta complicità con tuo marito,ed è impagabile

Io credo che abbia molto a che fare con il livello di confidenza che abbiamo con il nostro partner, quanto ci possiamo sentire a nostro agio a farci vedere in difficoltà, quanto sentiamo che lui sia in grado di sostenerci. Io concordo con chi dice che in ospedale non avrei mai potuto rinunciare a lui, proprio perchè era la parte più razionale della coppia, che poteva vedere da fuori ed aiutarmi, farmi da filtro in un momento in cui io avevo altro da fare!

Ecco Nike quest'ultimissima frase trovo sia la chiave di tutto, se il maschio è quello giusto () non disturba la concentrazione della donna ma anzi le permette appunto di "fare altro"! Beh... spero tantissimissimo che il mio si rivelerà promettente come sembra (in questi giorni in cui mi preparo ad ovulare è il mio chiodo fisso, lo sto martellando di domande perché mi rassicuri su quando partoriremo )

Che carina Valeria,hai scritto quanto "partoriremo"

Oh sì io voglio partorire in due e credo proprio che lui ne sia capace: intanto non è uno impressionabile, o almeno, sicuramente non finché la cosa non si fa pericolosa, ma in quel caso non ha importanza perché immagino si facciano interventi di urgenza.
Poi è molto sensibile ed empatico, specialmente se lo si prepara bene e gli si comunicano i propri sentimenti, insomma più ci scavi a fondo e più si immedesima... e poi gli parlo spesso delle convinzioni sul parto, sulla contraccezione, sulla puericultura, che ci derivano dai condizionamenti culturali, e lui si trova sempre d'accordo, è d'accordo sul voler evitare manovre e interventi superflui, e per quanto riguarda argomenti più "estremi" come parto in casa e Lotus ha detto che se io sarò convinta mi appoggerà, perché sa che mi informo sempre a fondo e quindi si fida del mio giudizio. Insomma so di poter contare su di lui per far valere le mie convinzioni di fronte ai ginecologi, so di voler sentire la sua presenza dietro le mie spalle, di volere le sue braccia a sostenermi se ne avrò bisogno, di volere lui accanto se mi capiterà di vomitare... so che mi capirà meglio di qualunque ostetrica, e tutto questo va al di là del fatto che lui sia il padre e si meriti di veder nascere suo figlio. E probabilmente se scegliesse di non esserci rischierei di distrarmi dal travaglio per pensare che lo voglio accanto!

cara vale, ti S-T-R-A-Q-U-O-T-O

le avrei potute dire io quelle cose