Lo sviluppo del linguaggio

Concordo con te tomoe, parlare con i propri figli è bellissimo! Per molte cose poi adesso è più facile, perchè le spieghiamo le cose e lei capisce tutto! Adesso è nella fase dei perchè, e tante volte ci ritroviamo a non sapere più che spiegazione dare dopo il sesto "perché?"

Anche Samu piano piano è partito con le parole: adesso ne spara una nuova tutti i giorni e inizia anche ad accoppiarle tra loro con un senso logico. La cosa divertente è che è sempre super attento ai dettagli, quindi se siamo in giro e dice "gelato" vuol dire che nel suo raggio d'azione c'è il disegno/foto di un gelato e finchè non la trovo continua a ripeterlo a nastro La parola che dice meglio e che a tavola a lasciato me e mio marito senza parole è stata "prosciutto": lì ho capito che quando voleva qualcosa sapeva benissimo come chiederla

Grande Samu!!! e anche Diana e Arianna
che bello il momento in cui senti di poter fare i primi passi nel loro mondo

hihi prosciutto è decisamente difficile, ma loro sanno sempre come stupire i grandi la mia dice senza fare una piega parole come innafiatoio e poi invece di polpo le esce un buffissimo... "Ehi mamma guarda, ho preso un colpo!"

la prossima settimana Alessandro riprenderà la logopedia...io sono un pochino giù. Mi sembra un percorso infinito...economicamente una batosta da non commentare, e dal punto di vista dei risultati mi sembra peggio della scalata dell'Everest...

Ma come sta andando, Daneb?

sta andando bene, ma quando fa la terapia....
quando è con noi continua a parlare commettendo i soliti errori (in primis la voce gutturale che gli lede le corde vocali...).
La S non si impegna proprio, e la dottoressa ha detto che lui vive con immensa frustrazione il momento della "correzione" da parte nostra al punto che ci ha invitato a non correggerlo ma semplicemente a stimolarlo quando dice le cose correttamente (Ma la S non la dice MAI!!!!).

Inizia a sentirli la lettera R nelle parole ("Verde" non è più VEDDE ma Velrde)

Non ti ha dato delle dritte per casa?
Quando ho portato la mia,mi ha specificato che tipo di esercizi farle fare,in modo che il lavoro era a 360°.Un po' avevo insistito io nel chiedere come potevo aiutarla anche per evitare tutte quelle sedute costosissime.Poi io personalmente sono convinta che con le altre persone si impegnino di più e quindi perde leggermente il senso (un po' come quando vanno a casa di altri e mangiano cose che a casa avrebbero rifiutato)
Provare con le canzoncine? Così rimane una correzione ludica

come ho riferito anche alla dottoressa, lui si oppone fortemente a fare gli esercizi a casa....mi dice sempre "Io questi esercizi li faccio solo con Claudia"...

(scrivo qui perché è un concetto connesso con lo sviluppo del linguaggio, ma come immagino sappiate, la terapia logopedica interviene anche su altri aspetti che esulano dal discorso prettamente linguistico)
ieri è stato giorno di briefing con la dottoressa che segue Ale.
Insomma io ne esco sempre a pezzi da questi incontri, mi sento proprio in difficoltà perché mi sento che non sto raggiungendo dei risultati validi...e vorrei poter aiutare ale in modo più fattivo ma non ne ho la capacità.

Elenco brevemente le cose che sono scaturite da più di un'ora di conversazione/relazione:
- difficoltà a mantenere l'attenzione per più di pochi minuti
- necessità di essere continuamente spronato per concentrarsi su quello che sta facendo/ascoltando
- non tiene ancora ferma la testa quando guarda il foglio e scrive, tende a muovere la testa nel complesso anziché seguire il tratto solamente con gli occhi
- ancora continua con questa maledetta voce gutturale
- ha un forte senso di frustrazione/insicurezza, perché ha perfettamente coscienza delle sue "mancanze" rispetto ai bambini suoi coetanei
e per ora ho rimosso il resto...ma lentamente tutto viene a galla...
Ci ha dato una serie infinita di attività da fare a casa pr lavorare sulla sua mancanza di coordinazione (non va neanche in bicicletta con le rotelle per intenderci), ci ha detto come stimolarlo in tante attività quotidiane (stargli vicino chiedendo a lui spiegazioni quando vediamo un cartone animato, farlo cucinare con noi per aiutarlo ad affrontare la difficoltà di manipolazione di materiali diversi etc)

Insomma io sto proprio giù, mi sembra tutto una grande montagna insormontabile perché non riesco a non pensare che il mio Alessandro adulto dipende tantissimo se non completamente da quello che faccio io ora per lui...

Daneb purtroppo non posso darti consigli ma ti posso dare un forte abbraccio... Ieri ho parlato con mia cognata che era nera perchè il figlio in seconda elementare non vuole andare a scuola e a ogni colloquio con gli insegnanti è una tragedia... Ora da un suo dubbio (non supportato dalle insegnanti) è uscito fuori che il bambino è palesemente dislessico e la dislessia gli provoca non solo conseguente disgrafia ma anche perdita di concentrazione perché non riesce a stare dietro agli altri e quindi si "perde nel suo mondo"... Dovrà iniziare con una terapia per imparare ad autocorreggersi ma essendo un bambino molto emotivo avrà bisogno di tanto tempo per superare i rimproveri ricevuti dalle insegnanti e le derisioni dei compagni...
Mi sembra che voi siate in ottime mani ma se non ti sembra abbastanza prova a trovare qualcuno che possa aiutate il bambino in queste altre difficoltà che ha (anche temo potrebbe essere per lui motivo di ulteriore stress e insicurezza) o vedere voi qualcuno che vi dia consigli più mirati per aiutarlo... Poi non so che approccio abbiate usato con lui, se sa a cosa servono gli esercizi e le lezioni che fa.. Io credo, specie se per lui queste difficoltà sono motivo di frustrazione che sia giusto spiegargli (per quanto possibile con un bambino così piccolo) il problema ma fargli capire che si può risolvere...