Orari di lavoro e gestione dei figli
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Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Goldie! Arriverà il momento per tutti questi cambiamenti!!
Mi sento di aggiungere che tutti questi discorsi ci stanno e ognuna a suo modo la vede in maniera diversa, com'è giusto che sia.
Vedo che nei discorsi di tutte alla fine gira che ti rigira viene fuori questa frase: "il lavoro che mi piace"
Diciamo che la passione vera per il lavoro può facilitare alcune scelte.
Mi spiego: se non ti piace, senza pensarci su lo abbandoni e stai con i figli; oppure se non puoi lasciarlo (per discorsi economici) ci vai ma sei frustrata; se ti piace da morire ti ammazzi pur di trovare il modo che tutti funzioni; se non lo hai ma vorresti trovarne uno che ti piace sei frustrata.
Insomma comunque vada mi sembra un casino, è una ruota che gira e tutte ci cadiamo dentro con tutte le scarpe, in un modo o in un altro.
Per fortuna siamo Donne e quindi le soluzioni le troviamo (poi da mamme i nostri cervelli diventano ancora più efficienti, quindi possiamo stare tranquille!)
Mi sento di aggiungere che tutti questi discorsi ci stanno e ognuna a suo modo la vede in maniera diversa, com'è giusto che sia.
Vedo che nei discorsi di tutte alla fine gira che ti rigira viene fuori questa frase: "il lavoro che mi piace"
Diciamo che la passione vera per il lavoro può facilitare alcune scelte.
Mi spiego: se non ti piace, senza pensarci su lo abbandoni e stai con i figli; oppure se non puoi lasciarlo (per discorsi economici) ci vai ma sei frustrata; se ti piace da morire ti ammazzi pur di trovare il modo che tutti funzioni; se non lo hai ma vorresti trovarne uno che ti piace sei frustrata.
Insomma comunque vada mi sembra un casino, è una ruota che gira e tutte ci cadiamo dentro con tutte le scarpe, in un modo o in un altro.
Per fortuna siamo Donne e quindi le soluzioni le troviamo (poi da mamme i nostri cervelli diventano ancora più efficienti, quindi possiamo stare tranquille!)
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Io mi trovo piuttosto in linea con Eowyn un po' su tutto, diciamo che nonostante potrei avere la possibilità di non lavorare (con qualche sacrificio) non riescoa considerare l'opzione...
Mi piace lavorare con i pro e i contro... mi piace il mio lavoro nonostante le gratificazioni siano poche è quello a cui ambivo fin da piccola.
Tornando a parlare di orari, il topic l'avevo pensato per capire le soluzioni pratiche quali erano state e vedo che forse a parte Ettav la soluzione è stata ridurre l'orario lavorativo o uscire temporaneamente dal mondo del lavoro...
Io però provo a dire un'altra cosa... preso un bambino di 1 anno, la differenza sostanziale tra una mamma "lavoratrice a tempo pieno" e una mamma "lavoratrice part-time" o non lavoratrice qual è?
Allora io penso che il mio bambino dovrebbe svegliarsi molto preso per andare all'asilo ed essere "pargheggiato" là fino alle 18(a meno che i nonni siano liberi per andarlo a prendere prima o meglio ancora se c'è il papà).. il bimbo di una mamma non lavoratrice potrà dormire un'oreatta in più la mattina ed uscire dall'asilo alle 16.30... questo discorso per dire che sì c'è differenza ma in termini di tempo qualitativo si parla di un'ora e mezza al giorno, non è poco specie con un bambino piccolo ma non parliamo di 8 ore cioè se le successive 3 ore sono di qualità secondo ma non è da mostri pensare di poter fare entrambe le cose...
Mi piace lavorare con i pro e i contro... mi piace il mio lavoro nonostante le gratificazioni siano poche è quello a cui ambivo fin da piccola.
Tornando a parlare di orari, il topic l'avevo pensato per capire le soluzioni pratiche quali erano state e vedo che forse a parte Ettav la soluzione è stata ridurre l'orario lavorativo o uscire temporaneamente dal mondo del lavoro...
Io però provo a dire un'altra cosa... preso un bambino di 1 anno, la differenza sostanziale tra una mamma "lavoratrice a tempo pieno" e una mamma "lavoratrice part-time" o non lavoratrice qual è?
Allora io penso che il mio bambino dovrebbe svegliarsi molto preso per andare all'asilo ed essere "pargheggiato" là fino alle 18(a meno che i nonni siano liberi per andarlo a prendere prima o meglio ancora se c'è il papà).. il bimbo di una mamma non lavoratrice potrà dormire un'oreatta in più la mattina ed uscire dall'asilo alle 16.30... questo discorso per dire che sì c'è differenza ma in termini di tempo qualitativo si parla di un'ora e mezza al giorno, non è poco specie con un bambino piccolo ma non parliamo di 8 ore cioè se le successive 3 ore sono di qualità secondo ma non è da mostri pensare di poter fare entrambe le cose...
Sharon- Numero di messaggi : 3597
Età : 36
Località : milano
Data d'iscrizione : 06.06.11
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Sharon ha scritto:Io mi trovo piuttosto in linea con Eowyn un po' su tutto, diciamo che nonostante potrei avere la possibilità di non lavorare (con qualche sacrificio) non riescoa considerare l'opzione...
Mi piace lavorare con i pro e i contro... mi piace il mio lavoro nonostante le gratificazioni siano poche è quello a cui ambivo fin da piccola.
Tornando a parlare di orari, il topic l'avevo pensato per capire le soluzioni pratiche quali erano state e vedo che forse a parte Ettav la soluzione è stata ridurre l'orario lavorativo o uscire temporaneamente dal mondo del lavoro...
Io però provo a dire un'altra cosa... preso un bambino di 1 anno, la differenza sostanziale tra una mamma "lavoratrice a tempo pieno" e una mamma "lavoratrice part-time" o non lavoratrice qual è?
Allora io penso che il mio bambino dovrebbe svegliarsi molto preso per andare all'asilo ed essere "pargheggiato" là fino alle 18(a meno che i nonni siano liberi per andarlo a prendere prima o meglio ancora se c'è il papà).. il bimbo di una mamma non lavoratrice potrà dormire un'oreatta in più la mattina ed uscire dall'asilo alle 16.30... questo discorso per dire che sì c'è differenza ma in termini di tempo qualitativo si parla di un'ora e mezza al giorno, non è poco specie con un bambino piccolo ma non parliamo di 8 ore cioè se le successive 3 ore sono di qualità secondo ma non è da mostri pensare di poter fare entrambe le cose...
beh ma con la mamma che non lavora un bimbo non lo mandi al nido ad 1 anno.... oppure lo mandi a 2 anni ma alle 13 lo vai a prendere...oppure ancora lo mandi direttamente alla materna...
goldie- Numero di messaggi : 1240
Età : 43
Data d'iscrizione : 08.02.13
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
goldie ha scritto:
beh ma con la mamma che non lavora un bimbo non lo mandi al nido ad 1 anno.... oppure lo mandi a 2 anni ma alle 13 lo vai a prendere...oppure ancora lo mandi direttamente alla materna...
Infatti io faccio così, comunque il nido è solo fino alle 13, solo un pomeriggio fino alle 16. Rebecca è andata dai 9 mesi, lui solo dai 12, visto che con i tempi mi sono incastrata in modo diverso.
Certo li potrei mandare lo stesso fino alle 16, ma a che scopo se io sono a casa? E' anche una spesa diversa economicamente.
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Non so goldie io credo lo manderei lo stesso io vedo mio nipote e credo che andare al nido gli abbia fatto bene, ha imparato un mare di cose in poco tempo...
Sicro con Lusav... Si forse se fossi a casa potrei non farlo rimanere il pomeriggio e il discorso cambia...
Sicro con Lusav... Si forse se fossi a casa potrei non farlo rimanere il pomeriggio e il discorso cambia...
Sharon- Numero di messaggi : 3597
Età : 36
Località : milano
Data d'iscrizione : 06.06.11
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Sharon, ma non è paragonabile! Se non lavori decidi se mandarlo al nido o no, se devi rientrare al lavoro sei costretta a mandarcelo in base ai mesi, per esempio mio nipote ci è entrato a 3 mesi per non rischiare di perdere la possibilità! Quindi svezzamento anticipato, per esempio. A quell'età non hanno capacità relazionali rispetto ai coetanei, ma neanche ad un anno. Non è una loro esigenza, è nostra. Se sei a casa puoi scegliere se tenerlo a casa dal nido se non sta bene, se è stanco, se è malmostoso.... puoi scegliere cose che se stai lavorando non puoi decidere. Non è per niente paragonabile. Dopodichè anche a me piace il mio lavoro, non è che chi cerca di fare altre scelte è perchè ha sognato di fare la casaligna da tutta la vita! E' che vedi altre prospettive, altre necessità....
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Che interessante questo topic. Sto recuperando tutte le pagine passate.
La mia esperienza è questa: da libera professionista, ho la fortuna di amare il mio lavoro, ma anche sono totalmente "abbandonata a me stessa". La maternità è bassissima e non ho alcun tipo di aiuto né logistico (dalla mia "azienda", che è mia e molto piccola) né economico.
Per me lavorare è imperativo per tanti motivi: tramite il lavoro mi esprimo (come sapete, faccio la traduttrice e l'autrice) e mi sento una persona migliore quando lo faccio, poi ho bisogno di guadagnare per mantenere me e la mia famiglia, e perché come dice Elisina, la casalinghitudine mi lancia in un vortice di sconforto. Avendo una passione così intensa per il mio lavoro, non sono propensa a pensare di sospenderlo o abbandonarlo.
Leo è andato al nido a 8 mesi: ero titubante? TANTISSIMO. Avevo paura di tutto, che fosse troppo presto, che fosse troppo piccolo, che che che.
Quando però ha cominciato ad andare, lui già mangiava da sé perché è un golosone (anche se ciuccia ancora), poi gattonava e quasi stava in piedi da solo, per cui l'ambiente del nido per lui è diventato veramente il mondo dei giochi da scoprire. A casa lo spazio finisce, lì c'è sempre un posto nuovo da esplorare. Le maestre, che parlano a noi genitori di tutti i bambini, sottolineano le differenze e i diversi approcci che hanno. Di lui dicono che è instancabile, curioso, affascinato, girovagone. Non ha MAI pianto una volta né quando lo lascio né quando è lì (piangeva per sonno e si addormenta rapidamente nel passeggino, dormendo anche per un'ora).
Io ho deciso di fare un part time e di concentrare i miei impegni prima delle 13 e dopo le 20, così alle 13 lo vado a prendere e stiamo insieme tutto il pomeriggio.
Da quando questa è la nostra routine, io sono rinata. Sbocciata. La mattina sono una macchina da guerra, concentrata, attiva, presente, creativa. Il pomeriggio sono presente VERAMENTE con lui.
Non voglio essere altrove, non guardo il cellulare, non mi interessa. Quel momento è solo nostro e so che avrò il mio tempo per fare le mie cose. Considerate anche che io lavoro con il mio compagno: per noi, il mio ritorno al lavoro ha significato 5 ore piene "solo tra adulti": chiacchiere, pensieri, riflessioni, discussioni, scontri. Senza dover gestire Leo accantonandolo.
Non so. Non so se lo sto traumatizzando a vita perché non è ancora finita l'esogestazione e lui sta già 5 ore al giorno lontano da me. Ma io guardo mio figlio ogni giorno e mi sembra che faccia progressi, che sia felice, che rida, che sia sereno.
Poi guardo me e faccio progressi, sono felice, rido, sono serena.
E quindi quando siamo insieme siamo raggianti, ora!
Però ho la fortuna, come dice Nike, di poter scegliere. Non mi è stato IMPOSTO un rientro al lavoro se no lo perdevo, oppure non devo tornare dalle 8 alle 19.00 come capita ad alcune mamme!
Elisina dice la verità: diventare madre ti cambia in modi che non puoi prevdere, semplicemente perché è come una storia d'amore. Puoi immaginare cosa significhi per te essere innamorata, ma poi la quotidianità tua e della "coppia" la scopri solo quando ti ci trovi in mezzo. Se me lo chiedete, ad esempio, io non so quando tornerò a fare il tempo pieno - FORSE MAI - mentre prima che nascesse Leo dicevo: Beh, poi quando ha 12 mesi rientro fino a sera in ufficio.
Seeeeeeee, come no.
Chi mi legge lo sa quanto sono cambiata. In meglio. Però prima non lo sapevo. Non lo immaginavo nemmeno.
La mia esperienza è questa: da libera professionista, ho la fortuna di amare il mio lavoro, ma anche sono totalmente "abbandonata a me stessa". La maternità è bassissima e non ho alcun tipo di aiuto né logistico (dalla mia "azienda", che è mia e molto piccola) né economico.
Per me lavorare è imperativo per tanti motivi: tramite il lavoro mi esprimo (come sapete, faccio la traduttrice e l'autrice) e mi sento una persona migliore quando lo faccio, poi ho bisogno di guadagnare per mantenere me e la mia famiglia, e perché come dice Elisina, la casalinghitudine mi lancia in un vortice di sconforto. Avendo una passione così intensa per il mio lavoro, non sono propensa a pensare di sospenderlo o abbandonarlo.
Leo è andato al nido a 8 mesi: ero titubante? TANTISSIMO. Avevo paura di tutto, che fosse troppo presto, che fosse troppo piccolo, che che che.
Quando però ha cominciato ad andare, lui già mangiava da sé perché è un golosone (anche se ciuccia ancora), poi gattonava e quasi stava in piedi da solo, per cui l'ambiente del nido per lui è diventato veramente il mondo dei giochi da scoprire. A casa lo spazio finisce, lì c'è sempre un posto nuovo da esplorare. Le maestre, che parlano a noi genitori di tutti i bambini, sottolineano le differenze e i diversi approcci che hanno. Di lui dicono che è instancabile, curioso, affascinato, girovagone. Non ha MAI pianto una volta né quando lo lascio né quando è lì (piangeva per sonno e si addormenta rapidamente nel passeggino, dormendo anche per un'ora).
Io ho deciso di fare un part time e di concentrare i miei impegni prima delle 13 e dopo le 20, così alle 13 lo vado a prendere e stiamo insieme tutto il pomeriggio.
Da quando questa è la nostra routine, io sono rinata. Sbocciata. La mattina sono una macchina da guerra, concentrata, attiva, presente, creativa. Il pomeriggio sono presente VERAMENTE con lui.
Non voglio essere altrove, non guardo il cellulare, non mi interessa. Quel momento è solo nostro e so che avrò il mio tempo per fare le mie cose. Considerate anche che io lavoro con il mio compagno: per noi, il mio ritorno al lavoro ha significato 5 ore piene "solo tra adulti": chiacchiere, pensieri, riflessioni, discussioni, scontri. Senza dover gestire Leo accantonandolo.
Non so. Non so se lo sto traumatizzando a vita perché non è ancora finita l'esogestazione e lui sta già 5 ore al giorno lontano da me. Ma io guardo mio figlio ogni giorno e mi sembra che faccia progressi, che sia felice, che rida, che sia sereno.
Poi guardo me e faccio progressi, sono felice, rido, sono serena.
E quindi quando siamo insieme siamo raggianti, ora!
Però ho la fortuna, come dice Nike, di poter scegliere. Non mi è stato IMPOSTO un rientro al lavoro se no lo perdevo, oppure non devo tornare dalle 8 alle 19.00 come capita ad alcune mamme!
Elisina dice la verità: diventare madre ti cambia in modi che non puoi prevdere, semplicemente perché è come una storia d'amore. Puoi immaginare cosa significhi per te essere innamorata, ma poi la quotidianità tua e della "coppia" la scopri solo quando ti ci trovi in mezzo. Se me lo chiedete, ad esempio, io non so quando tornerò a fare il tempo pieno - FORSE MAI - mentre prima che nascesse Leo dicevo: Beh, poi quando ha 12 mesi rientro fino a sera in ufficio.
Seeeeeeee, come no.
Chi mi legge lo sa quanto sono cambiata. In meglio. Però prima non lo sapevo. Non lo immaginavo nemmeno.
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 44
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Ma Nike,ci sta anche che qualcuna abbia sognato di fare la casalinga tutta la vita, c'è qualcosa di male? Non direi. Ognuno trova l'equilibrio che gli si confà, equilibrio tra l'altro fra la necessità e il desiderio, al giorno d'oggi.
Di certo Sharon, una mamma che non lavora, non manda un bimbo di un anno al nido fino alle 16:30, questo è abbastanza certo Io ad esempio la mando fino alle 13, il martedì, che io rientro alle 18:30, lei il pomeriggio sta col papà che si è organizzato al lavoro all'occorrenza.
Di certo Sharon, una mamma che non lavora, non manda un bimbo di un anno al nido fino alle 16:30, questo è abbastanza certo Io ad esempio la mando fino alle 13, il martedì, che io rientro alle 18:30, lei il pomeriggio sta col papà che si è organizzato al lavoro all'occorrenza.
Elisina- Numero di messaggi : 7414
Età : 47
Data d'iscrizione : 22.05.08
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
Certo, Eli, è che mi pare che qui si stia dicendo che o ami il tuo lavoro o non vedevi l'ora di stare a casa con tuo figlio. Invece mi piacerebbe far capire alle non-mamme che non è esattamente così, ma che è un continuo gioco di equilibri, che prima non puoi cogliere del tutto, ma che non è mai un bianco o nero! Io amo il mio lavoro, sono felice di farlo, ma sono anche estremamente felice, come dice Ardath, di avere un lavoro che è stato tutto sommato quasi sempre bimbo-compatibile!
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: Orari di lavoro e gestione dei figli
@Sharon ma io penso che le mamme che scelgono di lasciare il lavoro non lo facciano per poi essere più fresche e riposate o sciallarsela durante la giornata... lo fanno immagino perché hanno bisogno che il bimbo stia a casa (ad esempio se lo stipendio è così basso che lavorare mandandolo al nido + babysitter quando si ammala si va in perdita, o per mille altri motivi) e non sono riuscite a trovare una soluzione col datore di lavoro. Nel senso che o tempo pieno o ti dimetti. Oppure vengono licenziate o non si vedono rinnovare il contratto per via della gravidanza, e lì non è più una scelta... ma a quel punto ti occupi direttamente del bimbo, non è che diventa urgente cercare un lavoro *per poter* mandare il figlio al nido.
Diciamo per quanto mi riguarda, e da non mamma, che prima di poter fare un figlio nella mia situazione deve cambiare qualcosa o devo far cambiare qualcosa, perché non ce la farei a vederlo solo di sera tardi e di notte quando è così piccino e bisognoso di me.
@Elisina e altre che dicono che finché non si è mamme non si può capire: questo è ovvio fin dall'inizio, ma credo che farsi lo scrupolo prima, chiedersi che cosa si sarà in grado di dare e cosa no, sia già un gesto d'amore che può innanzitutto farci intravedere che ci sono mille difficoltà dietro ogni angolo, e che sia meglio parlarne allo sfinimento prima piuttosto che partire tutti belli ingenui e fiduciosi. Con questo non si toglie nulla a chi queste cose le vive nella pratica da anni, ma qui credo si stia cercando di capire quanto possiamo sentire vicino il nostro momento, non certo giocando a mamma-e-figlia né illudendoci che adesso abbiamo finalmente capito cosa significa essere genitori o che avendo a disposizione le mamme del forum che raccontano le loro giornate siamo già tutte un po' mamme. Insomma credo che qui sia sacrosanto uno spazio in cui ognuna di noi non-mamme possa chiedersi o immaginarsi come potrebbe essere la propria giornata da mamma, senza la pretesa di sapere tutto già ora. Altrimenti mi sembra un po' di fare come quelle che "non voglio leggere o sentire nulla sul parto, la natura farà il suo corso" sì certo ma il tempo davanti ce l'abbiamo, e informarsi e riflettere prima non ha prezzo! Sarà che io ragiono lentamente, quindi se avrò il primo figlio fra 3 anni è meglio che cominci a rifletterci adesso, così ogni tanto giungo ad un'illuminazione che vorrei avere prima e non a cose già fatte poi magari quando siamo al dunque devo prendere una decisione in poco tempo, magari su un contratto di lavoro o simili, e non ho speso del tempo prima a esercitarmi a immaginare cosa farei, oppure a immaginare le varie cose che possono accadere. Non averlo fatto mi manda in bestia ed è per questo che mi metto sempre a ragionare prima del tempo, mi porto avanti
Diciamo per quanto mi riguarda, e da non mamma, che prima di poter fare un figlio nella mia situazione deve cambiare qualcosa o devo far cambiare qualcosa, perché non ce la farei a vederlo solo di sera tardi e di notte quando è così piccino e bisognoso di me.
@Elisina e altre che dicono che finché non si è mamme non si può capire: questo è ovvio fin dall'inizio, ma credo che farsi lo scrupolo prima, chiedersi che cosa si sarà in grado di dare e cosa no, sia già un gesto d'amore che può innanzitutto farci intravedere che ci sono mille difficoltà dietro ogni angolo, e che sia meglio parlarne allo sfinimento prima piuttosto che partire tutti belli ingenui e fiduciosi. Con questo non si toglie nulla a chi queste cose le vive nella pratica da anni, ma qui credo si stia cercando di capire quanto possiamo sentire vicino il nostro momento, non certo giocando a mamma-e-figlia né illudendoci che adesso abbiamo finalmente capito cosa significa essere genitori o che avendo a disposizione le mamme del forum che raccontano le loro giornate siamo già tutte un po' mamme. Insomma credo che qui sia sacrosanto uno spazio in cui ognuna di noi non-mamme possa chiedersi o immaginarsi come potrebbe essere la propria giornata da mamma, senza la pretesa di sapere tutto già ora. Altrimenti mi sembra un po' di fare come quelle che "non voglio leggere o sentire nulla sul parto, la natura farà il suo corso" sì certo ma il tempo davanti ce l'abbiamo, e informarsi e riflettere prima non ha prezzo! Sarà che io ragiono lentamente, quindi se avrò il primo figlio fra 3 anni è meglio che cominci a rifletterci adesso, così ogni tanto giungo ad un'illuminazione che vorrei avere prima e non a cose già fatte poi magari quando siamo al dunque devo prendere una decisione in poco tempo, magari su un contratto di lavoro o simili, e non ho speso del tempo prima a esercitarmi a immaginare cosa farei, oppure a immaginare le varie cose che possono accadere. Non averlo fatto mi manda in bestia ed è per questo che mi metto sempre a ragionare prima del tempo, mi porto avanti
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
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