La ricerca dell'indipendenza

Idem come Eowyn! Continuo a pensare che ho quasi trent'anni e mi immaginavo molto diversa a questa età, di aver raggiunto molti più traguardi professionali.
Poi penso che c'è gente che si reinventa a 40 o 50 anni e capisco quello chr vuole dire Oni. Ma credo anche che noi sentiamo tantissimo questo peso perché non abbiamo ancora raggiunto questa sospirata indipendenza, ed è tutta una vita di formazione in attesa di una stabilità che non pare mai arrivare. Un conto è ripartire dopo un tot di anni di stabilità, un altro è sentire di non arrivarci mai.

Oni, capisco, anzi, ti ringrazio di scriverlo, perchè mi aiuti a ridimensionare un po'! :)
Il mio problema credo sia che ho troppi amici o conoscenti che sono già indipendenti da un bel po' di tempo (non avendo fatto l'università). Certo, ora lo sono anch'io, almeno economicamente, ma la sensazione di fondo è di un bel po' di ritardo e di un orologio che ticchetta non so neanch'io bene per cosa...

Ma che è, una gara? :)

Non è una gara, ma anche se inconsciamente un confronto lo si fa, o per lo meno lo faccio io, che come Eowyn ho tutti gli amici che già lavorano, convivono, hanno figli... Certo, sono tutte responsabilità che io non ho, ma sentirsi fermi, bloccati sempre una spanna indietro non è piacevole.

Eowyn ha scritto:Oni, hai scritto più volte che siamo MOLTO giovani... questo mi fa riflettere, perchè invece io sento proprio il tempo che mi scivola via, sento di avere troppo dietro di me e di non aver vissuto bene il tempo che avevo! scusa, forse ti sembrerà assurdo... forse è perchè io collego questo tipo di problemi ed emozioni, come la ricerca dell'indipendenza, a ragazzi di 20 anni... e mi sento in ritardo.

Jillian ha scritto:Idem come Eowyn! Continuo a pensare che ho quasi trent'anni e mi immaginavo molto diversa a questa età, di aver raggiunto molti più traguardi professionali.
Poi penso che c'è gente che si reinventa a 40 o 50 anni e capisco quello chr vuole dire Oni. Ma credo anche che noi sentiamo tantissimo questo peso perché non abbiamo ancora raggiunto questa sospirata indipendenza, ed è tutta una vita di formazione in attesa di una stabilità che non pare mai arrivare. Un conto è ripartire dopo un tot di anni di stabilità, un altro è sentire di non arrivarci mai.

greengiuly ha scritto:Non è una gara, ma anche se inconsciamente un confronto lo si fa, o per lo meno lo faccio io, che come Eowyn ho tutti gli amici che già lavorano, convivono, hanno figli... Certo, sono tutte responsabilità che io non ho, ma sentirsi fermi, bloccati sempre una spanna indietro non è piacevole.

Non posso che quotare Eowyn, Jill e Giuly...la condizione di noi laureati/laureandi è molo complicata in questo periodo storico. Mia nonna paragona spesso la nostra generazione alla sua, che è nata e vissuta con la guerra e le sue devastazioni. Noi non avremo bombe e macerie, ma siamo persone che hanno speso la loro giovinezza e tutte le loro forze per avere in cambio NIENTE o quasi! Nonostante la laurea e alcune esperienze, spesso mi trovo a rimpiangere il tempo "perso" e tutte le cose che non riesco a raggiungere, soprattutto l'indipendenza economica e una famiglia!!

Io vi confesso che spesso penso che avrei dovuto cercare lavoro subito dopo le superiori, senza puntare alla laurea. Poi ci rifletto meglio e so che, per me, sarebbe stata la scelta sbagliata. Innanzitutto perché avere subito indipendenza economica mi avrebbe portato al matrimonio con la persona sbagliata, e sarei stata infelice tutta la vita. E poi non avrei fatto tutta una serie di esperienze che questi 4 anni di "carriera accademica" mi hanno regalato, nonavrei fatto tutti quei viaggetti all'estero, non avrei avuto tante esperienze di vita. Quindi alla fine va bene così, bisogna sempre salvare il bello da ogni cosa e usarlo come spunto per andare avanti!

Posso dire una cosa? Io ho 48 anni e la stabilità lavorativa non l'ho mai vista. Eppure... si va avanti lo stesso :)

Ho iniziato a lavorare a 22 anni, poi ho ripreso gli studi, poi ho trovato un lavoro a tempo indeterminato e mi hanno lasciata a casa dopo tre anni. Poi sono stata qualche anno part-time a tempo determinato, un lavoro a chiamata, massima durata dei contratti: sei mesi. Poi qualche anno come co.co.co. Poi trasferimento a Milano, un paio di lavori a tempo determinato e quindi di nuovo un tempo indeterminato. E mi hanno messa in mobilità dopo cinque anni. Ah! Ed erano tutti lavori diversissimi tra loro, non ho mai fatto lo stesso lavoro due volte di fila. Adesso, dopo due anni a spasso, sono punto e a capo e me ne devo inventare un'altra.

Nel frattempo sono riuscita a fidanzarmi, andare a convivere col mio ex, essere sfanculata dall'ex, incontrare il mio attuale compagno, rimettere su casa un'altra volta... Insomma, ho pure vissuto :)

Traete voi le debite conseguenze :)

Oni, sei una ventata d'aria fresca!   
Giuro!
Non sai quante volte mi sento dire: "allora, sei fissa al lavoro? Ah, hai la partita iva.. *sguardo di compassione* ..eh.... e non hai speranze che ti facciano un contratto?"

Giusto mio nonno ha lavorato 40 anni nella stessa azienda...

greengiuly ha scritto:Jill, le tue parole esprimono con estrema chiarezza una serenità interiore che un po', lo ammetto, ti invidio.

Giuly ti ringrazio per il tuo incoraggiamenti . Ho deciso di rispondere qui perché è il Topic esistente più vicino alla realizzazione personale,  e dalle conversazioni che ci siamo scambiate qui negli ultimi mesi credo sia il centro di tutto per me e per te!
io non sono mai stata una persona molto serena....lo sto diventando da qualche mese lavorandoci molto su. Ho capito che per sentirmi serena e felice è necessario che io faccia quello che mi sento e che mi piace e non quello che penso di dover fare (specie in ambito lavorativo). Soprattutto da quando ho deciso di andare a convivere e diventare indipendente dai miei genitori, mi sento che a poco a poco sto trovando la mia dimensione. Se ho ben capito come sei fatta,  non c'è bisogno che ti spieghi molti di più,  perché credo siano le stesse cose che senti anche tu. Il fatto di essere finalmente interamente responsabile della mia vita quotidiana vicino alla persona che amo mi sta aiutando a vivere più serena.  Per quanto possano dire gli altri (i discorsi "ma che fretta c'è" o "diche ti lamenti che hai tutto"), riuscire a fare un passo per la propria realizzazione personale fa miracoli.