La ricerca dell'indipendenza

Ciao Greengiuly...è strano che proprio oggi io scopra l'esistenza di questo topic...il 12 luglio...Leggendo la tua situazione e come ti sei sentita rivedo molto ciò che sto provando adesso. La voglia di acquisire l'indipendenza da un lato,di uscire fuori da un nucleo familiare che ormai mi sta troppo stretto...di camminare con le mie gambe, e la paura di non riuscirci dall'altro, la sensazione di sentirmi bloccata e ingabbiata...prigioniera di una gabbia che mi sono costruita da sola.
Spero che in questo anno tutto sia cambiato in meglio per te,che tu sia riuscita a fare tanti piccoli passi e raggiungere numerosi obiettivi.  

Ciao Nicoletta, scusa se ti rispondo così tardi...
Purtroppo nulla, o quasi, è cambiato da quel 12 luglio; i periodo no ci sono ancora, anche se ora mi sento meno in colpa per come sto vivendo questa situazione. In compenso mi sento in colpa per mia mamma, perché non ce la fa più ed ho il terrore che crolli.

Grazie per il tuo appoggio, spero che anche per te le cose migliorino! A me sta aiutando molto cercare di convincermi che ho tutta la vita davanti, anche se a volte mi sembra che non sia così.
In bocca al lupo per tutto!  

Onigiriyum ha scritto:Indipendenza: ovvero agire secondo il proprio giudizio e la propria volontà.  Bellissimo, ma anche faticoso.  Perché comporta un'assunzione generalizzata di responsabilità,  perché poi non è più possibile attribuire a terzi o al Fato impedimenti, errori o omissioni :)
Per molti (parlo in generale, Chiaretta) questo limbo di insoddisfazione in cui ci si adagia è più rassicurante del balzo nell'ignoto di una vita autonoma, proprio perché comunque è qualcosa che si conosce e che in qualche modo si gestisce.

Onigiriyum ha scritto:Non stavo parlando nello specifico del tuo caso, mi hai dato uno spunto per una riflessione generale, su come a volte sia più facile stare in una situazione di disagio che però conosciamo, piuttosto che buttarsi in qualcosa di nuovo e sconosciuto di cui non possiamo prevedere gli esiti.

Riflessione che sarebbe da incorniciare.
E' un salto difficile, ma quando lo fai dà tante soddisfazioni. Io ho appena cominciato questo percorso e mi sto rendendo conto che, su tante cose, devo proprio riadattare il mio modo di pensare. Per fortuna ho il massimo sostegno da parte dei miei genitori, che saranno sempre lì ad aiutarmi, ma ce la devo fare da sola. Ed è bello e fa paura allo stesso tempo   
Nell'ultima settimana trascorsa a casa dei miei genitori mi sono spesso trovata a domandarmi se era davvero il caso di trasferirmi proprio in un momento in cui, come vi ho già detto, le mie prospettive professionali sono molto incerte e in un luogo dove sono completamente sradicata da quella che era la mia vita. Poi ho realizzato che avevo solo da guadagnarne, sotto tantissimi aspetti.
Perchè è proprio come dice Oni: per diventare indipendenti bisogna in primo luogo agire, fare qualcosa. Altrimenti si corre il rischio di perdere tanto tempo a rimuginare su quale sia la cosa giusta da fare, senza però fare nulla nel frattempo. La parte più difficile è proprio quella che concerne il "decidersi a muoversi", poi tutto viene di conseguenza. Alla fine, meglio sbagliare che non fare niente.
Quindi ho capito che se vuoi che le cose cambino le devi far cambiare tu. Facilissimo a dirsi, difficilissimo a farsi. Ma ci si prova :)

Jillian ha scritto:Alla fine, meglio sbagliare che non fare niente.

L'altro giorno pensavo proprio a questo, e sono arrivata alla conclusione che la paura di sbagliare, prima o poi "ti" farà sbagliare. Come dici tu, il problema è "solo" decidersi ad agire e mettere da parte quella paura, perché non casca il mondo e sbagliando sono cresciuti tutti (tranne io, che mi ritrovo a imparare a sbagliare adesso, alla veneranda età di 26 anni). E' triste.

Giuly non ti devi focalizzare sul passato e quello che è stato, ma solo sul futuro e quello che puoi fare! Dovresti sentire tutta la forza e l'adrenalina di questa nuova prospettiva. E guarda che te lo sto dicendo perché sono le stesse cose che mi ripeto sempre io. non voglio fare la maestrina, tutto il contrario! Sto imparando anche io :)

Figurati, Jill, lo so che mi dici queste cose per consigliarmi, e lo apprezzo tanto. Devo solo trovare il modo di sbloccare questa situazione nella mia testa.

Per te e il tuo nuovo inizio sono sinceramente felice, sei una che ce la sta facendo!  

Ma...ne riparliamo tra qualche mese quando dovrò trovare un nuovo lavoro ;) comunque grazie! Ti dirò che credo anche che questa nuova indipendenza sarà anche utilissima per capire in che direzione voglio andare a livello lavorativo

Siete molto giovani. Non immaginate che ENORME vantaggio sia :) Avere tempo: è un lusso, un grandissimo lusso.

E comunque, è meglio nuotare in una pozza stagnante, o in un azzurrissimo mare aperto? :D

Oni, hai scritto più volte che siamo MOLTO giovani... questo mi fa riflettere, perchè invece io sento proprio il tempo che mi scivola via, sento di avere troppo dietro di me e di non aver vissuto bene il tempo che avevo! scusa, forse ti sembrerà assurdo... forse è perchè io collego questo tipo di problemi ed emozioni, come la ricerca dell'indipendenza, a ragazzi di 20 anni... e mi sento in ritardo.

Direi che, almeno in Italia, gli indipendenti di 20 anni siano una nettissima minoranza :) Quindi...
Quanto al resto, ehm... potrei essere tua madre :) Capisci quindi perché la mia prospettiva temporale è un po' diversa? :)