La ricerca dell'indipendenza

Grazie Jill, lo prenderò seriamente in considerazione!   

Ciao a tutte...
Io e il mio ragazzo speriamo di riuscire ad andare a convivere entro fine anno!
Stiamo insieme da 6 anni, entrambi abbiamo finito gli studi, lui lavora stagionalmente per adesso, ed io spero di trovare lavoro al più presto..
La mia famiglia sa di questa nostra intenzione, anche perchè dopo tanti anni di storia a distanza, saremmo felici di condividere la quotidianità...
Il problema è che non riescono a farsene una ragione!!  
Eppure ho già vissuto sei anni fuori casa durante l'università; adesso sono tornata a casa dei miei per qualche mese per risparmiare i soldi dell'affitto, ma per loro è come se fossi tornata per la vita!
Vorrebbero trovassi lavoro sotto casa e andassi a vivere dietro l'angolo, piuttosto scegliendo un lavoro al di sotto delle mie possibilità e rischiando seriamente di perdere il mio compagno..
Cercano di farmi sentire in colpa perchè, andando via, non potrò aiutarli giornalmente con i nonni, o con i lavori di casa..

Come posso usare i mesi che restano per "indorar loro la pillola"??! Sento che potrei scoppiare da un momento all'altro e che potrei rovinare il rapporto con loro se non si decidono a lasciarmi crescere!!!!  

Silvia, che situazione... Dal mio modesto punto di vista l'unica soluzione è parlare a cuore aperto, dicendo che loro hanno fatto le loro scelte a suo tempo, ed ora è il tuo turno, di vivere una vita degna e che sia soddisfacente per te, per voi due.
Ti hanno cresciuta per tenerti sotto una campana di vetro a vita o perché potessi prendere le tue decisioni, una volta diventata adulta? Credo che la risposta esatta sia la seconda, prova a farli ragionare in questo senso.

Purtroppo Giuly, soprattutto mia mamma non ha mai provato la reale indipendenza: si è sposata giovane, ed è andata ad abitare con mio papà nell'appartamento di fianco a quello dei miei nonni...
Ha sempre fatto tutto per tutti, senza mai concedersi qualcosa per lei...e secondo me lei aspetta il momento in cui io prenderò il suo posto e lei potrà riposare...

Non la biasimo Silvia, ma a questo punto ti direi di chiederle se vuole che tu trascorra il resto della tua vita come ha fatto lei, o se magari non desidera che tu possa avere qualcosa di più...

Rieccomi ragazze...ho davvero bisogno di un consiglio!
Sono da una settimana a casa del mio ragazzo (150km da casa dei miei), perchè in questo mese avrò due esami importanti per la mia carriera professionale, ed ho bisogno di serenità per prepararmi: lui lavora, ho la casa tutta per me e nessun orario da rispettare!
Già da qualche giorno mia mamma, ogni volta che ci sentiamo al telefono mi chiede "Ma quando torni? Non ti mancano mamma e babbo!?!"...
Ieri la cattiveria finale: le dico che starò qua ancora per qualche giorno, e lei mi risponde "Vuol dire che stai meglio LA' che A CASA TUA!"....
....e mi ha attaccato in faccia  
Io sono incavolata nera: ho 26 anni e ancora mi fa questi ricattini psicologici cattivissimi...
Inizio a credere che se fossi stata una figlia meno diligente in età adolescenziale, avessi combinato qualche danno in più e risposto per le rime quando era tempo, adesso sarei più libera e rispettata...che ne pensate!?!

Sarò brutale, la penso esattamente così...

Silvia Mimosa ha scritto:Inizio a credere che se fossi stata una figlia meno diligente in età adolescenziale, avessi combinato qualche danno in più e risposto per le rime quando era tempo, adesso sarei più libera e rispettata...

...e visto che non lo hai fatto prima (quanto ti capisco...), a mio avviso dovresti rispondere per le rime ORA. Ovviamente ti parlo da figlia, magari qualche mamma potrà dissentire, ma visto che capisco fin troppo bene in che situazione sei, il mio consiglio è quello di pretendere la tua indipendenza, a costo di sembrare brutale...
Spero davvero che col tempo i tuoi capiscano che la loro bambina è diventata una Donna.
Un forte abbraccio  

Ecco Silvia, anche secondo me quella frase che hai scritto potrebbe essere vera.
Anch'io sono stata troppo diligente durante l'adolescenza, e i conflitti sono arrivati a 20 anni, molto più duri. Ma per fortuna dico, altrimenti sarei in una situazione del genere pure io con i miei. Comunque però non ho attraversato nel modo giusto quella fase, e ancora adesso ho problemi, con me stessa, perchè desidero l'approvazione dei miei. Ora che sto capendo un po' di più di psicologia, leggendo e informandomi, penso che forse questo sia dovuto a qualcosa di sbagliato durante l'infanzia, anche se ancora non ho inquadrato bene cosa.
Per fortuna ora i miei non sono più così attaccati a me, è successo un anno fa, sono cambiati da così a così! ora non vedono l'ora che io vada definitivamente via di casa (il mio problema è l'indipendenza economica, ma quella è un'altra storia).
Nel mio caso è servita una malattia a farli cambiare, anzi due (prima sono stata male io, poi il mio ragazzo). Almeno credo sia stato questo. O forse il periodo di ribellione dei 20 anni piano piano ha dato i suoi frutti.
Quindi la penso come giuly, se non ti sei ribellata prima... beh, prima o poi dovrai farlo, è un passaggio fondamentale... forse quando diventerò mamma la penserò in modo diverso, ma ora, da figlia, la penso così.

Grazie ragazze...poco fa ho parlato anche con una cara amica, una pittrice sensibilissima a cui ho organizzato una mostra: lei ha 43 anni e una filgia di 22. Anche lei mi ha consigliato di esprimere ai miei genitori i miei pensieri, di iniziare a crearmi i miei spazi di indipendenza, di dire ogni tanto NO....perchè loro non potranno che diventare sempre più egoisti con il tempo!!
Io però soffro molto quando i miei mi mortificano e mi fanno sentire "una cattiva figlia", non voglio sbraitargli addosso gridando tutto ciò che penso perchè in fondo gli voglio bene...inoltre adesso non sono autonoma economicamente, e ho paura mi facciano pesare ancora di più "la mia ribellione" perchè sarebbe solo una ribellione a metà, continuerei a dipendere da loro...  

Stasera ho parlato con mia mamma per quasi tre ore: le ho detto esattemente ciò che penso, che voglio trovarmi un lavoro altrove, che voglio andare a convivere con il mio ragazzo...
Ma soprattutto che NON voglio sentirmi in colpa per questo!!  
Mia mamma teme che se diventerò indipendente al 100% la escuderò dalla mia vita: ho cercato di farle capire che inseguire i miei sogni ed i miei desideri, non potrà che unirci, perchè mi renderà una persona più serena e soddisfatta...
Sembra andata bene...ora aspetto riscontri futuri!!