La ricerca dell'indipendenza

Secondo me le hai detto le cose giuste, brava! Un grande abbraccio per il futuro... 

Grazie Giulietta....speriamo bene! E la tua ricerca di indipendenza, come procede!?!?!...  

Male malissimo peggio. Sono state due settimane davvero dure a livello psicologico e ancora non mi sono ripresa; forse quando starò meglio vi scriverò cos'è successo...

Cara, mi spiace molto...sai che ci sono, anche in MP!!

Grazie 

La cosa più difficile per me è dover fare ancora una vita da pseudo-universitaria (o poco più) che mi mantiene ancorata a una città dove non voglio stare ancora per un tempo che sembra lunghissimo e interminabile (anche se in realtà si tratta di un anno o poco più, se mi impegno a finire per tempo) e che non mi permette di fare il salto definitivo per la vita da adulta che vorrei. Dovendomi mantenere gli studi non riesco a prendere neanche un monolocale in affitto (costi elevatissimi in città universitarie) e per motivi di eccessiva lontananza dall'università non posso andare a vivere col mio ragazzo. Devo stare ancora a casa con i miei a seguire uno stile di vita e delle abitudini che ormai stanno diventando sempre meno "mie". Intorno a me tantissima gente si sposa o fa figli e io mi chiedo quando anche per me comincerà la mia "vera vita". D'altra parte ora sono esattamente dove avrei voluto essere quando 4 anni fa ho fatto questa scelta lavorativa, quindi sta andando tutto bene. Solo che nel frattempo sono cambiate alcune circostanze e io non mi ci rispecchio più appieno. Ma non sono neanche una che abbandona le cose a metà, specie se si tratta di un dottorato.
Ho un sacco di libertà e tempo libero e posso concedermi lussi (che so, la vacanza in America) che le mie amiche magari non possono, però a volte - quasi sempre - preferirei avere mille cose da fare in casa e poco tempo libero ma sentirmi adulta e indipendente. Intorno a me i miei coetanei si sposano (anche quel compagno del liceo che non avresti mai detto, il che ti fa pensare che ci sia una strana forma di ironia nel karma) e fanno figli, e io (e a dir la verità non solo io, ma praticamente tutti i laureati in giurisprudenza che stanno ancora faticosamente cercando di avviare una carriera che ormai non dà nessuna garanzia e per i giovani non è prevista alcuna forma di tutela nè di trasparenza/serietà) sono ancora qui a dover andare a piccoli passi. Ora ho imparato a vivere giorno per giorno, perchè giorno+giorno il tempo passa, ma veramente in alcuni momenti mordo il freno e mi sembra che il "mio momento" (da sola o ancora meglio in coppia) non arriverà mai. Scusate ma mi serviva questo sfogo.

Jill, purtroppo, come ben sai, non ho consigli da elargire, in quanto le parole che hai scritto potrebbero essere uscite dalla mia bocca, parola per parola. Dunque l'unica cosa che posso dirti, e con cui sto cercando di convincermi, è che quel momento arriverà anche per noi, e forse, avendolo bramato molto di più e molto più a lungo rispetto ai nostri coetanei, ce lo godremo maggiormente. Questa è la mia speranza.
Sicuramente non sarà di supporto (per me non lo sarebbe, lo ammetto), ma sappi che non sei sola, e che se hai voglia di parlare e di sfogarti noi siamo qui. 

Giuly, al contrario, consigli non ce ne sono da dare se non quello che hai dato tu: aspettare e portare pazienza! Per me già sapere che ci sono altre persone in una situazione più o meno simile alla mia è motivo di conforto. L'altro giorno parlavo con un'amica. Lei ha comprato casa mesi fa con il suo ragazzo e stanno finendo di arredarla, tra qualche mese potranno entrarci. E non sentivo nè un minimo di gioia nè di emozione nel suo racconto, e continuava a dirmi che era stressata. Io le ho detto chiaramente che avrei tanto voluto averla io questa forma di stress! Che era un bel momento e doveva godersi questa gioia. Chissà perchè la gente fa così. ORa per fortuna ho smesso di ribollire quando sento queste cose dette proprio a me, anche se credo che poteva anche pensare prima di dirmi una cosa del genere. Cmq sì, sicuro noi ci godremo molto meglio questo momento, quando arriverà. Ripeto, trovo il coraggio di scrivere solo ora proprio perchè sono in un periodo tranquillo, di accettazione. Lo so che non è giusto confrontarsi con gli altri e ognuno ha la sua strada da percorrere, però che voglia di correre a volte

Jill,
so che la frase "mal comune, mezzo gaudio" non funziona più in un mondo come questo, ma siamo veramente in tanti in questa situazione!!
A volte vorrei aprire delle "liste" a riguardo, sono sicura si iscriverebbero ragazzi e ragazze di ogni parte d'Italia, che conoscono le lingue, che hanno lauree, dottorati e master, che sanno DAVVERO cosi sia l'impegno e la determinazione, il sacrificio e la rinuncia...mi piacerebbe che tutte queste persone si riunissero e facessero qualcosa di buono per se stesse e per questo paese (che ha tanto da dare, ma prendono sempre gli stessi!!)...
Forse la mia è solo una grande, grandissima UTOPIA...  

Uh Silvia, se si va a parlare della meritocrazia in Italia e della tutela dei giovani lavoratori apriamo un vaso di Pandora!
A volte rimpiango la mia scelta universitaria e penso che se tornassi indietro farei qualcos'altro o addirittura entrerei subito nel mondo del lavoro. Sono discorsi che lasciano il tempo che trovano, però se ci penso un attimo poi rifletto su dove sarei adesso se avessi scelto quelle strade, e alla fine mi convinco che è stato giusto scegliere di seguire "il sogno", anche se poi nella realtà si è rivelato molto meno allettante e gratificante di quanto mi aspettassi.