La ricerca dell'indipendenza

Apro questo topic su suggerimento di alcune fertiline che nel topic "Depressione" mi hanno aiutata molto e dato un sacco di consigli.
Ora la situazione è cambiata, anche se psicologicamente non sono ancora entrata nell'ottica: venerdì, durante il pranzo con mia mamma, ho avuto un crollo, mi è bastato che mia mamma mi dicesse di mangiare un po' di più per scoppiare a piangere; le ho detto tutto, di come mi sento negli ultimi mesi, di come io mi senta una fallita perché nonostante 6 anni di università e una laurea sul groppone sono ancora a casa con papà e mamma, senza un lavoro, senza uno stipendio (al contrario di tutti quelli che mi circondano, degli amici)... Le ho detto che mi sento morire dentro, che non ho più voglia di fare nulla, nemmeno di lavarmi al mattino quando mi alzo. Le ho detto che da due settimane l'unico pasto che trattengo è la colazione, che sono dimagrita di 2kg... Non volevo rinfacciarle niente, non ho pensato mentre parlavo, parlavo e basta, tra le lacrime.
Mi ha abbracciata, piangendo. Gliel'ho lasciato fare.
Erano anni che non succedeva, rifuggivo da queste "coccole" da troppo tempo, mi sentivo a disagio a farmi dare un bacio da mia mamma; e invece venerdì tra le sue braccia mi sono mancate le forze, ho pianto così tanto, così forte, come non facevo da tempo...
"Ricomincia a vivere dalle 13.15 del 12 luglio". Queste le sue parole.
E io ricomincio, ci provo almeno... sto cercando un lavoro, uno qualsiasi, che mi faccia uscire di casa ogni giorno con un obiettivo, e mi faccia tornare a casa con quell'obiettivo spuntato: [Fatto]. Nel frattempo continuerò sì a studiare, di certo non mollo a 3 esami dalla laurea! Solo che lo farò a tempi dilazionati, anche a costo di pagarmi un anno di tasse in più.
Sbaglierò, ma se per 25 anni non ho mai sbagliato è grazie ai miei genitori; ora, però, ho voglia di prendere le mie decisioni, e anche sbagliare se necessario.
Il lavoro spero mi permetterà di vedere più vicina una casetta mia (casetta è un parolone, mi basta un letto+bagno), e quindi magari studierò con più voglia, con più forza, perché manca davvero poco.
E' difficilissimo per me, credetemi, ho le idee molto confuse, non so che lavoro troverò, non so se sto facendo la scelta giusta, non riesco ancora a togliermi dalla mente l'organizzazione dei giorni ai fini dello studio/tesi; ma credo che questa sia la mia prima vera scelta, mia, tutta mia. Credo che sia necessario anche per tirare un po' su il mio livello di autostima, anche perché finora non mi sono mai goduta appieno i risultati a cui sono giunta; ora invece voglio piangere, gioire o disperarmi per scelte mie.
Il mio fidanzato mi supporta, ma credo che non mi prenda ancora molto sul serio - e come potrebbe? Lui conosce la Giulia che non fa scelte azzardate, che ci pensa 10 miliardi di volte, che non andrebbe mai contro il parere dei genitori. Non lo biasimo certo per questo, anche se vorrei un po' più di enfasi da parte sua.
I miei genitori (o meglio, mia mamma, ché con mio papà non ci ho ancora parlato di persona, ma gli ha parlato la mamma), invece, stanno ancora cercando di convincermi a ripensarci, ché loro non mi hanno mai obbligata ad un certo risultato, né di raggiungerlo in un determinato lasso di tempo, non mi hanno mai chiesto di fare altro oltre allo studio; tutto vero, verissimo, ma per me allungare i tempi della laurea senza impegnarmi in nient'altro nel frattempo sarebbe un'agonia peggiore di quella attuale. Dunque, via libera al broncio in casa, passerà... (giuro, non mi riconosco in questo pensiero, non è mai stato mio  ).
Questo è quanto. Vorrei ringraziare una ad una, ma non farò nomi, le fertiline che mi hanno aiutata, ascoltata, mi hanno consigliato e non mi hanno fatta sentire sola; a voi GRAZIE, perché è da voi, da qui, che ho iniziato a parlare e a dire come mi sento, senza vergogna.
 

Secondo me non è nemmeno questione di scelta giusta o sbagliata: non è scritto da nessuna parte che uno debba prima laurearsi, e poi cercarsi un lavoro. Si può iscriversi all'università contemporaneamente lavorando, oppure cominciare a lavorare a metà percorso, oppure aver bisogno di indipendenza o di soldi o di realizzazione professionale quando si è ormai alla fine, e quindi fondere gli ultimi mesi di università con il primo lavoro.
Non vedo dove sia una scelta azzardata! E la tua mamma lo capisce, anche se un po' cerca di mitigare, ma ti sta appoggiando e ha detto delle parole piene e pesanti: ricomincia a vivere, si rende conto benissimo che lo studio fine a se stesso ti toglie la motivazione e l'energia per fare qualsiasi altra cosa, vuole vederti serena e non potrà certo opporsi al tuo tentativo di ritrovare questa serenità!
Fai un passetto alla volta, senza troppe domande sul futuro. Ti faccio un esempio a caso, giusto per intendere che non ci sono regole prestabilite e che non puoi mai prevedere come andrà la vita: mio cognato ha trascorso il penultimo o l'ultimo anno di università in erasmus in Olanda, poi invece di tornare e laurearsi... è rimasto là, ha abbandonato gli studi (ad oggi è solo diplomato) e adesso è un dirigente di una grossa multinazionale. Non è rimasto in Olanda avendo già in mente "voglio fare questo e quello", è semplicemente successo, quando ha cominciato a cavarsela da solo.
Un'altra cosa: la laurea adesso la vedi lontana psicologicamente, quindi concentrati su obiettivi più vicini e interessanti, come appunto la ricerca di un lavoro e semmai più in là dare un esamino. Quando devi studiare, non pensare che comunque non ti stai laureando: fai finta che sia solo un piccolo corso di un semestre e che dopo l'esame sarà finita lì, senza laurea. Agli impegni successivi ci penserai più in là.
In bocca al lupo per tutto e tienici aggiornate

Abbi fiducia in te stessa cara, e come dici tu, inizia a goderti i successi che hai già raggiunto!!
Goditi il tuo tempo, e fallo con le persone che ami!!
Ti mando un grandissimo in bocca al lupo...e aspetto novità  

Valeria, non l'avevo mai vista in quest'ottica, dell'esame fine a se stesso; proverò di certo, grazie!
Comunque il problema è che non so se sarò in grado di studiare lavorando, non l'ho mai fatto (a parte durante gli stage universitari, ma erano brevi, qualche mese); il mio è solo un tentativo, come dici tu, di godere di obiettivi più vicini, di vedere che "sono in grado di...", di mettermi alla prova nel mondo reale.

Grazie Silvia, spero davvero che le cose migliorino, in ogni senso! Ricambio l'in bocca al lupo, per tutto!

Giuly sai che io invece ringrazio TE per aver aperto questo topic?
Mi ero persa la discussione nel topic sulla depressione... ecco, in questo periodo mi sento abbastanza vicina a quello che descrivi tu...non tanto così ma abbastanza...anche io mi sento inchiodata in una fase in cui non riesco a realizzare i miei sogni di indipendenza e intrappolata da un percorso di studi universitario che non mi dà più la soddisfazione dell'inizio ma che devo finire...ecco, solo per dirti che non sei sola e forse non è neanche strano sentirsi così...
Il modo in cui tua madre ha affrontato la cosa mi è parso magnifico...e quella frase "Ricomincia a vivere dalle 13.15 del 12 luglio". Sono sicura che ce la farai, anche grazie all'appoggio dei tuoi genitori e del tuo ragazzo. Bravissima per la scelta coraggiosa... continua così e torna a sorridere  

Greengiuly, ti chiedo scusa. Io mi ero persa tutta la discussione sull'altro topic...e quindi non avevo colto il tuo disagio!
Tua mamma ti ha detto una cosa importantissima. Di aprire un nuovo capitolo della tua vita a partire dal 12 luglio.
E come dice Valeria, un passettino alla volta! Non puoi mettere ora troppa carne sul fuoco. Devi darti il tempo di abituarti al pensiero di cambiare un pò di cose della tua vita.
Ti auguro di uscire dal guscio con entusiasmo...e di arrivare ad avere una vita piena che ti soddisfi!  

Jillian, no, non sono sola, e non lo sei nemmeno tu! Prima di aprirmi nell'altro topic mi sentivo (ma in realtà lo penso tutt'ora eh, non è che si possa cambiare da un giorno all'altro!) un'ingrata, l'eterna bimba viziata ed infelice a cui non va mai bene niente. Ma poi siete arrivate voi, che mi avete fatto capire che non è così strano provare questi sentimenti, queste sensazioni di disagio e talvolta disperazione.
Ho dovuto aprire gli occhi prima che fosse troppo tardi, perché l'università mi sta risucchiando, e piano piano spero di riappropriarmi della mia vita, che non è in funzione dell'università, non voglio più che lo sia! Se è così anche per te, perché non provi a concentrarti anche su qualcos'altro, sempre che lo studio te ne lasci l'opportunità...?

Selvy, ti prego, non scusarti!  Sto assimilando tutto piano piano, avrai tempo di aiutarmi anche tu, come stanno facendo tutte le altre; tanto vi assillerò, non preoccupatevi!  

Giuly, grazie per interessarti a me   la mia posizione però è molto diversa. Il dottorato non è solo un titolo di studio, non è come quando sei studente e vieni lasciato in balia di te stessa e dei tuoi libri. Io ho una borsa di studio ogni mese e quindi sono retribuita per questo impiego, ancora per un anno. Ho professori che hanno creduto e investito in me e mi hanno procurato questa e altre opportunità lavorative. Ho un progetto di tesi da portare avanti e ho ancora un anno (con possibilità di proroga) per farlo. In questi ultimi mesi sono un pochino in crisi, ma credo che sia dovuta alla mia solita crisi di quando sento che un progetto sta per terminare e non so cosa fare dopo.
Mi successe la stessa cosa al IV anno di università, volevo mollare tutto e non avevo più voglia di studiare niente...poi non so come ce l'ho fatta (e anche bene).
Il tuo suggerimento è molto valido, avrei l'esame di avvocato su cui concentrarmi, che purtroppo al primo tentativo non è andato. Ma non posso mollare tutto, perchè appunto non mi sentirei a posto con la coscienza, dato che vengo retribuita (purtroppo ce ne sono già fin troppi di dottorandi in Italia che percepiscono i fondi dall'Università e nel frattempo lavorano a tempo pieno o quasi come avvocati!). Quindi...non so come, ma la tesi anche questa volta si scriverà da sola  

Tu quindi hai già trovato un lavoro?

Ero completamente all'oscuro sui meccanismi del dottorato, ti chiedo scusa... E' ovvio che a questo punto il mio ragionamento casca nella tua situazione. Però mi è parso di capire che questo progetto stia per finire, quindi perché non prenderti (puoi?) una pausa - come quella che proprio tu avevi consigliato a me nel topic dello studente - e poi ricominciare, e terminare, più carica di prima? Io odio quando le persone mi dicono questa cosa, ma nel tuo caso sembra aver funzionato in passato, mi sbaglio?

Riguardo al lavoro, sto vagliando annunci in ogni dove solo da un paio di giorni, quindi non ho ancora trovato, e a giudicare dalle persone che mi circondano sembra che non troverò mai...
In ogni caso non sto cercando niente di serio e pretenzioso, solo un lavoro che mi faccia uscire di casa e, perché no, guadagnare qualche soldino.

Direi che è un ottimo inizio! E sicuramente un lavoretto riuscirai a trovarlo, vedrai. Magari ci vorrà qualche tempo, ma tu non dare retta a chi ti dice che non ci sono speranze, non farti influenzare.
Non è mica poi una brutta cosa andare contro le aspettative dei genitori, soprattutto se ciò che ci serve non è vietato per legge e soprattutto ci farà stare bene! Alla fine, la vita è una sola, e il minimo che si possa fare è cercare di sentirsi realizzati di ciò che si sta facendo, qualunque cosa sia. Tu non mollare