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Contraccezione in adolescenza

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Contraccezione in adolescenza - Pagina 2 Empty Re: Contraccezione in adolescenza

Messaggio Da Jessica Gio Feb 21, 2013 2:16 pm

Intanto ringrazio molto Jillian per la domanda, perché mi permette di affontare un tema delicato ma che ho a cuore Contraccezione in adolescenza - Pagina 2 936791
Di fatto la primavera scorsa ho partecipato ad un progetto che ha coinvolto i licei romani riguardante l'educazione sessuale e la diffusione della conoscenza della fertilità, e quindi anche della possibilità di praticare la contraccezione naturale. Il mio punto di vista si riassume facilmente e si basa sulla parola chiave "conoscenza". La mia riflessione è: se riteniamo di poter insegnare agli adolescenti a tradurre versi latini o ad applicare teoremi matematici, cosa ci fa pensare che quando si tratta della realtà concreta dei loro corpi, della loro sessualità -verso cui sono certo più motivati all'apprendimento!- saranno così tanto da meno?
E' un'ipocrisia. E' una proiezione da parte degli adulti travestita da "cura", perché nei messaggi culturali che promuovono ci sono solo una serie di tabù, di insicurezze, di fobie insuperate, di echi del proibizionismo di generazioni passate che riguardano la sessualità. A tutt'oggi il messaggio è che il sesso è pericoloso, è qualcosa da cui difendersi -e basta- ed è gravissimo.
Il sesso ha dei pericoli, ma le gravidanze indesiderate sono il minore (a parità di mali estremi, l'IVG esiste, la cura per l'HIV no).
Il problema è che invece la percezione è sostanzialmente invertita attualmente.
La riproduzione in età adolescenziale spaventa a morte l'adulto per la sua portata psichica e culturale, mentre le MTS passano allegramente in secondo piano e questo lo dimostra il fatto che sono diffuse in modo lineare all'aumentare dell'età (perché aumenta l'esposizione al rischio, all'aumentare dei partner sessuali).

I ginecologi che esercitano, come tanti loro colleghi di altre specializzazioni, la medicina preventiva (ovvero "io medico mi metto al riparo da conseguenze legali")e imbottiscono le ragazzine con la pillola è un fatto grave su tanti livelli. Intanto con la scusa della poca responsabilità nei confornti della contraccezione si sottrae alla persona il controllo sulla sua riproduzione, rendendola quindi ancora meno responsabile e autonoma. Secondariamente si agevola di fatto la possibilità di rapporti non protetti in età giovane, il che espone non solo l'individuo al rischio di MTS, ma anche di conseguenza la società intera.

Non ultimo, credo fortemente nella necessità di ingaggiare l'attenzione e la coscienza dell'adolescente trattandolo da adulto.
Il sesso è un'attività adulta, da praticare responsabilmente, pertanto è necessario crescere, educare le generazioni non solo alla gestione della contraccezione, ma alla sessualità e all'affettività. Chi se la prende la responsabilità di educare queste generazioni? Le scuole no, la famiglia pochissimo, i consultori fanno finta. Tra i licei romani che citavo prima ce ne sono stati alcuni in cui i genitori stessi, attraverso riunioni, si sono rifiutati di avere educazione sessuale in classe. E si torna ai pregiudizi e alle false difese culturali dal sesso, che sono solo riverberi dei tabù con cui questi adulti sono cresciuti.

Per rispondere più direttamente alla domanda: io sono a favore della contraccezione naturale per gli adolescenti. Perché so che dal punto di vista delle gravidanze indesiderate è sicura, sono giovani e non scemi, e pertanto possono imparare come tutti a usarla. Il problema principale verte sulle malattie a trasmissione sessuale.

"Il preservativo sempre" è apparentemente una strategia efficace, ma il trabocchetto mentale è che per funzionare non può limitarsi a riguardare gli adolescenti. Perché paradossalmente, il rischio di MTS più alto oggi non ce l'ha la coppia di 16enni vergini, ma la moglie di un 35enne (stando alle statistiche sull'HIV). Questo è legato sempre a questioni numeriche relative ai partner sessuali e quindi la diffusione di malattie nella società. Per garantire davvero una misura apprezzabile di sicurezza, allora nessuno dovrebbe avere rapporti sessuali non protetti con più di una persona, quella "definitiva" nella vita (un po' come i vaccini, che a forza di farli a tappeto si debellano le malattie). Come si nota, il proibizionismo sessuale è una norma morale che è sopravvissuta nei millenni perché discende da una più banale norma igienica.

La logica del "no ai rapporti liberi per gli adolescenti, neanche se fanno i test" avrebbe le sue radici nella presunta promiscuità giovanile. In realtà è la fascia tra giovani adulti e mezza età a essere più a rischio. La limitazione delle MTS si basa su due fronti: lo screening prima di avere rapporti liberi con una persona (ci facciamo i test e sappiamo se abbiamo contratto una malattia prima di passarla al partner) e il rischio di tradimento per la durata della relazione. Il problema è che questi aspetti di rischio saranno presenti sempre nella vita della persona, quindi dove poniamo il confine tra l'adolescente protetto illusoriamente da ogni rischio e l'adulto "libero" di correrlo?

Facciamo un esempio d'invenzione: mia figlia adolescente monitora il ciclo. Io le insegno ad usare sempre il preservativo ugualmente. Nel frattempo i suoi compagni fanno esperienze e quando ha 23 anni si trova in una relazione stabile e desidera smettere di usare il preservativo. Il problema è lo stesso di prima, semplicemente rimandato nel tempo. Ora lei è stata meno esposta al rischio perché ha usato sempre il preservativo, magari quello a 23 anni è il suo primo partner sessuale, ma il suo ragazzo ha invece avuto mettiamo 5 partner. La sua esposizione al rischio quindi è legata intanto alle esperienza del partner e inoltre al fatto che anche le sue proprie, con il preservativo, non la mettevano totalmente al riparo dalla trasmissione dell'HPV, che ad oggi se vogliamo è rimasto l'unico problema veramente poco arginabile: non è curabile (sono curabile solo le lesioni, ed è quindi compromessa l'integrità del collo dell'utero) e non è diagnosticabile. Si può essere portatori sani, proteggere tutti i rapporti e contrarlo lo stesso (sebbene il rischio sia molto basso in questo modo), oppure avere un unico partner non protetto e contrarlo da lui.
Per le altre malattie è più facile: sono curabili se diagnosticate, eccetto l'HIV per il quale però il test prima di avere rapporti non protetti con un nuovo partner mette al riparo per il presente e lascia aperta solo la questione dell'infedeltà nella coppia monogama.

Quindi dove stanno gli adolescenti in tutto questo? Secondo me nel mezzo: io li informo di tutto questo e faccio capire loro le ragioni culturali dietro a varie correnti di pensiero, dal proibizionismo alla libertà sessuale. Dico sempre che quando fai sesso con qualcuno devi essere pronto a condividerne il destino, in tanti sensi, visto che è esattamente ciò che può accadere. Non voglio che -giovani o adulti, per me è la stessa cosa- rischino inutilmente così come non voglio che crescano con la fobia della sessualità. Devono capire che è un gesto adulto, da non spendere a casaccio, responsabilmente e consapevolmente. Il problema è che questi messaggi si perdono in un contesto di società più ampio dove "fare esperienze di tutto" è considerato un valore. Dove i "rapporti occasionali" esistono e sono accettati. Se volessimo davvero fare prevenzione, non dovrebbero esserlo. Quindi la domanda è: quanta prevenzione vogliamo fare, non solo sugli adolescenti, ma sulla società? E per risolvere questo, il lavoro va sugli adulti.


Ultima modifica di Jessica il Lun Apr 11, 2022 7:12 pm - modificato 1 volta.

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Messaggio Da Gloria Gio Feb 21, 2013 3:06 pm

Bel discorso ma alla domanda "Che metodo consiglierete alle vostre figlie?" io rispondo il preservativo prima di tutto perchè la prevenzione comincia da lì, dall'inizio anzi, ancora prima dell'inizio e qui entra in gioco l'educazione che deve partire dall'infanzia, dev'essere parte dell'individuo. Noi siamo così ma lavorando sulle future generazioni sin dall'infanzia sono convinta che si possa fare molto in questo senso. Bè, in realtà in tutti i sensi!
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Messaggio Da Jillian Gio Feb 21, 2013 6:29 pm

PQ hai scritto un post bellissimo! Resto affascinata dalla tua cultura immensa in fatto di fertilità&annessi e mi hai dato veramente di che pensare! Ad esempio, non essendomi mai informata troppo sulle MTS, non sapevo che ne fossero più colpiti gli adulti che non gli adolescenti, ma in effetti il ragionamento torna tutto.
Mi trovo perfettamente in linea con quanto hai consigliato: meglio avere pochi partner sessuali nella vita, e questa è una scelta dettata anche da uno stile personale di vivere le relazioni.
Sono d'accordo anche quando dici che gli adolescenti, solo perchè piccoli, non devono essere necessariamente imprudenti o promiscui. Io non lo sono mai stata e come me tante altre mie amiche e amici. Quindi spero che il mondo non stia andando totalmente a rotoli e che, accanto a una certa percentuale di ragazzi che prende il sesso molto alla leggera, c'è anche chi lo prende più seriamente. Trovo assurdo che i genitori si oppongano a delle lezioni sull'educazione sessuale. Il sesso è una cosa normale e fisiologica, fare l'amore anche. Non ci vedo nulla di male in due sedicenni innamorati che fanno l'amore.Sarà che anche io sono stata educata con questo approccio (cioè il sesso non deve essere tabù) e ho sempre potuto confidarmi con mia madre. Spero anche io di riuscire ad avere un bel rapporto con i miei futuri eventuali figli e spiegare loro tutte le cose che ho imparato qui.
Bellissima l'idea espressa da molte di voi di far compilare un grafico alla propria figlia.
Il problema è, come dici tu, che finchè non ci sarà abbastanza informazione sarà difficile che la società (e quindi anche gli adulti) si rendano conto dei rischi. Sicuramente questo topic ha sensibilizzato anche me.
Che dire, spero che la figura professionale del fertility educator prenda piede anche in Italia e che l'informazione sui metodi contraccettivi e, più in generale, sul sesso venga operata a livelli massicci in primo luogo tra i ragazzi nelle scuole, e non solo.



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Messaggio Da pithekè.maia Ven Feb 22, 2013 7:47 am

Quoto in tutto PQ. Soprattutto la quoto sull'aspetto del trattare da adulti i propri giovani interlocutori quando si parla di questi argomenti, perchè il sesso è una cosa da adulti, ed è giusto pretendere che, come tante altre cose, anche questa sia vissuta con una responsabilità personale ed in fondo anche sociale, visto che si viene implicati nella gestione non solo della propria salute, ma anche di quella della società nel suo insieme. Questo naturalmente riguarda non solo gli adolescenti, ma anche le persone adulte.
Poi, è chiaro che tutto sta nell'approccio. Come ho già detto, non è affatto così astruso insegnare a ragazze anche molto giovani (ma anche ragazzi, perchè no? anche se l'approccio in quel caso può essere solo teorico) pratiche come il monitoraggio del ciclo. La mia impressione è che questo sia percepito come "difficilissimo" perchè la vulgata sui metodi naturali, a parte la questione della loro presunta poca affidabilità, è che si tratti di un mondo di calcoli astrusi, osservazioni impossibili, competenze enciclopediche, e di uno stile di vita che impedisce quasi lo svolgimento regolare della giornata, come se misurare la temperatura la mattina o controllare il muco sedute sulla tazza siano doveri pesantissimi, che peggiorano la qualità della vita. Il messaggio è: ci vuole una perseveranza tale che solo un'eroica abnegazione può tollerarla. Noi sappiamo che non è così, e quindi dovrebbe apparirci anche più naturale la possibilità che quello che abbiamo scelto come stile di vita possa venir trasmesso ad altre donne non solo in orizzontale (amiche, coetanee), ma anche in "verticale" (figlie, nipoti, sorelle minori).
Poi, ribadisco, secondo me è difficile scindere i metodi naturali da una visione del sesso che ne considera l'importanza, la ricchezza e la bellezza e quindi da un'educazione (sia personale che rivolta ad altri) a non considerarlo come un gioco ed a viverlo in responsabilità e rispetto di sè e degli altri.
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Messaggio Da Jillian Ven Feb 22, 2013 8:16 am

pithekè.maia ha scritto:come se misurare la temperatura la mattina o controllare il muco sedute sulla tazza siano doveri pesantissimi, che peggiorano la qualità della vita. Il messaggio è: ci vuole una perseveranza tale che solo un'eroica abnegazione può tollerarla.

già, qui si va un po' O.T. ma appena parlo del metodo, la prima osservazione che mi viene fatta: e lo devi fare tutte le mattine?!?
come se fosse una pratica altamente invasiva della propria libertà!

pithekè.maia ha scritto:
Poi, ribadisco, secondo me è difficile scindere i metodi naturali da una visione del sesso che ne considera l'importanza, la ricchezza e la bellezza e quindi da un'educazione (sia personale che rivolta ad altri) a non considerarlo come un gioco ed a viverlo in responsabilità e rispetto di sè e degli altri.

Ecco, io è questo tuo punto che continuo a non capire benissimo. Dipende cosa intendi per gioco. SE intendi di non farlo solo perchè lo fanno tutti o per sentirsi grande, ok, ovviamente condivido. Condivido anche il fatto di non farlo con chi capita e magari di aspettare un po' e ovviamente usare il preservativo e informarsi bene sui rischi.
Ma una certa componente di "spensieratezza" c'è sempre, no? Se io dovessi vedere il sesso sempre e solo come una cosa che non ha una minima componente spensierata o semplicemente di "voglia fisica e ormonale" lo farei, e mi sto riferendo all'interno di una relazione, solo per la procreazione o nei momenti in cui succede di aver davvero bisogno di sentire l'altro vicino (es. dopo avvenimenti molto brutti). E il buffo è che invece, al contrario, a 18 anni ero categorica sul farlo solo per amore e solo con la persona che sarebbe stata quella della mia vita. Quindi mi trovo più vicina a quanto detto da PQ, cioè che gli adolescenti spesso ci vanno più con i piedi di piombo rispetto agli adulti (ah, preciso che ho una stabile relazione monogama e non ho mai fatto nulla di imprudente, se no chi mi legge qui può pensare che mi dia alla pazza gioia con chi capita tongue)

pithekè.maia ha scritto: perchè il sesso è una cosa da adulti
Quando ero ragazza non sopportavo che mi dicessero che alcune cose sono "da adulti" e quindi automaticamente fuori dalla mia portata. Ci sono adulti ignoranti e infantili e adolescenti che hanno intelligenza e sensibilità da vendere. Non la vedo questa distinzione così marcata. E' logico che con gli anni si matura maggiore esperienza e quindi si cambia il punto di vista, ma non è necessariamente detto che quest'ultimo sia migliore di quello che si aveva da ragazzi. Semplicemente, è conforme all'età raggiunta e alle esperienze maturate.
Tutto il discorso che riguarda la responsabilità sociale lo capisco e lo condivido, ma io non direi mai a mia figlia che deve aspettare di essere adulta per fare sesso e neppure di aspettare di essere certa che quello sarà l'uomo della sua vita (questo sempre in tutta sicurezza e nel rispetto di sè stesse e tutte le cose che ci siamo già dette e su cui io concordo con te)
Ma probabilmente la penso così perchè ancora non ho una figlia  Contraccezione in adolescenza - Pagina 2 75035
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Messaggio Da pithekè.maia Ven Feb 22, 2013 10:22 am

io non direi mai a mia figlia che deve aspettare di essere adulta per fare sesso
Non che per far sesso deve aspettare di essere adulta, ma che se sceglie di fare sesso, allora deve comportarsi da persona adulta! E' questo che voglio dire.

Sul "sesso gioco" stiamo dicendo la stessa cosa. Quando parlo di serietà, non intendo che va fatto col broncio Contraccezione in adolescenza - Pagina 2 826922 , intendo che, come tutte le azioni che implicano la relazione e quindi coinvolgono le altre persone, bisogna imparare che stiamo appunto interfacciando persone, non cose. Non si tratta di dire fallo solo se sei sicura che sarà l'uomo della tua vita, ma "fallo se sei sicura che entrambi sapete quello che volete" sì. Non è un passatempo, o meglio, può essere anche un passatempo, ma allora appuriamo per esempio che lo sia anche per l'altro (si rischia di ferire, di usare, di approfittarsi dell'altro, anche senza rendersene pienamente conto, soprattutto a quell'età). Andrei OT se continuassi su questo aspetto, ma l'educazione sessuale degli adolescenti per me non può prescindere da questo. Anche se riguarda aspetti importanti della nostra salute, non è la stessa cosa, per esempio, dell'educazione all'alimentazione, perchè non coinvolge solo noi. Ma su questo penso che tu sia d'accordo, giusto? Contraccezione in adolescenza - Pagina 2 936791
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Messaggio Da Jillian Ven Feb 22, 2013 10:26 am

Certo, ora che finalmente ho capito, sono d'accordo con te su tutta la linea Contraccezione in adolescenza - Pagina 2 13860
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Messaggio Da sea Ven Mar 15, 2013 9:43 pm

Wow, che bel topic! Mi ritrovo in linea con le parole di Pq e spero di riuscire davvero ad educare mia figlia in modo completo, in modo tale che riesca a gestire la sua sessualità ed affettività in modo adulto e responsabile.
Anche io come dice Pq credo che con i ragazzi si debba proprio puntare ad un messaggio che li responsabilizzi. Sinceramente se a 15 anni mi avessero fatto un discorso serio sul sesso e sull'affettività ( e serio non significa bacchettone), se mi avessero trattato da adulta, prendendomi sul serio...forse avrei evitato di fare tante stupidaggini Contraccezione in adolescenza - Pagina 2 294699
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Messaggio Da nike Sab Mar 16, 2013 9:36 am

Io non sono totalmente d'accordo! Cioè, se anche credo fermamente nel dialogo, nel responsabilizzare e in quello che state dicendo, credo altresì che l'adolescenza come età proprio sia una fase di forti passoini, di incoscienza, di grandi vette e profondissimi abissi, quindi sono convinta che faccia parte di quella fase riuscire a prendersi responsabilità ma fino ad un certo punto, anzi, mi spingerò ancora più in l dicendo che credo proprio che sia sano per un adolescente contrapporsi a quanto in adulto insegna, voler stare al di là delle regole, credere di sapere molto di più e di essere invulnerabili, quindi ritengo che si possa educare, ma fino ad un certo punto, perchè comunque un adolescente sano troverà il modo di contravvenire ai nostri insegnamenti, che magari qualche anno dopo, se abbaimo seminato bene, torneranno ad essere il suo stile di vita, riveduto e corretto dalle sue proprie esperienze. QUindi educare si, ma con la coscienza che mi butterà nel fuoco comunque, che ci piaccia o no!
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Messaggio Da Parsley Sab Mar 16, 2013 9:57 am

D'accordo con Nike, infatti il punto non è impedire che si feriscano ma fare tutto il possibile. Ad esempio io non ho fatto nulla di cui pentirmi ma dato il tabù in casa mi sono trascinata una candida e diversi problemi e paranoie che forse parlando con la mamma avrei vissuto diversamente. Io voglio che i miei figli possano trovare in me l'adulto a cui chiedere consiglio sulla propria salute e sul proprio corpo, io invece ho compensato con insegnanti, amiche più grandi... ed è stato difficile e triste.
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