Tamponi colturali in gravidanza

Una mia amica appena entrata al nono mese di gravidanza dovrà sottoporsi all'ennesimo tampone, a quanto mi ha detto uno per lo streptococco e uno per la salmonellosi. Entrambi saranno fatti inoltre anche per via anale. A lei hanno detto che sono obbligatori. Vorrei saperne di più, sia sull'obbligatorietà, sia eventualmente sull'utilità.

Obbligatorietà, dipende a che scopo. In ospedale, sono richiesti, ma se una si scorda di farli o semplicemente non li fa, che fanno? mica le possono rifiutare assistenza, significherà che le mettono la flebo di antibiotico comunque. Invece è obbligatoria la negatività a tali tamponi per poter accedere ad alcuni servizi, in alcune strutture, ad esempio per accedere alla Margherita di Careggi che è la sezione per il "parto naturale" (virgolette d'obbligo, visto che c'è la selezione all'ingresso e la fisiologia della gravidanza non è certo quella ristretta che indicano loro).
Per un parto in casa, dipende dal protocollo dell'ostetrica. Ma ovviamente, basta firmare e declinare la loro responsabilità e si può rifiutare, come al solito, qualsiasi esame, procedura o intervento.


Utilità, praticamente nulla. La salmonella addirittura è la prima volta che la sento richiesta, mentre lo streptococco B si basa sul fatto che, se la madre è positiva, il bambino può contrarlo durante la fase espulsiva e può sviluppare encefalite (ora non ricordo i numeri, ma li cita Ina May Gaskin nel suo libro Gioia del parto ed è un ordine di casi tipo 1 su 1 milione).
Da tenere presente che lo strep B è un comune commensale della flora batterica femminile e un suo sovrannumero comunemente va e viene e perciò le probabilità di riscontrarlo in un tampone vaginale sono alte, ma è innocuo. E' nocivo solo nel caso della suddetta encefalite neonatale.
La vera bizzarria è andare a rilevarlo per via rettale o anale, dato che è una presenza fissa a livello di flora intestinale!!! E' praticamente ovvia la positività a tale tampone.

mmmhh, salmonellosi? ma da quando? questa è nuova, nuovissima!

Qua dalle mie parti non fanno più il tampone rettale, per fortuna, ma gli H vogliono quello vaginale e che si partorisca entro 30 giorni, sennò ti becchi comunque la flebo di antibiotico. Io per il parto in casa ho seguito il protocollo anglosassone, d'accordo con le ostetriche e così NON ho fatto nessun tampone.

Allora va da sè che l'antibiotico lo fanno praticamente a tutte?

Leila, cos'è il "protocollo anglosassone"?
Posso rifiutare in H sia il tampone, sia l'antibiotico, sia tutte le diavolerie sempre firmando e declinando ogni loro responsabilità?

atam ha scritto:Allora va da sè che l'antibiotico lo fanno praticamente a tutte?

Tranne alla manciata di "fortunate" "fisiologiche" che producono un tampone negativo. Un altro sistema è quello di fare il tampone e se è positivo, fare delle cure per negativizzarlo e poi presentare quello, così sono tutti contenti.

Per il rpimo parto feci solo quello vaginale, proprio alla fine della gravidanza;
per il secondo entrambi.

Bozilia, sono stati positivi? Hai dovuto fare l'antibiotico?

No, sempre negativi . Alla fine però ho avuto due cesarei.

io ho avuto due tamponi negativi, alla prima gravidanza anche quello rettale era negativo (poi alla seconda nello stesso h quello rettale non lo chiedevano più)

però alla seconda, seppur negativa, ho avuto una prom, rottura prematura delle membrane e così me lo volevano fare, ma io l'ho rifiutato ed ho firmato la rinuncia scritta a caratteri cubitali sulla cartella.

il protocolo anglosassone altro non è che l'insieme delle linee guida usate dalle ostetriche per i parti in casa in gran bretagna e lì non è da loro richiesto nessun tampone. le ostetriche che hanno seguita osservano quello

Io ho fatto quello per lo streptococco e per via vaginale. Era negativo.
Non so se avrei accettato la flebo se fosse stato positivo perchè l'idea di avere qualcosa attaccato al braccio e quindi avere una mobilità ridotta mi avrebbe agitato parecchio.
Io ho rotto le membrane a casa e non mi hanno dato nulla.