Parto in ospedale

In questi giorni sono nati anche i bimbi delle mie compagne di corso preparto, tutti nello stesso ospedale, e questo mi ha portato a riflettere molto sulle modalità di assistenza ospedaliera durante il parto e la degenza.
Devo dire che io durante la degenza mi sono trovata quasi male a Varese. Praticamente nessuna assistenza alla mia persona (nessuno che dopo il parto mi ha aiutata a lavarmi/cambiarmi e sono rimasta sporca e con la camicia da parto fino all'arrivo di mia madre; nessuna indicazione tempestiva e approfondita su come trattare la ferita nè fornitura di prodotti ad hoc - me li sono dovuti procurare io) e gestione disorganizzata di nido e assistenza al neonato (ogni puericultrice aveva un'idea diversa su come trattare il cordone ombelicale e sull'allattamento; in seconda giornata mi hanno chiamato per portarla a farsi somministrare immunoglobuline non necessarie - menomale che io ho chiesto che verificassero e poi salta fuori che si erano confusi sul bambino; alcune puericultrici con pochissimo tatto e garbo sia nel maneggiamento neonati sia nel rapporto con i genitori).
Col parto io per fortuna mi sono trovata bene. Ho avuto una bravissima ostetrica, gentile ed empatica, che ha rispettato le mie decisioni e mi ha lasciata libera quanto più possibile, permettendomi un parto molto "intimo" e non disturbato. La ricorderò sempre con affetto. Quello che più mi sta sconvolgendo adesso è che in un gruppo di 11 donne, solamente in 3 siamo riuscite ad avere un parto naturale senza nessuna complicazione. Le altre hanno avuto o parti naturali traumatizzanti alcuni dei quali addirittura con neonati finiti in TIN o cesarei d'urgenza per una serie disparata di complicazioni.
Ora, io sono oltremodo confusa. Mi sono approcciata al parto con il motto "Tutte le donne sanno partorire e tutti i bambini sanno nascere" ma qui i casi sono due: o questo motto è oltremodo ottimistico, o il mio gruppo di compagne è stato colpito dalla sfiga o....forse a Varese sono troppo interventisti?? Non so, ringrazio solo di avere avuto un parto senza nessun genere di complicazioni nè per me nè per Anita, e questo mi rende un po' più serena e "orgogliosa" di come sia andata quella notte. Non avevo idea di "stare rischiando" così tanto.
Poi mi chiedo come mai sulle pagine FB di ostetriche continuo a leggere notizie di sereni parti in casa o casa maternità. Sarà vero che ogni parto affrontato da queste ostetriche si conclude senza complicazioni? Non lo so, ma quello che so è che se mai dovessi affrontare un secondo parto sarei molto insicura sulla scelta di quale ospedale e a questo punto dell'ospedale in sè. Purtroppo dove abito adesso il parto in casa è impensabile perchè troppo distante dal centro nascita, e avevo scartato la casa maternità per i costi decisamente impegnativi. Al prossimo parto - se mai ci sarà - riconsidererò tutto l'insieme perchè le storie delle mie compagne non mi fanno più sentire sicura della mia scelta (che doveva essere per un centro d'eccellenza che rispettava la nascita naturale).
In questi giorni continuo a chiedermi se il mio sia stato il decorso normale di un parto naturale e siano le altre ad avere avuto sfortuna; se sia dovuto alla mia fortissima convinzione di portare a termine un parto completamente naturale; se a questo punto il rifiuto dell'epidurale sia stato solo un bene, pur pagando lo scotto delle lacerazioni, o se la mia sia stata una spudorata botta di fortuna - che nella vita ci vuole anche quella.

Jil confrontandomi con mia sorella un paio di mesi fa mi ha detto chiaramente che se non avessi avuto la mia ostetrica che è quella con maggiore esperienza e se non fossi stata sua sorella mi sarei guadagnata un cesareo alle h14, Chris è nato alle 18.15... Arrivata a dilatazione completa alle 12 il piccolo era altissimo e alle 14 la situazione non era cambiata di molto (loro mi incoraggiavano dicendomi che mancava poco ma sapevamo tutti benissimo che non era così)... Io sono entrata in sala parto alle 8 di mattina circa e la ginecologa è entrata una sola volta poco prima che uscisse il piccolo, certo avevo il monitoraggio wireless attaccato e il piccolo non è mai andato in sofferenza e nonostante le 6h di spinte è nato bellissimo... Insomma anche io mi ritengo fortunata e la cosa mi angoscia non poco, perché tutti hanno diritto a un parto rispettato...

Jillian ha scritto:Mi sono approcciata al parto con il motto "Tutte le donne sanno partorire e tutti i bambini sanno nascere" ma qui i casi sono due: o questo motto è oltremodo ottimistico, o il mio gruppo di compagne è stato colpito dalla sfiga o....forse a Varese sono troppo interventisti??

E' il semplice atto di portare il parto in ospedale che apre la strada alle complicazioni.

Il motto del "parto naturale" vale in natura. E' la dimensione primordiale e istintuale del parto che lo fa funzionare come deve, ma l'ospedale non è il rifugio dell'animale-donna. Chi è capace di scalare montagne non sa automaticamente scalare grattacieli, anche se l'altezza è la stessa.

Panicqueen ha scritto: Chi è capace di scalare montagne non sa automaticamente scalare grattacieli, anche se l'altezza è la stessa.

stupenda questa metafora e tanto, tanto vera...

Jillian ha scritto: Le altre hanno avuto o parti naturali traumatizzanti alcuni dei quali addirittura con neonati finiti in TIN o cesarei d'urgenza per una serie disparata di complicazioni.
Ora, io sono oltremodo confusa.

Sai jillian che mi ritrovo tantissimo nella tua esperienza. Ricordo che anche io ebbi la tua stessa sensazione mentre ascoltavo i racconti terrificanti delle mie compagne di corso.
Mi sentivo una privilegiata.

Ma lo sapete che io anche?

io capisco l'istinto di un parto più naturale possibile, e premetto che sono stata molto fortunata con i miei, però il fatto di avere tanti casi di parti traumatici e con bambini che finiscono in Tin, piuttosto che cesarei d'urgenza...a me fa dire meno male che erano in ospedale...altrimenti molti di quei bambini non sarebbero qui!

E' vero quando si dice che le donne hanno sempre partorito e i bambini sono sempre nati, ma aimè...a che prezzo spesso?

io non penso che i parti difficili se fossero stati fatti in casa sarebbero andati diversamente...

Rossana, secondo me il punto non è tanto volere un parto più naturale possibile, ma volere un parto rispettato, che secondo me dovrebbe essere il diritto di ogni donna. Quando c'è un parto traumatico il punto di vista comune è "meno male che si stava in quell'ospedale e alla fine hanno fatto andare tutto bene"...e se invece fosse proprio l'ospedale la causa del parto traumatico? Ovviamente non generalizzo e non parlo di tutti gli ospedali, anzi, a volte a parità di struttura dipende anche dal personale di turno in quel momento, ma il punto è che spesso e volentieri loro fanno il danno, per poi recuperare con un cesareo o comunque con procedure che di naturale hanno molto poco.

Quando mia zia partorì mio cugino, in un ospedale qui a Roma, stava travagliando tranquillamente e senza nemmeno troppi disagi, poi decisero che avendo lei 42 anni dovevano "smuovere la situazione" e le ruppero il sacco. Da lì la situazione è precipitata, non ricordo esattamente cosa successe ma pare che mio cugino poggiava la testa sul cordone bloccando il flusso sanguigno, dovettero fare una corsa in sala operatoria con l'ostetrica che sorreggeva la testa del bambino ANCORA DENTRO. Ricordo che vidi mia zia bloccata a letto dopo il cesareo, immobile, a malapena parlava, non riusciva a prendere in braccio il figlio, e lì rimase per UNA SETTIMANA dopo il parto. Io ero sedicenne e rimasi sconvolta da quella visione, tant'è che ho il terrore enorme di subire un parto non rispettato, ma tutti in famiglia hanno sempre detto (e continuano tuttora a sostenerlo) "meno male che era in un ospedale grande, sennò chissà come sarebbe andata". Chissà, magari sarebbe finita così comunque, magari sarebbe andata peggio, ma io non posso non chiedermi se sarebbe potuta andare meglio.

Quando sarà il mio momento sarò onestamente molto combattuta, perché l'idea del parto in casa mi attira ma allo stesso tempo mi spaventa, e se continuerò a vivere nella mia città non sarebbe comunque attuabile a livello logistico, però ho davvero il terrore di subire un parto traumatico e non rispettato.

Rossana ha scritto:io capisco l'istinto di un parto più naturale possibile, e premetto che sono stata molto fortunata con i miei, però il fatto di avere tanti casi di parti traumatici e con bambini che finiscono in Tin, piuttosto che cesarei d'urgenza...a me fa dire meno male che erano in ospedale...altrimenti molti di quei bambini non sarebbero qui!

E' vero quando si dice che le donne hanno sempre partorito e i bambini sono sempre nati, ma aimè...a che prezzo spesso?

io non penso che i parti difficili se fossero stati fatti in casa sarebbero andati diversamente...

Io invece sono convinta che la maggior parte dei parti traumatici siano causati proprio dai protocolli ospedalieri. Io ho avuto un buon parto a casa, ma sono stata disturbata (non intenzionalmente, ovvio) da una frase detta alla leggera dalla mia ostetrica e che riguardava il colore del liquido amniotico. Non oso pensare cosa sarebbe successo se fossi stata in ospedale, dubito che sarei riuscita a partorire da sola.
Il punto è che gli interventi esterni, in un parto, possono essere salvifici, e meno male che ci sono! Ma servirebbero davvero solo in una minoranza di casi. In tutti gli altri non fanno altro che disturbare! E ogni intervento ne chiama altri per smuovere ancora la situazione, come in una catena. E non lo dico io, ma moltissimi studi, in primis quelli di Michel Odent, che è ginecologo, mica ostetrica.

In questi giorni, su Facebook, c'è una campagna che servirà per promuovere una legge in favore del parto rispettato e contro la violenza ostetrica. Se potete, date un'occhiata. La pagina si chiama #bastatacere. Leggete lì, e poi ne riparliamo.
Provate a leggere quante donne sono state violate e violentate in un momento di così grande apertura, come quello del parto. Molti sembrano dei racconti dell'orrore. E invece è quello che succede quotidianamente in moltissimi ospedali e che viene considerato NORMALE. Posso quindi girare la domanda: che prezzo si deve pagare per avere un parto in ospedale? È VERA sicurezza questa?

Rossana ha scritto: però il fatto di avere tanti casi di parti traumatici e con bambini che finiscono in Tin, piuttosto che cesarei d'urgenza...a me fa dire meno male che erano in ospedale...altrimenti molti di quei bambini non sarebbero qui!

Rossana anche io prima la pensavo così e infatti ho scelto un ospedale con la TIN per questo motivo. Ma ora la penso più come Mulan

mulan ha scritto:Quando c'è un parto traumatico il punto di vista comune è "meno male che si stava in quell'ospedale e alla fine hanno fatto andare tutto bene"...e se invece fosse proprio l'ospedale la causa del parto traumatico?

Non me la sento di raccontare qui alcuni episodi collegati ai parti delle mie compagne per rispetto della loro privacy, ma secondo me in alcuni casi bastava lasciare loro tempo, come ha confermato l'esperienza di Sharon (ma anche il racconto del parto di Fiordiloto ad esempio).
Basta guardare tutte le esperienze di violenza ostetrica riportate nella pagina facebook Basta Tacere:le madri hanno voce.

Io penso che nel mio caso, oltre a un po' di innegabile fortuna e ad avere una bimba cin tantissima voglia di nascere, la differenza l'ha fatta anche la "cultura del rispetto del parto"  appresa qui su questo forum e nelle letture qui consigliate.
Forse se anche le mie compagne avessero avuto più conoscenza delle dinamiche - anche emotive - del parto (invece dell'inutile corso preparto che abbiamo seguito) le cose sarebbero andate diversamente almeno per qualcuna di loro...

EDIT: sincro con Zara