Parto in ospedale
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Re: Parto in ospedale
Nel senso che dovrei "fingere" di avere delle motivazioni religiose per fare questa richiesta!?...
Se non voglio che un certo medico mi visiti, non è un mio diritto rifiutarmi!?...
Se non voglio che un certo medico mi visiti, non è un mio diritto rifiutarmi!?...
Silvia Mimosa- Numero di messaggi : 1350
Età : 37
Data d'iscrizione : 04.06.13
Re: Parto in ospedale
Ho ri-spostato qua perché l'argomento era comuqnue il parto in ospedale (rimandavo all'altro sul discorso uomini-parto).
E' tuo diritto rifiutare QUALSIASI intervento in ospedale, in qualunque momento, finché sei cosciente, ma questo potrebbe creare un problema nella tua assistenza, qualora l'ospedale fosse sprovvisto di personale femminile a disposizione in quel momento. Se sai per certo che non desideri essere visitata da un medico uomo, puoi trovare un accordo con il personale prima del parto (a seconda della disponibilità della struttura) oppure la cosa migliore è probabilmente ricorrere ad un tipo di assistenza diversa, come un'ostetrica privata a domicilio oppure una casa-maternità (una realtà più piccola, a prevalenza più nettamente femminile).
Dalle esperienze che ho letto per quanto riguarda i motivi religiosi, un ospedale può tranquillamente negare la richiesta di essere assistiti da personale unisex, perché le uniche leggi che è tenuto a rispettare sono quelle dello Stato laico italiano (un esempio qui: http://archiviostorico.corriere.it/2006/novembre/09/sharia_sala_parto_Pachistano_espelle_co_7_061109037.shtml)
Dipenderebbe anche in quel caso dalla disponibilità della struttura, che si trova in evidenti difficoltà organizzative a rispettare questa premessa (proprio per come il servizio in ospedale è strutturato: il personale è uomo e donna e dipende tutto da chi trovi in turno in quel momento). E' pur vero che la maggior parte dello staff in ostetricia è di sesso femminile, però non è una garanzia.
E' tuo diritto rifiutare QUALSIASI intervento in ospedale, in qualunque momento, finché sei cosciente, ma questo potrebbe creare un problema nella tua assistenza, qualora l'ospedale fosse sprovvisto di personale femminile a disposizione in quel momento. Se sai per certo che non desideri essere visitata da un medico uomo, puoi trovare un accordo con il personale prima del parto (a seconda della disponibilità della struttura) oppure la cosa migliore è probabilmente ricorrere ad un tipo di assistenza diversa, come un'ostetrica privata a domicilio oppure una casa-maternità (una realtà più piccola, a prevalenza più nettamente femminile).
Dalle esperienze che ho letto per quanto riguarda i motivi religiosi, un ospedale può tranquillamente negare la richiesta di essere assistiti da personale unisex, perché le uniche leggi che è tenuto a rispettare sono quelle dello Stato laico italiano (un esempio qui: http://archiviostorico.corriere.it/2006/novembre/09/sharia_sala_parto_Pachistano_espelle_co_7_061109037.shtml)
Dipenderebbe anche in quel caso dalla disponibilità della struttura, che si trova in evidenti difficoltà organizzative a rispettare questa premessa (proprio per come il servizio in ospedale è strutturato: il personale è uomo e donna e dipende tutto da chi trovi in turno in quel momento). E' pur vero che la maggior parte dello staff in ostetricia è di sesso femminile, però non è una garanzia.
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Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: Parto in ospedale
Grazie PQ!
Mi tranquillizza molto l'idea che nessuno possa "farmi niente" se io non voglio!!
Ho letto il topic riguardante le case-maternità (luoghi di cui ero totalmente all'oscuro ), e sono rimasta piacevolmente colpita dai racconti delle fertiline.
Quando arriverà il momento, prenderò seriamente in considerazione l'idea, visti i miei problemi sulla presenza dell'altro sesso durante il parto!!
Mi tranquillizza molto l'idea che nessuno possa "farmi niente" se io non voglio!!
Ho letto il topic riguardante le case-maternità (luoghi di cui ero totalmente all'oscuro ), e sono rimasta piacevolmente colpita dai racconti delle fertiline.
Quando arriverà il momento, prenderò seriamente in considerazione l'idea, visti i miei problemi sulla presenza dell'altro sesso durante il parto!!
Silvia Mimosa- Numero di messaggi : 1350
Età : 37
Data d'iscrizione : 04.06.13
Re: Parto in ospedale
Silvia Mimosa ha scritto:
Mi tranquillizza molto l'idea che nessuno possa "farmi niente" se io non voglio!!
Lungi da me voler fare terrorismo! C'è da dire che non sempre gli operatori sanitari sono così trasparenti su cosa abbiano intenzione di fare. Fino ad ora non ho sentito nessuna mamma a cui hanno fatto la manovra di Kristeller, a cui sia stato chiesto se dava il suo conseso. Molte volte succede la stessa cosa per l'episiotomia. Il mio suggerimento è quindi di redigere un bel piano del parto, chiaro ed esaustivo.
Zara- Numero di messaggi : 3785
Età : 38
Data d'iscrizione : 19.08.12
Re: Parto in ospedale
Ah se è per quello tanti non si fanno problemi nemmeno a volare dalla finestra il piano del parto.
Poi, se è redatto su carta intestata di uno studio di avvocati, la faccenda può cambiare, ma tanto tutto dipende dall'arroganza con cui ci si scontra! Ci sono strutture più flessibili, altre vecchio stile, poi ci sono quelle che sulla facciata sembrano "naturali" e poi non lo sono affatto o non lo sono come vorremmo.
Il problema è culturale: è un dato per scontato da tutte le parti che i medici "opereranno per il tuo bene" e quindi nessuno chiede il consenso prima di intervenire. Neanche ti spiegano cosa stanno per fare, il più delle volte!
Ecco perché avere un supporto come la doula, in ambiente ospedaliero, è più che mai utile, perché si occupa proprio che le volontà della madre (e della coppia) siano rispettate. Spesso si delega al padre, ma lui è tanto preso quanto la madre e non può essere tenuto responsabile di difendere la sua compagna in ogni momento.
Documentarsi tanto: sulla fisiologia del parto, sui protocolli ospedalieri, sulle strutture a disposizione, sulle alternative, sui propri desideri. Per partorire in ospedale, più che mai occorre andare preparate! O pronte a prendere quel che viene...
Non è mio desiderio fare terrorismo sugli ospedali perché si può di fatto avere un parto bellissimo anche in ospedale, ma questo spesso dipende più dal parto che fisiologicamente fa il suo corso che non dalla qualità dell'assistenza, che tende a essere fortuita (se guardiamo alla situazione ospedaliera nel complesso nazionale e internazionale, senza fare distinguo). Può capitare l'ostetrica preparatissima dal lato professionale e umano, come può capitare il contrario.
Poi, se è redatto su carta intestata di uno studio di avvocati, la faccenda può cambiare, ma tanto tutto dipende dall'arroganza con cui ci si scontra! Ci sono strutture più flessibili, altre vecchio stile, poi ci sono quelle che sulla facciata sembrano "naturali" e poi non lo sono affatto o non lo sono come vorremmo.
Il problema è culturale: è un dato per scontato da tutte le parti che i medici "opereranno per il tuo bene" e quindi nessuno chiede il consenso prima di intervenire. Neanche ti spiegano cosa stanno per fare, il più delle volte!
Ecco perché avere un supporto come la doula, in ambiente ospedaliero, è più che mai utile, perché si occupa proprio che le volontà della madre (e della coppia) siano rispettate. Spesso si delega al padre, ma lui è tanto preso quanto la madre e non può essere tenuto responsabile di difendere la sua compagna in ogni momento.
Documentarsi tanto: sulla fisiologia del parto, sui protocolli ospedalieri, sulle strutture a disposizione, sulle alternative, sui propri desideri. Per partorire in ospedale, più che mai occorre andare preparate! O pronte a prendere quel che viene...
Non è mio desiderio fare terrorismo sugli ospedali perché si può di fatto avere un parto bellissimo anche in ospedale, ma questo spesso dipende più dal parto che fisiologicamente fa il suo corso che non dalla qualità dell'assistenza, che tende a essere fortuita (se guardiamo alla situazione ospedaliera nel complesso nazionale e internazionale, senza fare distinguo). Può capitare l'ostetrica preparatissima dal lato professionale e umano, come può capitare il contrario.
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Re: Parto in ospedale
PQ, Zara...mi state aprendo un mondo, anzi, tanti mondi!!
Non conoscevo assolutamente la possibilità di poter redigere un piano del parto, nè la figura della duola!!
La duola potrebbe essere l'ostetrica privata che segue la donna, oppure è una figura diversa?!..
Non conoscevo assolutamente la possibilità di poter redigere un piano del parto, nè la figura della duola!!
La duola potrebbe essere l'ostetrica privata che segue la donna, oppure è una figura diversa?!..
Silvia Mimosa- Numero di messaggi : 1350
Età : 37
Data d'iscrizione : 04.06.13
Re: Parto in ospedale
no, è una figura diversa!!! anzi, spesso le ostetriche vivono un "conflitto" con questa figura...in effetti la doula è una donna che accompagna un'altra donna al parto, a partire dalla gravidanza, nel parto e spesso anche dopo! ma non ha competenze mediche in senso stretto!
kikkadori- Numero di messaggi : 1424
Età : 37
Località : Trieste
Data d'iscrizione : 17.03.13
Re: Parto in ospedale
trovate i topic appositi, per ogni argomento!
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Re: Parto in ospedale
Ho trovato il topic su case-maternità e piano del parto....ma non quello sulla duola: esiste!?!
Silvia Mimosa- Numero di messaggi : 1350
Età : 37
Data d'iscrizione : 04.06.13
Re: Parto in ospedale
Lo spelling è Doula
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