Parto in ospedale

Aggiorno qui la situazione dopo l'ultima settimana. 
Ero molto indecisa, ma a 32 settimane forse era il caso di cominciare a prendere una decisione. erano rimasti il Grassi (dove c'era Acqualuce) e il Gemelli. Il Grassi per la tranquillità per il parto (sono comunque molto disponibili su tante cose) e il Gemelli per il rooming in 24h.
Ho escluso la possibilità di entrare, partorire e firmare per andare via perché mi viene più stress a pensare al litigio per uscire che altro (e al litigio non si scappa). Il Gemelli l'ho poi escluso perché essendo universitario, la probabilità di avere un parto indisturbato è pari a zero, visto i mille specializzandi che girano. Quindi era rimasto il Grassi anche perché sembra che si stiano organizzando il rooming in anche notturno.
Finché poi.... (continuo nel topic parto in acqua) 

Io sono solo al quarto mese ma penso di aver già scelto l'ospedale in cui partorirò: Sant'Eugenio di Roma.
So benissimo che essendo un ospedale non posso aspettarmi un approccio naturale al 100%, ma mi sento più sicura a partorire in un ospedale, che tra l'altro ha un tasso di cesarei molto basso pur avendo una neonatologia di secondo livello (accogliendo quindi anche casi difficili). Un paio di mie amiche hanno partorito lì e mi hanno confermato tutto, hanno avuto una bellissima esperienza, senza episiotomia e Kristeller (quest'ultima non viene proprio mai utilizzata) o brutti episodi con il personale sanitario, cosa che non è per niente da trascurare.
Tra l'altro ho fatto due accessi di pronto soccorso causa perdite e il personale è stato estremamente scrupoloso ma anche molto empatico, dai ginecologi alle ostetriche.
A proposito di questo stavo pensando di farmi seguire privatamente da un'ostetrica interna (per via del covid è molto difficile portare personale esterno) in modo da essere supportata il più possibile nelle mie scelte (no episiotomia, clampaggio ritardato del cordone) e anche nel post partum.
Vi terrò aggiornate.

Mulan, farsi seguire da un'ostetrica è un'ottima idea, puoi partorire con qualcuno che ti conosce e che conosci, di cui ti fidi al massimo. Per me ha fatto davvero la differenza nel secondo parto! Te lo consiglio davvero!

Aggiorno questo topic perché magari potrebbe essere utile a qualche fertilina romana.

Ho partorito quasi un mese fa al Sant'Eugenio e la mia esperienza è stata decisamente positiva per il parto, un po' meno per il post parto. Mi sono fatta seguire da loro nell'ultimo periodo della gravidanza (ambulatorio delle gravidanze a termine) e sia le ostetriche che i ginecologi sono stati professionali e umani, durante il parto le ostetriche di turno sono state molto carine e hanno rispettato le mie volontà: nella fase espulsiva una di loro ha provato a visitarmi (dopo avermi ovviamente avvisata), le ho detto subito di fermarsi perché mi dava fastidio e si è scusata. Ho avuto massima libertà nelle posizioni da assumere e anche sugli "strumenti" da usare, ho chiesto la palla e me l'hanno data senza problemi, poi c'erano anche fune e sedia olandese.

Le sale parto in tutto sono tre, non ci sono sale travaglio perché si fa tutto lì, semplicemente se si arriva in ospedale quando il travaglio non è ben avviato si va in degenza nel frattempo. Si può richiedere la parto analgesia a qualunque ora purché sia stata effettuata la visita anestesiologica a partire dalla 36esima settimana (non per forza lì in ospedale), anche su questo ho avuto una bella esperienza sia per la parto analgesia in sé sia sotto l'aspetto umano. Si può effettuare il VBAC, ma in questo caso occorre farsi seguire dall'ambulatorio per le gravidanze a rischio che si occupa di dare il nulla osta.

L'ospedale prevede il rooming-in h24, giusto se si hanno difficoltà fisiche (ad esempio dopo un cesareo) sono disponibili a tenere il bambino per la notte ma non c'è un vero e proprio nido quindi non è la prassi, anche perché incoraggiano molto l'allattamento al seno. A proposito di questo ho visto che le ostetriche passano anche più volte al giorno per chiedere se c'è bisogno di aiuto o se si desiderano consigli sulle varie posizioni, io non ne ho avuto bisogno perché avevo la mia ostetrica che veniva anche a farmi visita e in più l'allattamento si è avviato senza problemi, ma penso possa essere utile.

Veniamo ora agli aspetti negativi:

• Da protocollo è prevista l'induzione a 41+2, anche se ovviamente sta sempre a noi decidere se si vuole accettare o meno la cosa. Nessuno ti vieta di andare oltre ma loro per questioni di responsabilità il foglio di ricovero te lo fanno (parlo per sentito dire qui, io ho partorito prima)
  

• Non mi sono trovata per niente bene con il personale pediatrico. Le puericultrici sono praticamente inesistenti, appena arrivata in stanza dopo il parto hanno preso la bimba per vestirla, l'hanno riportata insieme a pannolini, una traversa e delle garze e arrivederci e grazie, nemmeno una spiegazione. Lì per lì ero troppo rimbambita per chiedere di fare una prova di cambio pannolino, ma alla fine mi sono ritrovata a dover aspettare la visita di mia madre nel pomeriggio per riuscire a farlo. Atteggiamenti super allarmisti da parte di una pediatra anche per questioni relativamente banali (ittero fisiologico neonatale) sia in ospedale sia in ambulatorio (mia figlia è tuttora in dimissione protetta). A onor del vero devo dire che ho sentito parlare benissimo della TIN, quindi quello che mi viene da pensare è che siano "abituati" a gestire casi gravi (che purtroppo non mancano mai) e ciò porti a non sapersi ben comportare con situazioni più banali.
  

Se dovessi avere un altro figlio probabilmente partorirei di nuovo qui, anche perché avrei comunque una consapevolezza diversa, però trovo che sia parecchio pericoloso questo atteggiamento da parte del personale pediatrico, soprattutto considerando che una neomamma si trova in una situazione di fragilità e atteggiamenti troppo "terroristici" possono avere conseguenze serie.