Il Club del "Voglio ma non posso"

Però non è neanche vero che il nido costa così tanto, noi presentando l'ISEE al nido comunale, con un solo stipendio, paghiamo pochissimo. Alla fine una baby-sitter mi costerebbe il quadruplo, e i soldi che spendo li spenderei lo stesso in benzina portando Chiara dai nonni.
Io dico, che non bisogna fasciarsi la testa prima di rompersela. Parlo sempre in generale ovviamente

Edit: Oltretutto, se io trovassi lavoro a breve, avremmo preso due piccioni con una fava, Chiara al nido con una retta irrisoria e noi doppio stipendio...questo per dire che c'è sempre un margine di miglioramento nelle situazioni.
Scusate se mi accanisco tanto negli esempi, ma nonostante tutto mi piace essere una persona fiduciosa, il pessimismo cosmico non mi appartiene

Panicqueen ha scritto:Sono in disaccordo poi sul fatto che il figlio si deve fare a tutti i costi, che tanto poi si possono sempre fare ristrettezze, tipo privarsi/sacrificarsi/frustrarsi oppure mandarlo a lavorare per pagarsi gli studi, ecc. Su di sé si può forse scommettere (se si sa di essere tipo da sacrifici, che non peseranno nemmeno accumulandosi negli anni), ma sul figlio no. Perché ad esempio non tutti ce la fanno e non si può sapere a priori che il proprio figlio sarà in grado di farlo (io, ad esempio, non lo sarei stata, per motivi di salute e altro). Trovo egoistico il concetto di fare un figlio (o più!!!), già sapendo che gli verrà detto "arrangiati" per stare al mondo al quale IO ho scelto di metterti. E che le esigenze vadano solo a crescere, nella nostra società, è un dato di fatto.

Sottoscrivo parola per parola.
Anche io ero partita con tutte le buone intenzioni di Luthien, ma le ho dovute abbandonare dopo il secondo anno di università, perchè proprio non ce la facevo a studiare e lavorare contemporaneamente.
Io non ho avuto la fortuna di poter contare sui nonni, perchè sono tutti giovani e ancora lavorano. Quindi l'unica scelta è stata il nido e l'asilo poi. Noi ai comunali eravamo praticamente in c**o alla graduatoria, nonostante i "ben" 26.000 € di reddito LORDO dell'anno prima, quando ha lavorato praticamente solo il mio compagno. Ma ci frega il fatto di avere la casa di proprietà (nonostante il mutuo).
Tra l'altro ho scoperto che molte coppie non sposate non prendono la residenza nello stesso posto e non intestano la casa a nessuno dei due proprio per avere benefici fiscali (come il fatto di avere un ISEE basso!). Eh vabbè... l'italia dei furbi.
Quindi sottoscrivo anche che i bambini costano pochissimo SOLO SE si può contare sui nonni...

quoto tweetier...vi riporto il caso di due coppie di amici:
la prima, lui dipendente in una gastronomia, lei commessa part-time, casa (beh, casa..diciamo scantinato) di proprietà con mutuo trentenale...al nido comunale erano 70esimi in lista d'attesa.
la seconda coppia, gente "di buona famiglia", architetti (seppur precari), con appartamento in zona vip della città. lui ha mantenuto la residenza dai suoi, così lei risulta ragazza madre, non ha sborsato una lira per visite esami in gravidanza, ed ora hanno un posto nel nido più chic della città, ovviamente sotto casa...
l'italia...

Noi siamo sposati, con casa di prorpietà e mutuo, abbiamo un ISEE basso e paghiamo 130 euro al mese compresi i pasti, l'asilo è a due passi da casa...non so, forse sono solo fortunata ad abitare nel comune giusto, perchè so che le rette dipendono molto dal comune.
So però di molte persone che per partito preso non chiedono, non si informano, dicono " Tanto costa troppo"....ad esempio nel mio comune ti devi sbattere tu per ottenere le cose, io faccio file, vado a chiedere e ottengo.
Abbiamo avuto anche l'aiuto per la bolletta dell'acqua, mi hanno detto che siamo quasi gli unici ad averlo chiesto...molta gente non va a chiedere, anche questo è vero. Anche l'assegno di maternità, l'abbiamo chiesto in pochissime, addirittura al comune erano anche rimasti dei fondi! Ripeto, tante volte ci si fascia la testa prima di rompersela

ho risposto nel topic dell'asilo nido

Anche io vorrei un figlio, ma ho paura.
A febbraio avevamo già deciso di cominciare a provare, allora ho fatto le analisi preliminari (visita ginecologica e normale pap test) e... ed è cominciato l'iter per guarire dai condilomi. Solo ora, dopo otto mesi, sono circa guarita.
Circa perché i condilomi potranno tornare e, in generale, ho scoperto di essere vulnerabile.

Ora vorrei ricominciare a pensare di avere un bambino, ma come faccio? Ho paura. Ho tanta paura, di tante cose. Del fatto che potrei ammalarmi di nuovo mentre sono incinta e mettere a rischio la salute del bimbo. Del dolore che ho provato in questi due mesi dopo la DTC, che è stato assurdo, un fastidio costante che era arrivato quasi a cambiare il mio carattere. Delle cicatrici che potranno restare, perché già quelle che sono rimaste si sentono e "danno fastidio"...

Ho paura di tutto questo e non so come fare, perché se un lavoro di qualsiasi tipo si può trovare, la serenità di non essere malati non te la dà nessuno.

io non ce la farei a pianificare un figlio sapendo gia' che dovrei fare dei sacrifici. e per sacrifici non intendo quelli ovvii, quelli che bisogna fare nel momento in cui decidi di occuparti in tutto per tutto di un'altra vita, ma sacrifici "extra" che so gia' che mi faranno stare male.
rinunciare ai viaggi, anche lunghi e in posti lontani, e' fuori discussione. rinunciare a una casa grande e' fuori discussione. rinunciare al teatro, al cinema, alla cena fuori una volta a settimana, e' fuori discussione. sono attivita' che vorrei condividere anche con mio figlio o mia figlia. se non sto bene io, non staranno bene nemmeno i miei figli. e qui mi trovo d'accordo con PQ. i figli non bisogna farli per forza. il mio orologio biologico mi stara' pure chiamando, ma preferisco non procreare ed essere un po' triste a riguardo, piuttosto che procreare ed essere incazzata e depressa. io vengo prima di tutto. d'altronde i miei figli non esistono finche' non li faccio.
per ora, con solo il mio stipendio, ci possiamo ancora permettere tutte queste cose. con un figlio, ho i miei dubbi.

scusa tartarugina ma un pò mi fa sorridere il tuo post..in senso buono.

Viaggi lungi ed in posti lontani con un bimbo piccolo???

Teatro, cinema, cene fuori?
sei mai andata al ristorante con un bimbo di due anni? AUGURI!! Li eviterai come la peste!!

poi sì, si porta pazienza finchè crescono, poi si potrà fare qualsiasi cosa...con i dovuti tempi, che per alcuni bimbi possono essere anche molto lunghi!!

comunque è bello che tu voglia condividere i tuoi interessi con un futuro figlio, ma a volte tra il dire ed il fare..per assurdo i primi tre anni si risparmia proprio su viaggi, cena e svaghi vari....

ho visto gente viaggiare con bimbi piccoli e tenerli anche in tenda
l'anno scorso sono andata a vedere lo schiaccianoci e cenerentola a balletto al teatro ed era pieno di bimbi anche molto piccoli, in silenzio con la bocca aperta a guardare lo spettacolo. che meraviglia mettono anche a disposizione cuscini per permettere loro di vedere bene il palco.
a volte mi capita di trovarmi bimbi irrequieti in un ristorante, a volte no. e cmq è un conto non andarci perché mio figlio rompe e un conto perché non posso permettermelo. questa cosa non mi piacerebbe. posso risolvere il bimbo che rompe, i soldi che non ho non ce li ho e basta.

Quoto tartarughina. In giro per il mondo ne ho visti diversi di viaggiatori (e anche piuttosto spartani) con figli piccoli al seguito. Amici di mia cugina appassionati di Messico il primo figlio ce l'hanno portato la prima volta che non aveva nemmeno un anno...e vi garantisco che non e' gente che va nel resort da 20 stelle per avere tutte le comodita' e il cibo italiano...penso che comunque sia davvero una questione di forma mentis. Bisogna essere un certo tipo di persone per fare certe cose. E noi italiani purtroppo questa mentalita' non ce l'abbiamo...io mi trovo d'accordo con tarta su tutto.