Vaccini e vaccinazione bimbi

Cara Sea, tanta solidarietà. Pensa che tanti anni fa ero andata a chiedere informazioni per me per il rinnovo dell'antitetanica che poi non ho fatto. E' stato un secolo fa quando ancora non avevo una formazione adeguata. All'ospedale mi hanno specificato che per farlo dovevo star bene e non dovevo avere nemmeno il raffreddore. E non ero certo una bimba come Chiara!

Volevo dirvi le mie conclusioni con le vaccinazioni di Leo. Alla fine, dopo molte riflessioni, ho deciso di intraprendere il protocollo vaccinale standard.
Ho fatto bene? Ho fatto male? Chissà, tuttavia ho deciso per questa strada per una questione di onestà intellettuale.
Ho provato IN OGNI MODO a raccogliere opinioni organiche e scientifiche contro le vaccinazioni. Non solo "contro", ma anche su possibili danni e problematiche taciute, piuttosto che su un altro modo di vaccinare, quindi una strada ad hoc per mio figlio.
Ho provato contattando medici direttamente, che non mi hanno risposto o che mi hanno dato risposte che ho reputato insoddisfacenti (cioè frutto solo di una millantata esperienza personale, e non di statistica o ricerca scientifica). Ho, con il mio GAS, passato TRE MESI a cercare di organizzare un contraddittorio in cui venisse una persona dell'USL e una persona con un'opinione critica verso i vaccini: l'USL era disponibile a venire, fornire spazi e mettere a disposizione PIU' medici lasciando a noi la scelta di chi invitare, mentre per la controparte non abbiamo trovato nessuno, né gratuitamente né a pagamento (Gava, Serravalle e altri medici non accettavano di essere "a confronto" con un'altra persona - ce l'hanno scritto chiaramente nelle e-mail).
Le voci - perché di questo si tratta - sui bambini che "prima erano normali, poi hanno sviluppato patologie", piuttosto che i dubbi sulla correlazione tra vaccini, allergie, malattie di varia natura, problemi con il sistema immunitario... non ho trovato documenti SCIENTIFICI a riguardo, ma solo articoli (spesso copiati o mal tradotti) simili da un sito web all'altro (da Comilva in giù).
Allora, fermo restando che non sono un medico, ho deciso di evitare il "fai da te": se io sto male, se io ho un problema, per quanto scettica della medicina e della sanità tradizionale (se mi leggete da un po' sul forum, sapete che ho avuto delle belle disavventure con la sanità), COMUNQUE decido di affidarmi a dei professionisti. Perché, allora, per i vaccini volevo "fare da me"?
Quindi è una questione di metodo: magari i vaccini fanno male, io non lo so. Ma attualmente, quello che ho sono prove scientifiche da una parte, e chiacchiere dall'altra (almeno io le ho reputate tali). Ho perciò deciso di seguire il protocollo vaccinale standard, perché se devo far questa cosa, devo farla bene, non a metà. Per quanto mi piacerebbe, non ho gli strumenti per "personalizzare" il protocollo per mio figlio. Da quello che ho letto, ad esempio, sulle linee guida nazionali, non sono i virus in sé a creare problemi, bensì gli eccipienti del vaccino. Allora perché devo rischiare di fare a mio figlio TRE VACCINI SEPARATI (rifiutando l'esavalente, per dire) e quindi inoculandogli comunque più eccipienti?
Insomma...
Sapendo che è un discorso che non avrà mai fine, io ho fatto la mia scelta e ci tenevo a condividere con voi le mie ragioni. MIE e mie soltanto, perché una persona può dirmi che non ci sono prove scientifiche sul fatto che i vaccini facciano male perché le case farmaceutiche le insabbiano. Io però non posso ragionare solo con una mentalità "complottista" e devo pensare che in Europa, la mia Euorpa, in cui vale il principio di precauzione (puoi fare una cosa solo se dimostri che non fa male, mentre negli USA puoi fare una cosa finché qualcuno non dimostra che fa male), io decido di credere che i vaccini siano un'arma per non ripiombare nel medioevo.
Peraltro, io vivo in Veneto, dove NESSUN vaccino è più obbligatorio, e dall'ufficio igiene di Treviso e Cittadella mi hanno confermato che siamo "sorvegliati speciali", nel senso che si teme che presto (entro tre anni circa) ci possa essere un'epidemia di qualcuna delle malattie non più sottoposte a vaccino obbligatorio. Sarà così, non sarà così? Io ho deciso di scommettere la salute di Leonardo sul fatto che è meglio proteggerlo da qualcosa che si sa essere effettivamente dannoso, piuttosto che da qualcosa di cui ancora non si conosce per certo la pericolosità.

Grazie Ardath per la tua testimonianza. Dispiace sentire che né Gava né Serravalle hanno voluto partecipare al contradditorio che sarebbe stato molto interessante.
Io non so risponderti nel merito, però ti metto un altro video di Montanari, che forse avrebbe accettato di partecipare al dibattito. Lui non è un medico ma è uno scienziato, e la ricerca sui vaccini (nel suo piccolo) l'ha fatta eccome.
https://www.youtube.com/watch?v=90uUJ0WXaX4&feature=youtu.be

Ardath, i tuoi dubbi sono leciti. Noi abbiamo deciso di NON vaccinare e ci siamo presi la responsabilità di questa scelta. Mi fa tuttavia un pò sorridere leggere che entro 3 anni, in Veneto, ci sarà un'epidemia di malattia non più sottoposta a vaccino obbligatorio.
I vaccini obbligatori per legge sono 4:
- tetano (non ci sono casi di tetano pediatrico da moltissimi anni e il tetano non è un virus!!!);
- epatite B (trasmissibile principalmente per via sessuale);
- difterite;
- poliomelite (l'Europa è stata dichiarata continente libero dalla polio).
CI dovrebbe per caso essere un'epidemia di difterite? Sembra alquanto improbabile.
Inoltre, seppur l'obbligo di vaccinare sia stato rimosso nel Veneto, la percentuale di chi sceglie di non vaccinare non dovrebbe superare il 5%, mentre il rimanente 90% circa esegue tranquillamente tutto il protocollo vaccinale.
Come vedi, è molto discutibile anche quello che dicono ASL e medici vaccinatori....

Sull'epatite B all'ASL sono stati chiari e onesti: mi hanno confermato che quel vaccino si fa in età pediatrica perché è questo il periodo in cui si convocano le persone. Lo Stato purtroppo non fa una convocazione a 14 anni differenziando.
Per quanto riguarda il rischio di epidemie, ovvio che è uno scenario estremo e che essere allarmisti è facile, ma è pur vero che c'è un via vai che non riguarda sicuramente più il solo continente europeo: viaggiamo in Sud America, in Nord America, in Cina, in Africa, e non sto parlando "degli immigrati che portano le malattie", ma dell'oggettiva entropia che sussiste in un mondo in cui tuo figlio va all'asilo con altri 15-16 bambini di cui non conosci i genitori. Chi sono? Da dove vengono? Cosa fanno? Mio figlio lì ci passa 5 ore al giorno e non ho idea di dove siano stati e di cosa abbiano fatto.
Questo vuol dire che avrà la difterite? No, ma io non me la sono sentita di rischiare. A mente fredda avrei sopportato molto meglio degli effetti avversi del vaccino (e ci sono, come ad esempio l'encefalite o la sindrome da coagulazione) piuttosto che una malattia invece prevenibile.
Ci tengo a precisarlo solo per far capire che la mia scelta non è stata dettata dal terrore di un'epidemia, bensì dal constatare che ci sono troppi fattori fuori controllo e che viviamo in un mondo troppo globale per escludere che qualcosa che finora non è successo non possa capitare, magari in modo nuovo.

EDIT: mi sono dimenticata. Per il tetano, noi viviamo in campagna, la maggior parte delle cose che Leo anche solo GUARDA sono ricoperte di ruggine. C'è la spora del tetano? Chissà, ma io ho deciso di non passare i pomeriggi a controllare che non si tagli, perché tanto succederà. E allora so che non potrei convivere con l'idea che gli possa venire il tetano (e le immunoglobuline che fanno in emergenza al pronto soccorso sono MOOOOOOOLTO più pericolose per trasmissione di epatite, HIV, e altro).
Lo stesso vale per la polio: l'Europa è un continente libero da polio, ma che cosa posso sapere delle famiglie di cinesi che ci capita di conoscere (e frequentare)? Della signora del Benin da cui passo un pomeriggio a settimana e il cui marito viaggia continuamente? Dell'amica di famiglia che... E potrei continuare a lungo. È veramente una decisione che mi mette in pace con quello che posso controllare (quindi poco, non tutto, ma qualcosa).

Concordo con ogni parola Ardath, sia di questa risposta che della tua precedente 

Quoto Fiore, anche a me dispiace leggere che nè Gava, nè Serravalle hanno accettato il vostro invito.
Un po' comunque li capisco, dato che di medici a supporto dei vaccini se ne trovano a bizzeffe, mentre decidere di andare controcorrente non è mai un'impresa semplice.

Pensa, Ardath, che noi invece abbiamo deciso di aspettare e di non vaccinare Dante secondo il protocollo standard, proprio perchè si tratta di un protocollo standard! Spiego meglio. Non ci convince per niente il fatto che non vengano considerate le peculiarità di ogni singolo individuo e che venga proposta un'unica soluzione per tutti. E' vero che non sono un medico, ma, stando a questo ragionamento, ora non useri la contraccezione naturale e non avrei partorito in casa, visto che la prassi, solitamente, è di tutt'altro tipo. In ogni caso, non ci si affida a nessuno, se non a noi stessi. Nessuno oltre a noi genitori si prenderà la responsabilità di vaccinare oppure no e le conseguenze di questo atto.

Non condivido invece affatto il tuo pensiero riguardo la mancanza di dati relativi a studi scientifici. Se hai letto il malloppone di Gava, non solo siti internet, (io lo sto continuando ora, prima non avevo la concentrazione mentale sufficiente) saprai che si tratta di una revisione delle conoscenze scientifiche sull'argomento. La bibliografia è talmente tanta che non è stata riportata interamente sul libro, ma la si può trovare sul sito dell'editore e precisamente qui (si deve scorrere fino a trovare gli allegati). Sono la bellezza di 16.152 voci bibliografiche.
Mi permetto anche di aggiungere che non è vero che le malattie di per sè sono "effettivamente dannose" e che quindi bisogna starne alla larga. E' provato che il sistema immunitario si forgia e rafforza combattendo le malattie. Sono le eventuali complicazioni che possono essere dannose.  
Anche il fatto che l'esavalente contenga meno eccipienti/coadiuvanti ecc rispetto alle singole vaccinazioni, è vero, ma non viene considerata la difficoltà e lo stress a cui viene sottoposto il sistema immunitario con l'inoculo di 6 vaccini contemporaneamente. 6 vaccini in colpo solo, per me, sono davvero davvero troppi, anche per una persona adulta e sana. Senza contare le possibili interazioni tra antigeni di vaccini diversi e virus attenuati. E fare una vaccinazione poco utile durante l'infanzia (anti epatite) solo perchè è compresa nel pacchetto.

Al di là di queste considerazioni, l'importante, come qualsiasi scelta che facciamo nei confronti dei nostri figli, è che sia consapevole e ci faccia star sereni, quindi, se avete scelto di vaccinare Leo e siete sereni, vuol dire che avete fatto la scelta giusta per la vostra famiglia.

Zara, quoto praticamente ogni parola!

Ardath, come ben sai anche io alla fine ho fatto qualche vaccino a Chiara...però diversamente da te a me non hanno risolto la vita quei due vaccini che le ho fatto, e non mi hanno convinta a schierarmi "a favore di..."....e anzi dopo l'ultimo richiamo mi sono sentita ancora più indispettita nei confronti dei medici vaccinatori.
Ti posso dire che quest'estate io sono stata due mesi dai miei a Cagliari. Nella Sardegna del Sud c'è stata una piccola epidemia di morbillo. Sono stata tentata a farle il vaccino prima di partire...ma poi l'idea mi faceva tremare le ginocchia. Chiara è sana, l'idea di inocularle un vaccino trivalente a virus attenuati solo per placare la mia ansia......paradossalmente non placava la mia ansia!!!
Allora ho pensato " Se lo prende sarà destino, se avrà delle complicanze sarà destino...se non avrà complicanze tiè al vaccino, si sarà vaccinata in modo naturale"....ma se avesse complicanze dal vaccino non me lo perdonerei MAI. Allora si, siamo partite senza vaccino, siamo state in mezzo ad un'epidemia di morbillo,e serene abbiamo passato due mesi stupendi...Chiara il morbillo non se l'è preso, e la circolazione del virus selvaggio aiuta a potenziare la protezione a chi l'ha già avuto, come me...e pare che a volte l'incontro col virus possa anche essere asintomatico...quindi chissà, magari da un potenziale rischio ci abbiamo anche guadagnato qualcosa

Quello che mi piace, in questo frangente, è la possibilità di scelta. Al di là di quello che abbiamo scelto (tutte noi, intendo), credo che gran parte della nostra tranquillità d'animo derivi dal fatto che è stata appunto una scelta ragionata, ed è anche questo che (a differenza di quello che leggo altrove) ci permette di confrontarci senza tirarci i capelli
Zara, forse mi sono spiegata male: anche a me il protocollo standard non andava molto a genio, ma ho pensato che visto che non ho le competenze per personalizzarlo in alcun modo, non aveva senso per me chiedere "solo l'antitetanica" o spezzettare le vaccinazioni. Sicuramente potrebbe esistere un mondo migliore in cui si guarda al singolo individuo e si analizzano le sue esigenze (sociali, psicologiche, fisiologiche, ecc.), ma non mi sento purtroppo in quel mondo e questo è il compromesso che ho deciso per noi. Sul parto in casa, per dire, avevo più chiare e ritenevo più attendibili i bilanci rischi/benefici. Nel caso dei vaccini, a mio parere, non ho gli strumenti per valutarlo davvero.

Sea, ricordo della tua decisione. Un altro passaggio interessante in quello che ho letto ultimamente è stato quello proprio legato al concetto di rischio: ci sono dei rischi che, sebbene STATISTICAMENTE IDENTICI, come esseri umani accettiamo di più. I rischi naturali (vedi malattie) li accettiamo di più degli effetti collaterali da vaccino, così come gli effetti collaterali da antibiotico li tolleriamo di più dei rischi naturali. Questa cosa mi ha steso. Praticamente mi ha messo davanti al fatto che non stavo veramente pensando in modo "oggettivo" (o almeno cercando di farlo), ma che in un gruppo di rischi decidevo IO, arbitrariamente e in base alla mia percezione quali fossero più accettabili e quali meno.

Io non vi dico queste cose SPERANDO CHE VOI VACCINIATE I VOSTRI FIGLI: assolutamente no! Ve le dico perché mi piace parlare con voi di questo argomento. Io non voglio "avere ragione", semplicemente perché non ho ragione. Come ben sapete, ognuna di noi ha le sue ragioni, e valgono tanto quanto quelle delle altre (i figli sono nostri, e noi ci sobbarchiamo le conseguenze di ogni nostra singola scelta).
Solo che, in questo percorso, ho imparato tante cose e mi piace lanciare spunti di riflessione!