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Fare un figlio al di fuori del matrimonio

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Messaggio Da nike Lun Ott 11, 2010 1:11 pm

Bè, ma questo succederebbe comunque, no? Se non ci si mette d'accordo prima! A parte che potrei uccidere un uomo che fa scrivere sui documenti di NOSTRO figlio (ma se l'ho appena appena fatto direi che è soprattutto mio! Twisted Evil ) un nome che non voglio!
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Messaggio Da Elisina Lun Ott 11, 2010 1:18 pm

Infatti io dico che è sempre il caso di andare, non si sa mai Fare un figlio al di fuori del matrimonio - Pagina 2 98660
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Messaggio Da Ellyy Lun Ott 11, 2010 1:46 pm

Rapporti tra i due membri della coppia
Anzitutto è da chiarire che il mancato riconoscimento giuridico delle cosiddette "coppie di fatto" è a doppio senso: non essendo sposati non hanno i diritti delle coppie sposate, ma correlativamente non ne hanno neppure i doveri. Ad esempio: se il marito/moglie resta invalido, il coniuge ha l'obbligo di assisterlo e mantenerlo, il convivente può salutarlo e sbattere la porta e nessun giudice/avvocato/tribunale lo può obbligare a fare qualcosa. Pensate, ad esempio, al grave caso della cosiddetta "crisi di coppia": se si separano e divorziano due sposi, uno dei due (di solito il marito) deve gli alimenti all'altro e di conseguenza conserva, almeno fino al divorzio, tutti i diritti - ad esempio - quelli successori (salvo solo il caso in cui sia coniuge con addebito). Alcuni doveri, poi, permangono perfino altre il divorzio. Se, invece, si separa una coppia di fatto, nessuno dei due ha diritto agli alimenti, mai ed in nessun caso, anche se lui/lei avesse il conto in banca di Berlusconi e l'altro fosse alla miseria più nera. Di conseguenza, non ci sono diritti ereditari...e via discorrendo.
Da questo nasce la risposta ai quesiti riguardo la coppia: la madre va in coma durante il parto e si deve "scegliere" se far nascere il bimbo o salvare la madre? Decidono i parenti prossimi della donna ed il convivente - che non aveva doveri e volendo poteva anche lasciarla crepare senza che nessuno potesse dire alcunchè - non c'entra nulla.
E il bambino? Non è figlio del padre? La legge italiana non riconosce come "uomo" ciò che giace nelle viscere materne, tant'è che il bambino, pur essendo vivo e vitale può essere abortito senza che ciò costituisca omicidio. Anche in questo caso la misura è la stessa: il bambino, per la legge, non ha il "diritto" di nascere, e quindi nessuno - neppure il "padre" - può accampare "diritti" su di lui prima della nascita.
L'eredità? Va ai parenti di sangue del defunto e non al convivente...
il principio è sempre quello: niente doveri; niente diritti.
Alcune leggi apecifiche (come quella sull'assegnazione delle case comunali) prescindono dal matrimonio, ma non è la regola generale, sono delle eccezioni sparse qua e là in alcune leggi isolate.
Rapporti con i figli già nati
Le cose sono completamente diverse nel caso del rapporto genitori-figli nati, che prescinde dal matrimonio dei genitori. Tutti i genitori - sposati o meno - hanno gli stessi identici diritti-doveri verso i figli.
Differenze ci sono al momento della nascita, per quanto attiene il riconoscimento: se si è sposati basta che uno dei coniugi vada in comune per denunciare il neonato come figlio sia proprio che del coniuge; nel caso dei conviventi, la faccenda si complica di molto. Succede questo: o i genitori vanno insieme in comune, ed allora nessun problema; oppure ci va uno dei due e lo denuncia come figlio "proprio"; poi ci va l'altro, ma questi non può dichiararsi padre/madre del figlio, se non ha avuta la preventiva autorizzazione della persona che ha effettuato prima di lui il riconoscimento. I problemi molto grossi succedono quando il figlio nasce e la madre non sposata muore, perchè nessuno può denunciare il neonato come suo figlio: bisogna quindi fare una causa presso il Tribunale Civile, per ottenere l'accertamento giudiziale della maternità, post mortem; se, poi, nelle more del processo (che può durare anni) muore il nonno materno, il bambino non erediterà niente, perchè per legge non è figlio della sua madre naturale; salva la possibilità di impugnare la successione del nonno, dopo avere ottenuto la sentenza di maternità...in questo caso - forse - colui che fu bambino potrà ricevere qualcosa dell'eredità di suo nonno materno qualche anno dopo essere andato in pensione per raggiunti limiti di età...(l'eredità può sempre tornare utile per acquistare il loculo al cimitero).
Esiste una differenza sul piano ereditario, per i figli cosiddetti "naturali" (cioè nati fuori dal matrimonio), nel caso in cui vengano chiamati alla successione con fratellastri legittimi, perchè questi possono escludere gli illegittimi dalla successione del loro comune genitore, liquidando loro un assegno in denaro.
Tutte le differenze vengono meno, nel caso in cui i genitori, dopo la nascita del figlio, si sposino, anche se sono passati molti anni dallo nascita del figlio: in questo caso il figlio acquista automaticamente lo stato di figlio legittimo, con effetto retroattivo al giorno della sua nascita (si chiama "legittimazione per susseguente matrimonio").

Giorgio (marito di Elly)
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Messaggio Da LucyintheSky Lun Ott 11, 2010 2:13 pm

Giorgio, ti ringrazio per la disponibilità e l'accurata spiegazione, ma mi stai facendo sentire male! Shocked Saranno i toni, sarà il linguaggio specifico, ma il mio sogno d'amore, con solo qualche piccola parentesi tragica, ne è uscito bello sbatacchiato :roll:

C'è però qualcosa che non mi convince in questa frase "o i genitori vanno insieme in comune, ed allora nessun problema; oppure ci va uno dei due e lo denuncia come figlio "proprio"; poi ci va l'altro, ma questi non può dichiararsi padre/madre del figlio, se non ha avuta la preventiva autorizzazione della persona che ha effettuato prima di lui il riconoscimento. "
Secondo questo ragionamento il padre può andare a denunciare la nascita del figlio e, se la madre non viene da lui autorizzata, resta senza figlio il quale risulta autoprodotto dal padre con l'intervento della spiritA santA? Fare un figlio al di fuori del matrimonio - Pagina 2 649468
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Messaggio Da Pantofolina Lun Ott 11, 2010 2:29 pm

guarda dell'argomento me ne ero informata anche io quando e' nato simone... dato che ci siamo sposati l'anno dopo...
nel momento in cui viene riconosciuto... (marco ha dichiarato la sua nascita ma poi sono venuti a chiedere conferma a me e a farmi firmare un foglio) ha tutti i diritti sul bambino.
Nel caso che succeda qualcosa alla madre allora a quel punto non essendo sposati decidono i genitori di lei... o parenti.
Ricordo che l'avvocato mi disse una cosa che mi lascio cosi Fare un figlio al di fuori del matrimonio - Pagina 2 12037 (chiedo anche conferma a chi ne sa piu di me
Queste le sue parole
"se un indomani.. anche se il figlio viene riconosciuto e la madre conferma.. se entrambi i genitori muoiono... i nonni sia materni che paterni non hanno nessun diritto e quindi il bambino viene dichiarato orfano e dato in affidamento.
In quel caso possono farsi avanti per la richiesta di affidamanetno i nonni.
"
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Messaggio Da soleluna Lun Ott 11, 2010 2:37 pm

Bel topic Lucy! I love you Informazioni utili anche per me!!! Secondo me a rigurdo della questione "figli di coppie di fatto e coppie sposate" c'è una gran confusione. Meglio capirci qualcosa!
Anche io avevo sentito qualcosa di simile a ciò che dice Panto!!! Suspect Ma se i figli fatti fuori dal matrimonio e riconosciuti da entrambi i genitori hanno gli stessi diritti dei figli di coppie sposate, ci sarà una confusione di fondo...
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Messaggio Da Elisina Lun Ott 11, 2010 2:44 pm

Panto, questa voce ogni tanto circola, ma dato che lavoro proprio in ambito legale -minori, ti assicuro che esiste sempre un margine fra la legge 'scritta' e quella 'applicata', e nessun giudice sano di mente affiderebbe mai un minore a degli sconosciuti quando ci sono i nonni ( o i parenti con cui il bimbo è cresciuto) che sono disponibili.
Io di casi ne ho visti anche peggio, e i bimbi sono sempre rimati affidati in famiglia (sto proprio seguendo a milano due minori affidate alle zie paterne, genitori uno morto l'altro in carcere, e non erano sposati)

Lucy bella, stammi serena, che nel pratico cambia proprio poco I love you
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Messaggio Da Ellyy Lun Ott 11, 2010 2:45 pm

Dal punto di vista pratico, è sufficiente che la madre, qaundo va in comune a denunciare la nascita del figlio, si faccia accompaganre dal padre che lo ha già denunciato, così da fare in un unico atto il rilascio dell'autorizzazione e la denuncia della maternità.
Lo Spirito Santo, lo lascerei stare, perchè non c'entra. Per la legge non importa che un bambino risulti figlio di un padre e non di una madre.
Tanti bambini abbandonati e di cui si ignorano entrambi i genitori risultano figli di "NN", nei registri comunali.
Inoltre, perfino al momento della nascita, la madre può dichiarare di rinunciare al figlio (è la moderna edizione della "ruota dei frati": il principio - mutatis mutandis - è identico); il bambino risulterà quindi "figlio di madre che desidera rimanere ignota".
Nessuno, poi, può dichiarare ufficialmente che il proprio figlio lo ha avuto da Tizio, se Tizio stesso non è d'accordo. Questo perchè nessuno può affibbiare agli altri i figli propri. Immagina questo caso di scuola: il padre entra in comune e denuncia il figlio; una signora qualunque presente per caso dentro all'ufficio si accorge che il denunciante è niente meno che il noto imprenditore, molto benestante, sig......; quindi, dopo 5 minuti entra anche lei in ufficio e denuncia quel bimbo - ancora senza madre - come figlio proprio. Capite perchè la legge richiede il consenso del genitore che per primo ha effettuato il riconoscimento?
L'autorizzazione, se rifiutata quando deve essere rilasciata, sarà sostituita dalla sentenza del giudice. Infatti, se il compagno rifiuta di riconoscere il figlio e di assumersene le conseguenti responsabilità, allora l'altro genitore potrà agire in giudizio per ottenere il riconoscimento giudiziale della paternità/maternità dell'altro, affinchè questi mantenga ed educhi il figlio, come gli compete secondo legge. Se non provvede il genitore che lo ha riconosciuto, una volta compiuti i 18 anni potrà essere il figlio a chiedere il riconoscimento al tribunale ed in alcuni casi può rivolgersi al tribunale anche il minore che ha compiuto 16 anni, mediante l'assistenza di un curatore nominato all'uopo dal giudice tutelare.
Nel mio precedente intervento, ho omesso di dire che uan differenza tra genitori sposati e non è anche questa: i genitori sposati esercitato sui figli la potestà sempre e comunque congiuntamente (cioè spetta in pari modo ad entrambi); i genitori non sposati la esercitano congiuntamente solo se conviventi, mentre, se non convivono, la esercita da solo il genitore con cui convive il bambino; se questi non convive con nessuno dei due genitori naturali, allora la potestà spetta al genitore che per primo ha riconosciuto il figlio, anche se poi questi è stato riconosciuto da entrambi.
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Messaggio Da greenhope Lun Ott 11, 2010 2:47 pm

Io avevo letto, non ricordo dove, che i figli nati al di fuori del matrimonio non hanno diritto ad ereditare dai nonni (nel caso il genitore figlio dei nonni in questione sia deceduto).
non so se mi sono spiegata...
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Messaggio Da glo Lun Ott 11, 2010 5:13 pm

nello stato di famiglia figurano le persone che sono residenti insieme, indipendentemente da matrimonio o meno


questa frase riportata da Elisina non e' corretta.
Io,il mio compagno e mia figlia risultiamo residenti nella stessa abitazione (o per meglio dire allo stesso indirizzo),eppure abbiamo diversi stati di famiglia!!!Infatti mia figlia risulta nel mio stato di famiglia,mentre mio "marito" risulta in uno stato di famiglia a se' stante!!!!
Tutto cio' non e' stato voluto da noi,ma dal nostro comune di residenza!!!
Infatti quando mi sono recata all'anagrafe per richiedere lo stato di famiglia per iscrivere mia figlia al nido,ho scoperto che comparivamo io e lei da sole.
Quando ho chiesto spiegazioni,mi hanno risposto che doveva recarsi il mio compagno in comune e compilare di fronte ad un pubblico ufficiale la richiesta per essere inserito nel nostro stato di famiglia,ma lui ha un rifiuto psicologico degli ambienti pubblici (non va mai in posta,in comune,in banca,all'ufficio delle entrate,sono tutte incombenze che toccano a me!!!)

E così ho iscritto mia figlia in fretta e furia perche' stava per scadere il termine utile e lì ho scoperto che pagavo una retta inferiore proprio perche' risultavo "ragazza madre" pur essendo la bimba riconosciuta dal padre Fare un figlio al di fuori del matrimonio - Pagina 2 294699
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