I nonni
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Re: I nonni
Ragazze, ho un dilemma da condividere con qualcuno. È una cosa piuttosto brutta, un pensiero che ho da tempo e che sicuramente mi "inquina" il rapporto coi nonni - soprattutto coi miei, ma anche coi suoceri.
Partiamo da questo presupposto: Leonardo adora stare coi nonni, i nonni adorano stare con Leonardo, io adoro questa reciproca adorazione perché, col lavoro che faccio, riesco a gestirmi momenti di indipendenza altrimenti impensabili.
Io, che ho avuto un bel rapporto coi nonni, sono contentissima di questo equilibrio che si è creato e sono molte le occasioni in cui Leonardo sta esclusivamente con loro (anche 2-3 giorni di fila, dormendo da loro).
Ora il pensiero orribile che mi tormenta è: Leonardo è piccolo, ha appena compiuto tre anni, è tutto fuorché veramente autosufficiente. I miei (soprattutto i miei) hanno uno stile di vita folle. Fumo, cibo pessimo, veramente qualcosa di brutto succederà (a mio padre è già successo, un infarto). I miei suoceri stanno meglio, ma cominciano ad essere anziani e ad avere problemi seri (pressione altissima mia suocera, mio suocero è cardiopatico). La mia ossessione è che uno dei 4 nonni sia da solo con Leonardo e che succeda qualcosa di grave (tipo un infarto, un ictus, uno svenimento, ecc.) e che quindi Leo si trovi da solo con un adulto che sta male e che non può provvedere a lui, con un numero di ore X prima che arrivi/torni un altro adulto.
Perché magari lui sta a casa la mattina con mio padre mentre io vado a Milano per lavoro e mia madre torna dal lavoro alle 16.00.
O mia suocera è a scuola e lui resta solo col nonno.
O magari entrano dei ladri in casa, ecc.
In parte sono pensieri irrazionali, in parte in realtà derivano tutti da situazioni che si sono veramente verificate (mio padre ha avuto un infarto e se non c'era mia mamma moriva, una notte sono entrati i ladri in casa dei miei suoceri, e solo per un caso sono scappati allertati da un cordless che suonava, ma se li prendevano e li ammazzavano di botte che succedeva poi?).
Tengo a bada queste paure, ma mi rendo conto che mi influenzano e che influenzano il tempo che faccio passare a Leo con loro...
Cosa ne pensate? Cosa mi dite? Se mi dite che sono pazza, capirò. Io mi fido di loro, non ho paura che gli facciano qualcosa di male, ma ho paura che succeda qualcosa di brutto in generale... Sta diventando veramente un pensiero difficile da ignorare.
Partiamo da questo presupposto: Leonardo adora stare coi nonni, i nonni adorano stare con Leonardo, io adoro questa reciproca adorazione perché, col lavoro che faccio, riesco a gestirmi momenti di indipendenza altrimenti impensabili.
Io, che ho avuto un bel rapporto coi nonni, sono contentissima di questo equilibrio che si è creato e sono molte le occasioni in cui Leonardo sta esclusivamente con loro (anche 2-3 giorni di fila, dormendo da loro).
Ora il pensiero orribile che mi tormenta è: Leonardo è piccolo, ha appena compiuto tre anni, è tutto fuorché veramente autosufficiente. I miei (soprattutto i miei) hanno uno stile di vita folle. Fumo, cibo pessimo, veramente qualcosa di brutto succederà (a mio padre è già successo, un infarto). I miei suoceri stanno meglio, ma cominciano ad essere anziani e ad avere problemi seri (pressione altissima mia suocera, mio suocero è cardiopatico). La mia ossessione è che uno dei 4 nonni sia da solo con Leonardo e che succeda qualcosa di grave (tipo un infarto, un ictus, uno svenimento, ecc.) e che quindi Leo si trovi da solo con un adulto che sta male e che non può provvedere a lui, con un numero di ore X prima che arrivi/torni un altro adulto.
Perché magari lui sta a casa la mattina con mio padre mentre io vado a Milano per lavoro e mia madre torna dal lavoro alle 16.00.
O mia suocera è a scuola e lui resta solo col nonno.
O magari entrano dei ladri in casa, ecc.
In parte sono pensieri irrazionali, in parte in realtà derivano tutti da situazioni che si sono veramente verificate (mio padre ha avuto un infarto e se non c'era mia mamma moriva, una notte sono entrati i ladri in casa dei miei suoceri, e solo per un caso sono scappati allertati da un cordless che suonava, ma se li prendevano e li ammazzavano di botte che succedeva poi?).
Tengo a bada queste paure, ma mi rendo conto che mi influenzano e che influenzano il tempo che faccio passare a Leo con loro...
Cosa ne pensate? Cosa mi dite? Se mi dite che sono pazza, capirò. Io mi fido di loro, non ho paura che gli facciano qualcosa di male, ma ho paura che succeda qualcosa di brutto in generale... Sta diventando veramente un pensiero difficile da ignorare.
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 43
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: I nonni
Si tratta di un pensiero ossessivo, Ardath (inteso come parte del complesso ossessioni-compulsioni). La risposta non è nel "trovare una soluzione al problema nonni" (compulsione), come la mente magari ti sta facendo pensare, perché sembra la cosa razionale da fare. La soluzione ad un pensiero ossessivo è quella comune a tutti i pensieri ossessivi (una forma di ansia): accettare che le cose vadano male. Altro non c'è! Oltre a cercare di leggere in profondità il bisogno/tema che questo pensiero esprime e da lì costruire risorse positive interiori per te e per gli altri, che possano rendere meno probabile la comparsa di questi pensieri e/o più efficace la loro gestione. Ma l'accettazione è ciò che scardina il meccanismo e chi ha battagliato almeno una volta con l'ansia lo sa.
Da un punto di vista di rassicurazione, sì, lo scenario che immagini può accadere. Il problema non è nemmeno solo l'anziana età dei nonni, perché un malore improvviso può capitare a qualunque età, quindi anche con genitori, babysitter, educatrici, ecc. Cosa può succedere ad un bambino piccolo in questo caso? Quante sono le probabilità combinate che dopo che il nonno è appena deceduto INOLTRE il bambino appicchi un fuoco o si tiri in un testa una pentola bollente o cada in malo modo o abbia un malore egli stesso, ecc.? Non sono pari, se non inferiori, alla possibilità che qualsiasi altra cosa negativa accada al bambino in un altro momento? E' maggiore statisticamente il rischio di decesso per malattia incurabile (es. meningiti fulminanti, ecc). Perché i nonni sono percepiti da te come una situazione particolarmente rischiosa in questo momento? Vuole essere uno spunto.
Se ci fosse qualcosa in più in particolare per la "messa in sicurezza" della situazione, l'avresti già fatto. Purtroppo c'è un margine di rischio ineliminabile nella vita.
Da un punto di vista di rassicurazione, sì, lo scenario che immagini può accadere. Il problema non è nemmeno solo l'anziana età dei nonni, perché un malore improvviso può capitare a qualunque età, quindi anche con genitori, babysitter, educatrici, ecc. Cosa può succedere ad un bambino piccolo in questo caso? Quante sono le probabilità combinate che dopo che il nonno è appena deceduto INOLTRE il bambino appicchi un fuoco o si tiri in un testa una pentola bollente o cada in malo modo o abbia un malore egli stesso, ecc.? Non sono pari, se non inferiori, alla possibilità che qualsiasi altra cosa negativa accada al bambino in un altro momento? E' maggiore statisticamente il rischio di decesso per malattia incurabile (es. meningiti fulminanti, ecc). Perché i nonni sono percepiti da te come una situazione particolarmente rischiosa in questo momento? Vuole essere uno spunto.
Se ci fosse qualcosa in più in particolare per la "messa in sicurezza" della situazione, l'avresti già fatto. Purtroppo c'è un margine di rischio ineliminabile nella vita.
_________________
Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: I nonni
Diciamo che c'è forse un trascorso che non aiuta.
In passato, proprio quando ho iniziato la terapia con la psicologa anni fa, avevo questo "sentore di morte" di mio padre. Una cosa fortissima, gliene parlavo di continuo, le dicevo che ero in ansia perché temevo che gli succedesse qualcosa. A lui, non al mio compagno, mia madre o altri.
Beh, dopo 4 mesi di terapia... mio padre ha avuto un infarto! Ovviamente con la psicologa abbiamo lavorato sulla cosa, sul fatto che poi era sopravvissuto ad esempio, ma anche sul fatto che era stata una coincidenza.
Ecco, diciamo però che alla cosa della coincidenza io non credo proprio troppo. È come se il mio cervello avesse elaborato in autonomia una serie di informazioni che A POSTERIORI tutti ci hanno detto essere indicatori del possibile infarto e che nessuno di noi aveva notato... Ecco, la mia paura è che anche questa volta stia accadendo qualcosa di analogo, cioè che ci sia veramente qualcosa che non va, ma che non riesco a elaborarla razionalmente, solo a livello subconscio la vedo e mi crea allerta...
Capisco l'accettazione, ma con questo precedente è veramente difficile.
Se devo risponderti razionalmente al "perché i nonni" e non la meningite: perché i miei fumano tantissimo e hanno uno stile di vita veramente assurdo, perché i miei suoceri abitano molto molto isolati e quando sono soli, sono soli (nessuno può vedere o sentire il bimbo, come magari potrebbe accadere in un appartamento)... Questa la "razionalità" (tra virgolette non a caso).
Certo che meraviglia, eh?
In passato, proprio quando ho iniziato la terapia con la psicologa anni fa, avevo questo "sentore di morte" di mio padre. Una cosa fortissima, gliene parlavo di continuo, le dicevo che ero in ansia perché temevo che gli succedesse qualcosa. A lui, non al mio compagno, mia madre o altri.
Beh, dopo 4 mesi di terapia... mio padre ha avuto un infarto! Ovviamente con la psicologa abbiamo lavorato sulla cosa, sul fatto che poi era sopravvissuto ad esempio, ma anche sul fatto che era stata una coincidenza.
Ecco, diciamo però che alla cosa della coincidenza io non credo proprio troppo. È come se il mio cervello avesse elaborato in autonomia una serie di informazioni che A POSTERIORI tutti ci hanno detto essere indicatori del possibile infarto e che nessuno di noi aveva notato... Ecco, la mia paura è che anche questa volta stia accadendo qualcosa di analogo, cioè che ci sia veramente qualcosa che non va, ma che non riesco a elaborarla razionalmente, solo a livello subconscio la vedo e mi crea allerta...
Capisco l'accettazione, ma con questo precedente è veramente difficile.
Se devo risponderti razionalmente al "perché i nonni" e non la meningite: perché i miei fumano tantissimo e hanno uno stile di vita veramente assurdo, perché i miei suoceri abitano molto molto isolati e quando sono soli, sono soli (nessuno può vedere o sentire il bimbo, come magari potrebbe accadere in un appartamento)... Questa la "razionalità" (tra virgolette non a caso).
Certo che meraviglia, eh?
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 43
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: I nonni
Non è impossibile che ci siano segnali che la tua mente è in grado di cogliere rispetto ad un imminente pericolo. Anche se va specificato che c'è sempre una componente razionale alla base di un'ossessione, soprattutto se questa consiste in un evento precedentemente verificatosi (trauma). Va però valutato il costo di intervenire contro questo rischio (il costo della soluzione). Mettiamo che tu abbia la certezza oggi che i nonni siano ad effettivo imminente rischio di vita da un minuto all'altro: c'è qualcosa di diverso che faresti?
E aprendo la discussione, naturalmente, le altre utenti come sono organizzate da questo punto di vista?
E aprendo la discussione, naturalmente, le altre utenti come sono organizzate da questo punto di vista?
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Dott.ssa Jessica Borgogni
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Re: I nonni
Io al rischio di andare un po' ot ti posso dire che sono le stesse paure che ho io per me stessa: ogni tanto ci penso... Ma se mentre sono in casa con marzio cado dalla scaletta mentre rovisto nell'armadio e sbatto la testa cosa succede? Abito in un condominio, è vero, ma è semi deserto e prima che qualcuno si accorga della cosa e venga a vedere passerebbero ore. Oppure potrei sentirmi male, potrebbe succedere qualsiasi cosa, è vero che non è mai successo niente, ma c'è sempre una prima volta. Però, come diceva anche PQ, è l'imprevidibilità della vita stessa. Se pensiamo che una cosa abbia un margine di rischio troppo alto per essere accettato semplicemente non la facciamo e ti faccio un esempio pratico sull'argomento. Ogni tanto i miei suoceri vanno a prendere samu all'asilo, hanno 80 anni, ma ci tenevano molto a rendersi utili. Devono fare meno di 2 km in auto, hanno il seggiolino e gli ho insegnato ad usarlo. Parcheggiano dentro il cancello di casa e scaricano samu nel loro cortile. Può succedere qualcosa? Non posso escluderlo a priori, ma accetto il rischio. Mio cognato no, e infatti non gli ha fatto la delega per andare a prendere mio nipote, che ha la stessa età di samu.
fatina- Numero di messaggi : 1499
Età : 42
Data d'iscrizione : 09.08.13
Re: I nonni
Chiaro, Fatina, anche io ovviamente faccio dei "calcoli" a livello di probabilità.
Una cosa che mi spaventa molto è quella dei ladri: i miei suoceri sono anziani, se gli entra qualcuno in casa e li massascra di botte, che succede poi a Leonardo? Sono pensieri assurdi, mi piacerebbe individuare il perché di questi pensieri, perché allora come dice il mio compagno anche andare in auto ha una probabilità di incidenti e pericolosità altissima... O anche scendere le scale di casa da solo, per dire!
Per ora non mi va di "evitare" comportamenti (come tuo cognato) perché penalizzerei Leonardo e il suo rapporto con queste persone per quella che, in questo momento, è letteralmente solo una mia paranoia.
Vorrei essere più rilassata... Più fiduciosa, ecco.
È che non posso pensare che gli succeda qualcosa, capite vero? È quella la paura ancestrale.
Una cosa che mi spaventa molto è quella dei ladri: i miei suoceri sono anziani, se gli entra qualcuno in casa e li massascra di botte, che succede poi a Leonardo? Sono pensieri assurdi, mi piacerebbe individuare il perché di questi pensieri, perché allora come dice il mio compagno anche andare in auto ha una probabilità di incidenti e pericolosità altissima... O anche scendere le scale di casa da solo, per dire!
Per ora non mi va di "evitare" comportamenti (come tuo cognato) perché penalizzerei Leonardo e il suo rapporto con queste persone per quella che, in questo momento, è letteralmente solo una mia paranoia.
Vorrei essere più rilassata... Più fiduciosa, ecco.
È che non posso pensare che gli succeda qualcosa, capite vero? È quella la paura ancestrale.
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 43
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: I nonni
ArdathLilith ha scritto: se gli entra qualcuno in casa e li massascra di botte,
questo può accadere indipendentemente dall'età dei nonni.
Potenzialmente può accadere anche mentre sei tu in casa con tuo figlio. Magari anche con tuo marito presente.
daneb- Numero di messaggi : 3823
Età : 42
Data d'iscrizione : 02.08.11
Re: I nonni
daneb ha scritto:ArdathLilith ha scritto: se gli entra qualcuno in casa e li massascra di botte,
questo può accadere indipendentemente dall'età dei nonni.
Potenzialmente può accadere anche mentre sei tu in casa con tuo figlio. Magari anche con tuo marito presente.
Verissimo, ma a loro... è già successo. Peraltro come dicevo, se entrano a me io comunque qualche speranza ce l'ho (abitiamo in un gruppo di case, i vicini spesso passeggiano, c'è sempre qualcuno "a portata d'orecchio" mentre loro sono veramente isolati (intendo: a tipo 2 km in ogni direzione dalla prima abitazione).
Mettici poi che appunto l'ultima volta che sono entrati sono scappati solo perché hanno sentito un cordless scarico che suonava per la batteria bassa e se ne sono andati... Insomma, quel posto è bellissimo, sembra un'oasi di pace, ma nel periodo in cui siamo è più un'esca.
Cosa posso fare? Obiettivamente, niente, se non rassegnarmi e sperare. Ma non è un bello stato d'animo con cui convivere...
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 43
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: I nonni
Ardath, le tue parole m ricordano molto l'angoscia che ho provato il primo mese che ho affidato Chiara alla babysitter. Infatti mai nella mia vita avrei pensato di doverlo fare, di dover dare le chiavi di casa mia ad un'estranea, di dover far lavare, preparare la colazione, vestire MIA figlia ad un'estranea e farla salire in macchina con un'estranea.
E se questa era una pazza? Mi aveva fatto una bella impressione, trovata col passaparola, ma chi la conosceva?
Mi si era scatenato il pensiero assudo che questa persona potesse scappare con mia figlia invece di portarla a scuola. La notte non dormivo e pensavo dove potesse arrivare con una macchina una persona durante le mie 5 ore di assenza da casa.
Sembra assurdo, ma affidare mia figlia ad un'estranea è stato come buttarmi a capofitto da uno strapiombo ad occhi chiusi, fidandomi che forse sotto ci fosse un materasso.
Ossessionata da questo pensiero, obbligavo quella poveretta a mandarmi una foto su wa di Chiara che entrava a scuola, perhè volevo le prove che l'accompagnasse davvero. Ovviamente non le ho mai confidato le mie ansie, ma le dicevo che mi dispiaceva non poterla accompagnare.
Questa paura assurda ed irrazionale mi è passata soltanto quando ho accettato di dover affidare mia figlia a lei, e accettare che questa persona si sarebbe occupata di mia figlia secondo le sue modalità.
Infatti adesso tutto questo è diventato semplicemente normale e di lei mi fido ciecamente.
E se questa era una pazza? Mi aveva fatto una bella impressione, trovata col passaparola, ma chi la conosceva?
Mi si era scatenato il pensiero assudo che questa persona potesse scappare con mia figlia invece di portarla a scuola. La notte non dormivo e pensavo dove potesse arrivare con una macchina una persona durante le mie 5 ore di assenza da casa.
Sembra assurdo, ma affidare mia figlia ad un'estranea è stato come buttarmi a capofitto da uno strapiombo ad occhi chiusi, fidandomi che forse sotto ci fosse un materasso.
Ossessionata da questo pensiero, obbligavo quella poveretta a mandarmi una foto su wa di Chiara che entrava a scuola, perhè volevo le prove che l'accompagnasse davvero. Ovviamente non le ho mai confidato le mie ansie, ma le dicevo che mi dispiaceva non poterla accompagnare.
Questa paura assurda ed irrazionale mi è passata soltanto quando ho accettato di dover affidare mia figlia a lei, e accettare che questa persona si sarebbe occupata di mia figlia secondo le sue modalità.
Infatti adesso tutto questo è diventato semplicemente normale e di lei mi fido ciecamente.
sea- Numero di messaggi : 5056
Età : 47
Data d'iscrizione : 19.04.08
Re: I nonni
Grazie del tuo esempio Sea... Quindi nel tuo caso non ti fidavi di lei e mi suggerisci che magari anche io, inconsapevolmente, non mi fidi di loro in qualche modo.
Può effettivamente essere così, ma non come te perché lo potrebbero rapire (paura, peraltro, che è invece quella del mio compagno, in generale lui quando ha incubi su Leo sogna che scompare e non lo troviamo più), ma perché a volte i nonni (tutti) mi sembrano concentrati e molto ansiosi per cose di poco o nulla conto, mentre sottovalutano certi altri problemi che invece possono essere gravi.
Un aneddoto divertente, per farvi capire a cosa mi riferisco.
Una volta (prima di Leo) siamo andati via e abbiamo dato i nostri gatti ai suoceri, che hanno a loro volta un gatto. Quando siamo tornati, uno dei due gatti aveva la coda spezzata a metà e la febbre altissima. Noi ce ne siamo accorti anche solo guardandolo, quando ci è venuto incontro camminando. Mia suocera invece è caduta dal pero e ci fa: "Ma ho visto che la coda era un po' strana, ma era molto bella, sembrava una coda da cavallino..."
Lo stesso è successo col LORO gatto. Ce lo portano per andare in vacanza e quando arriva io vedo che sbarella, trema, è bollente: gli dico occhio che ha qualcosa che non va. E loro "No no, è solo stranito dal viaggio, è spaventato (ci conosce da anni)..."
Morale della favola partono, il giorno dopo io porto il gatto dal veterniario e aveva 42 (!!!!!!!) di febbre e un'infezione da morso in corso...
Ovviamente non per quello abbiamo smesso di dar loro i gatti, però evidentemente tutte queste cose "minano" la mia fiducia e il fatto che io non possa essere lì a supervisionare. Quello che mi spaventa è che anche con un bambino di 6 anni può accadere un imprevisto tremendo (appunto malore, morte di chi lo cura, ecc.), ma credo che un bambino a quell'età possa avere gli strumenti per chiedere aiuto (telefonata per dire) mentre a 3 anni è chiedere troppo.
Devo probabilmente riflettere su questa cosa della fiducia, perché io sono felice del rapporto che hanno e voglio incentivarlo, ma non voglio stare così :(
Può effettivamente essere così, ma non come te perché lo potrebbero rapire (paura, peraltro, che è invece quella del mio compagno, in generale lui quando ha incubi su Leo sogna che scompare e non lo troviamo più), ma perché a volte i nonni (tutti) mi sembrano concentrati e molto ansiosi per cose di poco o nulla conto, mentre sottovalutano certi altri problemi che invece possono essere gravi.
Un aneddoto divertente, per farvi capire a cosa mi riferisco.
Una volta (prima di Leo) siamo andati via e abbiamo dato i nostri gatti ai suoceri, che hanno a loro volta un gatto. Quando siamo tornati, uno dei due gatti aveva la coda spezzata a metà e la febbre altissima. Noi ce ne siamo accorti anche solo guardandolo, quando ci è venuto incontro camminando. Mia suocera invece è caduta dal pero e ci fa: "Ma ho visto che la coda era un po' strana, ma era molto bella, sembrava una coda da cavallino..."
Lo stesso è successo col LORO gatto. Ce lo portano per andare in vacanza e quando arriva io vedo che sbarella, trema, è bollente: gli dico occhio che ha qualcosa che non va. E loro "No no, è solo stranito dal viaggio, è spaventato (ci conosce da anni)..."
Morale della favola partono, il giorno dopo io porto il gatto dal veterniario e aveva 42 (!!!!!!!) di febbre e un'infezione da morso in corso...
Ovviamente non per quello abbiamo smesso di dar loro i gatti, però evidentemente tutte queste cose "minano" la mia fiducia e il fatto che io non possa essere lì a supervisionare. Quello che mi spaventa è che anche con un bambino di 6 anni può accadere un imprevisto tremendo (appunto malore, morte di chi lo cura, ecc.), ma credo che un bambino a quell'età possa avere gli strumenti per chiedere aiuto (telefonata per dire) mentre a 3 anni è chiedere troppo.
Devo probabilmente riflettere su questa cosa della fiducia, perché io sono felice del rapporto che hanno e voglio incentivarlo, ma non voglio stare così :(
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
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