Il pianto dei neonati
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Il pianto dei neonati
Altro argomento centrale, su cui non ho trovato un topic apposito: il pianto dei neonati.
Avendo letto che il pianto è il loro modo di esprimersi e che rispondendo sempre al loro pianto si favorisce lo sviluppo della loro autonomia (oltre che serenità affettiva) io praticamente non la lascio mai piangere. Nei limiti del possibile accorro subito da lei e la coccolo. Il mio compagno dice che così è eccessivo de che ogni tanto dovrei lasciarla piangere un po' così "si abitua" a non essere sempre al centro della mia attenzione. E' che sentirla piangere mi angoscia proprio: io devo intervenire. I pianti di pochi minuti mi sembrano infiniti.
Voi cosa ne pensate/come vi comportate?
Avendo letto che il pianto è il loro modo di esprimersi e che rispondendo sempre al loro pianto si favorisce lo sviluppo della loro autonomia (oltre che serenità affettiva) io praticamente non la lascio mai piangere. Nei limiti del possibile accorro subito da lei e la coccolo. Il mio compagno dice che così è eccessivo de che ogni tanto dovrei lasciarla piangere un po' così "si abitua" a non essere sempre al centro della mia attenzione. E' che sentirla piangere mi angoscia proprio: io devo intervenire. I pianti di pochi minuti mi sembrano infiniti.
Voi cosa ne pensate/come vi comportate?
Jillian- Numero di messaggi : 4598
Età : 38
Data d'iscrizione : 26.08.12
Re: Il pianto dei neonati
Intervenire tempestivamente nei confronti del pianto (o altri segnali precursori) è uno dei modi con cui si forma una positiva e sicura relazione di attaccamento. L'attaccamento è la base per la sicurezza e l'autonomia dell'individuo attraverso la vita. E non si tratta di un'opinione, o uno stile di vita, è un argomento scientificamente studiato e documentato ormai da quasi un secolo (Bowlby et al.).
Tu sei la madre, tu devi intervenire (secondo Natura), proprio come hai detto tu al papà lasciamo qualche lettura, magari. Anche se nei testi divulgativi per genitori i messaggi corretti sull'accudimento dei figli, a mio parere, ci sono e non ci sono. Ma è un argomento di tale importanza per i genitori che personalmente tratto sempre nel percorso di accompagnamento alla maternità consapevole.
(E spiego sempre anche che ci sono precisi motivi, che non sono la cattiveria personale, per cui le persone intorno ad un neonato, al parto, alla nascita in generale attivano queste strategie volte all'attacco del legame di cura).
"Ma ho le amiche che lasciano sempre piangere i bambini (magari perché l'hanno letto su un libro) e infatti poi questi dormono subito benissimo da soli, sono autonomi, sereni, indipendenti, appaiono perfettamente adattati, ecc."
Riparliamone durante l'adolescenza e l'età adulta di quell'ex-bambino
Il bambino, sì, si abitua al fatto che nessuno gli risponde quando ha un bisogno. Sì, alla lunga impara a far da solo. Impara però anche che dentro di sé è solo. E che le persone su cui dovrebbe poter contare, be'...non ci si può contare, perché tanto non rispondono.
In questa maniera non si favorisce l'autonomia personale, si addestrano semplicemente gli individui a fare "anche senza". Solo che poi non si può fare senza qualcosa che è invece un bisogno fondamentale e per l'essere umano questo è la sicurezza (sempre la scienza che lo dimostra)
Poi naturalmente non è su un singolo aspetto che si struttura l'attaccamento (es. rispondere o meno al pianto), ma la madre che imposta il suo stile di accudimento secondo un certo criterio, poi tenderà a fare altre scelte coerenti dello stesso tipo, e quindi a caratterizzare l'intera esperienza per il suo bambino in una particolare direzione.
Tu hai un istinto, come tutte le madri e come tutte le donne, che serve a far funzionare bene le cose nella tua vita e per la tua bambina. Se però impariamo sistematicamente a disattivare questo istinto e a farci guidare solo da riferimenti esterni, si finisce con la tipica sensazione di confusione e frustrazione data dal dubbio di "fare bene/fare male". Fai benissimo a chiederti cosa è meglio per lei...e poi seguire la risposta che ti indica il tuo corpo, senti cosa fa la tua pancia, cosa accade dentro il petto ...la razionalità risparmiamola per fare il 730
Tu sei la madre, tu devi intervenire (secondo Natura), proprio come hai detto tu al papà lasciamo qualche lettura, magari. Anche se nei testi divulgativi per genitori i messaggi corretti sull'accudimento dei figli, a mio parere, ci sono e non ci sono. Ma è un argomento di tale importanza per i genitori che personalmente tratto sempre nel percorso di accompagnamento alla maternità consapevole.
(E spiego sempre anche che ci sono precisi motivi, che non sono la cattiveria personale, per cui le persone intorno ad un neonato, al parto, alla nascita in generale attivano queste strategie volte all'attacco del legame di cura).
"Ma ho le amiche che lasciano sempre piangere i bambini (magari perché l'hanno letto su un libro) e infatti poi questi dormono subito benissimo da soli, sono autonomi, sereni, indipendenti, appaiono perfettamente adattati, ecc."
Riparliamone durante l'adolescenza e l'età adulta di quell'ex-bambino
Il bambino, sì, si abitua al fatto che nessuno gli risponde quando ha un bisogno. Sì, alla lunga impara a far da solo. Impara però anche che dentro di sé è solo. E che le persone su cui dovrebbe poter contare, be'...non ci si può contare, perché tanto non rispondono.
In questa maniera non si favorisce l'autonomia personale, si addestrano semplicemente gli individui a fare "anche senza". Solo che poi non si può fare senza qualcosa che è invece un bisogno fondamentale e per l'essere umano questo è la sicurezza (sempre la scienza che lo dimostra)
Poi naturalmente non è su un singolo aspetto che si struttura l'attaccamento (es. rispondere o meno al pianto), ma la madre che imposta il suo stile di accudimento secondo un certo criterio, poi tenderà a fare altre scelte coerenti dello stesso tipo, e quindi a caratterizzare l'intera esperienza per il suo bambino in una particolare direzione.
Tu hai un istinto, come tutte le madri e come tutte le donne, che serve a far funzionare bene le cose nella tua vita e per la tua bambina. Se però impariamo sistematicamente a disattivare questo istinto e a farci guidare solo da riferimenti esterni, si finisce con la tipica sensazione di confusione e frustrazione data dal dubbio di "fare bene/fare male". Fai benissimo a chiederti cosa è meglio per lei...e poi seguire la risposta che ti indica il tuo corpo, senti cosa fa la tua pancia, cosa accade dentro il petto ...la razionalità risparmiamola per fare il 730
_________________
Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: Il pianto dei neonati
Hai perfettamente centrato il punto: da quando sono diventa mamma sono in pieno conflitto razionalità/instinto.
Sono felice di aver fatto letture in linea con quanto hai scritto tu adesso e che mi hanno portato a capire che i vizi o capricci in realtà sono bisogni, ai quali io cerco sempre di allinearmi...ma essendo stata cresciuta in modo completamente opposto a questo è ancora difficile per me lasciarmi andare completamente senza la paura che poi veramente "prenda il vizio" per i secoli a venire!
Sono felice di aver fatto letture in linea con quanto hai scritto tu adesso e che mi hanno portato a capire che i vizi o capricci in realtà sono bisogni, ai quali io cerco sempre di allinearmi...ma essendo stata cresciuta in modo completamente opposto a questo è ancora difficile per me lasciarmi andare completamente senza la paura che poi veramente "prenda il vizio" per i secoli a venire!
Jillian- Numero di messaggi : 4598
Età : 38
Data d'iscrizione : 26.08.12
Re: Il pianto dei neonati
Jil. io se posso, ti faccio i complimenti per questa tua ricerca della "verità".
Non è da tutte cercare di capire come davvero si può fare e quanti errori si siano stati trasmessi da chiacchiere e consigli di parenti e amici cari. Io mi ero voluta leggere mille cose prima per arrivare preparata (è il modo di fare) e non avevo letto un cavolo di cose giuste! Finché la piccola non mi ha detto chiaramente, piangendo, come fare, soprattutto per sonno e allattamento.
Con il secondo siamo filati lisci proprio per questo. Poi quando incominciano a parlare...i pianti non cambiano.
Io dicevo sempre a mio marito che il loro pianto "mi da' alla testa" è come un'allarme a cui devo immediatamente rispondere, non potrei fare altro, se non stare male io dopo.
Ora finalmente ho trovato le letture giuste e sono più forte nel resistere a commenti/proposte che vengono da fuori
Non è da tutte cercare di capire come davvero si può fare e quanti errori si siano stati trasmessi da chiacchiere e consigli di parenti e amici cari. Io mi ero voluta leggere mille cose prima per arrivare preparata (è il modo di fare) e non avevo letto un cavolo di cose giuste! Finché la piccola non mi ha detto chiaramente, piangendo, come fare, soprattutto per sonno e allattamento.
Con il secondo siamo filati lisci proprio per questo. Poi quando incominciano a parlare...i pianti non cambiano.
Io dicevo sempre a mio marito che il loro pianto "mi da' alla testa" è come un'allarme a cui devo immediatamente rispondere, non potrei fare altro, se non stare male io dopo.
Ora finalmente ho trovato le letture giuste e sono più forte nel resistere a commenti/proposte che vengono da fuori
luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: Il pianto dei neonati
Anch'io appena piange corro, non posso proprio farne a meno. Ormai ho letto così tanto che non ho dubbi su tutto ciò che ha detto PQ, e a parte i libri, è proprio l'istinto che me lo dice.
Però ho notato che oggi c'è in generale uno strano comportamento della gente davanti al pianto di un neonato (io l'ho notato in particolare nei nonni, ma anche ad esempio nella gente per strada). In pratica ti dicono che dovresti farli piangere per abituarsi e farsi i polmoni, ma poi, quando effettivamente piangono per un po' perché niente di quello che hai provato a fare funziona (capita a volte, magari tanta stanchezza...), la gente è sconvolta, imbarazzata, ti guarda con occhi tipo "ti prego fallo smettere!" oppure "ma che ha povera stella? Sta male???" E
Continuo a chiedermi il perché di questa contraddizione. Forse sono abituati a neonati che prendono il ciuccio e quindi non piangono (ma magari non è così e piangono anche i bambini che usano il ciuccio, non so, la mia non lo prende!), ma boh... io spesso mi trovo in difficoltà per questo motivo. Tipo Viola a volte quando è stanca piange un po' prima di addormentarsi, e se ho parenti in casa proprio non capiscono e cominciano a farla giocare per distrarla (si, pure se è in braccio a me), con ovvie conseguenze... ma questi stessi parenti se siamo al telefono e dico che devo mettere giù perché piange cominciano con la tiritera "eh attenta a non viziarla blablabla". Cioè, se non la sentite va bene se no no?
C'è proprio un modo sbagliato di vedere il pianto secondo me... non si tenta di capire il bambino, si vuole solo che impari a non piangere.
Che poi ti fanno sentire una cacca in ogni caso... perché a volte magari vorresti rispondere subito al pianto e non ce la fai... o per il contrario.
Però ho notato che oggi c'è in generale uno strano comportamento della gente davanti al pianto di un neonato (io l'ho notato in particolare nei nonni, ma anche ad esempio nella gente per strada). In pratica ti dicono che dovresti farli piangere per abituarsi e farsi i polmoni, ma poi, quando effettivamente piangono per un po' perché niente di quello che hai provato a fare funziona (capita a volte, magari tanta stanchezza...), la gente è sconvolta, imbarazzata, ti guarda con occhi tipo "ti prego fallo smettere!" oppure "ma che ha povera stella? Sta male???" E
Continuo a chiedermi il perché di questa contraddizione. Forse sono abituati a neonati che prendono il ciuccio e quindi non piangono (ma magari non è così e piangono anche i bambini che usano il ciuccio, non so, la mia non lo prende!), ma boh... io spesso mi trovo in difficoltà per questo motivo. Tipo Viola a volte quando è stanca piange un po' prima di addormentarsi, e se ho parenti in casa proprio non capiscono e cominciano a farla giocare per distrarla (si, pure se è in braccio a me), con ovvie conseguenze... ma questi stessi parenti se siamo al telefono e dico che devo mettere giù perché piange cominciano con la tiritera "eh attenta a non viziarla blablabla". Cioè, se non la sentite va bene se no no?
C'è proprio un modo sbagliato di vedere il pianto secondo me... non si tenta di capire il bambino, si vuole solo che impari a non piangere.
Che poi ti fanno sentire una cacca in ogni caso... perché a volte magari vorresti rispondere subito al pianto e non ce la fai... o per il contrario.
Eowyn- Numero di messaggi : 3470
Età : 37
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: Il pianto dei neonati
Prova a dirgli quando sono presenti e ti chiedono di farla smettere: "naaaah si sta facendo i polmoni, la riguardo tra mezz'ora"
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
Re: Il pianto dei neonati
Eowyn vero, la prima è mia mamma che me l'ha menata per mesi... Poi quest'estate se Christian si lamentava nel passeggino (per stanchezza) lo prendeva subito in braccio con il risultato che il furbello appena messo nel passeggino iniziava a pisngere e a guardarla
Sharon- Numero di messaggi : 3597
Età : 36
Località : milano
Data d'iscrizione : 06.06.11
Re: Il pianto dei neonati
Che poi l'ho notato su tutto ciò che riguarda i neonati/bambini piccoli, non si tenta di capirli, di adattarsi a loro, ma si cerca sempre in tutti i modi di adattare loro al mondo adulto... C'è proprio un'avversione della gente all'adattarsi...Eowyn ha scritto: non si tenta di capire il bambino, si vuole solo che impari a non piangere.
Julmax- Numero di messaggi : 1071
Età : 30
Località : Firenze
Data d'iscrizione : 01.09.15
Re: Il pianto dei neonati
si, il pianto del neonato è come un trapano nella testa della mamma, e ricordo di aver letto che è un meccanismo naturale che subentra nella mamma, è la natura che ti ricorda che hai un figlio e se piange il cervello deve attivarsi all'istante per proteggerlo!
certo con il tempo imparerai che spesso il pianto non è dolore, è solo semplicemente il suo unico modo per esprimere qualsiasi fastidio e disagio, fosse anche solo noia fidati, capiterà che lo lascerai piangere, ma per ora, perché farlo?!
certo con il tempo imparerai che spesso il pianto non è dolore, è solo semplicemente il suo unico modo per esprimere qualsiasi fastidio e disagio, fosse anche solo noia fidati, capiterà che lo lascerai piangere, ma per ora, perché farlo?!
Rossana- Numero di messaggi : 1075
Età : 47
Data d'iscrizione : 02.03.10
Re: Il pianto dei neonati
Grazie Jill, per aver aperto il topic. Per me questo è stato sempre un argomento fondamentale e faccio i complimenti a PQ per trattarlo coni futuri genitori. Se ne sa sempre troppo poco!
Voglio chiedere una cosa: arriva un'età in cui il pianto può non essere più bisogno ma "capriccio"(è una parola che non mi piace, ma non saprei come spiegare). Se sì, quando?
Voglio chiedere una cosa: arriva un'età in cui il pianto può non essere più bisogno ma "capriccio"(è una parola che non mi piace, ma non saprei come spiegare). Se sì, quando?
fiordiloto- Numero di messaggi : 1662
Età : 45
Località : Genova
Data d'iscrizione : 19.08.11
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