Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
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Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
Non sarebbe male io sono un po' principessa sul pisello e mi piacerebbe moooooooooolto avere i miei sospirati due bagni prima che inizi il periodo a rischio nausee
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
Ragazze... Forse scrivere qui è un passo per "guarire", quantomeno per ammettere quello che non va e rappacificarmi con me stessa.
Qual è la situazione? Io ho sempre immaginato una famiglia numerosa per noi, 2 o 3 bambini, maschi, femmine, gemelli, adottati, naturali, di tutto.
È arrivato Leonardo quando avevo 33 anni e mezzo, ora ne ho 36 e... E sto cominciando a capire che forse non avrò altri figli. Da una parte ci sono discorsi con il mio compagno, che sente una fortissima pressione verso la sua carriera e che mi ha fatto capire che un altro bambino, un altro stop, altre difficoltà, logistiche, economiche, emotive, sarebbero un problema. Dall'altra ci sono io stessa, che sebbene ancora ami molto i bambini, sono sicuramente frenata dal tornare a "sacrificare" almeno un anno della mia vita a un neonato. Se, ora, con Leonardo la vita ha una routine veramente serena, l'idea di avere un altro neonato da allattare, che non mi fa dormire, restare a casa almeno 6 mesi, più probabilmente 9, dal lavoro, smettere di nuovo di scrivere, di fare video, progetti, di fare tutto quello che mi piace, mi ha fatto mettere una sorta di "pietra tombale" sul cercare di conciliare la nostra vita attuale, le mie aspirazioni presenti e future con la concreta volontà di avere un altro bimbo.
C'è tutto un guazzabuglio di sentimenti, in questa "decisione", tra cui un sano senso di colpa perché antepongo le mie ambizioni personali all'idea di dare un fratello o una sorella a Leonardo.
Noi, devo dire la verità, siamo sempre sempre stati interessati all'adozione, quindi ad esempio il mio compagno mi dice sempre che se tra qualche anno le cose fossero un po' più stabili, ci potremmo pensare... Ma forse è l'ennesimo rifugio mentale per non ammettere che sto andando verso il figlio unico "inesorabile"...
Qual è la situazione? Io ho sempre immaginato una famiglia numerosa per noi, 2 o 3 bambini, maschi, femmine, gemelli, adottati, naturali, di tutto.
È arrivato Leonardo quando avevo 33 anni e mezzo, ora ne ho 36 e... E sto cominciando a capire che forse non avrò altri figli. Da una parte ci sono discorsi con il mio compagno, che sente una fortissima pressione verso la sua carriera e che mi ha fatto capire che un altro bambino, un altro stop, altre difficoltà, logistiche, economiche, emotive, sarebbero un problema. Dall'altra ci sono io stessa, che sebbene ancora ami molto i bambini, sono sicuramente frenata dal tornare a "sacrificare" almeno un anno della mia vita a un neonato. Se, ora, con Leonardo la vita ha una routine veramente serena, l'idea di avere un altro neonato da allattare, che non mi fa dormire, restare a casa almeno 6 mesi, più probabilmente 9, dal lavoro, smettere di nuovo di scrivere, di fare video, progetti, di fare tutto quello che mi piace, mi ha fatto mettere una sorta di "pietra tombale" sul cercare di conciliare la nostra vita attuale, le mie aspirazioni presenti e future con la concreta volontà di avere un altro bimbo.
C'è tutto un guazzabuglio di sentimenti, in questa "decisione", tra cui un sano senso di colpa perché antepongo le mie ambizioni personali all'idea di dare un fratello o una sorella a Leonardo.
Noi, devo dire la verità, siamo sempre sempre stati interessati all'adozione, quindi ad esempio il mio compagno mi dice sempre che se tra qualche anno le cose fossero un po' più stabili, ci potremmo pensare... Ma forse è l'ennesimo rifugio mentale per non ammettere che sto andando verso il figlio unico "inesorabile"...
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 44
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
Secondo me la faccenda del figlio unico è vista in modo troppo negativo e giudicante, e le mamme stesse poi finiscono per sentirsi in colpa loro malgrado! Me lo ricordo fin da piccola, ho sempre sentito quel velo di "oh poverino" quando gli adulti parlavano di bambini che erano figli unici. Come se fossero tutti degli Oliver Twist. E io stessa pensavo, cavolo, per 3 anni sono stata figlia unica anch'io, chissà che bimba triste che ero!
Quindi secondo me in parte c'è questo stigma che per quanto una possa fare del lavoro su di sé e mettere tutto in prospettiva essendo già madre e avendo già provato in prima persona... è facile che rimanga almeno una patina che è dura da mandar via.
Poi ovviamente c'è il desiderio che è sano e naturale e viene dalla capacità di amare e di voler raddoppiare l'amore... ma bisognerebbe anche scindere quanto è desiderio puro e quanto è figlio del senso di colpa, dell'ora o mai più. Secondo me da come scrivi hai bisogno di tanto più tempo per capire cosa provi...
Ma invece, l'idea di avere un altro figlio più tardi, fra qualche anno, come ti sembra? Perché mi pare che per te l'alternativa sia o un figlio a breve termine, o l'adozione tra qualche anno... a 36 anni si hanno ancora parecchi anni fertili davanti, e non volere un figlio adesso o per i prossimi 3-4 anni non significa per forza mai più.
Questi sono i miei due centesimi da non mamma
Quindi secondo me in parte c'è questo stigma che per quanto una possa fare del lavoro su di sé e mettere tutto in prospettiva essendo già madre e avendo già provato in prima persona... è facile che rimanga almeno una patina che è dura da mandar via.
Poi ovviamente c'è il desiderio che è sano e naturale e viene dalla capacità di amare e di voler raddoppiare l'amore... ma bisognerebbe anche scindere quanto è desiderio puro e quanto è figlio del senso di colpa, dell'ora o mai più. Secondo me da come scrivi hai bisogno di tanto più tempo per capire cosa provi...
Ma invece, l'idea di avere un altro figlio più tardi, fra qualche anno, come ti sembra? Perché mi pare che per te l'alternativa sia o un figlio a breve termine, o l'adozione tra qualche anno... a 36 anni si hanno ancora parecchi anni fertili davanti, e non volere un figlio adesso o per i prossimi 3-4 anni non significa per forza mai più.
Questi sono i miei due centesimi da non mamma
Parsley- Numero di messaggi : 8318
Età : 38
Data d'iscrizione : 01.04.10
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
Sono certa che coacervi di sentimenti così complessi non si possano sgarbugliare e nemmeno capire dall'esterno, da quel che scrivi traspare molta contraddittorietà e penso sia la cosa più normale di questo modo quando si tratta di questioni così importanti.
Visto da qui ti direi che forse il senso di colpa è davvero il sentimento che puoi provare ad alleggerire per fare più chiarezza.
Prima di tutto perché rendersi conto che le proprie ambizioni professionali sono importanti è un atto di onestà intellettuale, e averne consapevolezza può aiutare davvero a fare le scelte giuste. Personalmente non ci vedo proprio niente di male, forse dovresti chiederti perché tu lo viva come qualcosa di cui sentirsi in colpa.
E poi anche il non "dare un fratello" a proprio figlio non è detto sia una mancanza, io vedo tanti lati positivi nella famiglia monofiglio, e soprattutto credo che non sia il motivo principale per cui eventualmente desiderare un altro figlio.
Dopodiché purtroppo temo che il senso di colpa e la genitorialità siano concetti inseparabili per cui ti dico di alleggerire ben sapendo per esperienza che del tutto non ce ne si libera mai (io ho il senso di colpa opposto, pensa un po' )
Visto da qui ti direi che forse il senso di colpa è davvero il sentimento che puoi provare ad alleggerire per fare più chiarezza.
Prima di tutto perché rendersi conto che le proprie ambizioni professionali sono importanti è un atto di onestà intellettuale, e averne consapevolezza può aiutare davvero a fare le scelte giuste. Personalmente non ci vedo proprio niente di male, forse dovresti chiederti perché tu lo viva come qualcosa di cui sentirsi in colpa.
E poi anche il non "dare un fratello" a proprio figlio non è detto sia una mancanza, io vedo tanti lati positivi nella famiglia monofiglio, e soprattutto credo che non sia il motivo principale per cui eventualmente desiderare un altro figlio.
Dopodiché purtroppo temo che il senso di colpa e la genitorialità siano concetti inseparabili per cui ti dico di alleggerire ben sapendo per esperienza che del tutto non ce ne si libera mai (io ho il senso di colpa opposto, pensa un po' )
mononoke- Numero di messaggi : 1375
Età : 45
Data d'iscrizione : 16.06.10
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
Sto affrontando un percorso con Panic e sicuramente ne parleremo, ma credo che questo sia il punto.mononoke ha scritto:Prima di tutto perché rendersi conto che le proprie ambizioni professionali sono importanti è un atto di onestà intellettuale, e averne consapevolezza può aiutare davvero a fare le scelte giuste. Personalmente non ci vedo proprio niente di male, forse dovresti chiederti perché tu lo viva come qualcosa di cui sentirsi in colpa.
Perché IO lo vivo come qualcosa di cui sentirmi in colpa? La prima risposta che mi è venuta in mente leggendo la domanda è: perché avevo delle aspettative diverse sulla mia vita e doverle cambiare per me significa "aver fallito", che "non ce l'ho fatta". Se fossi stata più brava, avrei potuto conciliare il lavoro, la passione e maternità plurime. Invece arranco, fatico, e in più sono egoista, voilà il cocktail perfetto per il figlio unico. Questo dalla mia prospettiva.
Però ripeto, questi pensieri sono su due piani diversi, uno razionale e uno emotivo. Io sono proprio felice così, conosco molti figli unici che non hanno mai battuto ciglio per il fatto di essere tali, persone complete, adulte, generose, divertenti. Se ci penso bene, una mia carissima cugina e il mio migliore amico sono figli unici. E però, come sapete, non so essere transigente con me stessa.
Per quanto riguarda la tua domanda, Valeria, ossia perché mi vedo un figlio ora o l'adozione in futuro, ma non mi immagino mamma a 43 anni, i motivi sono due. Il primo è che mi sembra meglio avere figli circa coetanei, in modo che possano affrontare insieme fasi della vita e da non dover caricare il primogenito della responsabilità del secondo, come è successo con me e mia sorella. Il secondo è che, se considero le forze che avevo a 33 anni e quelle che potrò avere a 40, 43 anni... non esiste che faccia un figlio così tardi, non per scelta ecco, perché sarebbe veramente molto faticoso...
Insomma: quanta roba, eh? Ce n'è da riflettere... ma voglio arrivare in fondo a questa faccenda, per trovare un po' di pace, un equilibrio, un'accettazione, ecco...
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 44
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
Ardath, posso solo dirti che spero di vederti risolvere presto tutti questi pensieri ingarbugliati... ho passato anche io quello che stai passando tu, anche se con più leggerezza perché ho un carattere diverso.
Questo inverno Diana ha compiuto tre anni ed ho voluto valutare bene, perché quello che pensavo "non vorrò mai più figli, non voglio un'altra gravidanza, non voglio ricominciare tutto da capo" volevo essere certa che non fosse solo dettato dalla fatica dei tre anni precedenti.
Volevo fosse una decisione vera, realistica, ho soppesato ed ho valutato tutto, mi sono messa in discussione, ho rimesso sulla bilancia quel NO che pesava come un macigno (sugli altri) quando vedevo le facce di chi mi chiedeva "e il secondo quando arriva?" e finalmente ho deciso che sì era così, io non volevo un altro figlio, noi tre abbiamo creato un rapporto bellissimo, un equilibrio perfetto, Diana ha avuto tutta me stessa fisicamente e mentalmente ed io non ho più nulla da dare, lei è una bambina felice e anche se intorno ha amici con fratelli lei non ha mai chiesto di averne.
Poi ora che è diciamo grande, facciamo lunghe chiacchierate, passo le giornate ad insegnarle quello che so, leggiamo libri o guardiamo cartoni animati, dice quello che pensa, quello che vuole, io guardo con immenso amore alla parte più dura dei tre anni precedenti, alle notti insonni, i denti, i pomeriggi infiniti a tenerla occupata quando un gioco le durava un minuto, i pannolini cambiati e i capricci appena saliva in auto, e penso che sono stati anni duri e stupendi ma che ora il cerchio si è chiuso e noi tre stiamo bene così e non rimpiangerò nulla
Mi resta il duro lavoro sul tornare ad avere un rapporto sereno con la contraccezione naturale, il paerly è nel cassetto ed aspetta ... ma questo è un altro post!
Questo inverno Diana ha compiuto tre anni ed ho voluto valutare bene, perché quello che pensavo "non vorrò mai più figli, non voglio un'altra gravidanza, non voglio ricominciare tutto da capo" volevo essere certa che non fosse solo dettato dalla fatica dei tre anni precedenti.
Volevo fosse una decisione vera, realistica, ho soppesato ed ho valutato tutto, mi sono messa in discussione, ho rimesso sulla bilancia quel NO che pesava come un macigno (sugli altri) quando vedevo le facce di chi mi chiedeva "e il secondo quando arriva?" e finalmente ho deciso che sì era così, io non volevo un altro figlio, noi tre abbiamo creato un rapporto bellissimo, un equilibrio perfetto, Diana ha avuto tutta me stessa fisicamente e mentalmente ed io non ho più nulla da dare, lei è una bambina felice e anche se intorno ha amici con fratelli lei non ha mai chiesto di averne.
Poi ora che è diciamo grande, facciamo lunghe chiacchierate, passo le giornate ad insegnarle quello che so, leggiamo libri o guardiamo cartoni animati, dice quello che pensa, quello che vuole, io guardo con immenso amore alla parte più dura dei tre anni precedenti, alle notti insonni, i denti, i pomeriggi infiniti a tenerla occupata quando un gioco le durava un minuto, i pannolini cambiati e i capricci appena saliva in auto, e penso che sono stati anni duri e stupendi ma che ora il cerchio si è chiuso e noi tre stiamo bene così e non rimpiangerò nulla
Mi resta il duro lavoro sul tornare ad avere un rapporto sereno con la contraccezione naturale, il paerly è nel cassetto ed aspetta ... ma questo è un altro post!
tomoe- Numero di messaggi : 1484
Età : 44
Località : Ardea - Roma
Data d'iscrizione : 17.03.10
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
Ardath, il senso di colpa fai bene ad elaborarlo, ma spesso le pressioni esterne ci fanno credere cose che in realtà per noi non sono vere...non c'è nulla di male, perché? perché mai? Perché pensavi di dare di più a Leo dandogli un fratello o una sorella? E se invece poi ti chiedessi cosa devi togliere a lui per darlo all'altro? (tanto per dire che con uno, due o tre figli le pippe mentali vengono lo stesso ).
Pensi sia un male crescere tuo figlio avendo come esempio voi genitori che lavorate e che amate il vostro lavoro e lo fate con passione?
Trova tutti i punti di vista
Pensi sia un male crescere tuo figlio avendo come esempio voi genitori che lavorate e che amate il vostro lavoro e lo fate con passione?
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luisav- Numero di messaggi : 2574
Età : 44
Località : Fiumicino
Data d'iscrizione : 17.12.09
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
Io invece Ardath non capisco perchè vedi nell'adozione di un bambino la possibilità di avere un figlio senza dispendio di energie.
Sicuramente non si vive una gravidanza, ma c'è un coinvolgimento emotivo non indifferente. Durante una gravidanza se si sta bene si può tranquillamente lavorare. Ed in ogni caso un figlio adottivo sarebbe comunque un figlio da accudire, da gestire....insomma tutto quello che un figlio comporta.Perchè pensi che adottando un figlio non avresti bisogno di un periodo di maternità, come tante si prendono?
Scusami ma dalle tue parole mi sembra di intuire che pensi all'adozione come un qualcosa che non comporterebbe nessuno sconvolgimento nella vostra vita familiare.....
Sicuramente non si vive una gravidanza, ma c'è un coinvolgimento emotivo non indifferente. Durante una gravidanza se si sta bene si può tranquillamente lavorare. Ed in ogni caso un figlio adottivo sarebbe comunque un figlio da accudire, da gestire....insomma tutto quello che un figlio comporta.Perchè pensi che adottando un figlio non avresti bisogno di un periodo di maternità, come tante si prendono?
Scusami ma dalle tue parole mi sembra di intuire che pensi all'adozione come un qualcosa che non comporterebbe nessuno sconvolgimento nella vostra vita familiare.....
sea- Numero di messaggi : 5056
Età : 47
Data d'iscrizione : 19.04.08
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
No no, Sea, forse mi sono espressa male, io penso all'adozione come qualcosa che si può fare a 43, 44, 45 anni, quando sinceramente non so se me la sentirei di affrontare una gravidanza biologica E, oltretutto, potrei pensarci una volta raggiunta stabilità economica e professionale (non solo mia, ecco).
Sull'adozione e sul dispendio di energie ho un po' di esperienza: ho una sorella in casa in affido da 10 anni e abbiamo un cugino adottato, che peraltro si è scoperto col tempo essere gravemente disabile, quindi non è che penso che adottare sia una passeggiata, solo penso sia un'eventualità preferibile quando hai magari 45 che a me non pare un'età ideale per avere figli ecco tutto...
Sull'adozione e sul dispendio di energie ho un po' di esperienza: ho una sorella in casa in affido da 10 anni e abbiamo un cugino adottato, che peraltro si è scoperto col tempo essere gravemente disabile, quindi non è che penso che adottare sia una passeggiata, solo penso sia un'eventualità preferibile quando hai magari 45 che a me non pare un'età ideale per avere figli ecco tutto...
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 44
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Il Club del "Voglio, ma non è il momento..."
salve ragazze,
scrivo perchè il mio periodo di confusione continua..... il problema è che più passa il tempo più è come se mi scindessi in due, una parte di me, quella razionale dice un figlio non è il caso...l'altra quella istintiva continua a crescere fuori dal mio controllo....è come se andasse per i fatti suoi....continua a pensare al progetto di un bambino con l'uomo che amo.
a lui non sono ancora riuscita a parlarne, vorrei accadesse spontaneamente soprattutto per non farlo sentire sotto pressione...ma non accade...
questo week end però è accaduto che ero già rossa (anche se abb lontana dai giorni dell'ovulazione) e la mia parte istintiva ha preso il sopravvento, ho voluto farlo col coito interrotto..il che non sembrerà gran cosa però noi in genere stiamo attenti e nei rossi usiamo sempre il preservativo (anche se lo odiamo entrambi)......tantè che dopo lui mi ha detto, forse pentito ...ma non è rischioso?
io non ho saputo rispondergli....cosa potevo dirgli....ovvio che è rischioso, solo che...nn me ne importava (per la prima volta in tanti anni)....
così oggi al lavoro mi son decisa a mandargli un messaggio....gli ho scritto che ho voluto rischiare perchè non ero nei giorni più fertili, ma anche che mi son resa conto che rischiare non mi causa l'ansia che mi causava tempo fa......
era un modo molto velato per introdurre l argomento...ci ho provato...però mi sa che lui non ha colto...mi ha risposto solo.....ok (con un faccino sorridente)....
magari ha solo pensato...evvai si usa il preservativo una volta in meno..
non so come muovermi.....vorrei condividere con lui questo progetto, ma ho paura di un suo rifiuto...e comunque non so come fare o se abbia senso visto che non ho le idee chiare neppure io, so però che sapere che lo vuole anche lui cambierebbe radicalmente le cose per me...vorrei accadesse in modo spontaneo..voi che dite?
scrivo perchè il mio periodo di confusione continua..... il problema è che più passa il tempo più è come se mi scindessi in due, una parte di me, quella razionale dice un figlio non è il caso...l'altra quella istintiva continua a crescere fuori dal mio controllo....è come se andasse per i fatti suoi....continua a pensare al progetto di un bambino con l'uomo che amo.
a lui non sono ancora riuscita a parlarne, vorrei accadesse spontaneamente soprattutto per non farlo sentire sotto pressione...ma non accade...
questo week end però è accaduto che ero già rossa (anche se abb lontana dai giorni dell'ovulazione) e la mia parte istintiva ha preso il sopravvento, ho voluto farlo col coito interrotto..il che non sembrerà gran cosa però noi in genere stiamo attenti e nei rossi usiamo sempre il preservativo (anche se lo odiamo entrambi)......tantè che dopo lui mi ha detto, forse pentito ...ma non è rischioso?
io non ho saputo rispondergli....cosa potevo dirgli....ovvio che è rischioso, solo che...nn me ne importava (per la prima volta in tanti anni)....
così oggi al lavoro mi son decisa a mandargli un messaggio....gli ho scritto che ho voluto rischiare perchè non ero nei giorni più fertili, ma anche che mi son resa conto che rischiare non mi causa l'ansia che mi causava tempo fa......
era un modo molto velato per introdurre l argomento...ci ho provato...però mi sa che lui non ha colto...mi ha risposto solo.....ok (con un faccino sorridente)....
magari ha solo pensato...evvai si usa il preservativo una volta in meno..
non so come muovermi.....vorrei condividere con lui questo progetto, ma ho paura di un suo rifiuto...e comunque non so come fare o se abbia senso visto che non ho le idee chiare neppure io, so però che sapere che lo vuole anche lui cambierebbe radicalmente le cose per me...vorrei accadesse in modo spontaneo..voi che dite?
bystarlight- Numero di messaggi : 520
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