Elaborazione del lutto

Apro questo topic perché voglio chiedere un parere alle più esperte, o comunque a qualcuna di voi che (purtroppo) c'è già passata.

Come molte di voi sapranno sabato il mio ragazzo ha perso suo padre: è stata una morte assolutamente inaspettata, e in questi casi immagino che sia richiesto più tempo per elaborare la cosa rispetto a quando la persona era già malata (o almeno per me è stato così). Dopo lo shock che ha colpito anche me (io e questo signore eravamo davvero molto legati), ora sono molto preoccupata per il mio ragazzo, per come sta affrontando questo grave lutto che lo ha colpito. Quello che mi preoccupa innanzitutto è il fatto che non abbia mai richiesto di parlare con suo fratello di 12 anni, che al momento si trova (insieme a sua madre, nuova compagna del padre) in Burundi. Il piccolo ha ovviamente preso malissimo la notizia, ha passato una giornata intera sotto le coperte rifiutandosi di parlare con chiunque, e il mio ragazzo ha sempre chiesto notizie su di lui ai suoi zii o alla madre, quando la sente su Skype...ma non ha mai chiesto di parlare con lui, da quando si è saputa la notizia i due fratelli non si sono visti né parlati.

Lui sostiene di non avere la possibilità di farlo perché al momento è a casa con la madre, che sta soffrendo molto, e non vuole nemmeno sentire parlare della nuova compagna, quindi sentirsi con lei sarebbe complicato a livello logistico. La verità è che le occasioni le avrebbe eccome, ma di fatto le evita: quando esce di casa va dal suo migliore amico a cazzeggiare per tutto il tempo (e lì internet c'è), quando sta a casa fa in modo che gli amici vadano da lui a giocare ai videogiochi e divertirsi...è palese che sta cercando di fare finta di niente e negare il tutto, non lo giudico per questo perché ognuno ha il suo modo di vivere il lutto, e io stessa non posso dire che al suo posto mi comporterei diversamente, ma non posso negare di avere al momento una forte empatia per il fratello piccolo, che secondo me avrebbe davvero tanto bisogno di parlare con lui, l'unica persona che sta condividendo il suo stesso dolore.

Domenica il mio ragazzo arriverà a Parigi con sua madre, mi auguro che almeno lì troverà il tempo e il modo di stare vicino a suo fratello (lui e la mamma arrivano sabato). I funerali si terranno martedì prossimo, mercoledì loro due torneranno a Roma (prenderemo lo stesso aereo) e si intratterranno qui per una settimana, e il mio ragazzo dice che in quel periodo ci sarà l'occasione di passare del tempo insieme. Intanto però le cose stanno così, e io onestamente non mi sento di dirgli nulla, ma è una situazione che mi fa soffrire parecchio, e mi sento completamente impotente.

Voi che ne pensate? C'è qualcosa che posso fare? Io proprio non so che pesci prendere, è la prima volta che mi trovo a stare vicina a una persona che sta vivendo un lutto così grave.

Cara Mulan, che situazione dolorosa per il tuo compagno e anche per te...
Io non sono esperta di lutti, ma due anni fa un mio cugino è morto improvvisamente a causa di un incidente, aveva 33 anni.
Quello che ho potuto notare è stato il fatto che, nella disperazione totale (aveva appena avuto un bambino, da circa 4-5 mesi), e anche se la famiglia era sempre stata un po' in conflitto, tutti hanno cercato di starsi accanto, seppellendo l'ascia di guerra.
Ovviamente tu non puoi "controllare" il comportamento degli altri, per cui l'unico suggerimento che ti posso dare è di essere buona con tutti e paziente. Anche se ci sarà sicuramente qualcuno che si "comporta male", qualche adulto, magari, che a discapito dei più piccoli o di chi soffre cerca di avere comportamenti distorti, tu secondo me devi cercare di restare vicino al tuo compagno mitigando le cattiverie, non "accanendoti" contro nessuno (anche contro chi se lo meriterebbe) e cercando di appoggiare chi ti sembra venga lasciato più in disparte.
Il tuo aver notato che il fratellino di 12 anni e il tuo ragazzo non si sono ancora parlati è segno che sei molto sensibile e attenta e sicuramente sarà difficile, ma penso che essere dei buoni "mediatori", in questo momento, potrebbe fare bene a tutti: a te, ma anche a loro che hanno perso il papà e, perché no, anche agli adulti.
Il tuo ragazzo starà soffrendo tanto e sarà difficile parlare con lui in modo normale, ma magari cerca di fargli capire che anche suo fratello sta soffrendo e, se si vogliono bene, troveranno il modo di "mettersi in contatto" - non dico solo telefonicamente, ma proprio "emotivamente"...
Ti abbraccio tanto

Credo che eviti il confronto perché amplificherebbe il dolore.
QUando è successo a noi, io soffrivo molto solo a guardare mia madre e mia sorella perché avevo l'impressione di dover sostenere, oltre al mio dolore, anche il loro.
Dagli tempo e non insistere, secondo me pian piano si avvicinerà a lui.

Grazie ragazze, avevo proprio bisogno di un parere esterno, perché al momento non sono molto lucida nemmeno io.

So benissimo che in questo momento tante sono le persone addolorate per questa perdita, e a modo mio cerco di stare vicina a tutti, cercando di mitigare gli animi. Anche se poi, come ha detto Ardath, in queste situazioni a volte si riesce a seppellire l'ascia di guerra: ieri la madre del mio ragazzo diceva di provare tanta tristezza per quel bambino rimasta senza papà, mi ha chiesto di lui, se lo stava crescendo bene, e ha detto che le piacerebbe vederlo.

Prima a casa del mio ragazzo sono arrivati dei funzionari delle Nazioni Unite (il padre lavorava per loro) che gli hanno fatto firmare mille scartoffie per il rimpatrio della salma, e poi l'ho sentito veramente a pezzi...mi ha chiesto se secondo lui sta affrontando bene la cosa, spero non abbia percepito ostilità da parte mia, perché non c'è mai stata. C'era solo tanta confusione, questo sì, confusione per qualcosa che ancora non conosco...Mi ha detto che non vuole parlare sempre di quello, ma che ogni tanto ne ha bisogno, gli serve per ricordarsi che è così, che la realtà è che il padre non c'è più. Ha chiesto di nuovo se ero riuscita a contattare la compagna del padre, per avere notizie del piccolo, ma non ci sono riuscita, e lui si sentiva veramente male per questa cosa...

Domani comunque verrà a trovarmi il mio migliore amico, che sta facendo la specialistica in psicologia, così potrò consultarmi anche con lui. Grazie ancora ragazze.

Mulan, io mi ritrovo molto nelle parole di greenhope
a gennaio è morto improvvisamente mio nonno... era malato di cancro, ma pensavamo avesse ancora mesi davanti a sè, e invece il suo cuore ha ceduto...
Non è come perdere un padre, è vero... ma come green anch'io facevo tanta tanta fatica a parlare con mia sorella: con lei perchè era quella che percepiva il lutto nel modo più simile al mio... se guardavo lei vedevo rispecchiata me e stavo peggio... Ad esempio con mia mamma era diverso, non saprei neanche spiegare perchè (a parte che lei è stata grandiosa ed è riuscita a non crollare e, anzi, a sostenere tutti gli altri). Con le mie cuginette (8 e 12 anni)... sono riuscita solo ad abbracciarle...
Poi ecco, un lutto improvviso è una cosa strana... io ci ho messo un bel po' prima di piangere (una settimana circa).
Dai tempo al tuo ragazzo... tu fagli solo sentire che sei lì, vicino.

E' vero che ognuno vive il lutto in un modo assolutamente personale, ed è estremamente difficile capire cosa passi davvero per la testa di una persona che l'ha subìto, soprattutto quando si tratta di un familiare molto stretto. Quando ho perso mia nonna (avevo 12 anni) ho sofferto tantissimo perché per me era una seconda mamma. Ricordo che quei giorni, a casa sua, non passavano mai e c'era un'atmosfera molto tesa. Percepivo chiaramente il tentativo di tornare alla normalità, ma ogni cosa "suonava strana" come guardare la tv, mangiare tutti insieme....come se sentissi che non sarei mai potuta essere più spensierata o felice. E provavo rabbia per questo...soprattutto nei confronti di mia madre, che piangeva di continuo....odiavo vederla o sentirla piangere. Mi sento tuttora un mostro per questo ma è quello che provavo: ero arrabbiata con lei perché non riuscivo a vederla forte. Rifiutavo il dolore, lo allontanavo da me, e provavo risentimento per lei che non riusciva a fare lo stesso. Ora ovviamente vivrei quel lutto in maniera totalmente diversa. Ma non si potrà mai capire quel tipo di dolore.
Mulan posso solo dirti che mi dispiace tantissimo per questa perdita, immagino quanto possa essere difficile per te, sia perché eri molto affezionata al padre del tuo ragazzo, sia perché ora ti ritrovi a dover gestire il suo dolore e non è affatto facile! Penso che tu stia facendo tutto il possibile per stare vicina a lui ed al fratellino, il tuo atteggiamento è molto maturo e premuroso (del resto da te non mi sarei aspettata altrimenti) e non c'è nient'altro che tu possa fare al momento. Puoi solo aspettare che si vedano e che le cose procedano nel modo più naturale possibile. Mi dispiace per il ragazzino, spero che almeno la madre riesca a stargli vicino. Vedrai che tutto si sistemerà, come sempre è il tempo l'unica medicina. Un abbraccio fortissimo

Scusate se vi rispondo solo ora, ma ieri sono stata tutto il giorno da lui e sono stata super-impegnata
Vi ringrazio tanto per le vostre opinioni, siete tanto care.

La novità è che ieri è riuscito a sentire via Skype la compagna del padre, e ha finalmente chiesto di parlare con il fratello, ma il problema è che lui è ancora talmente sconvolto che non vuole parlare con nessuno. Oggi lui è andato a casa del padre (dove viveva fino a sabato scorso) per pulire e mettere un po' in ordine, visto che poi arriveranno la compagna del padre e il piccolo, ed era molto triste, si sentiva un grosso magone addosso, e lo posso anche capire. Gli ho chiesto se voleva essere accompagnato da me, ma già si era messo d'accordo con il suo migliore amico, dice che devo studiare e che già sto facendo tanto per lui. In generale è comunque abbastanza lucido, riesce a gestire tutte le trafile burocratiche a cui deve stare dietro, e tenersi occupato lo aiuta anche a non pensare troppo.

Prima di tutto,mi dispiace mulan...condoglianze al tuo ragazzo.
Secondo...beh,ognuno affronta il dolore in maniera diversa,è ovvio che lui stia male,ma da quel che scrivi,mi pare che stia facendo di tutto per reagire..
Tu non puoi far altro che stargli vicina nel caso lui avesse bisogno di te...non opprimerlo,dagli tempo di fargli capire come può affrontare la cosa.
Riguardo al fratello,mi dispiace...magari fossero vicini,sarebbe diverso...ma parlare così su skype davanti ad altre persone,sicuramente non è facile...
Spesso c'è una sorta di pudore nel farsi vedere affranti e si ha bisogno di stare un po da soli...

Ultimamente ci sono a tozzi e bocconi, perché sono presissima da un esame che ho giovedì prossimo, ma volevo aggiornarvi un po' sulla situazione del mio ragazzo, che mi sta parecchio preoccupando.
Per forza di cose, subito dopo la morte del padre, è stato assalito da tante preoccupazioni (la madre, le questioni burocratiche data la situazione delicata...) e non ha avuto modo di "sfogare" il suo dolore. Poi ha ricominciato a lavorare, e faceva di tutto per non pensare: sveglia alle 7, lavoro fino alle 18/19 di sera, poi SEMPRE fuori casa con gli amici, se non c'ero io con lui. Cercava di distrarsi, ma questo non gli ha permesso di elaborare completamente il lutto, finché ieri non è crollato: ieri notte ha sognato suo padre, e il pensiero l'ha seguito per tutto il giorno, tanto che a lavoro si è distratto più volte, ha avuto delle sviste anche abbastanza serie, cosa che non è assolutamente da lui. E' uscito con gli amici, che per "tirarlo su" gli hanno detto "fumati una sigaretta e non ci pensare" (e qui vabbè, stendiamo un velo pietoso), ma ovviamente non è stato meglio.
Oggi mi chiama, da lavoro, che singhiozzava dalle lacrime: era disperato, aveva appena scritto un discorso in francese per il capo della sua divisione, che gli ha fatto tanti complimenti per il lessico ricco e la correttezza del linguaggio, e la cosa gli ha riportato in mente suo padre, che gli insegnava la grammatica quando era bambino, che lo correggeva sulla pronuncia...era in bagno e piangeva, non riusciva a fermarsi, e io non potevo fare altro che stare zitta e farlo continuare.
Sapevo che questo momento sarebbe dovuto arrivare, sapevo che il "non pensare" avrebbe solo peggiorato le cose e prolungato l'"agonia", ora sembra che la situazione si sia sbloccata. Mi fa male vederlo così, mi stringe il cuore, ma sono anche felice, perché sento che stiamo andando nella direzione giusta.

Mi sorprendo di riuscire a parlarne qui visto che faccio fatica ad affrontare l'argomento solitamente...sono proprio strana!!
Quest' anno ho perso una persona fondamentale nella mia vita, troppo importante per me e ora che stanno arrivando le feste mi sento come se fosse tutto ancora più difficile...condividevamo veramente tutto! Lei era la mia consigliera di fiducia, il mio esempio una delle pochissime persone che sapeva farmi ragionare e cambiare idea (cosa difficilissima visto che sono una vera testona) anche perchè ci assomigliavamo molto! Penso fosse la persona che mi conosceva e mi capiva meglio in assoluto!!
Mi manca...veramente tantissimo e faccio proprio tanta fatica ad abituarmi ad una vita senza di lei!!
Scusate lo sfogo.....
Io adoro il Natale, da sempre! Mi ha insegnato lei ad adorarlo e quest'anno ha tutto un sapore più amaro e questo mi dispiace perchè lei non vorrebbe proprio!!!

Edit: scusate mi sono accorta di non aver nemmeno detto che parlo della mia nonnina...