Disturbo bipolare
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Re: Disturbo bipolare
Mulan...che bello poterti mandare abbracci e pensieri affettuosi per situazioni positive Sono felice per voi e soprattutto tu ti sei dimostrata una persona matura e meravigliosa a stargli accanto con così tanta pazienza e ad accettare tutto quello che viene. Hai tutta la mia stima!
Jillian- Numero di messaggi : 4598
Età : 38
Data d'iscrizione : 26.08.12
Re: Disturbo bipolare
Concordo con Jillian. Siete stati entrambi così bravi e forti e determinati che quasi mi commuovete! Continuate così!
fiordiloto- Numero di messaggi : 1662
Età : 44
Località : Genova
Data d'iscrizione : 19.08.11
Re: Disturbo bipolare
Oh mamma, è passato quasi un anno da quando ho scritto qui l'ultima volta!
Beh, che dire, in questo periodo la situazione, pur tra alti e bassi, è molto migliorata: il mio ragazzo ha ripreso in mano la sua vita, ha dato degli esami anche con ottimi voti, gli è stato gradualmente abbassato l'antidepressivo e a breve probabilmente lo smetterà (era a 100mg al giorno e ora è a 10). Certo, un bipolare viaggia sempre sul filo del rasoio, però per come si erano messe le cose sono stati fatti davvero grossi passi avanti.
Ora si presenta un piccolo grande dilemma: la sua psichiatra ha intenzione di cambiargli il farmaco principale che serve a tenergli sotto controllo il disturbo bipolare, in quanto è evidente che gli causa effetti collaterali (tipo che deve dormire 12 ore al giorno... ), con un altro che non dà sonnolenza, è più leggero per il fegato, e si è dimostrato particolarmente efficace per casi simili al suo (disturbo bipolare di lieve gravità). Lì per lì ho pensato: che figata! Ma la fregatura sta nel fatto che questo cambio di farmaco deve essere effettuato in regime di ricovero ospedaliero, della durata di circa un mese.
Il cambio va infatti fatto in modo graduale, abbassando il farmaco di adesso e introducendo piano piano l'altro, e soprattutto sotto controllo, perché ovviamente in questo scombussolamento potrebbero presentarsi determinati sintomi. Ecco, quando la psichiatra ha detto questa cosa siamo entrambi rimasti di sasso, perché di fatto per lui si tratterebbe di vivere un mese fuori dalla realtà, in un reparto di psichiatria (cosa che per lui già è difficile da accettare di per sé). E' già stato ricoverato per 3 settimane per la trombosi, 2 anni fa, e fu difficilissimo per lui riprendersi, come sarà stavolta? Ovviamente si tratterebbe di farlo quando ha un mese "libero", dopo la laurea, ma certo che anche su questo lui si sta facendo delle domande, tipo: cosa dirò a chi mi cerca? Che sono ricoverato in psichiatria, con tutti i pregiudizi che la gente ha? Per ora non ci stiamo fossilizzando sulla cosa, perché appunto ora deve pensare alla laurea, però ecco, non nego che è un piccolo cruccio che mi sto portando un po' appresso...
Beh, che dire, in questo periodo la situazione, pur tra alti e bassi, è molto migliorata: il mio ragazzo ha ripreso in mano la sua vita, ha dato degli esami anche con ottimi voti, gli è stato gradualmente abbassato l'antidepressivo e a breve probabilmente lo smetterà (era a 100mg al giorno e ora è a 10). Certo, un bipolare viaggia sempre sul filo del rasoio, però per come si erano messe le cose sono stati fatti davvero grossi passi avanti.
Ora si presenta un piccolo grande dilemma: la sua psichiatra ha intenzione di cambiargli il farmaco principale che serve a tenergli sotto controllo il disturbo bipolare, in quanto è evidente che gli causa effetti collaterali (tipo che deve dormire 12 ore al giorno... ), con un altro che non dà sonnolenza, è più leggero per il fegato, e si è dimostrato particolarmente efficace per casi simili al suo (disturbo bipolare di lieve gravità). Lì per lì ho pensato: che figata! Ma la fregatura sta nel fatto che questo cambio di farmaco deve essere effettuato in regime di ricovero ospedaliero, della durata di circa un mese.
Il cambio va infatti fatto in modo graduale, abbassando il farmaco di adesso e introducendo piano piano l'altro, e soprattutto sotto controllo, perché ovviamente in questo scombussolamento potrebbero presentarsi determinati sintomi. Ecco, quando la psichiatra ha detto questa cosa siamo entrambi rimasti di sasso, perché di fatto per lui si tratterebbe di vivere un mese fuori dalla realtà, in un reparto di psichiatria (cosa che per lui già è difficile da accettare di per sé). E' già stato ricoverato per 3 settimane per la trombosi, 2 anni fa, e fu difficilissimo per lui riprendersi, come sarà stavolta? Ovviamente si tratterebbe di farlo quando ha un mese "libero", dopo la laurea, ma certo che anche su questo lui si sta facendo delle domande, tipo: cosa dirò a chi mi cerca? Che sono ricoverato in psichiatria, con tutti i pregiudizi che la gente ha? Per ora non ci stiamo fossilizzando sulla cosa, perché appunto ora deve pensare alla laurea, però ecco, non nego che è un piccolo cruccio che mi sto portando un po' appresso...
mulan- Numero di messaggi : 3150
Età : 34
Data d'iscrizione : 30.08.11
Re: Disturbo bipolare
Cavoli, un mese? è davvero tanto, ma non può essere che se i sintomi non si presentano e va tutto bene poi lo lasciano andare a casa prima?
quando è prevista più o meno la laurea? se decidesse di farlo, il mese dopo la laurea secondo me è il periodo migliore, prima di iniziare a cercare lavoro e in un periodo in cui in ogni caso si vive in una specie di bolla e si è un po' spaesati (almeno, così era stato per me). inoltre secondo me, non lavorando, non dovrebbe dare tante spiegazioni...
Ti capisco benissimo su questa cosa... il mio ragazzo è stato male quasi un anno (con poi gli strascichi) per gli attacchi di panico, ma che dici alla gente? se avesse perso un anno di università per una malattia grave fisica, non psichica, tutti sarebbero stati solo a coccolarlo ecc, invece così qualcuno lo colpevolizza e qualcuno boh, non dice niente ma pensa sia matto... Ci sono tanti tanti pregiudizi sui disturbi psichiatrici purtroppo... Però, come ti dicevo, in un mese del genere non credo avrà tanta gente che lo cerca...per lavoro no immagino, e così si evita mille spiegazioni... e gli amici? sanno del suo problema? è gente con cui si può parlare?
Io con la gente che so che capisce dico la verità, con chi invece so che sarebbe una causa persa, mi invento qualche scusa. Potrebbe, la butto lì, dire che lo ricoverano per un problema simile a quello dello scorso anno, la trombosi?
quando è prevista più o meno la laurea? se decidesse di farlo, il mese dopo la laurea secondo me è il periodo migliore, prima di iniziare a cercare lavoro e in un periodo in cui in ogni caso si vive in una specie di bolla e si è un po' spaesati (almeno, così era stato per me). inoltre secondo me, non lavorando, non dovrebbe dare tante spiegazioni...
mulan ha scritto:ma certo che anche su questo lui si sta facendo delle domande, tipo: cosa dirò a chi mi cerca? Che sono ricoverato in psichiatria, con tutti i pregiudizi che la gente ha?
Ti capisco benissimo su questa cosa... il mio ragazzo è stato male quasi un anno (con poi gli strascichi) per gli attacchi di panico, ma che dici alla gente? se avesse perso un anno di università per una malattia grave fisica, non psichica, tutti sarebbero stati solo a coccolarlo ecc, invece così qualcuno lo colpevolizza e qualcuno boh, non dice niente ma pensa sia matto... Ci sono tanti tanti pregiudizi sui disturbi psichiatrici purtroppo... Però, come ti dicevo, in un mese del genere non credo avrà tanta gente che lo cerca...per lavoro no immagino, e così si evita mille spiegazioni... e gli amici? sanno del suo problema? è gente con cui si può parlare?
Io con la gente che so che capisce dico la verità, con chi invece so che sarebbe una causa persa, mi invento qualche scusa. Potrebbe, la butto lì, dire che lo ricoverano per un problema simile a quello dello scorso anno, la trombosi?
Eowyn- Numero di messaggi : 3449
Età : 36
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: Disturbo bipolare
Serve un mese perché l'introduzione del nuovo farmaco deve essere graduale, cioè le prime 2 settimane si diminuisce gradualmente il farmaco di adesso, e quando si arriva alla dose minima si aggiunge il nuovo farmaco, per poi smettere quello di ora e aumentare gradualmente quello dopo, non so se si è capito. Appunto perché è un processo così lungo i problemi si possono presentare in qualunque fase, e il ricovero è necessario. Teoricamente lo si potrebbe anche fare in day-hospital, cioè sta tutto il giorno lì in osservazione e poi la sera se ne torna a casa, sempre per un mese, ma abitando dall'altra parte di Roma sarebbe davvero difficile da attuare come cosa.
Sicuramente subito dopo la laurea sarebbe il periodo ideale, però i suoi dubbi sarebbero su un'eventuale richiesta di colloquio di lavoro in quel periodo, anche all'università visto che vuole fare il dottorato. Con gli amici non ha problemi perché conoscono la situazione, e anche se magari non sono molto informati a riguardo sanno benissimo che non è "matto", però so che, anche se me lo dice, ha paura di mettere me in imbarazzo: la mia famiglia, i miei amici, non vedendolo per un mese farebbero delle domande, e non tutti sanno la verità. Io molto tranquillamente direi che magari è andato a trovare i suoi zii in Francia, non mi mette in difficoltà la cosa, ma so che lui si sente in colpa per le situazioni che mi fa vivere il suo disturbo.
Poi mi chiedo anche se io sarò a Roma in quel periodo, se avrò da lavorare, se potrò stargli adeguatamente vicina e andare a trovarlo come ho fatto due anni fa ...
Sicuramente subito dopo la laurea sarebbe il periodo ideale, però i suoi dubbi sarebbero su un'eventuale richiesta di colloquio di lavoro in quel periodo, anche all'università visto che vuole fare il dottorato. Con gli amici non ha problemi perché conoscono la situazione, e anche se magari non sono molto informati a riguardo sanno benissimo che non è "matto", però so che, anche se me lo dice, ha paura di mettere me in imbarazzo: la mia famiglia, i miei amici, non vedendolo per un mese farebbero delle domande, e non tutti sanno la verità. Io molto tranquillamente direi che magari è andato a trovare i suoi zii in Francia, non mi mette in difficoltà la cosa, ma so che lui si sente in colpa per le situazioni che mi fa vivere il suo disturbo.
Poi mi chiedo anche se io sarò a Roma in quel periodo, se avrò da lavorare, se potrò stargli adeguatamente vicina e andare a trovarlo come ho fatto due anni fa ...
mulan- Numero di messaggi : 3150
Età : 34
Data d'iscrizione : 30.08.11
Re: Disturbo bipolare
Mulan, che decisione difficile!
Non so davvero cosa consigliarti se non magari sentire altri specialisti per valutare se questa è davvero l'unica opzione disponibile! Immagino che essere ricoverato un mese, in quel reparto poi, non faccia di certo bene per l'umore, al di là dei vari problemi di gestione e di scuse da trovare. Come ti capisco in questo: si può parlare in modo didascalico di malattie fisiche ma prova a fare un solo cenno ad un disturbo psicologico e ti ritrovi il muro davanti, quanta ignoranza
Il problema principale mi sembra di capire è quello di effetti collaterali da sospensione del vecchio farmaco... ad ogni modo se è così forte e c'è modo di lasciarlo questa potrebbe essere una buona occasione e capisco il vostro desiderio di voler fare questo cambio, è una cosa positiva. Ma dall'ospedale non potrebbe anche uscire un po'?
Non so davvero cosa consigliarti se non magari sentire altri specialisti per valutare se questa è davvero l'unica opzione disponibile! Immagino che essere ricoverato un mese, in quel reparto poi, non faccia di certo bene per l'umore, al di là dei vari problemi di gestione e di scuse da trovare. Come ti capisco in questo: si può parlare in modo didascalico di malattie fisiche ma prova a fare un solo cenno ad un disturbo psicologico e ti ritrovi il muro davanti, quanta ignoranza
Il problema principale mi sembra di capire è quello di effetti collaterali da sospensione del vecchio farmaco... ad ogni modo se è così forte e c'è modo di lasciarlo questa potrebbe essere una buona occasione e capisco il vostro desiderio di voler fare questo cambio, è una cosa positiva. Ma dall'ospedale non potrebbe anche uscire un po'?
linda- Numero di messaggi : 2595
Data d'iscrizione : 16.04.10
Re: Disturbo bipolare
Ciao a tutte ragazze, sento il bisogno di uppare questo topic.
Io non sono da molto nel forum, ma vi leggo tantissimo, e siete tutte persone che mi ispirano fiducia, per questo mi piacerebbe scrivervi di questa situazione.
Mio padre soffre di una forma depressiva con componente bipolare, curata con farmaci che però lui non prende con continuità. Quindi io sono cresciuta con lui in casa e vivendo tutti i suoi periodi di mania alternati a depressione, molto spesso con manifestazioni di violenza psicologica (e a volte fisica) verso mia madre e me.
Quattro anni fa, ho conosciuto il mio ragazzo: complici 100 km di distanza che ci separano, abbiamo cominciato molto in fretta a frequentare l'uno la casa dell'altro.
Così ho scoperto che anche sua madre soffre di disturbo bipolare, ma in forma ancora più grave rispetto a mio padre. All'inizio era molto controllata quando io ero lì, ma una volta abituata alla mia presenza mi tratta come una della famiglia con tutte le conseguenze positive e negative del caso. Lei ha manie di persecuzione, crede che la vogliamo ricoverare/denunciare/far interdire/rubarle i soldi/ingannarla e chi oiù ne ha più ne metta... Il fatto di aver entrambi affrontato questo problema in famiglia ci ha uniti molto, ci capiamo e nessuno di noi si spaventa o ha paura del giudizio dell'altro quando i nostri genitori hanno i loro periodi di crisi.
Il problema si è posto quando, l'anno scorso, abbiamo deciso che saremmo andati a convivere. Il mio ragazzo ha perso il papà, e di conseguenza ha ereditato un piano della casa di famiglia: di comune accordo, abbiamo pensato che nella nostra(abbastanza disastrosa) situazione economica, fosse meglio "sfruttare" questo ultimo aiuto del suo papà e sistemare pian piano questa parte di casa, usata come soffitta. Ora stiamo facendo i lavori, mettendoci man mano i soldi che guadagnamo da precari e facendo gran parte dei lavori noi stessi, ma sua madre quando ha le crisi ha manie di persecuzione, ed è gelosa della felicità altrui. Al'inizio andava lì per esempio a strappare i cavi degli impianti appena fatti, o a sporcare l'imbiancatura, o rompere le piastrelle nuove, insultandoci pesantemente e lanciandoci addosso oggetti
Ovviamente dopo questi episodi abbiamo chiuso la casa a chiave, e ne abbiamo parlato, lui è stato dolcissimo e mi ha chiesto se me la sentivo ancora di andare a vivere lì con lui. Per me non è un problema, io sono sicura della mia scelta di vivere con lui, e conosco il disturbo bipolare quindi non ne ho paura, ma sapete... a volte mi prende un po' di sconforto. SOgnavo, andando via di casa, di "lasciarmi un po' alle spalle" il disturbo di mio papà, e ora mi ritrovo ad averlo il doppio. Inevitabilmente faccio fantasie su quando saremo lì, cosa succederà... se dovessimo avere dei figli? Saranno anche loro bipolari? E' un disturbo che ha una forte componente genetica, per noi sarebbe devastante scoprirlo... e se non dovessero esserlo, io avrei comunque tanta paura a lasciarli con la nonna, non mi fiderei mai di lei perchè ormai anche quando si cura non è mai lucida al 100% dopo anni e anni di psicofarmaci pesantissimi prescritti anche con leggerezza Nonostante i loro problemi, noi vogliamo bene ai nostri genitori, ma è difficile per noi aiutarli e vivere noi stessi una vita "normale", perchè spesso le persone sono superficiali e non capiscono o non si rendono conto di cosa comporta tutto ciò.
Dopo questa carrellata di negatività, però, mi consolo e penso che anche se ci sono tanti pregiudizi e tante difficoltà, io continuo a credere che con l'amore e la pazienza, sostenendosi a vicenda, si possa affrontare tutto
Io non sono da molto nel forum, ma vi leggo tantissimo, e siete tutte persone che mi ispirano fiducia, per questo mi piacerebbe scrivervi di questa situazione.
Mio padre soffre di una forma depressiva con componente bipolare, curata con farmaci che però lui non prende con continuità. Quindi io sono cresciuta con lui in casa e vivendo tutti i suoi periodi di mania alternati a depressione, molto spesso con manifestazioni di violenza psicologica (e a volte fisica) verso mia madre e me.
Quattro anni fa, ho conosciuto il mio ragazzo: complici 100 km di distanza che ci separano, abbiamo cominciato molto in fretta a frequentare l'uno la casa dell'altro.
Così ho scoperto che anche sua madre soffre di disturbo bipolare, ma in forma ancora più grave rispetto a mio padre. All'inizio era molto controllata quando io ero lì, ma una volta abituata alla mia presenza mi tratta come una della famiglia con tutte le conseguenze positive e negative del caso. Lei ha manie di persecuzione, crede che la vogliamo ricoverare/denunciare/far interdire/rubarle i soldi/ingannarla e chi oiù ne ha più ne metta... Il fatto di aver entrambi affrontato questo problema in famiglia ci ha uniti molto, ci capiamo e nessuno di noi si spaventa o ha paura del giudizio dell'altro quando i nostri genitori hanno i loro periodi di crisi.
Il problema si è posto quando, l'anno scorso, abbiamo deciso che saremmo andati a convivere. Il mio ragazzo ha perso il papà, e di conseguenza ha ereditato un piano della casa di famiglia: di comune accordo, abbiamo pensato che nella nostra(abbastanza disastrosa) situazione economica, fosse meglio "sfruttare" questo ultimo aiuto del suo papà e sistemare pian piano questa parte di casa, usata come soffitta. Ora stiamo facendo i lavori, mettendoci man mano i soldi che guadagnamo da precari e facendo gran parte dei lavori noi stessi, ma sua madre quando ha le crisi ha manie di persecuzione, ed è gelosa della felicità altrui. Al'inizio andava lì per esempio a strappare i cavi degli impianti appena fatti, o a sporcare l'imbiancatura, o rompere le piastrelle nuove, insultandoci pesantemente e lanciandoci addosso oggetti
Ovviamente dopo questi episodi abbiamo chiuso la casa a chiave, e ne abbiamo parlato, lui è stato dolcissimo e mi ha chiesto se me la sentivo ancora di andare a vivere lì con lui. Per me non è un problema, io sono sicura della mia scelta di vivere con lui, e conosco il disturbo bipolare quindi non ne ho paura, ma sapete... a volte mi prende un po' di sconforto. SOgnavo, andando via di casa, di "lasciarmi un po' alle spalle" il disturbo di mio papà, e ora mi ritrovo ad averlo il doppio. Inevitabilmente faccio fantasie su quando saremo lì, cosa succederà... se dovessimo avere dei figli? Saranno anche loro bipolari? E' un disturbo che ha una forte componente genetica, per noi sarebbe devastante scoprirlo... e se non dovessero esserlo, io avrei comunque tanta paura a lasciarli con la nonna, non mi fiderei mai di lei perchè ormai anche quando si cura non è mai lucida al 100% dopo anni e anni di psicofarmaci pesantissimi prescritti anche con leggerezza Nonostante i loro problemi, noi vogliamo bene ai nostri genitori, ma è difficile per noi aiutarli e vivere noi stessi una vita "normale", perchè spesso le persone sono superficiali e non capiscono o non si rendono conto di cosa comporta tutto ciò.
Dopo questa carrellata di negatività, però, mi consolo e penso che anche se ci sono tanti pregiudizi e tante difficoltà, io continuo a credere che con l'amore e la pazienza, sostenendosi a vicenda, si possa affrontare tutto
Lorelei- Numero di messaggi : 42
Età : 31
Data d'iscrizione : 03.03.15
Re: Disturbo bipolare
Lorelei ma voi siete sicuri di voler vivere così vicino a sua mamma?
Perché temo che una volta che vivrete lì dovrete convivere anche con lei e questo suo problema... E quando avrete dei bimbi appunto? Io non conosco in modo concreto il disturbo bipolare quindi non posso aiutarti molto, però voi avete bisogno di serenità, è tutta la vita che partecipate "indirettamente" ai problemi causati da questa patologia, se volete fare il passo di diventare una famiglia a vostra volta dovete anche considerare questo. Avrete già i vostri problemi a cui pensare, non potrete più accollarvi quelli dei vostri genitori, perché per quanto bene possiate volergli, sono loro a doversi curare, voi potete solo supportarli ma il 90% è compito loro.
Io sinceramente scapperei da una situazione simile, perché è vero che l'amore aiuta ad affrontare tutto, ma si tratta di sua mamma, quindi prima di finire voi vs. lei, meglio andarsene e aiutarla in modo più distaccato.
Perché temo che una volta che vivrete lì dovrete convivere anche con lei e questo suo problema... E quando avrete dei bimbi appunto? Io non conosco in modo concreto il disturbo bipolare quindi non posso aiutarti molto, però voi avete bisogno di serenità, è tutta la vita che partecipate "indirettamente" ai problemi causati da questa patologia, se volete fare il passo di diventare una famiglia a vostra volta dovete anche considerare questo. Avrete già i vostri problemi a cui pensare, non potrete più accollarvi quelli dei vostri genitori, perché per quanto bene possiate volergli, sono loro a doversi curare, voi potete solo supportarli ma il 90% è compito loro.
Io sinceramente scapperei da una situazione simile, perché è vero che l'amore aiuta ad affrontare tutto, ma si tratta di sua mamma, quindi prima di finire voi vs. lei, meglio andarsene e aiutarla in modo più distaccato.
Trottolina- Numero di messaggi : 283
Età : 31
Località : Novara
Data d'iscrizione : 03.03.14
Re: Disturbo bipolare
Cara Trottolina, grazie delle tue parole tu hai espresso benissimo tutto il ragionamento che mi faccio io nella mia testa quando ci penso, e che mi spinge a dire "no, non puoi affrontarlo, non di nuovo"!
Ma vedi, noi reputiamo praticamente impossibile, per esempio, prendere un appartamento (anche piccino) in affitto... io lavorerò fino a febbraio 2016, poi mi dovrò laureare entro l'anno, quindi niente entrate economiche (anzi, solo uscite). Anche lui fa un lavoro abbastanza precario, con cui non guadagna molto. Oltretutto sono io che mi dovrò spostare di città (a rigor di logica, visto che lui un lavoro lo ha già lì dove vive, non ha senso che si sposti lui, quando poi la mia città ha costi molto più elevati), quindi dovrei comunque trasferirmi prima di trovarmi un lavoro in zona. In pratica in due non arriviamo agli 800€ mese, anche dando fondo ai miei risparmi, e gli affitti sono duri da affrontare con uno stipendio così.
Solo che dopo 4 anni abbiamo davvero voglia di iniziare a vivere insieme, siamo stanchissimi di aspettare! Discutiamo dei pro e contro di questa cosa da un sacco di tempo, e credetemi, è davvero difficile decidere. Io ho pensato che magari potremmo stare in quella casa per un paio d'anni, giusto il tempo di sistemarci un po', e poi cambiarla non appena possiamo permetterci magari anche solo due o trecento euro in più al mese... e la casa lì attaccata alla mamma resta comunque sua, un domani, da poter vendere o affittare o comunque farla rendere qualcosa. Inutile dirvi che mi scoppia la testa quando penso a tutta questa roba
Ma vedi, noi reputiamo praticamente impossibile, per esempio, prendere un appartamento (anche piccino) in affitto... io lavorerò fino a febbraio 2016, poi mi dovrò laureare entro l'anno, quindi niente entrate economiche (anzi, solo uscite). Anche lui fa un lavoro abbastanza precario, con cui non guadagna molto. Oltretutto sono io che mi dovrò spostare di città (a rigor di logica, visto che lui un lavoro lo ha già lì dove vive, non ha senso che si sposti lui, quando poi la mia città ha costi molto più elevati), quindi dovrei comunque trasferirmi prima di trovarmi un lavoro in zona. In pratica in due non arriviamo agli 800€ mese, anche dando fondo ai miei risparmi, e gli affitti sono duri da affrontare con uno stipendio così.
Solo che dopo 4 anni abbiamo davvero voglia di iniziare a vivere insieme, siamo stanchissimi di aspettare! Discutiamo dei pro e contro di questa cosa da un sacco di tempo, e credetemi, è davvero difficile decidere. Io ho pensato che magari potremmo stare in quella casa per un paio d'anni, giusto il tempo di sistemarci un po', e poi cambiarla non appena possiamo permetterci magari anche solo due o trecento euro in più al mese... e la casa lì attaccata alla mamma resta comunque sua, un domani, da poter vendere o affittare o comunque farla rendere qualcosa. Inutile dirvi che mi scoppia la testa quando penso a tutta questa roba
Lorelei- Numero di messaggi : 42
Età : 31
Data d'iscrizione : 03.03.15
Re: Disturbo bipolare
Beh penso sia una buona idea quella di andare lì a vivere temporaneamente, l'idea di riuscire in futuro ad affittarla/venderla è ottima!
Ti capisco, vivere insieme migliora tutto, ripeto se è una soluzione non definitiva allora è ottima, però visti i lavori pensavo fosse la casa "della vita" ecco, quindi ero un po' titubante per voi
Devi parlarne bene con il tuo ragazzo, deve essere anche lui d'accordo con l'idea di starci solo per un po', lato economico permettendo ovviamente Altrimenti la vedo proprio dura per voi in futuro... Poi vabbé, io sono "selvatica", non mi piace molto stare con le persone in generale, figuriamoci quando ci sono dei problemi concreti sotto!
Ti capisco, vivere insieme migliora tutto, ripeto se è una soluzione non definitiva allora è ottima, però visti i lavori pensavo fosse la casa "della vita" ecco, quindi ero un po' titubante per voi
Devi parlarne bene con il tuo ragazzo, deve essere anche lui d'accordo con l'idea di starci solo per un po', lato economico permettendo ovviamente Altrimenti la vedo proprio dura per voi in futuro... Poi vabbé, io sono "selvatica", non mi piace molto stare con le persone in generale, figuriamoci quando ci sono dei problemi concreti sotto!
Trottolina- Numero di messaggi : 283
Età : 31
Località : Novara
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