Disturbo bipolare

Faccio un bel respiro e scrivo...vai!
Allora, il mio ragazzo soffre di disturbo bipolare in forma abbastanza "lieve", gli è stato diagnosticato a 15 anni dalla psichiatra dalla quale è tuttora in cura. La terapia che sta seguendo è di tipo farmacologico ma anche di psicoterapia, e ci sono stati risultati enormi, fino a quando il suo problema di salute della scorsa estate (ha avuto una trombosi con embolia polmonare) ha rotto quell'equilibrio che si era tanto difficilmente trovato. C'è da dire che ha contribuito anche il fatto che è andato a vivere da solo nella casa del padre e le responsabilità sono aumentate, ma resta il fatto che l'aggravamento c'è stato eccome. Sono tornati atteggiamenti di tipo ossessivo-compulsivo, ad esempio ogni volta che deve uscire di casa controlla mille volte il gas facendo dei conti nella sua mente, e altre cose del genere, e tutto ciò rallenta enormemente le sue (e anche le nostre, quando siamo insieme) giornate. La sua psichiatra ha deciso di affiancare al Risperdal (un antipsicotico, la terapia che già faceva) il Depakin (uno stabilizzatore del tono dell'umore), e qualche miglioramento c'è stato, nel senso che i suoi sbalzi d'umore sono parecchio diminuiti, non si arrabbia più, ma comunque rimane quell'oscillazione tra lo stato depressivo e quello paranoico.
Mi fido della sua terapeuta, ultimamente stiamo facendo sedute insieme, anche perchè sua madre ha deciso di mollare tutto perchè "deve pensare ai lavori da fare a casa e non ha tempo" (la terapia è una volta al mese, stendiamo un velo pietoso), io gli sto vicino, ovviamente senza sostituirmi alla figura della psichiatra, ma...è difficile. Ultimamente sono tanto stanca, paradossalmente quando sono con lui sono più stressata che di buon umore, e a volte (mi vergogno anche a pensarlo) provo della rabbia nei suoi confronti perchè mi viene da pensare che non si sforza abbastanza per contrastare quelle sue manie di controllo. Io lo amo, voglio passare la mia vita con lui, ma non nego che a volte vorrei vivere una situazione più...normale (ho detto quella parola, sì, lo ammetto). Perdonate il mio sfogo, ma sentivo il bisogno di parlare di questa situazione qui, in realtà siete le uniche persone con cui lo faccio (nella vita reale nessuno sa nulla di questa ricaduta), e spero che possiate darmi qualche consiglio, dato dall'esperienza o dallo studio, per affrontare questa difficile situazione.

Cavolo Mulan, innanzitutto non ti scusare! Posso solo immaginare quanto sia difficile stare accanto a una persona malata da tanto, e di una malattia così complicata poi...
Posso chiederti che differenza c'è tra il disturbo bipolare e il disturbo ossessivo compulsivo? Tu parli di manie di controllo, giusto?
E inoltre: si sa cosa ha causato questa patologia?
Come vedi, non ne so niente!

Quello che posso dirti è però che non ti devi sentire in colpa perché esprimi i tuoi sentimenti! Sei molto paziente con lui, e anche la trombosi non ha aiutato, ma è normale ogni tanto crollare e desiderare un po' di "normalità" come la chiami tu...
Un abbraccio, intanto!

Grazie mille Ardath!
Allora, il disturbo bipolare è, in soldoni, una condizione nella quale vi è un'alternanza tra stati di sovraeccitazione e stati depressivi. Questi stati sono tali sia dal punto di vista psichico che dal punto di vista più "fisico", nel senso che si hanno stati di energia anomali, ritmi-sonno veglia...insomma, dipende tutto dal periodo nel quale si trova.
Con gli anni il mio ragazzo, sia grazie alla terapia che grazie a una sua "educazione" personale, ha saputo stabilizzare la situazione, nel senso che va a dormire presto tutte le sere per garantirsi le ore di sonno di cui ha bisogno (cosa che dovrebbero fare tutti, ma in particolar modo i bipolari), ha una sua routine giornaliera, e cerca di fare una vita il più regolare possibile: ho visto infatti degli enormi progressi da quando l'ho conosciuto, prima nei suoi periodi di eccitazione era una trottola, stava in giro giorno e notte, era instancabile in tutto, ma in un modo "anomalo"...avete presente una persona che fa uso di coca? Ecco!

Tu hai chiesto dell'origine della sua malattia, ecco, è dimostrato che c'è una base genetica, e c'è anche una predisposizione data dall'età avanzata dei genitori al momento del concepimento (i suoi l'hanno avuto a 41 anni). Ovviamente un ruolo importante lo gioca l'ambiente in cui vivi e gli stimoli che hai: il mio ragazzo è una persona molto intelligente (nel senso "medico" del termine) e sensibile agli stimoli, per cui determinati eventi della sua vita hanno giocato un enorme ruolo. Sua madre di fatto ha dei problemi psichici gravi che però non ha mai voluto affrontare (ha dei comportamenti maniacali su molte cose, dal cibo, all'igiene, non esce di casa per giorni per paura di "intossicarsi"...), il padre per fortuna sta bene, ma comunque ha un comportamento molto da "maniaco del controllo". Mettiamoci anche il fatto che quando il mio ragazzo aveva 11 anni suo padre ha lasciato sua madre per un'altra e un anno dopo ci ha fatto un figlio, sua madre ha vissuto un anno chiusa in una stanza a piangere e lui SOLO si occupava di lei portandole cibo, acqua e facendo la spesa. Insomma, è evidente che la situazione dalla quale viene non è delle migliori!

Ovviamente, quando si parla di problemi psichici, le definizioni non sono mai nette: c'è la persona che può presentare atteggiamenti più ossessivo-compulsivi, la persona che tende più alla mania, e ovviamente le condizioni possono anche cambiare nel tempo. In questo differisce dal disturbo ossessivo-compulsivo vero e proprio, perchè questi tratti possono essere più o meno accentuati nel soggetto bipolare. Il mio ragazzo in passato presentava accelerazioni ideiche, ovvero un susseguirsi di idee con velocità superiore rispetto alla norma, tale che ti sembra di esserne "assordato", la cosa si è molto attenuata negli anni, ma ultimamente sta ritornando, generando queste "manie di controllo". Ecco, la sua malattia ha scatenato qualcosa in lui, la paura di perdere il controllo, dell'imprevisto, e per questo cerca di controllare ogni minima cosa, e lo fa in un modo assolutamente maniacale (conta le volte in cui ha effettuato il controllo, cose così...). Per ora le manie di controllo sono su: il gas quando esce di casa, la porta chiusa a chiave, i libri nello zaino, il freno a mano nella macchina, i soldi e le tessere varie nel portafogli, il portafogli e il cellulare correttamente dentro le tasche.
C'è da dire che al momento lui si trova anche sotto esami, e di fatto questo è per lui un periodo di depressione e scoraggiamento (dovuto anche dalla stagione), ha sempre il timore di non farcela e di deludere le sue aspettative e quelle degli altri, quindi inconsciamente sente che controllando tutto questo si può evitare.

Ci sarebbe ancora tantissimo da scrivere, però mi rendo conto che ho già scritto un poema! Purtroppo mi è difficile parlarne nella vita di tutti i giorni, perchè l'argomento è comunque delicato, e molte persone hanno saputo solo dirmi "lascialo e trovatene uno normale", con tanto di risata per aver fatto la battuta del millennio.

Grazie Mulan, mi hai dato davvero un'idea chiara della situazione! Cavoli, che infanzia dura... Mi dispiace per quello che ha passato, capisco bene cosa significhi perché io ho una sorella adottiva che fino all'età di 12 anni ha dovuto occuparsi dei 3 fratelli e sorelle minori perché la madre era mezza assente e mezza scombinata... :(

In ogni modo, il modo in cui ne parli denota una grandissima maturità e "cognizione di causa". Lo so che è facile parlare da fuori, ma sono sicura che già anche solo questa tua grande consapevolezza può essere una forza incredibile! Non sembri una sprovveduta che affronta un problema così come viene, sembri una persona che si è informata, che si appassiona anche... Lo so (perché sono una che si appassiona anch'io) che non è facile, che a volte tutto ci sovrasta e ci schiaccia... Ma vedrai che andrà bene. Peraltro, secondo me, già da sola individui almeno due delle cause della durezza di questo periodo (oltre alla malattia): gli esami e la stagione. Il mio compagno non è bipolare, ma anche lui ha un cambio netto dall'autunno all'inverno (e pensa che dice che l'inverno gli piace). Stanchezza, svogliatezza, pensieri negativi... Poi però passa. E' che in realtà secondo me anche loro sono un po' "ciclici", ma non lo ammettono! Noi magari lo vediamo di più, grazie al ciclo mestruale, ma loro sono lì che pensano di essere delle frecce, ma poi hanno un mondo attorno e non possono fare a meno di essere influenzati dai suoi stimoli. Quindi tieni duro! Peraltro, magari qualcuna qui nel forum avrà qualche consiglio utile da darti ;)
Un grosso abbraccio.

Caspita altro che chiedere scusa!!
Ci vuole tantissima forza ad affrontare una situazione del genere!
Hai un gran coraggio e tanto amore o tutto questo non l'avresti sopportato...
Non ci sono consigli pratici che ti posso dare perchè non ho esperienze in questo campo...hai pensato di fare delle sedute anche tu da sola per affrontare questi tuoi periodi come dire,in cui ti senti più fragile e stanca del solito?

@Cinzia: Sì, ho pensato alla terapia, ma al momento non ho veramente il tempo, poi so che appunto lui ha periodi così, e in seguito sta meglio. Il 27 febbraio dovrebbe partire per il Burundi per andare a trovare suo padre (è andato lì per il lavoro della compagna), e spero che si rilasserà un pò dopo la fine degli esami. Solitamente un periodo di vacanza gli fa particolarmente bene, spero che anche questa volta lo aiuti per le manie di controllo. Se devo essere onesta, inoltre, penso che questo periodo sarà di "vacanza" anche un pò per me...

@Ardath: anch'io mi sono resa conto di questa sorta di ciclicità negli uomini, sai? Pensa che il problema del mio ragazzo è anche descritto come ciclotimia, che sarebbe appunto la forma più leggera del disturbo bipolare. Quando sta giù di morale spesso, per sdrammatizzare, gli dico "dai, a ognuno il suo ciclo"!
Certo che anche la vicenda di tua sorella non è stata facile, purtroppo questi sono problemi che segnano, anche lei è cresciuta davvero troppo presto...

Comunque vi ringrazio molto ragazze, siete carinissime, sapevo che qui sarei stata capita!

mulan ha scritto:Purtroppo mi è difficile parlarne nella vita di tutti i giorni, perchè l'argomento è comunque delicato, e molte persone hanno saputo solo dirmi "lascialo e trovatene uno normale", con tanto di risata per aver fatto la battuta del millennio.

Ma c'è davvero gente che crede di aver fatto una bella battuta dicendo così?

Io ti capisco tantissimo... anche per me non è stato facile avere a che fare con gli attacchi di panico del mio ragazzo... ed è vero, a volte si pensa "forse sarebbe più facile lasciarlo". Si pensa perchè siamo umane... e magari in certi casi estremi alla fine può essere l'unica soluzione, ma la gente non deve permettersi di dire così!
Io penso che l'amore che vi lega sia molto forte, e quando c'è quello tutto il resto non conta. O conta molto meno.
Una volta mi sono sfogata con mia zia (lei è una suora laica, se si dice così) per i 6 mesi orribili passati a sperare che il mio ragazzo migliorasse, piangevo perchè abbiamo praticamente perso 6 mesi di vita, perchè abbiamo sofferto tanto... e mi ha colpita molto una frase che lei mi ha detto: ha detto che quel periodo può essere stato orribile e difficile, ma mi ha detto di pensare a come siamo adesso dopo averlo superato insieme... e ci ho pensato: siamo più uniti, più forti tutti e due, più convinti che, se abbiamo passato questo, niente ci potrà mai separare. E' stata una cosa che ha portato una ricchezza al nostro rapporto che poche altre cose avrebbero potuto portare. Ha portato anche litigi e lacrime, questo sì, ma alla fine siamo ancora qui

Per quanto riguarda il disturbo bipolare non sono esperta e quindi non saprei cosa consigliarti nella pratica, ma secondo me state facendo il percorso giusto con la psicoterapia. L'importante è essere consapevoli del problema e affrontarlo. Poi i periodi più giù del solito ci stanno, ma passano...

Interessante comunque la ciclotimia... pensa che in certe cose che hai scritto mi ci ritrovo un po', nel senso che capita anche a me di avere periodi più della serie "faccio un sacco di cose e non mi stanco" e dei periodi di pessimismo e cattivo umore, legati anche allo stress e alla stagione. Mi hai fatto venire in mente che devo controllarmi e non prendere troppi impegni nel periodo "su", perchè poi in quello "giù" faccio fatica a rispettarli.

Veramente molto interessante lo spunto sulla ciclotimia, Mulan, mi informerò meglio... Chissà che non possa aiutare un po' il mio compagno con qualche strategia adatta nei periodi in cui è più giù. Non credo che soffra di ciclotimia, ma a volte basta qualche piccolo accorgimento per stare meglio...
Grazie!

Cara Mulan,
ti capisco benissimo, in alcuni passi del tuo topic rivedo proprio me stessa.
In altre, quando descrivi il tuo ragazzo, molti lati del carattere di mio marito (malato di doc), come la estrema intelligenza e quel continuo fioccare di idee, insomma, un cervello al di sopra della norma.
Quali sono le prospettive per questa patologia, si può guarire o si tiene solo sotto controllo?

Io soffro di ciclotimia e mi ci trovo molto in alcune descrizioni del tuo ragazzo Mulan.
La terapia su di me sta facendo meraviglie (sono più equilibrata).
La tua rabbia e il tuo malessere è legittimo tanto quanto il suo e su questo non devi sentirti in colpa.
A volte N mi dice come si sente in alcune situazioni in cui sono più mutevole di umore ed è doloroso, ma allo stesso tempo mi ricorda quanto mi ama e quanto è disposto a starmi accanto nelle mie difficoltà.
Un abbraccio