Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
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Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Eccoci arrivate al sesto ciclo di osservazione! Vi ricordo che, se siete interessate a questo percorso, dovete cominciare dall'inizio!
primo ciclo
secondo ciclo
terzo ciclo
quarto ciclo
quinto ciclo
Abbiamo parlato di imparare ad accettare le nostre sensazioni, di lasciar emergere quello che cova dentro di noi, che spesso è rabbia, o comunque emozioni che non definiamo propriamente positive, ma ora che ce ne facciamo? Per esempio, cerchiamo di non far uscire tutto nel momento in cui emerge, con il rischio di ferire gli altri e poi pentircene! Impariamo a sfogre la rabbia in altri modi, con l'attività fisica, con metodi che ci permettano di sfogarci per conto nostro: rompere qualcosa, scrivere, urlare, distruggere gli elenchi del telefono (estremamente liberatorio! ), non per ignorare quello che ci ferisce, ma per fare in modo che andare in escandescenze non diventi un modo per evitare un reale confronto su quello che davvero ci preme. Imparare a gestire la rabbia ci permette di affermare la verità in modo più penetrante, e di innescare un vero cambiamento. Ovviamente ognuna di noi può sperimentare sfumature diverse di queste sensazioni, lasciatevi guidare dai vostri sentimenti! Ricordate che il potere è un'arma a doppio taglio, è sempre possibile esagerare e ferire qualcuno, quindi non giustificatevi, ma imparate a padroneggiare questa energia. Più vogliamo reprimerci, più aumenta la nostra carica distruttiva, mentre questa forza stile "non mettetevi in mezzo" può essere una grande alleata nel portare a termine ciò che ci sta a cuore; spesso, nascosto dietro alla reattività c'è il disagio per ciò che siamo o che facciamo, ritirarci in silenzio può mostrarci quello che davvero vogliamo (e possiamo) cambiare nella nostra vita. Magari per tutto il mese accettiamo qualche atteggiamento del partner che ci disturba, e poi nel premestruo diventiamo dei mostri intolleranti: la rabbia ci dice non accumulare, ma affronta le difficoltà in modo regolare.
Per questo ciclo prendiamoci cura di noi riducendo l'alcool e gli zuccheri, per non creare combinazioni esplosive! Assumiamo alimenti ricchi di minerali, come frutta e verdura fresche, semi. Manteniamo i nostri alleati, l'immobilità, la sacralità, la lentezza, e troviamo un nostro santuario personale in cui rifugiarci, in casa o fuori.
Per tutto il mese osservate la vostra energia provocatoria come una guida, un agente di cambiamento, piuttosto che un lavoro soltanto interiore, spostate la prospettiva verso l'azione anzichè soltanto sull'osservazione. Agite per il mondo, che si tratti della famiglia, del quartiere o della Terra.
Riflessione finale: In che modo questa forza provocatoria vuole farti agire? Quali sono le questioni che ti disturbano? Come censuri questo potere?^
Questo mese onorate questo aspetto diretto di voi attraverso qualche attività, anche se vi sentite intimorite dalla sincerità, non criticatevi perchè vi ritenete eccessive, accettate la vostra capacità di denuncia. E scrivete sul vostro diario le azioni intraprese e i loro risultati!
Vi aspetto, in perfetto amore e in perfetta fiducia!
primo ciclo
secondo ciclo
terzo ciclo
quarto ciclo
quinto ciclo
Abbiamo parlato di imparare ad accettare le nostre sensazioni, di lasciar emergere quello che cova dentro di noi, che spesso è rabbia, o comunque emozioni che non definiamo propriamente positive, ma ora che ce ne facciamo? Per esempio, cerchiamo di non far uscire tutto nel momento in cui emerge, con il rischio di ferire gli altri e poi pentircene! Impariamo a sfogre la rabbia in altri modi, con l'attività fisica, con metodi che ci permettano di sfogarci per conto nostro: rompere qualcosa, scrivere, urlare, distruggere gli elenchi del telefono (estremamente liberatorio! ), non per ignorare quello che ci ferisce, ma per fare in modo che andare in escandescenze non diventi un modo per evitare un reale confronto su quello che davvero ci preme. Imparare a gestire la rabbia ci permette di affermare la verità in modo più penetrante, e di innescare un vero cambiamento. Ovviamente ognuna di noi può sperimentare sfumature diverse di queste sensazioni, lasciatevi guidare dai vostri sentimenti! Ricordate che il potere è un'arma a doppio taglio, è sempre possibile esagerare e ferire qualcuno, quindi non giustificatevi, ma imparate a padroneggiare questa energia. Più vogliamo reprimerci, più aumenta la nostra carica distruttiva, mentre questa forza stile "non mettetevi in mezzo" può essere una grande alleata nel portare a termine ciò che ci sta a cuore; spesso, nascosto dietro alla reattività c'è il disagio per ciò che siamo o che facciamo, ritirarci in silenzio può mostrarci quello che davvero vogliamo (e possiamo) cambiare nella nostra vita. Magari per tutto il mese accettiamo qualche atteggiamento del partner che ci disturba, e poi nel premestruo diventiamo dei mostri intolleranti: la rabbia ci dice non accumulare, ma affronta le difficoltà in modo regolare.
Per questo ciclo prendiamoci cura di noi riducendo l'alcool e gli zuccheri, per non creare combinazioni esplosive! Assumiamo alimenti ricchi di minerali, come frutta e verdura fresche, semi. Manteniamo i nostri alleati, l'immobilità, la sacralità, la lentezza, e troviamo un nostro santuario personale in cui rifugiarci, in casa o fuori.
Per tutto il mese osservate la vostra energia provocatoria come una guida, un agente di cambiamento, piuttosto che un lavoro soltanto interiore, spostate la prospettiva verso l'azione anzichè soltanto sull'osservazione. Agite per il mondo, che si tratti della famiglia, del quartiere o della Terra.
Riflessione finale: In che modo questa forza provocatoria vuole farti agire? Quali sono le questioni che ti disturbano? Come censuri questo potere?^
Questo mese onorate questo aspetto diretto di voi attraverso qualche attività, anche se vi sentite intimorite dalla sincerità, non criticatevi perchè vi ritenete eccessive, accettate la vostra capacità di denuncia. E scrivete sul vostro diario le azioni intraprese e i loro risultati!
Vi aspetto, in perfetto amore e in perfetta fiducia!
Ultima modifica di nike il Sab Mag 12, 2012 4:58 pm - modificato 1 volta.
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Mi trovo a questa tappa e la trovo possibilmente la più difficile finora.
Come al solito, mi servirebbe un aiutino interpretativo sempre legato al fatto che per me la fase premestruale è una fase di grande stabilità, equilibrio, ecc dove alcune istanze posso ricollegarle ai concetti da cercare in queste osservazioni, ma non tutto mi è immediato. Ad esempio, la rabbia, in particolare, un'emozione forte, instabile, per me è sicuramente più tipica del periodo pre-ovulatorio, dove ho maggior contatto con l'"impulso", la reazione, la scintilla. E' molto più probabile che dica qualcosa a sproposito, che tiri fuori le emozioni incontrollate con il partner in fase pre-ovulatoria. Come posso fare?
Come al solito, mi servirebbe un aiutino interpretativo sempre legato al fatto che per me la fase premestruale è una fase di grande stabilità, equilibrio, ecc dove alcune istanze posso ricollegarle ai concetti da cercare in queste osservazioni, ma non tutto mi è immediato. Ad esempio, la rabbia, in particolare, un'emozione forte, instabile, per me è sicuramente più tipica del periodo pre-ovulatorio, dove ho maggior contatto con l'"impulso", la reazione, la scintilla. E' molto più probabile che dica qualcosa a sproposito, che tiri fuori le emozioni incontrollate con il partner in fase pre-ovulatoria. Come posso fare?
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Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Scusa, ho letto ora il tuo quinto ciclo, e a me pare proprio il trampolino per questo sesto, mi pare che tu abbai già fatto il passo di osservare le emozioni che arrivano e di poterle spostare in un'ottica più "sociale", esterna, attiva. Ho capito male?
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Sono finalmente tornata, ho sospeso il percorso per cause esterne e per mille impegni, ma voglio assolutamente continuare.
In questi giorni mi rileggerò quello che ho scritto fino a qui e cercherò di affrontare questo sesto ciclo di osservazione con un po' di consapevolezza del cammino che ho fatto.
E' bello, è come se mi facessi un regalo...
In questi giorni mi rileggerò quello che ho scritto fino a qui e cercherò di affrontare questo sesto ciclo di osservazione con un po' di consapevolezza del cammino che ho fatto.
E' bello, è come se mi facessi un regalo...
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 44
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Devo dire che ho dovuto fare due giri di giostra per entrare per bene in questo ciclo! C'è una cosa che mi salta all'occhio: la tensione o meno dell'ultima fase è legata a quanto ho vissuto le fasi precedenti! Mi spiego: le mie fasi corrispondono abbastanza alle descrizioni che man mano abbiamo dato; se riesco a viverle per bene, godendomele, cavalcando l'energia del momento, arrivo con meno tensione trattenuta nei giorni del pre-mestruo. Se riesco ad essere attiva nella fase della Vergine, a godermi la casa, e organizzare qualcosa di "ricco" nella fase della madre, a fare magie e buon sesso nella fase dell'incantatrice, arrivo alla strega con una potenza e una chiarezza diverse. E allora riesco a capire cosa mi frustra e anche come mi posso muovere per sciogliere eventuali nodi, al contrario mi incastro, mi arrabbio, e sono più confusa, sento salire la tensione e non ne capisco l'origine. Non parlo di costringermi a fare certe cose in certi momenti, ma ho imparato a darmi dei segnali rispetto alla fase in cui sono (i colori con cui mi vesto, per esempio) e questo in qualche modo mi aiuta a stare allineata, e a leggere meglio i segnali del mio corpo e della mia energia. Insomma, il risultato finale è che negli ultimi due mesi sono riuscita ad essere sufficientemente lucida da muovere un paio di cose che sembravano destinate all'immobilità eterna!
E voi, fertiline? Come procede?
E voi, fertiline? Come procede?
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
E' da molti cicli che staziono su questa osservazione, non riuscendo mai a portarla a compimento. Ora ho imparato qualcosa. Qualcosa che era al di fuori delle mie aspettative e per cui quindi sono grata Come già avevo anticipato nel Quinto Ciclo (anche quello mi ha preso qualche ciclo per essere compiuto), è cambiato il mio modo di rapportarmi alla fase luteale.
Da sorda presenza a valida alleata. La mia ribellione verso questo aspetto che non "sentivo" e che non vedevo necessità di andare a interrogare si è placata e nel corso degli ultimi mesi mi sono aperta alla crescita, all'esplorazione, all'arricchimento. Tutto mosso da uno spirito di ascolto, di "andiamo a vedere che c'è", senza pressione, senza aspettative, non con l'idea di "dover fare un lavoro a tutti i costi", ma di lasciar emergere quel che sarebbe emerso. Solo domande a cui rispondere.
Riflessione finale: In che modo questa forza provocatoria vuole farti agire? Quali sono le questioni che ti disturbano? Come censuri questo potere?
Veniamo al tema di questo Sesto Ciclo, la rabbia. Ho imparato (cose che già sapevo, ma con una consapevolezza differente) che non sono incline alla rabbia, non mi adiro o scaglio contro qualcosa o qualcuno per poi placarmi, non "attacco". Ma sono molto incline alla frustrazione. Tante cose potenzialmente mi frustrano e accade quando non riesco a raggiungere una soluzione, un punto di arrivo desiderato, ed è qualcosa con cui mi trovo sorprendentemente spesso a fare i conti. Alcune sono cose che oggettivamente "non vanno" e per le quali una soluzione sarebbe auspicabile. Altre magari possono dipendere più da mie tendenze perfezionistiche. In questo modo, se guardiamo il mio "vaso" della frustrazione, è sempre bello pieno. E non c'è mai qualcosa che faccio per "svuotarlo", semplicemente lascio che nuove sensazioni sovrascrivano sulla mia attenzione e lascio il resto sullo sfondo.
Principalmente, è la distinzione tra rabbia come un sentimento agito verso l'esterno e frustrazione come un sentimento che rimane chiuso all'interno, spesso perché sento o proprio non c'è una soluzione. Magari la cerco e vengo delusa, ripetutamente. Il momento più difficile è quando sono costretta dall'evidenza alla rassegnazione, perché per mia natura, io non mi fermo finché non ho conquistato. Non mi appartiente la quieta accettazione passiva di qualcosa che non si può cambiare, io continuo a bruciare ed esplodere dentro finché non ottengo quello che cerco. Perciò il conflitto, se si solleva il velo, è molto attivo. Solo che lo tengo a "fuoco basso", per l'immodificabilità (fosse anche solo temponranea) di tante cose.
In questo ultimo ciclo ho potuto notare come questa frustrazione si è accumulata crescendo fino al momento del mestruo, in cui è scoppiata psico-fisicamente facendomi anche molto male, dopodiché mi sono sentita finalmente "distante" dalle cose che mi turbavano, finalmente acquietata (almeno per un po'), non così attaccata alla ricerca di rettifiche nella mia vita. Si è creata una situazione (per l'appunto in fase luteale) di conflitto con alcune figure mediche e non sapevo come muovermi, se prendermi delle rivincite, allontanarmi e lasciar passare, trovavo davvero difficile gestire la comunicazione con queste persone che mi avevano delusa. Dopo i primi giorni del nuovo ciclo, avevo messo alle spalle la vicenda, pronta per guardare avanti e curarmi solo di me e non di quello che avevo intorno.
Non so se questa esperienza possa cambiare qualcosa del mio modo di rapportarmi a questi sentimenti, perché per tanti aspetti finora ho avuto le mani legate nei confronti della realtà. Si può cambiare il proprio modo di rapportarsi ad essi, ma fino al limite in cui le necessità concrete prendono il loro ruolo. Di certo ho una consapevolezza diversa e penso che nelle prossime fasi follicolari, più cariche di iniziativa, fiducia ed energia creativa, includerò una parte di preparazione ai momenti in cui la frustrazione davanti ai risultati non raggiunti può accumularsi e rischiare di travolgermi.
Da sorda presenza a valida alleata. La mia ribellione verso questo aspetto che non "sentivo" e che non vedevo necessità di andare a interrogare si è placata e nel corso degli ultimi mesi mi sono aperta alla crescita, all'esplorazione, all'arricchimento. Tutto mosso da uno spirito di ascolto, di "andiamo a vedere che c'è", senza pressione, senza aspettative, non con l'idea di "dover fare un lavoro a tutti i costi", ma di lasciar emergere quel che sarebbe emerso. Solo domande a cui rispondere.
Riflessione finale: In che modo questa forza provocatoria vuole farti agire? Quali sono le questioni che ti disturbano? Come censuri questo potere?
Veniamo al tema di questo Sesto Ciclo, la rabbia. Ho imparato (cose che già sapevo, ma con una consapevolezza differente) che non sono incline alla rabbia, non mi adiro o scaglio contro qualcosa o qualcuno per poi placarmi, non "attacco". Ma sono molto incline alla frustrazione. Tante cose potenzialmente mi frustrano e accade quando non riesco a raggiungere una soluzione, un punto di arrivo desiderato, ed è qualcosa con cui mi trovo sorprendentemente spesso a fare i conti. Alcune sono cose che oggettivamente "non vanno" e per le quali una soluzione sarebbe auspicabile. Altre magari possono dipendere più da mie tendenze perfezionistiche. In questo modo, se guardiamo il mio "vaso" della frustrazione, è sempre bello pieno. E non c'è mai qualcosa che faccio per "svuotarlo", semplicemente lascio che nuove sensazioni sovrascrivano sulla mia attenzione e lascio il resto sullo sfondo.
Principalmente, è la distinzione tra rabbia come un sentimento agito verso l'esterno e frustrazione come un sentimento che rimane chiuso all'interno, spesso perché sento o proprio non c'è una soluzione. Magari la cerco e vengo delusa, ripetutamente. Il momento più difficile è quando sono costretta dall'evidenza alla rassegnazione, perché per mia natura, io non mi fermo finché non ho conquistato. Non mi appartiente la quieta accettazione passiva di qualcosa che non si può cambiare, io continuo a bruciare ed esplodere dentro finché non ottengo quello che cerco. Perciò il conflitto, se si solleva il velo, è molto attivo. Solo che lo tengo a "fuoco basso", per l'immodificabilità (fosse anche solo temponranea) di tante cose.
In questo ultimo ciclo ho potuto notare come questa frustrazione si è accumulata crescendo fino al momento del mestruo, in cui è scoppiata psico-fisicamente facendomi anche molto male, dopodiché mi sono sentita finalmente "distante" dalle cose che mi turbavano, finalmente acquietata (almeno per un po'), non così attaccata alla ricerca di rettifiche nella mia vita. Si è creata una situazione (per l'appunto in fase luteale) di conflitto con alcune figure mediche e non sapevo come muovermi, se prendermi delle rivincite, allontanarmi e lasciar passare, trovavo davvero difficile gestire la comunicazione con queste persone che mi avevano delusa. Dopo i primi giorni del nuovo ciclo, avevo messo alle spalle la vicenda, pronta per guardare avanti e curarmi solo di me e non di quello che avevo intorno.
Non so se questa esperienza possa cambiare qualcosa del mio modo di rapportarmi a questi sentimenti, perché per tanti aspetti finora ho avuto le mani legate nei confronti della realtà. Si può cambiare il proprio modo di rapportarsi ad essi, ma fino al limite in cui le necessità concrete prendono il loro ruolo. Di certo ho una consapevolezza diversa e penso che nelle prossime fasi follicolari, più cariche di iniziativa, fiducia ed energia creativa, includerò una parte di preparazione ai momenti in cui la frustrazione davanti ai risultati non raggiunti può accumularsi e rischiare di travolgermi.
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Dott.ssa Jessica Borgogni
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Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Scherzavo. Mesi fa (cielo, quanti) dicevo che mi sarei presa il tempo per ricominciare. Non ce l'ho fatta, allora, ma ce la faccio ora, invece. Un ciclo è appena cominciato e il suo inizio mi ha fatto aprire gli occhi sul fatto che sì, avevo davvero bisogno di tempo per me. E me lo sto prendendo, davvero questa volta.
La riflessione di questo mese, peraltro, sarà un bell'esercizio per me: perché io so di essere molto esigente, con tutti, da me stessa agli altri. Ma questo mese cercherò di trasformare questo "spirito critico" in qualcosa di diverso. E di lasciarmi andare, senza pensare troppo (quanto spesso lo faccio, ahimé).
A tra un po', con le mie riflessioni!
La riflessione di questo mese, peraltro, sarà un bell'esercizio per me: perché io so di essere molto esigente, con tutti, da me stessa agli altri. Ma questo mese cercherò di trasformare questo "spirito critico" in qualcosa di diverso. E di lasciarmi andare, senza pensare troppo (quanto spesso lo faccio, ahimé).
A tra un po', con le mie riflessioni!
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 44
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Innanzitutto, grazie all'andamento del lavoro e al fatto che "me lo sono imposta", ho allentato un po' i ritmi. Niente di drammatico, ma risvegli più soft, serate non passate al computer a lavorare, qualche mezza giornata libera, un ponte, una passeggiata in più.
Questo mi ha sicuramente aiutato a prendermi qualche momento in più per pensare, soprattutto per pensare a qual è la mia forza provocatoria e a come agisce (e mi fa agire).
Beh, è sempre "la stessa storia": sono iper-esigente con me, con gli altri, con le situazioni che vivo, con tutto. Comincio ad accettare di più gli errori, miei e altrui, anche se sono comunque sempre causa di profonda critica e ripensamento dei metodi. In particolare, mi rendo conto che questa forza critica che ho cercato di assecondare mi porta a "squalificare" chiunque non cerchi nemmeno di lottare per ottenere uno standard alto (nel lavoro, nelle relazioni, nell'amicizia, nella vita privata). Capita a tutti di passare momenti di difficoltà, ma non riesco più a sopportare chi aspetta sempre un aiuto esterno e chi invece si rimbocca le maniche, pur appoggiandosi agli altri, per darsi una mossa.
Quindi io voglio tanto dagli altri, sempre. E da me stessa. Come censuro questo potere? Beh, è come se dentro di me ci fossero di parti: una ipercritica, aggressiva e determinata, che viene però stermperata e moderata da una parte più goliardica, ironica, anche "bambina" in un certo senso. Mi sono anche accorta che faccio fatica a mollare la presa nelle discussioni (di lavoro principalmente) quando penso di avere ragione. Ma mi sono anche accorta di quanto sia controproducente, alla fine, perché tutta l'energia che impiego per discutere poi mi torna indietro sotto forma di senso di colpa, frustrazione e stanchezza.
Io, come esercizio, ho provato a seguire questa mia parte ipercritica e molto assertiva, questo mese. Ma forse ho deciso che le darò un po' meno spazio, in favore della parte più umana.
Non che smetterò di chiedere molto da chi mi sta attorno, perché le persone stesse sono gratificate quando poi danno tanto e raggiungono i loro scopi (e magari mi mostrano i risultati, chiedendomi approvazione). Solo vorrei essere meno io a guidare sempre tutto e tutti e lasciare un po' più spazio d'azione agli altri, perché mi sorprendano, perché magari siano loro a difendere una loro opinione una volta in più.
Alla fine di questo mese in cui mi sono impegnata tanto all'esterno e in cui ho cercato di capire le mie relazioni con gli altri e il modo in cui mi rapporto, mi ha fatto tornare una grandissima voglia di meditazione e di rivolgermi all'interno. Verso la fine del ciclo, infatti, mi sono isolata molto, ho preso dei giorni di pausa per leggere, guardare serial, cucinare e pensare.
Ho capito, in fondo, che non serve sbraitare le mie ragioni all'esterno e cercare di impormi: devo trovare il mio equilibrio e seguire la mia strada così, probabilmente, la forza di quello in cui credo si "propagherà" anche senza tutte queste discussioni.
Questo mi ha sicuramente aiutato a prendermi qualche momento in più per pensare, soprattutto per pensare a qual è la mia forza provocatoria e a come agisce (e mi fa agire).
Beh, è sempre "la stessa storia": sono iper-esigente con me, con gli altri, con le situazioni che vivo, con tutto. Comincio ad accettare di più gli errori, miei e altrui, anche se sono comunque sempre causa di profonda critica e ripensamento dei metodi. In particolare, mi rendo conto che questa forza critica che ho cercato di assecondare mi porta a "squalificare" chiunque non cerchi nemmeno di lottare per ottenere uno standard alto (nel lavoro, nelle relazioni, nell'amicizia, nella vita privata). Capita a tutti di passare momenti di difficoltà, ma non riesco più a sopportare chi aspetta sempre un aiuto esterno e chi invece si rimbocca le maniche, pur appoggiandosi agli altri, per darsi una mossa.
Quindi io voglio tanto dagli altri, sempre. E da me stessa. Come censuro questo potere? Beh, è come se dentro di me ci fossero di parti: una ipercritica, aggressiva e determinata, che viene però stermperata e moderata da una parte più goliardica, ironica, anche "bambina" in un certo senso. Mi sono anche accorta che faccio fatica a mollare la presa nelle discussioni (di lavoro principalmente) quando penso di avere ragione. Ma mi sono anche accorta di quanto sia controproducente, alla fine, perché tutta l'energia che impiego per discutere poi mi torna indietro sotto forma di senso di colpa, frustrazione e stanchezza.
Io, come esercizio, ho provato a seguire questa mia parte ipercritica e molto assertiva, questo mese. Ma forse ho deciso che le darò un po' meno spazio, in favore della parte più umana.
Non che smetterò di chiedere molto da chi mi sta attorno, perché le persone stesse sono gratificate quando poi danno tanto e raggiungono i loro scopi (e magari mi mostrano i risultati, chiedendomi approvazione). Solo vorrei essere meno io a guidare sempre tutto e tutti e lasciare un po' più spazio d'azione agli altri, perché mi sorprendano, perché magari siano loro a difendere una loro opinione una volta in più.
Alla fine di questo mese in cui mi sono impegnata tanto all'esterno e in cui ho cercato di capire le mie relazioni con gli altri e il modo in cui mi rapporto, mi ha fatto tornare una grandissima voglia di meditazione e di rivolgermi all'interno. Verso la fine del ciclo, infatti, mi sono isolata molto, ho preso dei giorni di pausa per leggere, guardare serial, cucinare e pensare.
Ho capito, in fondo, che non serve sbraitare le mie ragioni all'esterno e cercare di impormi: devo trovare il mio equilibrio e seguire la mia strada così, probabilmente, la forza di quello in cui credo si "propagherà" anche senza tutte queste discussioni.
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 44
Data d'iscrizione : 19.02.11
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Ardath, io credo che il punto sia riuscire a distinguere quando il tuo critico ti sta segnalando qualcosa che non va e quando invece è la parte rigida di te che parla. Io proverei così, magari a prendere nota di quello che ti viene da criticare, e poi provare a dividere in queste due categorie. Il modo migliore per discernere è valutare: questa è una cosa per cui posso e voglio fare qualcosa per cambiare la situazione? Se la risposta è si agisci, se la risposta è no lascia perdere, respira, sorridi, e affida il tutto alla Vita!
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: Il potere del ciclo mestruale ---> Sesto ciclo
Grazie Nike, ci proverò di sicuro... Magari mi aiuterà a chiarirmi le idee. Perché ovviamente non voglio nemmeno diventare "acritica" o accontentarmi per paura di criticare...
Mi "terrò d'occhio" e magari vi faccio sapere sempre qui!
Mi "terrò d'occhio" e magari vi faccio sapere sempre qui!
ArdathLilith- Numero di messaggi : 2417
Età : 44
Data d'iscrizione : 19.02.11
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