Parenti serpenti!

Il problema è che io di carattere se anche non lo do a vedere (a lei la soddisfazione non l'ho data) ci penso tantissimo e mi faccio il sangue amaro! In questa occasione poi, con LEI che fa l'offesa! Mi sta venendo un'ulcera!!! La storia del lavoro diciamo che lovvo poteva rispondere diversamente ma a lei da fastidio l'ottimismo fino a prova contraria che lui ha....  Per lei è arroganza e ignoranza perchè non lo ammette, lei si piange addosso fino a portarsi sfiga da sola... Sono incompatibili ma non se lo deve sposare lei!! Lei si è sentita affrontata e l'ha interpretara a modo suo... Io ero presente e sono la prima a dargli i pizzicotti quando straparla ma in quella occasione non  mi è proprio sembrato... Boh non capisco quale sia il suo obiettivo...se fosse un'amica me ne allontanerei ma è mia sorella! La cosa assurda poi è che secondo lei è Lui che mi fa il lavaggio del cervello e mi allontana da lei, forse nella sua testa io e lui non abbiamo altri argomenti se non lei...
Credo voglia mettermi il dubbio su di lui... Sul tipo di persona che è...

Ieri a pranzo con mia madre e mia sorella è successa una cosa veramente sgradevole.
Parlando del più e del meno mia sorella, 32 anni, che convive da circa 4 con un coetaneo ha dichiarato di non essere così certa di volere dei figli. Loro per ora stanno bene così e non è nei loro progetti a breve mettere in cantiere un pargolo.
Avevo giù avuto modo di confrontarmi con lei su questo argomento diverse volte e ho compreso che lei vive questa mancanza di desiderio di maternità con grande senso di colpa, nei confronti del mondo esterno, quasi fosse obbligatorio procreare perchè si sta in coppia. Io mi sono sempre sentita di tranquillizzarla e l'ho invitata a fare la cosa che ritiene più giusta per sè e la coppia.
Ecco... diciamo che mia madre non l'ha presa esattamente con la mia stessa filosofia. Ha iniziato a vaneggiare sul fatto che sono cose che non si possono sentire, che quando avrà 50 anni si pentierà, che i figli vanno fatti da giovani.... insomma ho capito cosa intendeva mia sorella quando parlava di senso di colpa. Si sono lasciate malissimo, mia madre continua a dirmi che devo convincerla a cambiare idea...  quell'altra che per carattere si è chiusa come un riccio... Ma dico io, ma chiudere quella maledetta bocca, mia madre no???

Ho bisogno di un consiglio. Ultimamente la situazione con mia sorella sta diventando difficile, noi ci vediamo quasi tutti i weekend quando pranziamo tutti insieme la domenica, più a volte ogni tanto qualche uscita extra con la mamma, oppure capita tipo ogni 1 o 2 mesi di fare shopping o mangiare fuori. Lei è sempre molto fredda e sbrigativa, è allegra solo quando parla dei fatti suoi o di cose che le piacciono, col risultato che parla solo di quello e non si riesce a intavolare una normale conversazione tra più persone con un inizio, un'evoluzione e una fine (es. se lei dice una cosa e le si risponde, lei non tiene conto della risposta e riprende a parlare da dove aveva smesso). Va beh, questo causa solo dei momenti un po' impacciati quando ci vediamo da sole o con il mio moroso, ma pazienza, la prendo come una sua caratteristica.

Invece sta cominciando a prendere ogni pretesto per criticare in modo aspro e offensivo o me o il moroso quando siamo tutti insieme, quindi anche davanti ai miei, e a volte ci rimango davvero male. Ieri è successo che dopo pranzo (un bel pranzone, con colomba finale che mi ha appesantita) nessuno ha fatto il caffè e verso il primo pomeriggio ho detto "ci starebbe un tè". Non l'avessi mai fatto!! Mi ha guardata con profondo disgusto dicendo aspramente "oh ma sei proprio senza fondo eh!!" al che ho replicato "ma scusa è pomeriggio, ho detto solo un tè, al posto del caffè che non abbiamo bevuto!" e lei niente, indignata e arrabbiata: "ma se abbiamo finito di mangiare adesso, e ora vuoi il tè??!!? Sono ancora le tre e mezza mica le cinque"
Io ci sono rimasta malissimo, lei ha continuato a fare facce disapprovanti e sconvolte come se le stesse continuando a montare il nervosismo, nessuno ha commentato niente perché mia mamma sonnecchiava in preda al mal di testa, il moroso era distratto e ha sentito solo metà del tutto... fuori diluviava, la prospettiva era di rimanere lì in silenzio per almeno mezz'ora con lei che si aggirava e senza nessuna distrazione del tipo infilarsi in una conversazione qualunque. Dopo 5 minuti ha smesso di piovere, ho preso la mia roba in camera e sono scoppiata a piangere dalla rabbia, poi appena mi è passato siamo scappati via e mia mamma ha ritenuto il tutto quasi normale (era un po' sorpresa ma non so quanto abbia sentito, ma nemmeno si è offesa... sonnecchiava ancora).
Ne abbiamo parlato con il moroso perché ultimamente fa due o tre uscite del genere con noi che siamo OSPITI e semplicemente allo scopo di criticare, e non scherza, lo fa con tono da "cose da pazzi" o "dove andranno a finire questi qua". Abbiamo deciso che se lo rifà con me, lui interverrà buttandola sul ridere in modo ironico, del tipo "ah ma no Vale, con tutto quello che hai mangiato vuoi anche il teino caldo?? Col culone che ti ritrovi? Ma non ti vergogni?" con tono divertito.

Ma rimane che mia mamma sta male e sono spaventata da quello che potrebbe succedere se un giorno non ci sarà più: e se mia sorella ci critica davanti a lei 2 o 3 volte a botta semplicemente perché la sua presenza la frena... e tutto quello che brama è invece avere un rapporto basato sulla critica costante al nostro modo di vivere? Abbiamo avuto un rapporto difficile in passato e credevo che da parte sua fosse irrecuperabile, ma quando un annetto fa le ho chiesto esplicitamente che cosa avesse contro di me mi ha solo detto che secondo lei fingevo di non interessarmi della malattia di mia mamma. Bene, ho risolto chiedendo e commentando tutto esplicitamente e per un po' è stata più benevola, ora di nuovo è tornata alla carica e ho sinceramente paura di scoprire una "nuova lei" quando mia mamma non sarà lì a sorvegliarci. La cosa peggiore è che ce l'ha sia con me che con il mio moroso, che invece tanti anni fa abbracciava dicendo "il mio fratellone" e cose del genere. Forse disapprova che non abbia un lavoro? Comunque sembra che ci disapprovi come coppia e lo trovo tristissimo.

Purtroppo parlarne con mia mamma è fuori discussione perché ci ho già provato anni fa e ha detto di risolvercela da sole; parlarne con lei... non mi fido, non me la conta giusta e credo che semplicemente odi il mio modo di vivere come odia quello di nostro padre e sfoghi tutto ciò criticandoci continuamente, quindi non credo che chiedendole qual è il problema mi risponda tranquillamente che non mi può sopportare!
Insomma per gestire diversamente questi episodi spiacevoli ok, ma sono preoccupata che non siano semplice maleducazione ma l'anticamera di un rapporto inesistente in futuro e ne sono terrorizzata (del tipo sorelle che non si vedono mai, che quando si vedono litigano ecc ecc...)!

Valeria ha scritto: La cosa peggiore è che ce l'ha sia con me che con il mio moroso. Comunque sembra che ci disapprovi come coppia e lo trovo tristissimo.

Vale quando succede così di solito c'è sotto per lo meno della competizione, se non proprio dell'invidia. Può essere che lei si sente in competizione con te/con voi? Può essere che sia invidiosa della vostra forza come coppia? o magari del fatto che avete una casa vostra (non so, sto tirando a indovinare).

Parlarne con tua mamma ora non credo sia tanto il caso. Io invece ne parlerei direttamente con tua sorella, magari in presenza di tuo padre se può fare da "conciliatore" e le farei capire che ora la cosa più importante è andare tutti d'accordo e concentrarsi su vostra madre e farle avere attorno un ambiente sereno. Penso che anche lei come figlia possa trovarsi d'accordo con questa richiesta e accantonare i giudizi su sciocchezze.
Se riuscite a starvi vicino in questo momento difficile magari riuscirete anche a rinsaldare il vostro rapporto e a evitare la rottura che temi. Pensi che sia possibile un ragionamento di questo tipo?

Devo pensarci, perché ad esempio mio padre è difficilissimo che sappia aiutare in queste situazioni: non si è mai schierato se non dalla parte di mia mamma, e anche quelle volte lo faceva in modo cieco e se provava a spiegare il perché della sua scelta metteva il nervoso anche a mia mamma perché non aveva evidentemente capito nulla della situazione. Inoltre spesso è assente e non si rende conto di cosa succede intorno, quindi sarebbe la prima volta che sente di questi battibecchi e avrebbe la mia versione contro quella di mia sorella. Insomma non è in grado di valutare.
Per la seconda parte sono d'accordo, ma sinceramente sono in grado da sola di sminuire e rendere piacevoli i momenti in cui lei ha l'istinto criticone, e inoltre mia mamma ci ha anche fatto pace con questa cosa perché lei lo fa da sempre purtroppo (anche con mio fratello da piccolo: gli dava dell'idiota o cose del genere perché lui non mangiava o non faceva i compiti :/ ) e il problema è che lei fa orecchie da mercante, cioè se io le dico che criticarmi per il tè o perché mi esce il perizoma dai pantaloni (fatto anche questo ragazze "Vale ma ti sei vista?? Con le mutande di fuori? Che schifo!!" e solo perché avevo su dei vecchi jeans a vita bassa con una vecchissima maglietta troppo corta!) dicevo, se le dico di trattenersi con queste critiche aspre per creare un clima più tranquillo per mia mamma lei risponde che non sono critiche e che lei è calmissima, ha usato un tono normale e siamo noi che ce la prendiamo per cose inesistenti. Lo so perché quando abbaia troppo e mia mamma la riprende, lei risponde così, nega il problema.

Possibile che lei magari ti vede come quella che "vive per conto suo e pensa ai fatti suoi", mentre lei magari vive tutti i giorni la situazione difficile che c'è a casa? Ovviamente non ha senso a livello logico come ragionamento, ma magari inconsciamente lei si può sentire come se l'avessi abbandonata ad affrontare la malattia di vostra madre da sola...sto tirando a indovinare anch'io eh!  

Capisco la frustrazione nel vedere il rapporto con tua sorella scricchiolare, soprattutto in un momento della vostra vita in cui avreste bisogno l'una dell'altra, e concordo sul fatto che la cosa migliore sarebbe cercare di chiarire, di buttare fuori tutto quello che avete dentro. Eventualmente vostro fratello non potrebbe fare da "mediatore"?

Oddio nostro fratello in teoria sì, per come è intelligente e acuto in queste cose, ma poveretto ha solo 17 anni ci penso su, devo riflettere su cosa potrebbe significare un confronto così e su come condurlo.
Per la questione dell'invidia mi sembra strano, perché comunque lei fa abbastanza la vita che ha sempre voluto (viaggia continuamente per vedere le gare di pattinaggio, ha questa passione da anni che la sta portando a vedere tutta l'Europa e adora viaggiare, in più dove va si crea tanti amici), della sua vita privata non ho mai saputo niente ma non credo abbia mai avuto storie importanti, quindi può essere che abbia problemi con questo, ma c'è anche da dire che il mio fidanzato ha tanti e tanti difetti e soprattutto visto dall'esterno non è "un buon partito", insomma io ne sono innamorata ma sono sicura che i miei si sono preoccupati spesso per il fatto che lui dal punto di vista dell'indipendenza economica fa tanta fatica. Inoltre lei è convinta di essere la migliore, di avere i gusti più belli del mondo e prendere le decisioni più giuste del mondo, quindi non so quanto possa invidiare la mia vita da pantofolaia con un lavoro normale e in cui faccio un viaggio all'anno se va bene.
Forse vedo più probabile quello che dice Mulan, cioè che io l'ho lasciata da sola a destreggiarsi tra la malattia di mia madre e l'inconsistenza di mio padre, e per di più per vivere con il mio "amichetto" (quando vivevo da loro lo trattavano come tale, si stupivano del fatto che mi mancasse, del fatto che fossi più felice con lui che con loro ecc ecc) come se fosse un mio capriccio. Può essere.
E ho pensato ad un'altra cosa prima, che non riesco a scacciare: lei prende la pillola ormai da qualche anno e io soffrivo di momenti di nervosismo simili, sempre più frequenti, quando prendevo gli ormoni... e sono convinta al 100% che questa tendenza al brontolare e abbaiare sia esasperata dagli ormoni, anche se di base l'ha sempre avuta. Però lei non vuole sentir ragioni sull'origine degli sbalzi d'umore (quando li avevo io ed ero in SPM o pillolata... quando l'ho detto anni dopo lei mi derideva, come se cercassi scuse) quindi è capacissima di costruire un solido rancore sulla base di questi fastidi che le provoco. Ma anche lì non posso dire nulla perché lei ritiene la pillola innocua e mia mamma pure, gliene ho già parlato e credono che sia tutto parte delle mie strane fisse pro-naturale.
Considererò la possibilità di un confronto ma devo studiarmela bene per evitare di sprecare l'occasione, nel caso lei decidesse che non ci sia nulla da approfondire, e per evitare che lei la prenda come il gioco di chi ha ragione o torto.

Onestamente Vale più ci racconti di tua sorella e più mi sembrano i tratti del disturbo bipolare...
Ora, lungi da me voler medicalizzare tutto e ogni dove, però oggettivamente il suo non è un comportamento sociale normale, ha anzi varie "red flags". L'eccesso di aggressività immotivata deve aver radici in qualcosa di profondo, gli esempi che riporti vanno oltre la semplice maleducazione o eccesso di confidenza nelle critiche che si può riservare ai familiari (anche qui, giustamente o meno). Forse è difficile farci caso essendoci "abituata" crescendoci insieme, ma ti immagineresti mai una tua amica o collega di lavoro apostrofarti in questo modo? Noto che recepisci i suoi rimproveri dal punto di vista personale, le interpreti come critiche, ma la critica qua appare senza movente logico ed è questo che mi fa scattare la spia, ad es. "abbiamo mangiato il brodo a Pasqua" e lei se la prende, non solo non contiene un torto oggettivo da parte tua, ma non contiene nemmeno alcuna aggressione a lei, manca il movente della gelosia o qualsiasi altro fattore logico a cui agganciare la sua risposta. Sta evidentemente reagendo a stimoli che solo lei percepisce, non oggettivi, e questo è l'aspetto a mio avviso preoccupante. Poi i motivi potrebbero essere tanti (non solo bipolare), ma il focus per me è su questa aggressività pervasiva e sproporzionata.

Provo a vederla con un po' di distacco... infatti io ci rimango sempre basita perché le mie amiche con cui ho confidenza non si permetterebbero mai un tono del genere, ma non so quale sia il confine tra disagio e patologia. Mi spiego: lei fuori da casa è letteralmente adorata da tutti, le pazienti le regalano dolci o anche cinquantoni, quando fa amicizia con persone della sua età per via del pattinaggio viene adottata anche dai rispettivi genitori che poi la ritrovano con calore alla visita successiva... ecco, la motivazione dietro a questo è così probabile che sia un disturbo? Non può essere semplicemente che lei a casa si annoia e odia tutto l'insieme di quotidianità e "normalità" e non vede l'ora di rifugiarsi nella sua vacanza e nel suo pattinaggio?
Per tornare alle sue critiche: mi fanno ancora più male quando infondate perché ci leggo dietro la precisa volontà di ferire, io so che sono critiche assurde ma mi fa male vedere che per i propri parenti stretti non ritiene necessario fare appello all'autocontrollo, ma anzi cerca proprio l'autocombustione.
D'altra parte ci può stare che un disagio diventi inizio di patologia se aiutato dalla pillola, io l'ho sperimentato sulla mia pelle con ansia e depressione. Ma in questo caso come potrei procedere? Dovrei prima essere certa della fondata possibilità per poterne parlare, non è che vado da lei e le dico "senti, dopo la storia del brodo la domenica e del the dopo pranzo penso che tu sia bipolare"
Un'altra cosa: capisco come ci si sente quando si è cosi frustrati da odiare ogni secondo trascorso nella situazione frustrante. Mi è successo negli ultimi mesi di convivenza con i miei (e anche negli ultimi mesi di pillola, e anche a ridosso della laurea) e si può diventare aggressivi in modo insensato solo perché magari tuo padre o tua sorella aprendo bocca e dicendo una qualsiasi cosa ti ricorda che da lì non puoi fuggire... se lo fa quando già eri di cattivo umore può essere davvero la fine. Io devo dire che da quando ho la mia indipendenza e posso vivere la mia coppia in modo libero e soddisfacente sopporto tutto quello che succede a casa dei miei, sono molto più conciliante e l'unica cosa che succede è appunto che mi offendo in queste situazioni, ma altrimenti cerco di mediare. Ad esempio ieri prima di questo episodio ce n'è stato uno verso il mio ragazzo, che io ho cercato di mitigare: lui ha detto che non sapeva chi era Frida Kahlo e si è beccato lo sguardo da bocciatura di mia sorella, apostrofato con "ma non l'hai proprio studiata storia dell'arte, eh?" e io, con il tono da se-c'ero-dormivo: "eh dai, quella volta era assente..." "nono, proprio non hai studiato e basta! Che roba". Lui dal nervoso si è alzato ed è andato in bagno per calmarsi, povero! Però io ero tranquilla perché effettivamente mi ha fatto ridere che lui non la conoscesse, solo che lei ha esagerato nei modi.
Ah queste cose le fa spessissimo con mio padre, che per vari motivi è sempre stato un po' il bersaglio delle nostre critiche fin da bambini (è di un'inadeguatezza mostruosa al suo ruolo, oltre che abbastanza aggressivo quando non sceglie di defilarsi) e spesso con me e il moroso; un po' meno con il fratellino che è sempre il preferito di tutti, e con mia mamma più che criticarla ha parecchi battibecchi anche accesi perché quando parte in quarta che deve brontolare su una cosa è molto testarda e non sente ragioni.

In parte mi sento di pensarla come Mulan. Lei, vivendo con i tuoi genitori, ha assorbito e continua ad assorbire tutta l'atmosfera. Sia quella data dalle conseguenze della malattia di tua mamma, sia quella che nel passato, e forse ancora adesso, si può creare quando in famiglia esce fuori l'argomento "Valeria&il suo amichetto".
Qualsiasi riferimento o critica lei lo assimila. Lo fa suo. Lo enfatizza. E visto che, da come la descrivi ha un ego grosso così, si rende "adorabile" nei vostri confronti (di te e di Sciur Valerio).

Poi, similmente a quello che dice PQ, un comportamento del genere rasenta il patologico...bhè! Viene proprio da pensarlo!
E mi spiace dirtelo, ma non so cosa ne ricaverai a parlarne con lei.