Vaccini e vaccinazione bimbi

Hai letto qualcosa a riguardo? Partire da Serravalle è necessario

partire da Serravalle è necessario se si vuole avere un'opinione che stia dalla parte dei "no-vaccini".

Capire la parte del "no-vaccino" è fondamentale per chi decide di rimandare i vaccini, vuol dire che ci si sta facendo delle domande.
E fare poi una scelta più consapevole nel "sì-vaccino".

Io per studiare la parte dei No vaccino sui singoli vaccini avevo letto il manualone di Gava,
per documentarmi sulle singole malattie spesso consulto Epicentro http://www.epicentro.iss.it/ ad esempio sulle meningiti c'è una lunga e densa pagina.

Diciamo che Serravalle e Gava scrivono cose molto interessanti, ma già "interpretate", in effetti condivido con daneb che sono opinioni, magari anche fondate ma opinioni.
La cosa ideale, ma più difficile, proprio perché stai pensando ai vaccini uno per uno, sarebbe cercare i dati puliti, non letti da nessuno.

purtroppo quando i miei bambini erano piccolini, non mi sono informata adeguatamente sul discorso e quindi ho seguito i consigli del pediatra. Hanno fatto sia il meningo che il pneumococco.
Il meningocco in concomitanza con altri vaccini e l'ultima dose è stata insieme all' mrp ( entrambi hanno poi avuto il morbillo con febbre a 40 ed esantema in tutto il corpo)
Detto questo il vaccino meningocco non copre tutti i tipi di mengingite ma solo una: personalmente lo considero inutile.
ti consiglio di leggere più quanto possibile perché quel che ti viene detto dal pediatra o dall'asl è sicuramente una percentuale molto piccola di tutte le informazioni possibili.
Sicuramente sarebbe opportuno fare i vaccini singolarmente : è la cosa migliore ma purtroppo diversi non sono disponibili in formato singolo.
Buona lettura!

ettav ha scritto:Detto questo il vaccino meningocco non copre tutti i tipi di mengingite ma solo una: personalmente lo considero inutile.

veramente esistono:
meningococco ACWY
meningococco B

Ben più di un ceppo solo, ma 5 ceppi da quanto mi risulta.

Credo che si riferisca al calendario vaccinale di base, che prevede solo l'Haemophilus b, non i meningococchi.

Oltre a quelli che citi tu e all'emophilus ci sono gli pneumococchi, ovvero i coniugati, quindi in tutto più di cinque, ma comunque non sono nel calendario vaccinale di base tranne una.

Resta il fatto che nel caso dell'emofilo è noto che ormai si prende da altri ceppi e non il b per cui si vaccina.

Copio da Iss http://www.epicentro.iss.it/problemi/meningiti/meningite.asp

Dagli anni Novanta è ormai comune la vaccinazione contro Haemophilus influenzae b, che in Italia rientra tra quelle previste per tutti i nuovi nati. Sono disponibili sul mercato anche i vaccini contro alcuni ceppi di pneumococco e alcuni sierogruppi di meningococco.

Per quanto riguarda lo pneumococco, in Italia, sono disponibili il vaccino coniugato vaccino 10 valente, il vaccino coniugato 13 valente e il vaccino 23 valente polisaccaridico

Sul fronte della lotta al meningococco, sono attualmente disponibili vaccini polisaccaridici contro i sierogruppi A, C, Y e W 135, che però forniscono una protezione di breve durata ai soli soggetti di età maggiore di 2 anni, il vaccino coniugato contro il sierogruppo C (usato attualmente nei calendari vaccinali in Italia) e il vaccino coniugato contro i sierogruppi A, C, Y e W 135. È di recente introduzione (2014) sia nel mercato che nell'offerta vaccinale di alcune regioni un vaccino per prevenire le forme invasive da meningococco di sierogruppo B.

mononoke ha scritto:Diciamo che Serravalle e Gava scrivono cose molto interessanti, ma già "interpretate", in effetti condivido con daneb che sono opinioni, magari anche fondate ma opinioni.
La cosa ideale, ma più difficile, proprio perché stai pensando ai vaccini uno per uno, sarebbe cercare i dati puliti, non letti da nessuno.

Mi permetto di citare queste due frasi di mononoke perchè mi hanno fatto saltare sulla sedia: a prescindere dalla posizione sui vaccini e da tutto il resto del topic, secondo me non bisogna mai perdere di vista il fatto che nessuno di noi è un tuttologo. La comunicazione della scienza non è uno scherzo, è una cosa importante e se esistono dei medici che hanno scritto delle pubblicazioni divulgative sull'argomento ben venga; se si tratta di "opinioni" per me hanno la stessa valenza della chiacchiera da bar, ma se sono testi scritti a partire da dati scientifici perchè un comune mortale possa comprenderli mi sta benissimo. E, aggiungo, per fortuna che esistono. Ma io, che sono laureata in chimica, non mi permetterei mai di prendere in mano dei "dati puliti non letti da nessuno" su un argomento che non conosco e che non ha nulla a che vedere con ciò che ho studiato e pensare di capire cosa sto leggendo; oltretutto si sta parlando di qualcosa che dovrei capire molto bene e che mi permetta di prendere una decisione informata che riguarda la salute di mio figlio. E' un po' come se prendessi in mano due pagine di codice scritto da mio marito pensando di capire da che tipo di software sono state estrapolate e a cosa servono.
Io non sono in grado di valutare neanche la bontà di un set di dati (da dove vengono? chi li ha elaborati? sono frutto di un processo di peer review?), figuriamoci se posso capire da sola cosa vogliono dire e come posso riportarli sulla mia esperienza personale.
Un buon comunicatore è quello che prende quei dati e li spiega, nei limiti del possibile, anche a chi di quell'argomento non conosce assolutamente niente in modo che questa persona possa crearsi, anche sulla base del suo vissuto, delle sue esperienze e delle sue conoscenze pregresse, un'opinione personale; ogni comunicatore usa una diversa chiave di lettura e sicuramente ci mette del suo perchè anche lui non è immune, come del resto non lo è il lettore, dalla sua esperienza pregressa.
Scusate per la digressione, ma questo è  un argomento che mi sta molto a cuore, è quello per cui sto studiando e che vorrei fare "da grande".
Pensare di poter conoscere un argomento così delicato leggendo da soli dei dati e facendosi un'opinione degli stessi mi sembra davvero pericoloso.[/quote]

Sì sono d'accordo con quello che dici, ma io non mi fermo alla posizione del primo che sento perché lo ritengo un buon comunicatore di scienza, che poi anche quello... come lo valuto? Con quali strumenti culturali e scientifici?

Per questo dicevo che leggere una fonte ufficiale (è mediata anche quella, naturalmente, ma se il Ministero mi dice quanti ammalati ci sono stati quell'anno, o negli ultimi dieci anni, e con che andamento, lo prendo per buono) è un buon riscontro.
"Puliti" nel senso che sono in un contesto divulgativo, ma non in contesto teso a dimostrare una tesi.

E sì in campo vaccinale la stessa tabella in mano a due medici diversi dà due esiti interpretativi opposti, quindi io cerco per forza di studiare come posso, riconoscendo tutti i miei limiti, ma cercando di ottenere quanto più posso dalle informazioni e dal dialogo con professionisti che riesco a ottenere.

mononoke ha scritto:
Sul fronte della lotta al meningococco, sono attualmente disponibili vaccini polisaccaridici contro i sierogruppi A, C, Y e W 135, che però forniscono una protezione di breve durata ai soli soggetti di età maggiore di 2 anni, il vaccino coniugato contro il sierogruppo C (usato attualmente nei calendari vaccinali in Italia) e il vaccino coniugato contro i sierogruppi A, C, Y e W 135. È di recente introduzione (2014) sia nel mercato che nell'offerta vaccinale di alcune regioni un vaccino per prevenire le forme invasive da meningococco di sierogruppo B.

Daneb i miei figli hanno fatto il meningococco nel 2009.

Io consiglio gli esami prevaccinali che esistono e che dovrebbero essere obbligatori a mio parere.
E consiglio l'esposizione ad un singolo vaccino alla volta. Non 6 tutti insieme.