Autismo /ADHD

Jessica ha scritto:
A costo di sembrare pedante, da Psicologa e persona autistica non posso non sottolineare che "Altamente sensibili" non esiste, "ipersensoriali" sì.

Ho capito il discorso, ma caratteristiche marcate dell'autismo non le ritrovo in mia figlia, a parte l'ipersensorialità (ma solo su alcuni sensi). Oddio, la timidezza è un tratto? Perché poi lei con le sue amiche è molto espansiva, inventa storie, chiacchiera, cerca molto la socialità, sebbene preferisca piccoli gruppi.
Il dubbio ce l'ho sempre eh... ma mentre una diagnosi da ragazza o adulta emotivamente si prende in un certo modo, preferisco procedere coi piedi di piombo con una bambina nel farla etichettare da chiunque in qualunque modo. Una diagnosi di autismo in età scolare comporta 104, sostegno, pdp eccetera, e già lei si sente diversa e "difettosa", il mio istinto di mamma mi dice di andarci piano, per ora...

Invece, Jessica, hai visto su Netflix "the good doctor" e "avvocata woo"? Mi piacerebbe sapere cosa ne pensi!

Ma veramente una diagnosi in età scolare (di qualsiasi tipo) non comporta automaticamente nessuna procedura, se mai ti permette di fare la richiesta, ma nessuno ti viene ad imporre interventi o altro nel contesto scolastico la diagnosi non è una certificazione.

Farete senz'altro le vostre valutazioni come genitori, però quello che mi sento di dire è che la diagnosi è prerogativa di un professionista. Senza le competenze adeguate, si rischia solo di cadere nei pregiudizi. Ad esempio, l'ipersensorialità fa parte del profilo autistico, ma esiste il Sensory Processing Disorder che è una variante che permette di rilevare questo aspetto in assenza di compromissione sociale o comunicativa, perché possono emergere in fasi di vita distinte. Ma il succo è che la consapevolezza che fanno parte dello stesso meccanismo permette di essere preparati all'emergere in futuro di potenziali altre difficoltà associate.

Le difficoltà spesso arrivano quando le proprie risorse semplicemente non permettono più di compensare le richieste dall'esterno. Per qualcuno avviene in età scolare o prescolare, per altri arriva in età adulta. Per fare un esempio, io fino a 3 anni fa non avevo idea della mia ipersensorialità, l'avrei proprio negata con convinzione, perché anzi trovavo eccessive persone intorno a me che facevano un sacco di storie per suoni, odori, temperature, ecc. Poi sono andata in burnout

Ex-bambina TIMIDA all'appello veniva ripetuto costantemente durante la mia infanzia, però ero socialmente molto inserita alle elementari e medie, il muro io l'ho incontrato dal liceo in poi. Non vi annoio con i particolari. Ma dirò che circolano parecchi stereotipi sull'autismo, come in tutte le cose: più se ne parla e pare che più se non si possa evitare che circolino anche informazioni fasulle. Ad esempio, non è vero che non cerchiamo la socialità, che non siamo empatici, che vogliamo stare da soli a fissare il muro, ecc.

Ma soprattutto una diagnosi non è un'etichetta, ma uno strumento di comprensione e pianificazione, a qualsiasi età. E siamo d'accordo che non serve la diagnosi per vivere, ma la consapevolezza lungimirante delle caratteristiche (proprie o altrui) previene molti danni. Attenzione all'abilismo interiorizzato

Conosco moltissimi adulti autistici ad oggi, alcuni diagnosticati da bambini, altri da adulti. Quelli diagnosticati da bambini, molto spesso era perché avevano tratti considerati più problematici e notevoli. Paradossalmente sono quelli che sono cresciuti con maggiori supporti perché il loro ambiente familiare e sociale era consapevole delle loro sfide. I diagnosticati adulti spesso ci sono arrivati arrancando. O lo scoprono a 70 anni quando vanno in burnout!

Per quanto riguarda le serie tv, no, non ho ancora avuto modo! Mia madre però è grande fan di "The Good Doctor", se può servire siamo state estraniate per circa 3 anni e pare che proprio guardando questa serie avesse cominciato a mettere insieme i pezzi e quando le ho detto dell'autismo è stata una conferma. Quindi probabilmente è rappresentato abbastanza realisticamente però appunto non l'ho mai visto personalmente. Ho sentito pareri positivi dalla comunità autistica. L'altra invece non la conoscevo!

Allora, sulla diagnosi che non comporta automaticamente nulla... ni... se si va col ssn fanno partire una serie di automatismi e ti obbligano a parlare con le maestre, ti incanalano in percorsi preimpostati... lo so da esperienze di altre mamme...a cui tra l'altro avevano sbagliato la diagnosi. Per questo mi muovo coi piedi di piombo e sto cercando nel privato, ma devo trovare qualcuno di estremamente valido!

The good doctor a me è piaciuta moltissimo e mi chiedevo proprio quanto fosse realistica e quanto invece normalizzasse molto... Ti dirò, mi ritrovo in tantissime cose che fa lui, seppur in misura minore e meno evidente. Primo fra tutti il sovraccarico sensoriale/emotivo e i successivi burnout. In altre per niente invece (ad esempio la difficoltà a capire le emozioni degli altri, io al contrario le percepisco empaticamente tanto da stare male io a volte). Quindi ecco, mi ha acceso alcuni campanelli.
Avvocata Woo descrive un autismo più marcato diciamo e soprattutto non "curato" (è ambientato in corea). Lei ha molta più difficoltà nel capire e attuare comportamenti "socialmente accettabili", evita lo sguardo ecc (a proposito, tutti gli autistici lo fanno?)
So che entrambi i telefilm sono stati "accusati" di dare una visione falsata perché entrambi hanno la sindrome del sauvant, sono geniali, cosa che invece è rara. Però in entrambi c'erano puntate in cui loro incontrano ragazzi autistici gravi, quindi uno spaccato anche delle situazioni più difficili lo danno comunque.

Comunque più leggo più mi convinco che sia io che mia figlia abbiamo un cervello che funziona diversamente da quello della maggior parte della gente. Cosa sia poi esattamente...vediamo di arrivarci pian piano.
Ah, io ad esempio ho scoperto di essere "multipotenziale", e questo mi ha aperto gli occhi su tante cose della mia vita scolastica e lavorativa!

Ah ovviamente se ho scritto involontariamente cose sbagliate/offensive per le persone autistiche, dimmelo!

Ti ringrazio molto per la premura!

Eowyn ha scritto:Allora, sulla diagnosi che non comporta automaticamente nulla... ni... se si va col ssn fanno partire una serie di automatismi e ti obbligano a parlare con le maestre, ti incanalano in percorsi preimpostati... lo so da esperienze di altre mamme...a cui tra l'altro avevano sbagliato la diagnosi. Per questo mi muovo coi piedi di piombo e sto cercando nel privato, ma devo trovare qualcuno di estremamente valido!

Mi sto informando con colleghi che lavorano più a contatto con il mondo della scuola e mi riferiscono che la diagnosi può portare a certificazione BES (Bisogni Educativi Speciali), la quale porta la scuola ad attivare facoltativamente il PDP (Piano Didattico Personalizzato), che i genitori possono in ogni caso rifiutare e che non comporta l'assegnazione dell'insegnante di sostegno automaticamente. L'assegnazione della 104 va sempre richiesta dai genitori all'INPS, dopo aver ottenuto la certificazione, non è automatica. L'ASL o altri non hanno facoltà di inviare in autonomia alcun dato relativo ad un minore senza il consenso dei genitori alla scuola o alcuna altra istituzione, sarebbe in violazione della privacy e del GDPR tutto.

Credo ci possa essere un malinteso di fondo, ovvero che a queste mamme sia stato comunicato che se volevano richiedere certi diritti, allora "dovevano" attivare un certo percorso. Oppure se è stato dato per scontato che volessero far avere ai figli i loro diritti, gli sarà stato detto "deve fare così", molto comune in Italia, e l'avranno preso per un obbligo. Poi c'è sempre l'altra ipotesi

Io non mi occupo di diagnosi in età dello sviluppo, ma solo di diagnosi/intervento con adulti e parent training / sostegno genitoriale. Qualora avessi bisogno eventualmente posso chiedere nominativi di colleghi nella tua zona

Eowyn ha scritto:Avvocata Woo descrive un autismo più marcato diciamo e soprattutto non "curato" (è ambientato in corea). Lei ha molta più difficoltà nel capire e attuare comportamenti "socialmente accettabili", evita lo sguardo ecc (a proposito, tutti gli autistici lo fanno?)

No in generale, non c'è nulla che tutti gli autistici fanno per forza   il Dott. Moscone dice sempre "quando hai conosciuto un autistico, hai conosciuto un autistico".

Ognuno è diverso nel modo personale di esprimere i tratti relativi allo spettro autistico, dopodiché c'è anche il ruolo del masking, lo sforzo conscio di "imitare" funzionalità sociali percepite come desiderabili nel proprio ambiente sociale. Quindi ad esempio molti si sforzano di sostenere lo sguardo nonostante il disagio, oppure alternano sostenere e poi distogliere appena possono (ad esempio io lo sostengo all'inizio, ma poi se inizio a parlare guardo dappertutto meno che la persona che ho davanti   ma prima dei 20 anni circa per esempio non lo evitavo!)

Eowyn ha scritto:So che entrambi i telefilm sono stati "accusati" di dare una visione falsata perché entrambi hanno la sindrome del sauvant, sono geniali, cosa che invece è rara. Però in entrambi c'erano puntate in cui loro incontrano ragazzi autistici gravi, quindi uno spaccato anche delle situazioni più difficili lo danno comunque.

Lo stereotipo del savant purtroppo è dannoso per il fatto che l'espressione intera è "idiot savant"    coniata per riferirsi a persone che appaiono avere talenti speciali, mentre la loro comunità di appartenenza li riteneva "gli scemi del villaggio". In realtà moltissimi autistici mostrano un décalage di competenze, anche in casi di compromissione cognitiva, in cui possono coesistere capacità superiori alla media, in ambiti molto, molto specifici. Però la realtà è che in generale il grado di abilità intellettive determinerà moltissimo l'impatto dell'autismo, soprattutto in età evolutiva. Quelli che spesso sono considerati "autistici gravi" molto spesso sono persone che hanno deficit a livello di sviluppo cognitivo e/o linguistico, a fianco dell'autismo. Perché nulla esclude che un "cervellone" come Elon Musk abbia un livello di autismo di grado 3, che non significa "più" autismo, ma più necessità di supporto in relazione al proprio autismo. Per questo combatto diciture stupide usate anche dai colleghi, come "autismo lieve". Non esiste l'autismo lieve o grave, l'autismo è autismo, diverso ma simile tra gli autistici, e ciascuno fa fronte come può - e il ruolo dell'ambiente è sempre in primo piano. Se oggi una persona mostra un livello 1 (poco bisogno di supporto) o subclinico, dopo un divorzio o una malattia, può diventare di colpo un livello 3, per dire. Come un bambino non-verbale fino ai 10-15-20 anni all'improvviso può manifestare abilità simili ai pari (più raro, ma capita anche questo).

Sì, allora probabilmente è come dici tu, magari è stata fatta una certa pressione psicologica ai genitori o magari è stata una cattiva comunicazione...
Se avessi nominativi validi nel comune di Trento te ne sarei davvero grata!

Volentieri, ho girato la tua domanda, ti faccio sapere appena so qualcosa

Purtroppo non ho trovato nessuno nella tua zona, mi dispiace
Ci saranno senz'altro, ma non li ho tra i miei contatti

Grazie lo stesso Jessica, ho visto solo ora il tuo messaggio.
Intanto per mia figlia stiamo cercando una psicologa specifica per un lieve mutismo selettivo, che al momento è il problema principale. Siamo seguiti dall'associazione italiana mutismo selettivo ma è comunque difficile ottenere un appuntamento con esperti. La NPI del SSN ci ha detto che questa problematica non è nei loro LEA, quindi dovremmo rivolgerci alla psicologia, ma a questo punto visti i tempi biblici abbiamo deciso di andare nel privato con quelli suggeriti dall'associazione.

Ottimo! Dovranno essere eventualmente loro ad indicare ulteriori ipotesi diagnostiche, se questo aiuta nel trattamento del sintomo riportato