Stare accanto ad una persona malata

Gliel'hai detto che vederlo così ti fa stare peggio?
Posto che bisogna anche vedere cosa fa star peggio lui... bisogna trovare un compromesso in cui entrambi non abbiano sensi di colpa o peggio rancori. Ti ha detto il motivo per cui non "esterna" o fa finta di non sentire?

Ieri ho avuto un crollo, ma francamente non so quanto c'enti con la situazione dell'Ing o con la stanchezza da accudimento nana.
Ieri è stata un po' rognosa nel mangiare, la pappa mi è venuta particolarmente liquida ed è andata ovunque e io mi sono arrabbiata... con lei!
Mi sono sentita una merda. Oggi va meglio. Mi ha fatto starno un crollo così forte in un solo giorno... ma era anche il primo giorno di mestruo.
Insomma... non lo so.

Dev'essere lo stress accumulato per tutto l'insieme... cerca solo di non pretendere la perfezione da te stessa (è normale soffrire, è normale innervosirsi a sproposito, è normale avere momenti di apatia o di sfiducia) e non sentirti in colpa per la piccola... credo che succeda un migliaio di volte di arrabbiarsi ingiustamente per i motivi + disparati, basta saperlo riconoscere anche di fronte a lei.

Però ho fatto una cosa di cui sono pentitissima, mi sento una vera merda. Continuo a chiederle scusa come se lei potesse capire.

Se ti fa sentire meglio, scusati con lei, non capisce le parole, ma le tue emozioni le sente. Cercati un supporto. Cedere e crollare e fare il botto in pochissimo tempo è frequente, specie nelle persone forti (a me, è successo così). Ma non deve farne le spese la bambina, anche perchè poi i sensi di colpa ti mangiano viva. Devi aver cura di te, per te stessa, per Adelaide, e per tuo marito.

Lo so.

Il crollo che temevo è arrivato, con solo qualche giorno di ritardo... ne avevo parlato nel topic "Tumori". Praticamente lunedì (due giorni fa) stava quasi saltando un appuntamento fissato da tempo con degli amici, alla fine ci siamo visti ma senza due di loro, e io sono scoppiata. Ero anche al giorno prima delle M, e non me ne ricordavo, sta di fatto che ho scritto un'invettiva su FB alle due che hanno declinato l'invito (poi ho scoperto che non ci eravamo nemmeno capiti su chi poteva e chi non poteva esserci!) cercando di essere più tranquilla possibile ma di fatto accusandole di accettare gli inviti per poi tirarsi indietro all'ultimo anche se tutti gli altri si sono organizzati. Due giorni a ribollire, poi a sentirmi in colpa, poi stasera finalmente abbiamo avuto il tempo di parlarne (io e una di queste due amiche) e dopo un bel po' mi sono resa conto del vero motivo... ecco la sclerata che mi aspettavo, devo dire che per aver perso il controllo mi conosco abbastanza bene perché mi immaginavo proprio qualcosa del genere, solo che avevo paura che succedesse sul lavoro e non per iscritto ma a voce, con persone con cui poi non è facile spiegarsi e trovare comprensione tra l'altro questa mia amica sa già quello che sto attraversando, purtroppo, e al telefono con lei mi sono resa conto di un sacco di cose. Che non solo credo che mia sorella mi incolpi della recidiva di mia mamma (perché ha coinciso con l'inizio della mia convivenza) ma che a questo punto mi sono incolpata pure io per 3 anni e mezzo. Che fatico a perdonarmi di essere sbottata con le mie migliori amiche. Che sono ancora convinta che le emozioni troppo forti non vadano incoraggiate ma respinte in un angolino finché non rompono davvero gli argini. Mi sento come travolta da un treno... pensavo che una malattia del genere portasse tanto dolore, ma non anche fatica fisica, è incredibile come mi senta svuotata adesso, come se avessi lavorato 16 ore di seguito.
Almeno sono sollevata di non aver sclerato in ufficio... ma mi spavento già all'idea di lasciarmi sfuggire ancora questa situazione in futuro

Capisco perfettamente le tue paure. Ma questa tua reazione è assolutamente normale e deve esserci. È impensabile crede che non parlarne sia la cosa migliore.
Anche in ufficio, piuttosto che arrivare allo sclero magari con chi non c'entra nulla, meglio parlarne.
So che non è facile vedere poi le persone che ti guardano con lo sguardo tipo oh poverina quanto mi dispiace per lei.
Ma condividere è sempre la scelta migliore.
Anche per il malato. Ci sono persone che potrebbero darti a modo loro un pochino di forza in più.
Non incolparti di nulla. Non è colpa di nessuno.
È solamente una strada da percorrere insieme, tutti insieme.
Un abbraccio.

Intanto un abbraccio forte Vale
Ha ragione ettav, parlane, anche in ufficio magari... una mia collega in questo periodo è sclerata, ma mi ha confidato di stare affrontando una situazione pesante in famiglia, e allora la capisco anche quando comincia ad insultare tutti... è utile, più persone hai a capirti e sostenerti, meglio è, almeno non devi portarti tutto il peso e dover stare anche attenta a come ti comporti con gli altri...
Ti capisco eh, perchè anch'io (e credo la maggior parte delle persone) ho questo modo di reagire: tenere tutto dentro e poi sclerare all'improvviso! ma non è la cosa migliore...
E' bello che tu abbia un'amica che ti ha capita nonostante tutto, approfitta il più possibile di amicizie così!

Butta sempre tutto fuori, Val! Solo così non avria più nulla da "farti sfuggire"
un abbraccio!