Quali requisiti per la contraccezione naturale?

Secondo voi ci sono dei requisiti che una donna (o anche meglio, una coppia) deve possedere per praticare con soddisfazione la contraccezione naturale? Se sì, quali?

Secondo me i requisiti minimi sono, ovviamente, una relazione chiusa e stabile e un buon rapporto col proprio corpo, condito da tanta curiosità per i meccanismi che vi avvengono.

Poi ci sono dei requisiti extra che a mio parere hanno anch'essi una certa importanza, o per lo meno costituiscono un incentivo, come la possibilità di sfruttare a pieno i verdi, magari convivendo; un compagno con almeno un decimo della nostra curiosità; e dei cicli con un minimo di regolarità, sebbene come sappiamo questo in realtà non è indispensabile per un corretto (e utile) uso dei metodi naturali.

Secondo me molto dipende dalla decisione della coppia di poter usare altri metodi contraccettivi durante la fase fertile.
Mi spiego: mi fa molto piacere conoscere l'andamento del mio ciclo, ma vista anche l'irregolarità non avrei mai scelto un metodo che mi imponeva astinenza 25 giorni a ciclo... Quindi in realtà la mia scelta è su metodi naturali + preservativo...vale ugualmente?
Ad ogni modo, sicuramente oltre ai "requisiti" elencati da lucy anche una presa di responsabilità e consapevolezza. Non basta mangiarsi una pillola (che poi, si riesce a sbagliare anche quello... :roll: ) ma ci sono regole, anche se semplici, da seguire sempre e comunque.
E, possibilmente, un compagno attento e disponibile...vaglielo a spiegare a uno zotico che l'ovetto può ritardare...ma del resto, cosa ci faremmo noi splendide fanciulle con uno zotico?

per me,è fondamentale l'intesa di coppia col partner,altrimenti non vedo una buona riuscita nell'utilizzo dei metodi naturali,nel senso che ci dev'essere la piena disponibilità del proprio compagno nel capire e comprendere i meccanismi del ciclo femminile.
Per quanto riguarda noi,penso che forse è importante che un ciclo sia abbastanza regolare,(ma più che altro per sfruttare con maggiore successo e semplicità i verdi,non per altro..) e che bisogna essere costanti e precise nell'utilizzo dei metodi,che forse non consiglierei ad una giovanissima alle prime armi.
Poi penso che sia stupendo conoscere il proprio corpo e fare partecipe della cosa chi ci sta affianco.

Secondo me ci vuole tanta apertura mentale, molta curiosità, costanza, responsabilità e anche un briciolo di incoscienza (sopratutto all'inizio quando ti chiedi "funzionerà??").
Inoltre penso che le donne siano più propense a buttarsi, quindi credo che il requisito fondamentale sia proprio quello di stare con un uomo che accetta, con intelligenza, anche il discorso di un breve periodo di astinenza.

Secondo me per arrivare alla scelta serve soprattutto una spiccata sensibilità verso il funzionamento naturale del proprio corpo, più una buona dose di ribellione nel non voler credere ciecamente in ciò che ci hanno sempre insegnato (i metodi naturali non funzionano, la pillola è il metodo contraccettivo ideale ecc.).
Dopo aver fatto la scelta servono stabilità di coppia, costanza supportata da almeno un minimo di interesse verso l'andamento dei propri cicli, un ritmo di vita sufficientemente regolare per non rischiare troppe misurazioni saltate o non valide.

Sono molto d'accordo su quanto detto finora (stabilità di coppia, partner disponibile a usare i metodi naturali, curiosità, costanza e dedizione, responsabilità, ecc).
Aggiungerei giusto che, soprattutto all'inizio, ci vuole anche una certa dose di pazienza e "umiltà", nel senso di una volontà di mettersi all'ascolto del proprio corpo e dei suoi segnali, di lasciarsi guidare, senza preoconcetti e senza presupporre di aver capito subito tutto fin dai primi mesi di utilizzo del metodo.

Concordo... Per me le caratteristiche principali di chi si approccia a questo metodo devono essere: attenzione, precisione, costanza, voglia di imparare, umiltà nel chiedere delucidazione a persone più esperte, ragionare sui dati che si hanno chiedendosi il motivo di ciò che sta accadendo dentro il proprio corpo, accettazione del metodo e fiducia da parte del partner e sapersi contenere in caso di forzata astinenza o ingegnarsi per trovare nei giorni fertili un metodo alternativo accettato dalla coppia!

Credo che il requisito principe è avere la certezza (anche se quella non si può dare mai per scontata) di vivere una relazione chiusa. come tutti metodi contraccettivi che non siano il preservativo, posso accettarlo solo se so chi ho davanti.
Per il resto credo che ci voglia una certa maturità e senso di responsabilità senza il quale si possono fare "disastri"

Forse e' questo a frenare l'ordine medico nella diffusione dei metodi naturali, ovvero le capacita' personali di applicazione.
Si tratta di un tipo di contraccezione che richiede parecchio studio, tanta prudenza e piena consapevolezza di se stessi nell'autosservazione.

Sulla prima frase ho grossi dubbi ma, se anche fosse, con che diritto un medico decide se un metodo contraccettivo è valido per me oppure no? Come può valutare la mia intelligenza? Un medico mi dovrebbe INFORMARE e mettere di fronte alle varie possibilità, non guardare storto se dico che ho smesso la pillola e utilizzo il preservativo (nemmeno metodi naturali perchè ancora non li usavo!), SCREDITANDO anche il preservativo tra l'altro!!!
Invece sulla seconda parte sono d'accordo, un metodo naturale manuale richiede studio, conoscenza, consapevolezza, autocontrollo. Ma basta la voglia di praticarlo e tutto questo si fa senza fatica perchè è interessantissimo scoprire come funziona il nostro corpo! E una volta passato il primo periodo in cui arrivano tantissime info nuove da gestire poi la strada si spiana e si iniziano anche a gustare i pro che il metodo porta!