Relazione medico-paziente
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Re: Relazione medico-paziente
Grazie...sono avvilita...sto malissimo.
Anche l'idea di troncare di netto mi distrugge...sto troppo male. Oltretutto ci sono varie cose ( di tipo medico) in sospeso...e ho paura di aver buttato quasi un anno nel cesso.
Lui mi deve dire in faccia che non è così.....
Anche l'idea di troncare di netto mi distrugge...sto troppo male. Oltretutto ci sono varie cose ( di tipo medico) in sospeso...e ho paura di aver buttato quasi un anno nel cesso.
Lui mi deve dire in faccia che non è così.....
sea- Numero di messaggi : 5056
Età : 47
Data d'iscrizione : 19.04.08
Re: Relazione medico-paziente
chiaretta ha scritto:però non credo ci sia qualcosa che regolamenti il rapporto medico-paziente in questo senso, nel senso che credo che nulla vieti che il tuo medico sia anche un tuo amico/fidanzato/marito o viceversa.. però non sono andata a verificare
Ma così non si rischia di essere poco obiettivi nelle diagnosi? Avere un coinvolgimento personale con una persona non toglie un pò di razionalità?
Io non mi affiderei mai ad un medico fidanzato/amico/ fratello ecc ecc
Anche se in realtà in questo caso ci sono cascata come una pera...alla fine
sea- Numero di messaggi : 5056
Età : 47
Data d'iscrizione : 19.04.08
Re: Relazione medico-paziente
No, aspetta, hai frainteso! Certo che TUTTI sono tenuti a non sconfinare, perché non è professionale!sea ha scritto:Quindi da quello che mi scrivete voi solo un terapeuta inteso come psicologo/psicoterapeuta è tenuto a non sconfinare...io pensavo che fossero tenuti tutti al rispetto di un codice deontologico e che tutti fossero in grado di gestire e di gestirsi.
Poi che tutti riescano a farlo, è un altro paio di maniche, ed è evidente che questo medico non è riuscito a mantenere i confini della relazione, per un motivo molto semplice: non ha voluto. Non è che a lui non sia palese, è proprio intenzionale!
Non c'è divieto nel codice deontologico medico di invaghirsi di una paziente, o per un medico di curare i suoi familiari (anche se poi molti scelgono di non farlo, proprio per l'obiettività), ma la cosa giusta da fare, se mai (e non in questo caso, dato che sa che sei sposata), sarebbe stato portare il suo interesse fuori dalla relazione medico-paziente (ovvero, "ci vediamo fuori"). Volutamente i ruoli qui non sono chiari perché lui sa che ad una mossa esplicita seguirebbe il tuo allontamento, è in questo l'aspetto manipolativo.
Anche per questo vorrei metterti in guardia dal confortarlo apertamente: a parte che ci sono sempre rischi nel fare questo, specialmente con una persona che si conosce poco, e soprattutto tu non ne hai bisogno. So bene che credi di averne in questo momento, ma confrontarvi ancora e ancora e ancora prolungherà solo questa spirale nel tempo.
Tu hai bisogno di riprenderti te stessa.
Ti consiglio di leggere su Internet qualcosa a proposito di codipendenza: ti ci riconoscerai in pieno, è il tratto distintivo di tutti i rapporti ambigui e non alla luce del sole!
Sottolineo che non c'è biasimo nelle mie parole, solo urgenza perché conosco la situazione, essendoci "passata" (leggi: rimasta invischiata per oltre un decennio - non con un medico, ma non cambia nulla).
_________________
Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: Relazione medico-paziente
sea ha scritto:chiaretta ha scritto:però non credo ci sia qualcosa che regolamenti il rapporto medico-paziente in questo senso, nel senso che credo che nulla vieti che il tuo medico sia anche un tuo amico/fidanzato/marito o viceversa.. però non sono andata a verificare
Ma così non si rischia di essere poco obiettivi nelle diagnosi? Avere un coinvolgimento personale con una persona non toglie un pò di razionalità?
Io non mi affiderei mai ad un medico fidanzato/amico/ fratello ecc ecc
Anche se in realtà in questo caso ci sono cascata come una pera...alla fine
Sea, è chiaro che sconfinare con un paziente NON si fa ed è poco professionale, è un discorso etico, rispondevo solo alla domanda se fosse regolamentato deontologicamente dicendo che potevi facilmente verificarlo e col fatto che non penso questa cosa ci sia nel codice deontologico (pensavo alla situazione inversa, non è così infrequente che un paziente si faccia seguire da un amico o familiare per problemi di salute di base, poi il discorso cambia ovviamente se si tratta di un problema serio o della necessità di uno specialista).. e concordo con Pq, devi darci un taglio netto (però ti consiglierei di farti rilasciare una lettera che descriva tutto quello che è stato fatto dal punto di vista medico e la diagnosi, in modo che tu possa farti facilmente seguire da qualcun altro ripartendo dal punto in cui sei ora)
chiaretta- Numero di messaggi : 698
Età : 37
Data d'iscrizione : 13.01.14
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