Tumore al seno

NaturElly, che piacere leggere le tue parole! Sono molto contenta della serenità che traspare, continua così!
Un abbraccio

Sono molto contenta per te Un abbraccio

Elly io sono per la medicina tradizionale ma sono felicissima che la strada che hai scelto per te, con l'istinto e con la testa, ti stia dando soddisfazione da ogni punto di vista!! Sei un grande esempio per tutti

Stavo pensando di fare il test per le mutazioni di BRCA1/2, avete esperienze in merito?

Si io e mia madre. Dopo un colloquio approfondito con gli oncologi che seguivano mia nonna, le mie zie e mia cugina abbiamo deciso di non farlo.
In totale ho 6 casi in famiglia (tutti tumore al seno, tranne mia nonna seno+utero), tutti dalla parte di mia mamma e tutti in giovane età. Dai 35 di mia nonna ai 48 di mia zia che era la più "vecchia". In pratica tutte le donne della famiglia si sono ammalate tranne mia madre e me per ora.
Comunque visto che la presenza di mutazione è indice di aumento del rischio ma da sola non è una certezza di sviluppare la mutazione. E visto che l'unica cosa possibile è fare i controlli ogni 6/12 mesi (a seconda della prescrizione), se non hai intenzione di fare un intervento preventivo come Angelina Jolie non credo valga la pena di vivere sapendo che c'è la mutazione.
E te lo dico da portatrice di due mutazioni trombofiliche. Sapere che ci sono fa solo aumentare l'ansia quando hai dei sintomi anche solo lontanamente riconducibili. Quindi visto che non farei mai l'intervento preventivo di rimozione di entrambi i seni, e delle ovaie (a mia madre era stato consigliato già 15 anni fa, prima ancora che questi test fossero disponibili) non ha senso PER ME fare il test
Tanto i controlli li devo fare in maniera
Comunque se hai più di 4 casi in famiglia (o almeno 3 in cui sia stato diagnosticato prima dei 45 anni di età) e tutti entro il secondo grado di parentela puoi richiedere il consulto con il genetista ed entrare in un programma di screening dedicato

E' il tipo di esame che farei per vedere se NON sono portatrice e allora poter vivere in una maggiore serenità rispetto al vivere con l'incognita. Viceversa, se ti confermano che lo hai, in realtà non ti aggiunge nulla a quello che già sapevi, ovvero che eri a rischio per i casi familiari. Ma il tuo rischio personale non diventa più grande solo perché lo sai, anche se la mente umana reagisce in questo senso. Si chiama "euristica della disponibilità" (credo più probabile un evento che mi è stato portato all'attenzione, rispetto ad eventi a cui non sto pensando).

Confermare che sei a rischio, invece, ti può portare ad essere più assiduo nei controlli e vivere più consapevolmente in generale.
Chi fa la scelta di Angelina Jolie non è perché ha la mutazione, è perché oltre alla mutazione, che diventa il pretesto, ha motivazioni interiori più grandi che la spingono al gesto. Posso ben decidere di con-vivere con la mutazione e conservare i seni allo stesso tempo. 
Se sapendo di avere la mutazione vivo nell'ansia di sviluppare il cancro al seno, allora non ci sbagliamo, il mio problema è l'ansia, non il cancro. E non mi tolgo i seni per l'ansia, caso mai la curo. 
Perché poi si vive senza l'ansia del cancro, forse, ma...? con cos'altro al suo posto? con cosa in meno? 
Poi ognuno prende le decisioni che prende e saranno le migliori per quella persona, sono la sua storia; però rimuovere parti del corpo in via preventiva è né più né meno il tentativo illuso di governare con l'iper-medicalizzazione il fantasma della morte (o anche "fasciarsi la testa prima di essersela rotta").

Anche io pensavo di non volerlo fare, però per come sono di carattere (ovvero pigra e tendo spesso a rimandare) mi sono resa conto che i controlli non li faccio spesso quanto dovrei. E con un referto scritto, nero su bianco, probabilmente sarei molto più coscienziosa nel farli più spesso. Non farei l'intervento preventivo, certo non adesso che non ho ancora figli, ma magari ne parlerò direttamente con lo specialista... per me sarebbe soltanto un modo per tenermi più controllata, in modo da rilevare qualsiasi cosa prima possibile. Ho avuto solo il caso di mia mamma, a 40 anni, ma quello che mi stona e che secondo me è stato insufficiente è stata la diagnosi tardiva (a 1,1 cm di dimensioni) e l'intervento di asportazione, troppo conservativo. Perché 5 anni dopo la guarigione ha sviluppato metastasi e le sono state fatali. C'è anche l'aspetto psicologico, ovvero adesso mi sento un'eredità addosso e penso che prima o poi toccherà anche a me, però poi non faccio nulla di concreto per controllarmi con frequenza, nemmeno l'autopalpazione ad esempio.
Per adesso ho la richiesta per il consulto, valuterò in base a quello che mi dirà (e se sono fortunata, magari si ricorda pure il caso di mia mamma).

Ragazze sono tornata per dirvi che sono passati 4 anni dal mio intervento al seno e i controlli appena fatti vanno bene, ringraziando il Signore . Vi ricordo che dovevo essere sottoposta a terapia ormonale, ma ho optato per un'alimentazione vegetale integrale che mi ha consentito di tenere basso il livello di zuccheri nel sangue. L'alimentazione è stata rigida per 2/3 anni, oggi sono tornata a mangiare quasi tutto, anche se limito molto gli zuccheri, mangio sempre integrale, non mangio carne, tra le altre proteine preferisco il pesce e mangio pochissimi latticini, di cui formaggi di pecora/capra per lo più molto stagionati. Ho inserito molti cibi fermentati e la mia salute intestinale è cambiata completamente.
Per qualsiasi altra info sono a disposizione, baciiii

Ciao naturelly! :-) sono contenta che tu stia bene, ti ho pensata ogni tanto!
Il limitare gli zuccheri aveva giovato anche a me qualche anno fa per regolarizzare il ciclo, quindi capisco che ti faccia sentire meglio in generale!

Sono felice di leggere che stai bene! Grazie per essere tornata ad aggiornarci