Educazione dei bambini

Ardath, riferisci tutte cose che sicuramente lo possono aver destabilizzato un po'. Detto questo, capita, e ci mancherebbe che ti muri in casa per evitare queste situazioni.
Per esperienza ti dico che, fra tutte le cose che hai scritto, se non sono abituati, lo zucchero da' una sovraeccitazione inspiegabile. Se puoi declinare qualche dolce (rispetto ai molti molti che riferisci) sarebbe già cosa buona. 
Ti sei portata qualche suo gioco o libro? Nei momenti più "intensi", puoi portarlo 10 minuti con te e (fatica immmmmmmensa) giocare con lui o leggergli una storia).
Anche se a 3 anni potrebbero parlare abbastanza bene, a volte faticano a comunicare le emozioni che provano, per cui le mettono in pratica, urlando, facendo i matti ecc...
Considera pure che la tv puoi sempre usarla, non è il demonio, ma anche lì, non sperare che lui rimanga davanti da solo, pretenderà la tua attenzione nel guardarla con lui 
Facci sapere come va! 

Grazie Luisa,
sì avevamo portato giochini e libri per lui, poi c'erano libri anche lì e quelli li legge sempre volentieri. Comunque, probabilmente erano gli zuccheri, perché dal secondo giorno ho chiesto di smettere di dargli cioccolatini di continuo ed è andata meglio. Abbiam giocato al parco, fatto un giro in città, ed è stato "il solito Leo"... Ha anche mangiato un trancio gigante di pizza.
Certo che la gente rompe tanto le palle, eh... Chi non ha figli veramente non immagina che diavolo significa e pensa che "ma chissà che mamma pallosa, che non gli dà mai caramelle e cioccolato"...
No, veramente glielo do, ma non certo a ciclo continuo.
Ora comunque siamo rientrati...
Per la prossima volta che andrò in visita a qualcuno mi farò un piccolo vademecum di cose importanti: un minimo di rispetto degli orari e meno dolci :)
Grazie dei consigli...

Comunque, ragazze, non so come dirlo in termini tecnici, ma Leonardo "annusa" quando ci sono persone che possono spalleggiarlo nei suoi capricci.
Tornato a casa, ha provato a fare il matto: anziché la cena (un piatto che gli piace molto, peraltro) voleva il cioccolato.
Io e suo padre abbiamo detto un no secco e gli abbiamo spiegato A) che quella era l'unica cena che avrebbe avuto, B) che se voleva un pezzetto di cioccolato doveva prima cenare.
Dopo circa 12 minuti di sclero, in cui noi semplicemente gli dicevamo "No, Leo, mi dispiace", si è calmato da solo, si è seduto a tavola, ha mangiato tutto.
Gli ho dato un pezzettino piccolo di cioccolato, me ne ha chiesto ancora, gli ho detto di no, fine, senza scene.

Quindi: il disastro è che gli altri non tollerano l'idea di dire di no a un bambino, oppure (forse) non tollerano il rumore che il No genera in un primo momento. Perché è più facile accontentarli SEMPRE, piuttosto che stabilire delle regole basilari.
Io rifletto molto sul fatto che non voglio un figlio-soldato, che obbedisca e basta, ma non posso nemmeno avere un essere che con il suo pianto isterico tiene in scacco gli adulti che ha intorno. Non tutti per fortuna ci cascano. I miei suoceri, le educatrici: loro sono nostri "alleati".
Per gli altri... ahimè temo che sia un tema vecchio come il mondo, che peraltro ho letto e riletto qui da più parti: la gente non si fa i ca**i suoi e fa ingerenze pesanti. Devo trovare un equilibrio: non voglio un clima di terrore, ma non voglio nemmeno passare due giorni come gli ultimi due, in cui mi sento costantemente a disagio e in cui mio figlio sembra un maniaco assassino assetato di sangue (il mio).

Non so se questo è il topic più adatto in caso spostatemi

Allora mia figlia ha 3anni e mezzo ed ha questo "problema" quando viene sgridata in modo "duro" o alzando la voce oppure piange a lungo si fa la pipì addosso.

Questo spesso capita con me perché ovviamente essendo la mamma è con me che sfoga tutto il lato peggiore del suo carattere e io provo e riprovo a stare calma e spiegargli le cose in modo sereno ma quando si inpunta non c'è verso e allora perdo la pazienza.

È successo qualche volta anche all' asilo quando la maestra ha alzato un po' la voce.

Ultimamente purtroppo capita più spesso perché è diventata ancora più ostinata e non so come comportarmi.
Mia madre mi dice che devo stare più calma  perché se no la situazione peggiora ,che questa cosa non è normale ,come neanche il fatto che arriva a piangere così tanto che quasi vomita .

Ovviamente con mia madre non capita mai ma si sa che le nonne spesso gliele danno tutte vinte e comunque è un rapporto diverso.

Uff

Quando ha tolto il pannolino? Anche mia figlia l'ha fatto per circa 6-8 mesi dopo aver tolto il pannolino, e ancora adesso (è passato quasi un anno) ogni tanto capita. All'inizio lo faceva anche quando un compagno di giochi la spaventava o faceva arrabbiare! XD piano piano si assestano...Non credo proprio sia anormale come dice tua mamma! L'unica cosa a cui stare attenti è non arrabbiarsi ancora di più facendole pesare che ha fatto pipì (all'inizio viene spontaneo, ma poi abbiamo capito che è sbagliato!)

Eowyn ha scritto:Quando ha tolto il pannolino? Anche mia figlia l'ha fatto per circa 6-8 mesi dopo aver tolto il pannolino, e ancora adesso (è passato quasi un anno) ogni tanto capita. All'inizio lo faceva anche quando un compagno di giochi la spaventava o faceva arrabbiare! XD piano piano si assestano...Non credo proprio sia anormale come dice tua mamma! L'unica cosa a cui stare attenti è non arrabbiarsi ancora di più facendole pesare che ha fatto pipì (all'inizio viene spontaneo, ma poi abbiamo capito che è sbagliato!)

Ormai è un anno che l' abbiamo tolto

Ciao ragazze. Come ho scritto in un altro topic, a mia figlia è stato diagnosticato il mutismo selettivo: è un disturbo d'ansia, i bambini provano un'ansia molto forte in certe situazioni, tale da bloccare la parola e a volte anche i movimenti. Adesso è seguita da una psicoterapeuta che sta dando consigli anche a noi genitori.
Mi sto interrogando su cosa possiamo aver sbagliato noi in come l'abbiamo cresciuta.
Il suo problema è essenzialmente una forte paura di sbagliare. Da che mi ricordo, l'ha sempre avuta. Oggi dicevo alla psicologa che io non ho mai voluto, almeno razionalmente, che lei fosse la migliore a scuola, che fosse perfetta, che brillasse negli sport. Accettavo pure la sua timidezza (ero timidissima anch'io!). Non l'abbiamo mai forzata, in età di asilo, a lasciare il pannolino (ha fatto da sola a 2 anni e mezzo), ad imparare a scrivere, a tenere la penna correttamente, a disegnare, a fare sport da piccola (anzi, c'era il covid quindi zero sport), a fare piccole faccende in casa, a "performare" in qualsiasi modo. Abbiamo sempre lasciato che fosse lei a desiderare fare le cose... Forse le abbiamo chiesto un po' troppa collaborazione quando è nato il fratellino, questo sì.

Eppure lei ha sempre avuto, da che io ricordi, questa paura di sbagliare... La psicologa dice che probabilmente non le abbiamo mai chiesto prestazioni ma dentro di noi le desideravamo e lei se ne accorgeva, dato che è sensibilissima, come un radar di emozioni che poi non sa gestire.
Ma davvero a me non pare di aver pensato che volevo fosse la migliore... io ero sempre la "secchiona" e più che starci bene ne ho sofferto (bullismo and co), quindi ho sempre pensato "meglio che a scuola se la cavi ma non sia troppo brava". Ma mai mai mai ho detto niente a lei. Una volta, una sola, mio papà le ha detto che io ero la migliore della classe, e lei ha avuto una crisi (era prima dell'inizio della prima elementare) dicendo che aveva paura di non essere brava come me. Ma una sola volta gliel'ha detto, e io ho subito cercato di rimediare dicendo che non era vero e che non serve essere i primi. Per me lei può fare quello che vuole nella vita (i miei genitori hanno incasinato tantissimo mia sorella pretendendo certe università ecc), può fare qualunque scuola e mestiere vorrà fare e io sarò felice e la supporterò...

Però insomma, possibile che inconsciamente noi desideriamo una figlia "che non sbaglia" e glielo abbiamo passato con il pensiero?
Certo facciamo fatica ad accettare questo mutismo. Mio marito più di me. Ma tutto questo dopo che il mutismo è emerso.
Cosa abbiamo sbagliato prima?
Voi con i vostri figli, al di là di quello che dite e chiedete loro, vi accorgete di "pensare, desiderare" delle prestazioni o dei comportamenti?

Ciao Eowyn, ti abbraccio, si legge bene cosa state passando. Ma con chi ha il mutismo selettivo?
Ancora non ho letto gli altri topic, magari hai spiegato lì. I genitori, se fossero perfetti, non sarebbero genitori! Detta questa ovvietà, scusa forse per la banalizzazione, chiedo solo che tipo di percorso vi hanno proposto, se solo su tua figlia o qualcosa a livello familiare. Voi come genitori vi sentite a vostro agio con queste proposte?

Ciao Luisav, il mutismo selettivo ce l'ha soprattutto negli sport e nelle attività extrascolastiche in cui deve fare qualche performance. È un disturbo d'ansia, non è che solo non parla, ma si congela proprio con tutto il corpo. A scuola un po' parla, con gli amici e a casa parla tantissimo.
Siamo seguiti da Aimuse (associazione italiana mutismo selettivo), e la psicoterapeuta le fa fare terapia cognitivo comportamentale e fa parent training con noi... ci troviamo bene, ma la via d'uscita sembra così lontana... e le maestre stanno cominciando a preoccuparsi (ma faranno anche loro incontro con la psicologa)...

Oggi mi è stato anche detto (non dalla psicologa) che la causa è il fatto che io lavoro. Che non facciamo mai niente nel weekend (oggi portati a nuoto dopo che ieri ho vomitato tutto il giorno per un virus, per domani organizzata gita al lago con gli amichetti). Che torno a casa e sono "assente" e non gioco perchè penso al lavoro (che poi in realtà io non so giocare comunque...costruire, leggere, pasticciare, fare torte sì, ma giocare con bambole e pupazzetti no). Ma in effetti è così. E pensare che per tornare a casa entro le 18 lavoro un'ora tutte le sere quando i bambini dormono, oppure mi sveglio alle 5 per lavorare prima che si sveglino. Ma neanche questo va bene, perchè mi rende nervosa. è vero.
Unico reddito in famiglia.
Io non so più cosa dovrei fare, sono senza forze.