Educazione dei bambini
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Re: Educazione dei bambini
scusate ma non è che se io li mando in camera significa che non li amo più, non credo proprio che un bambino seppur piccolo, capisca questo. Non esco di casa e lo lascio lì solo per ore. L'ho solo allontanato per un momento.
Mi è capitato di fare come dice Green, di cercare la causa, ma se lui urla e piange disperato... come si fa?
A me non è mai capitato, ma ci sono bambini che arrivano a vomitare per quanto piangono. Datemi un esempio concreto, potrei prenderne spunto. grazie.
Mi è capitato di fare come dice Green, di cercare la causa, ma se lui urla e piange disperato... come si fa?
A me non è mai capitato, ma ci sono bambini che arrivano a vomitare per quanto piangono. Datemi un esempio concreto, potrei prenderne spunto. grazie.
ettav- Numero di messaggi : 1672
Età : 49
Località : Rescaldina MI
Data d'iscrizione : 12.11.11
Re: Educazione dei bambini
Sai, anche il dire che non lo lasci per ora fa pensare che la tua idea che un bambino abbia lo stesso concetto di tempo che hai tu. Per un bambino piccolo l'allontanamento dalla mamma è più che sufficiente. Secondo te cos'è che lo fa calmare in quel caso? Pensi che lui rifletta sul suo comportamento e capisca che è sbagliato?
Non è che mentre piange disperato gli chiedi qual è la causa, te lo puoi chiedere tu cosa è successo che ha causato la crisi, e distrarlo da quello che sta succedendo, ma non lasciandolo da solo a riflettere. Mi fai un esempio di una crisi?
Non è che mentre piange disperato gli chiedi qual è la causa, te lo puoi chiedere tu cosa è successo che ha causato la crisi, e distrarlo da quello che sta succedendo, ma non lasciandolo da solo a riflettere. Mi fai un esempio di una crisi?
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: Educazione dei bambini
Io la penso come Nike, e ho sperimentato su mio figlio quanto dico: per lui, quando è arrabbiato o disperato (e lo è raramente, specie adesso, ma tra i 2 e i 3 anni qualche episodio c'è stato), l'isolamento in camera è devastante, allora sì che arriva a vomitare o piangere convulsamente.
Anche allarmarti sulla verbalizzazione lo trovo esagerato, mi sembra sempre che si debba trovare modelli univoci adatti a tutti, mentre lo sviluppo del linguaggio varia tantissimo da bimbo a bimbo ma non per questo un bimbo che parla poco non riesce a comunicare! Il pianto, specie se deriva da rabbia, non va soffocato o censurato, anzi, deve trovare un canale di sfogo; ci sono luoghi dove va tamponato (penso ai luoghi pubblici) ma credo che a casa un bambino debba potersi sentire libero di piangere liberamente e sfogare le sue emozioni anzichè trattenerle per avere approvazione e considerazione.
Con Diego, il contenimento fisico serviva e serve tutt'ora molto.
Col contenimento, affettuoso (tenerlo tra le braccia, con decisione), io gli mostro che non lo lascio ferire me nè ferire se stesso, ma che ci sono e delimito lo spazio , in un certo senso proteggendolo dai suoi impulsi. E più resto calma e lo tengo vicino, più velocemente lui prende il ritmo del mio respiro, e si calma a sua volta. Quando gli va di piangere, io lo lascio piangere, con pazienza e senza giudizio (anche se ai miei occhi di adulta non ha motivo di farlo, se lo fa, un motivo c'è sicuramente, magari sono emozioni accumulate che trovano un canale di sfogo)
A proposito di teorie pedagogiche diverse, se vuoi ci sono libri che posso consigliarti, e che trovi facilmente anche in biblioteca..
Anche allarmarti sulla verbalizzazione lo trovo esagerato, mi sembra sempre che si debba trovare modelli univoci adatti a tutti, mentre lo sviluppo del linguaggio varia tantissimo da bimbo a bimbo ma non per questo un bimbo che parla poco non riesce a comunicare! Il pianto, specie se deriva da rabbia, non va soffocato o censurato, anzi, deve trovare un canale di sfogo; ci sono luoghi dove va tamponato (penso ai luoghi pubblici) ma credo che a casa un bambino debba potersi sentire libero di piangere liberamente e sfogare le sue emozioni anzichè trattenerle per avere approvazione e considerazione.
Con Diego, il contenimento fisico serviva e serve tutt'ora molto.
Col contenimento, affettuoso (tenerlo tra le braccia, con decisione), io gli mostro che non lo lascio ferire me nè ferire se stesso, ma che ci sono e delimito lo spazio , in un certo senso proteggendolo dai suoi impulsi. E più resto calma e lo tengo vicino, più velocemente lui prende il ritmo del mio respiro, e si calma a sua volta. Quando gli va di piangere, io lo lascio piangere, con pazienza e senza giudizio (anche se ai miei occhi di adulta non ha motivo di farlo, se lo fa, un motivo c'è sicuramente, magari sono emozioni accumulate che trovano un canale di sfogo)
A proposito di teorie pedagogiche diverse, se vuoi ci sono libri che posso consigliarti, e che trovi facilmente anche in biblioteca..
Elisina- Numero di messaggi : 7414
Età : 47
Data d'iscrizione : 22.05.08
Re: Educazione dei bambini
ultimamente capita che quando siamo a tavola per mangiare, entrambi facciano capricci. E' capitato che Stefano non volesse mangiare quello che c'era in tavola, no su tutto. Io e mio marito gli abbiamo detto che se voleva mangiare, mangiava quello che c'era altrimenti saltava. Lui si è messo ad urlare piangendo disperato. Io ho provato a farlo smettere ma urlava talmente tanto che non mi sentiva. Allora l'ho preso e l'ho portato in cameretta (che per sua fortuna è davanti alla cucina, quindi mi vedeva - ma è successo anche come sopra, il bimbo in cameretta ed io in sala, quindi senza vederci). Poi lui mi ha chiamata ed era caLmo. Quando è tornato in cucina mi ha spiegato cosa non gli piaceva della cena.
So che lui non riflette sul suo comportamento, ma di certo capisce che urlando come un matto non ottiene niente.
Questo è un esempio stupido ma mi è capitato, quando erano più piccoli, anche episodi dove tendevano ad essere violenti. Rimango dell'idea che è necessario affrontare la faccenda e non trovare distrazioni.
sincro con Elisina.
So che lui non riflette sul suo comportamento, ma di certo capisce che urlando come un matto non ottiene niente.
Questo è un esempio stupido ma mi è capitato, quando erano più piccoli, anche episodi dove tendevano ad essere violenti. Rimango dell'idea che è necessario affrontare la faccenda e non trovare distrazioni.
sincro con Elisina.
ettav- Numero di messaggi : 1672
Età : 49
Località : Rescaldina MI
Data d'iscrizione : 12.11.11
Re: Educazione dei bambini
Io non intendo dire che lo distrai nel senso che non affronti, ma che sposti l'attenzione, perchè in quel momento non sono in grado di affrontare l'emozione che provano, se sono davvero fuori controllo.
Nell'esempio che fai, non è che arrivano a tavola troppo stanchi? O troppo affamati (a volte non ce ne rendiamo conto, ma la fame può rendere certi bambini davvero difficilmente gestibili)? Perchè se succede sempre è difficile che il problema sia quello che c'è in tavola, improvvisamente. Spesso il modo migliore per affrontare le crisi è, quando è possibile, evitare che le crisi arrivino!
Nell'esempio che fai, non è che arrivano a tavola troppo stanchi? O troppo affamati (a volte non ce ne rendiamo conto, ma la fame può rendere certi bambini davvero difficilmente gestibili)? Perchè se succede sempre è difficile che il problema sia quello che c'è in tavola, improvvisamente. Spesso il modo migliore per affrontare le crisi è, quando è possibile, evitare che le crisi arrivino!
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
Re: Educazione dei bambini
Solo un attimino per dire che il bimbo di Daneb è ancora molto piccolo, troppo piccolo per simili "ricattini"..scusate, io non amo molto questo metodi pedagogici...
Parla poco,ma ci sta...prima dei due anni molti bimbi non dicono quasi nulla...ci stanno le crisi di rabbia, che poi è frustrazione...sono fisiologiche all'esternazione di sentimenti che non riescono a verbalizzare, tensioni emotive, paure e confusione.
e li fanno con la mamma perché sanno che è la sola che, appunto, non li punirà o li amerà di meno per questo, perché loro da noi si aspettano che li amiamo come loro amano noi, ossia senza condizioni.
al nido reprimono per tutto il giorno e poi tornano a casa e si sfogano con noi.
Ma la nido ce li abbiamo messi noi, è un parcheggio (necessario) ma dobbiamo anche accettare che manifestino un certo disagio in un modo o nell'altro.
Di fronte alla crisi l'unica cosa da fare è l'accettazione della rabbia, cercare di non restituire rabbia, di spiegare con parole semplici che si capisce il suo stato d'animo, che ti dispiace..chiedigli cosa puoi fare per lui , ma stagli vicino, non relegarlo all'isolamento, perché passa il messaggio che quello che fa sia sbagliato e brutto e cattivo, invece non è così perché non lo fanno apposta, a 22 mesi.....
E' un duro lavoro di nervi (per te), ma anche per lui... piano piano capirà che da te sarà compreso ed ascoltato...che non è cattivo o brutto o diverso....e cambieranno anche i suoi atteggiamenti.
Ricordati di gratificarlo sempre, appendi i suoi disegni, fagli fare cose con te....
E' ancora piccolo...quando sarà più grande le punizioni avranno un peso diverso, ma ora non sarebbe in grado di capirle e scatenerebbero ancora più rabbia e senso di inadeguatezza.
Parla poco,ma ci sta...prima dei due anni molti bimbi non dicono quasi nulla...ci stanno le crisi di rabbia, che poi è frustrazione...sono fisiologiche all'esternazione di sentimenti che non riescono a verbalizzare, tensioni emotive, paure e confusione.
e li fanno con la mamma perché sanno che è la sola che, appunto, non li punirà o li amerà di meno per questo, perché loro da noi si aspettano che li amiamo come loro amano noi, ossia senza condizioni.
al nido reprimono per tutto il giorno e poi tornano a casa e si sfogano con noi.
Ma la nido ce li abbiamo messi noi, è un parcheggio (necessario) ma dobbiamo anche accettare che manifestino un certo disagio in un modo o nell'altro.
Di fronte alla crisi l'unica cosa da fare è l'accettazione della rabbia, cercare di non restituire rabbia, di spiegare con parole semplici che si capisce il suo stato d'animo, che ti dispiace..chiedigli cosa puoi fare per lui , ma stagli vicino, non relegarlo all'isolamento, perché passa il messaggio che quello che fa sia sbagliato e brutto e cattivo, invece non è così perché non lo fanno apposta, a 22 mesi.....
E' un duro lavoro di nervi (per te), ma anche per lui... piano piano capirà che da te sarà compreso ed ascoltato...che non è cattivo o brutto o diverso....e cambieranno anche i suoi atteggiamenti.
Ricordati di gratificarlo sempre, appendi i suoi disegni, fagli fare cose con te....
E' ancora piccolo...quando sarà più grande le punizioni avranno un peso diverso, ma ora non sarebbe in grado di capirle e scatenerebbero ancora più rabbia e senso di inadeguatezza.
Leila- Numero di messaggi : 1182
Età : 49
Data d'iscrizione : 10.11.10
Re: Educazione dei bambini
Io mi ritrovo molto in Elisina, Chiara non è una bambina capricciosa, è solo molto vivace, però capitano i pianti e gli strilli senza motivo, e anche io quando succede la prendo con me e l'abbraccio forte, mi viene istintivo, le faccio sentire che ci sono anche se ai miei occhi da adulta quella "crisi" è quasi incomprensibile...però non mi verrebbe mai in mente di allontanarla perchè è arrabbiata o perchè è scoppiata a piangere.
Daneb, quello che fa Alessandro è comune a molti bimbi e secondo me è una reazione alla giornata passata al nido...per il linguaggio non ti preoccupare, anche la mia dice pochissime parole, ma l'importante è che si facciano capire e che capiscano, quella è già una forma di linguaggio.
Coraggio...
Daneb, quello che fa Alessandro è comune a molti bimbi e secondo me è una reazione alla giornata passata al nido...per il linguaggio non ti preoccupare, anche la mia dice pochissime parole, ma l'importante è che si facciano capire e che capiscano, quella è già una forma di linguaggio.
Coraggio...
sea- Numero di messaggi : 5056
Età : 47
Data d'iscrizione : 19.04.08
Re: Educazione dei bambini
Il motivo per cui sono giù è che fondamentalmente non credevo di avere un tiranno in casa
Io mi sento imbranata nel gestirlo quando ha queste sue scene isteriche...tendo (mea culpa) a reagire male, perchè urlo e gli dico che non si fa....lui ovviamente non si calma. Alcune volte, facendo molto lavoro di autocontrollo, ho reagito con calma e gli ho spiegato che così faceva male a mamma, che non si tirano gli oggetti, che non si mena...ma non ho sortito alcun effetto...Non mi ha proprio ascoltato...ha continuato la sua scena di tappetino splamato per terra ad urlare e sbraitare...
Il giorno di Pasquetta eravamo in un ristorante, voleva giocare con il bicchiere di vetro, gliel'ho fatto toccare, ad un certo punto si è versato l'acqua addosso, si è arrabbiato e ha lanciato il bicchiere con violenza in terra....Ha iniziato ad urlare e non ha smesso per un buon quarto d'ora.
io non so proprio come fare quando fa così....
Leila lui non parla poco...non parla proprio, non dice niente! ma niente eh!
si limita a bu-tette (per il giochino quando si nasconde Bubù-settete), daddà (papà), tate (grazie), ma-ha (acqua).
Ma sono cose che comprendo io, che ci ho messo diversi giorni per associare...
E quello che mi dico è che se ora sono a questo punto sono io che ho evidentemente sbagliato nei mesi scorsi...
Io mi sento imbranata nel gestirlo quando ha queste sue scene isteriche...tendo (mea culpa) a reagire male, perchè urlo e gli dico che non si fa....lui ovviamente non si calma. Alcune volte, facendo molto lavoro di autocontrollo, ho reagito con calma e gli ho spiegato che così faceva male a mamma, che non si tirano gli oggetti, che non si mena...ma non ho sortito alcun effetto...Non mi ha proprio ascoltato...ha continuato la sua scena di tappetino splamato per terra ad urlare e sbraitare...
Il giorno di Pasquetta eravamo in un ristorante, voleva giocare con il bicchiere di vetro, gliel'ho fatto toccare, ad un certo punto si è versato l'acqua addosso, si è arrabbiato e ha lanciato il bicchiere con violenza in terra....Ha iniziato ad urlare e non ha smesso per un buon quarto d'ora.
io non so proprio come fare quando fa così....
Leila lui non parla poco...non parla proprio, non dice niente! ma niente eh!
si limita a bu-tette (per il giochino quando si nasconde Bubù-settete), daddà (papà), tate (grazie), ma-ha (acqua).
Ma sono cose che comprendo io, che ci ho messo diversi giorni per associare...
E quello che mi dico è che se ora sono a questo punto sono io che ho evidentemente sbagliato nei mesi scorsi...
daneb- Numero di messaggi : 3830
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.08.11
Re: Educazione dei bambini
sea ha scritto: ma l'importante è che si facciano capire e che capiscano, quella è già una forma di linguaggio.
e secondo me infatti non capisce proprio
daneb- Numero di messaggi : 3830
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.08.11
Re: Educazione dei bambini
Daneb, ma nella scena del bicchiere lui si è arrabbiato perchè si è rovesciato il bicchiere? Perchè si è bagnato? O qualcuno gli ha detto qualcosa in merito?
nike- Numero di messaggi : 5275
Età : 52
Località : Toscana
Data d'iscrizione : 11.06.09
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