Le prime malattie di neonati e bambini
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Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Momento di sfogo: da gennaio Viola ha avuto febbre sopra i 39 almeno una volta al mese... a volte anche ogni 2 settimane! Durata di 3 giorni e poi di nuovo fresca come una rosa! A volte dato antibiotico a volte no...insomma procediamo a caso!
Stamattina tampone e analisi del sangue... speriamo di capirci qualcosa, non ne possiamo più!
Stamattina tampone e analisi del sangue... speriamo di capirci qualcosa, non ne possiamo più!
Eowyn- Numero di messaggi : 3470
Età : 37
Località : Trento
Data d'iscrizione : 05.12.10
Re: Le prime malattie di neonati e bambini
ma l'antibiotico per una febbre di 3 giorni perché? come mai ti è stato prescritto?
ci sono altre sintomi oltre la febbre? fatto banale esame urine?
ci sono altre sintomi oltre la febbre? fatto banale esame urine?
daneb- Numero di messaggi : 3830
Età : 43
Data d'iscrizione : 02.08.11
Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Eh be vi hanno fatto aspettare pure troppo...Poi ci sono criteri specifici per sapere se somministrare l'antibiotico o no, non si è costretti ad andare a caso.
Ha sintomi alla gola?Perché come dice Daneb altrimenti è opportuno cercare in altri distretti.
Però intanto le analisi del sangue vi diranno di più! (il tampone molto meno, perché dei batteri usciranno sempre dal tampone e non è detto siano responsabili di infezioni, se non fatti specificamente durante l'episodio in corso)
Ha sintomi alla gola?Perché come dice Daneb altrimenti è opportuno cercare in altri distretti.
Però intanto le analisi del sangue vi diranno di più! (il tampone molto meno, perché dei batteri usciranno sempre dal tampone e non è detto siano responsabili di infezioni, se non fatti specificamente durante l'episodio in corso)
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Dott.ssa Jessica Borgogni
www.jessicaborgogni.it
Psicologa dell'area clinica e perinatale
Educatrice del Metodo Ladyfertility
I miei grafici: https://www.fertilityfriend.com/home/1db1de
Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Non so come aprire questo topic se non scrivendo AIUTO!
Da quando Elsa frequenta il nido sta praticamente sempre male, in nemmeno un anno ha preso per 3 volte l'antibiotico, e sempre per motivi più che validi: due volte per otite media con febbre persistente, la terza per streptococco. Quest'ultimo tra l'altro l'ha attaccato anche a me e a mio marito e potete immaginare, io personalmente ho avuto 39 di febbre con tutta la Tachipirina. Una settimana di pausa in casa post antibiotico, torna al nido lo scorso lunedì, mercoledì torna a essere raffreddata e oggi 37.3, quindi ovviamente domani di nuovo a casa con serie difficoltà organizzative per me e mio marito, oltre che preoccupazione per lei perché poverina, è davvero un susseguirsi di malanni. A volte mi chiedo se sto sbagliando qualcosa io, se potrei agire diversamente, mi sento davvero impotente e avvilita.
Da quando Elsa frequenta il nido sta praticamente sempre male, in nemmeno un anno ha preso per 3 volte l'antibiotico, e sempre per motivi più che validi: due volte per otite media con febbre persistente, la terza per streptococco. Quest'ultimo tra l'altro l'ha attaccato anche a me e a mio marito e potete immaginare, io personalmente ho avuto 39 di febbre con tutta la Tachipirina. Una settimana di pausa in casa post antibiotico, torna al nido lo scorso lunedì, mercoledì torna a essere raffreddata e oggi 37.3, quindi ovviamente domani di nuovo a casa con serie difficoltà organizzative per me e mio marito, oltre che preoccupazione per lei perché poverina, è davvero un susseguirsi di malanni. A volte mi chiedo se sto sbagliando qualcosa io, se potrei agire diversamente, mi sento davvero impotente e avvilita.
mulan- Numero di messaggi : 3150
Età : 35
Data d'iscrizione : 30.08.11
Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Cara, qui ti parlo da operatrice all'interno di un asilo nido: è brutto da pensare, ma all'inizio di un percorso "scolastico" è abbastanza normale che i bambini si ammalino sovente. Purtroppo non hanno ancora le difese immunitarie adatte a proteggersi da tutto, e la compresenza forzata di tanti bambini in un ambiente chiuso per diverse ore contribuisce.
Di solito ci sono alcune situazioni che possono agire sul prolificare di virus e batteri: temperatura molto elevata nelle stanze, scarsa areazione degli ambienti e, ovviamente, la pulizia degli oggetti; sai se al nido di Elsa fanno attenzione a questi accorgimenti?
Ah, una cosa, uscire fuori d'inverno al freddo NON fa ammalare di più se il bambino ha i giusti vestiti.
Tu non stai facendo nulla di sbagliato, è un periodo duro per molti genitori! Con l'arrivo della primavera i riscaldamenti in casa si abbasseranno, gli ambienti torneranno ad essere un po' più umidi e i bambini inizieranno ad uscire più spesso.
Tieni duro, ti abbraccio!
Di solito ci sono alcune situazioni che possono agire sul prolificare di virus e batteri: temperatura molto elevata nelle stanze, scarsa areazione degli ambienti e, ovviamente, la pulizia degli oggetti; sai se al nido di Elsa fanno attenzione a questi accorgimenti?
Ah, una cosa, uscire fuori d'inverno al freddo NON fa ammalare di più se il bambino ha i giusti vestiti.
Tu non stai facendo nulla di sbagliato, è un periodo duro per molti genitori! Con l'arrivo della primavera i riscaldamenti in casa si abbasseranno, gli ambienti torneranno ad essere un po' più umidi e i bambini inizieranno ad uscire più spesso.
Tieni duro, ti abbraccio!
mimi- Numero di messaggi : 2677
Età : 36
Data d'iscrizione : 14.06.13
Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Purtroppo è una situazione estremamente comune, non è fisiologica la promiscuità elevatissima a cui ci siamo "abituati" negli ultimi 10-20 anni. Oggi il numero di contatti sociali si è amplificato a dismisura, inclusi i trasporti, e la pressione verso la figura della madre lavoratrice ha generato il bisogno di aggregare sempre più bambini, sempre più precocemente, tutti assieme. Il risultato è esplosivo e ne pagano tutti le conseguenze. Anche adulti senza figli si ammalano ora più spesso di prima, perché i colleghi/amici con figli si ammalano molto di più rispetto a quando un genitore restava a casa con il figlio durante l'infanzia e dunque tutte queste occasioni di contagio non c'erano (né per i bambini, né per uno dei genitori, di conseguenza le infezioni circolavano almeno meno di un terzo di adesso).
Senza contare l'abuso che oggi viene fatto senza ritegno degli spazi socio-educativi, visto che prima al minimo segno di malattia si usciva e senza certificato non si rientrava. Oggi non si vergognano nemmeno a mandare i figli imbottiti di tachipirina a contagiare tutta la classe.
Se siamo fortunati, i figli sviluppano difese immunitarie e questo problema si riduce nelle fasi scolastiche più avanzate. Per i meno fortunati, fragili o altro, è un casino.
E' una competizione alla sopravvivenza del più forte, voluta e intenzionalissima da parte del capitalismo.
Al nido purtroppo è un problema per il fatto che i bambini di quelle età sperimentano l'ambiente fisico e sociale in modo molto tattile e spesso per questo a livello orale. Quindi il contatto fisico tra di loro e l'uso promiscuo di materiali è estremamente elevato (già alla materna si può insegnare a non condividere saliva, ecc.).
Il discorso del freddo purtroppo ha senso in assenza di contagio. Se l'esposizione non può essere evitata, il freddo purtroppo può indebolire il sistema immunitario, può irritare le vie respiratorie e non permette il riscaldamento dell'aria inspirata (molti virus muoiono a 37 gradi, quindi il nostro calore corporeo qualcosina fa), facendo da catalizzatore per l'esordio delle malattie infettive - e da motivo per cui si è diffuso il mito che il freddo faccia ammalare. Senza contagio, invece, il freddo è innocuo (può comunque farci ammalare dei batteri che già abbiamo addosso, ma rispetto ad un contagio esterno, il rischio è mooooolto inferiore)
Negli ambienti chiusi condivisi l'ideale sono le finestre aperte per la circolazione dell'aria, contemporaneamente per forza ad un sistema di riscaldamento. E qui gli ecologisti si scandalizzano puntualmente, ma chiudersi dentro una stanza condivisa senza aria è una condanna per i più fragili in quel momento. Purtroppo per quanto ci può apparire "normale", prima di un secolo fa l'idea di raggrupparsi in 30+ quotidianamente in una stanza non esisteva.
Se si avverte una punta di polemica è perché c'è non dico tutto questo per infiammare gli animi, ma per esortare in primo luogo a non interiorizzare come difficoltà personale/genitoriale quella che è una lotta contro i mulini a vento che ci troviamo obbligati a combattere e che viene anche suggerita come "normale", con un bella alzata di spalle a condire.
Purtroppo anche rimandare l'ingresso dei bambini alle fasi successive di scolarizzazione significa trovarsi comunque a gestire tutto questo, solo rimandato. Però qualche minimo vantaggio può darlo, perché un bambino alla materna ha più difese fisiche e comportamentali rispetto ad un neonato.
Per molte famiglie semplicemente la situazione migliora nel tempo ed è anche il motivo per cui c'è relativamente scarso interesse ad apportare riconfigurazioni significative. Però oggettivamente non sappiamo che conseguenze avrà sulla salute delle nuove generazioni esporli così presto a così tante infezioni. I virus mutano costantemente per cui il concetto di immunità è molto relativo, piuttosto fino ai 2-4 anni non è completamente sviluppata la barriera ematoencefalica che è progettata per difendere il cervello da agenti tossici.
Spero di non aver appesantito con le mie considerazioni, condivido un gran sospiro e tantissima solidarietà!
Senza contare l'abuso che oggi viene fatto senza ritegno degli spazi socio-educativi, visto che prima al minimo segno di malattia si usciva e senza certificato non si rientrava. Oggi non si vergognano nemmeno a mandare i figli imbottiti di tachipirina a contagiare tutta la classe.
Se siamo fortunati, i figli sviluppano difese immunitarie e questo problema si riduce nelle fasi scolastiche più avanzate. Per i meno fortunati, fragili o altro, è un casino.
E' una competizione alla sopravvivenza del più forte, voluta e intenzionalissima da parte del capitalismo.
Al nido purtroppo è un problema per il fatto che i bambini di quelle età sperimentano l'ambiente fisico e sociale in modo molto tattile e spesso per questo a livello orale. Quindi il contatto fisico tra di loro e l'uso promiscuo di materiali è estremamente elevato (già alla materna si può insegnare a non condividere saliva, ecc.).
Il discorso del freddo purtroppo ha senso in assenza di contagio. Se l'esposizione non può essere evitata, il freddo purtroppo può indebolire il sistema immunitario, può irritare le vie respiratorie e non permette il riscaldamento dell'aria inspirata (molti virus muoiono a 37 gradi, quindi il nostro calore corporeo qualcosina fa), facendo da catalizzatore per l'esordio delle malattie infettive - e da motivo per cui si è diffuso il mito che il freddo faccia ammalare. Senza contagio, invece, il freddo è innocuo (può comunque farci ammalare dei batteri che già abbiamo addosso, ma rispetto ad un contagio esterno, il rischio è mooooolto inferiore)
Negli ambienti chiusi condivisi l'ideale sono le finestre aperte per la circolazione dell'aria, contemporaneamente per forza ad un sistema di riscaldamento. E qui gli ecologisti si scandalizzano puntualmente, ma chiudersi dentro una stanza condivisa senza aria è una condanna per i più fragili in quel momento. Purtroppo per quanto ci può apparire "normale", prima di un secolo fa l'idea di raggrupparsi in 30+ quotidianamente in una stanza non esisteva.
Se si avverte una punta di polemica è perché c'è non dico tutto questo per infiammare gli animi, ma per esortare in primo luogo a non interiorizzare come difficoltà personale/genitoriale quella che è una lotta contro i mulini a vento che ci troviamo obbligati a combattere e che viene anche suggerita come "normale", con un bella alzata di spalle a condire.
Purtroppo anche rimandare l'ingresso dei bambini alle fasi successive di scolarizzazione significa trovarsi comunque a gestire tutto questo, solo rimandato. Però qualche minimo vantaggio può darlo, perché un bambino alla materna ha più difese fisiche e comportamentali rispetto ad un neonato.
Per molte famiglie semplicemente la situazione migliora nel tempo ed è anche il motivo per cui c'è relativamente scarso interesse ad apportare riconfigurazioni significative. Però oggettivamente non sappiamo che conseguenze avrà sulla salute delle nuove generazioni esporli così presto a così tante infezioni. I virus mutano costantemente per cui il concetto di immunità è molto relativo, piuttosto fino ai 2-4 anni non è completamente sviluppata la barriera ematoencefalica che è progettata per difendere il cervello da agenti tossici.
Spero di non aver appesantito con le mie considerazioni, condivido un gran sospiro e tantissima solidarietà!
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A mulan e Atena piace questo messaggio.
Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Tranquilla Jessica, tutte queste polemiche le condivido pure io, quindi sfondi una porta aperta.
Purtroppo la situazione socio-economica in questo ultimo anno è davvero evoluta in negativo, l'inflazione ha dato il colpo di grazia e il secondo stipendio fisso è diventato imprescindibile. Considera che sono ripassata a un part-time perché ultimamente la situazione è diventata insostenibile e sto avendo anche io problemi di salute (ma andrei OT), ma in questa situazione ovviamente parte tutto il circolo vizioso che dici tu.
Il nido di Elsa ha parecchi spazi esterni, ma la scorsa settimana ha piovuto praticamente sempre e ovviamente i bimbi sono rimasti al chiuso. Non ho visibilità su quanta attenzione prestino alla pulizia anche dei giocattoli, come dice mimi, però per dire, mercoledì scorso sono andata a prenderla e c'era un bimbo accanto a lei con il mocciolo al naso, quindi ovvio che ho fatto 2+2 con facilità.
Il problema è che queste continue malattie ci stanno sovraccaricando in altri ambiti: sia io che mio marito dobbiamo fare delle visite specialistiche che rimandiamo da un po', per dare un minimo di continuità al lavoro dobbiamo chiedere ai miei suoceri di venire qui qualche volta (abitano a un'ora e mezza di distanza), e pur essendo loro grata questo a comportato una grossa invasione alla nostra privacy.
Oltretutto, povera bimba, da ottobre ha preso due volte l'antibiotico e fatto due cicli di cortisone, più innumerevoli cicli di aerosol con cortisone anche lì, e la pediatra stessa oggi mi ha detto che è stato un carico abbastanza alto per una bimba così piccola e che l'ideale sarebbe farla stare a casa per un periodo più lungo. Il problema è come?
Purtroppo la situazione socio-economica in questo ultimo anno è davvero evoluta in negativo, l'inflazione ha dato il colpo di grazia e il secondo stipendio fisso è diventato imprescindibile. Considera che sono ripassata a un part-time perché ultimamente la situazione è diventata insostenibile e sto avendo anche io problemi di salute (ma andrei OT), ma in questa situazione ovviamente parte tutto il circolo vizioso che dici tu.
Il nido di Elsa ha parecchi spazi esterni, ma la scorsa settimana ha piovuto praticamente sempre e ovviamente i bimbi sono rimasti al chiuso. Non ho visibilità su quanta attenzione prestino alla pulizia anche dei giocattoli, come dice mimi, però per dire, mercoledì scorso sono andata a prenderla e c'era un bimbo accanto a lei con il mocciolo al naso, quindi ovvio che ho fatto 2+2 con facilità.
Il problema è che queste continue malattie ci stanno sovraccaricando in altri ambiti: sia io che mio marito dobbiamo fare delle visite specialistiche che rimandiamo da un po', per dare un minimo di continuità al lavoro dobbiamo chiedere ai miei suoceri di venire qui qualche volta (abitano a un'ora e mezza di distanza), e pur essendo loro grata questo a comportato una grossa invasione alla nostra privacy.
Oltretutto, povera bimba, da ottobre ha preso due volte l'antibiotico e fatto due cicli di cortisone, più innumerevoli cicli di aerosol con cortisone anche lì, e la pediatra stessa oggi mi ha detto che è stato un carico abbastanza alto per una bimba così piccola e che l'ideale sarebbe farla stare a casa per un periodo più lungo. Il problema è come?
mulan- Numero di messaggi : 3150
Età : 35
Data d'iscrizione : 30.08.11
Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Povera stella, e poveri voi!
Lungi da me voler dare proposte insensate, perché capisco che a livello economico sarebbe più dispendioso, ma una tata è l'unica soluzione che mi viene in questo momento. Se invece si avesse più tempo potrebbe essere una ragazza alla pari, che però a livello economico forse è ancora peggio dato che bisogna darle vitto e alloggio...
Lungi da me voler dare proposte insensate, perché capisco che a livello economico sarebbe più dispendioso, ma una tata è l'unica soluzione che mi viene in questo momento. Se invece si avesse più tempo potrebbe essere una ragazza alla pari, che però a livello economico forse è ancora peggio dato che bisogna darle vitto e alloggio...
mimi- Numero di messaggi : 2677
Età : 36
Data d'iscrizione : 14.06.13
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Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Mannaggia, Mulan! mi dispiace davvero tanto
non siete i soli assolutamente...
non siete i soli assolutamente...
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Re: Le prime malattie di neonati e bambini
Grazie per la vicinanza ragazze, veramente
Anche la pediatra è stata molto empatica, specificando che si rende conto benissimo delle difficoltà di noi genitori che lavorano e che in caso non riuscissimo a seguire il suo consiglio lei rimarrà sempre a disposizione per visitarla. Però certo, giustamente mi dà le indicazioni migliori per il bene di mia figlia, ed è giusto che sia così.
Intanto penso che la terremo a casa anche la prossima settimana, due mesi sono difficilmente attuabili perché dovremmo trovare una baby sitter di fiducia, e in più la bimba si dovrebbe trovare bene con lei. Tra l'altro è vero che sto lavorando 4 ore al giorno, ma devo fare con una certa urgenza determinati accertamenti di salute che mi occuperanno parte delle mie ore libere. Vedremo un po' come evolveranno le cose
Anche la pediatra è stata molto empatica, specificando che si rende conto benissimo delle difficoltà di noi genitori che lavorano e che in caso non riuscissimo a seguire il suo consiglio lei rimarrà sempre a disposizione per visitarla. Però certo, giustamente mi dà le indicazioni migliori per il bene di mia figlia, ed è giusto che sia così.
Intanto penso che la terremo a casa anche la prossima settimana, due mesi sono difficilmente attuabili perché dovremmo trovare una baby sitter di fiducia, e in più la bimba si dovrebbe trovare bene con lei. Tra l'altro è vero che sto lavorando 4 ore al giorno, ma devo fare con una certa urgenza determinati accertamenti di salute che mi occuperanno parte delle mie ore libere. Vedremo un po' come evolveranno le cose
mulan- Numero di messaggi : 3150
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