Lutto perinatale

Come e' andata, Sea?   

Questa è una cosa che non avrei voluto leggere. Mai e poi mai.  
Sea di qualsiasi cosa tu abbia bisogno, se mai potrei esserti utile in qualcosa, sono qua.
Ormai, purtroppo, sono "navigata".
 

Grazie infinite cara Miss     

Vi aggiorno. Il pensiero dominante è "Che cosa ci faccio qui?". Tutto mi sembra davvero molto surreale, ma sono sopravvissuta.
Purtroppo ho dovuto anche subire gli auguri da parte di alcune colleghe a cui non era giunta la notizia, che vedendomi pensavano che avessi partorito...  
Poi una di loro è rinsavita...perchè mi diceva che i conti non le tornavano, quando ha visto i miei occhi riempirsi di lacrime allora povera ha capito...io sarei voluta sprofondare e lei pure credo.
Purtroppo è una scuola grande dove ci gira un sacco di gente e mi aspetto ancora scene simili al rientro di molti colleghi assenti per le gite scolastiche.
Quello che più mi turba e che mi fa male è che tutti quando mi rivolgono la parola la prima cosa che fanno è guardarmi la pancia...questo non fa altro che urlare ulteriormente al mio cuore e al mio corpo l'assenza del mio bambino....lui non c'è più, gli altri guardano la mia pancia per ribadirlo ( ovviamente non credo lo facciano apposta).
E poi anche i ragazzi pensavano che avessi partorito...ovviamente ho risposto serenamente che invece il mio bimbo non c'era più....i ragazzi comunque hanno meno barriere di noi adulti sono più diretti e semplici hanno risolto tutto con un "mi dispiace prof!" e benissimo...respirone e andiamo avanti.
In ogni caso mi sento come se non avessi mai smesso di lavorare, molto attiva e agguerrita......sento dentro una rabbia che devo incanalare in qualche modo, spero di farlo in modo positivo e di trasformare questa rabbia in energia positiva per me stessa e gli altri.

sea ha scritto:Vi aggiorno.In ogni caso mi sento come se non avessi mai smesso di lavorare, molto attiva e agguerrita......sento dentro una rabbia che devo incanalare in qualche modo, spero di farlo in modo positivo e di trasformare questa rabbia in energia positiva per me stessa e gli altri.

Cara Sea, ti ho un po' seguito in silenzio, ma questo era proprio quello che speravo di leggere.
Sei una gran mamma e sarai sicuramente un'ottima prof con i tuoi ragazzi, sei talmente saggia che non potrebbe essere altrimenti!   

Sea, ci avrei scommesso, bravissima    

Sea, ti abbraccio forte!
So cosa vuol dire quelle domande, gli "auguri"...di chi in buona fede non sa. Sono delle pugnalate.

Ma alla fine sei stata forte come immaginavo!   

Sea mi dispiace moltissimo, deve essere davvero dura!
Mi rivolgo appunto a chi ci è passato e chi lo sta vivendo adesso per chiedere un consiglio, dato che proprio ieri è successo a mia cognata, che tra l'altro desiderava tanto un bambino e dopo un anno di tentativi falliti, finalmente sembrava che tutto andasse per il meglio... invece ieri come avete detto voi ecco che tutto è crollato!
Sono davvero dispiaciuta per lei, per di più mi sento impotente e non so come comportatmi, vorrei starle vicino, ma forse sono la persona medo adatta visto che la mia gravidanza sta andando bene.
Secondo voi è meglio che la lascio tranquilla, non vorrei essere invadente, ma nemmeno sembrare menefreghista.

Pandina, se hai voglia di sostenerla non tirarti indietro prima di conoscere la sua preferenza
A meno che non abbia richiesto espressamente di non voler contatti, è molto importante invece non lasciare una persona/coppia che soffre da sola. La tua gravidanza, è vero, potrebbe suscitarle sentimenti contrastanti ma per questo tieniti aperta riguardo alla sua risposta: tu offrile la tua disponibilità a starle accanto, ad aiutarla in quello che serve e sarà lei ad accettare l'offerta o meno.
Basta anche una telefonata, non è ingombrante.

E' un gesto molto comune nel lutto quello di "lasciare la persona da sola", ma la maggior parte delle persone invece viene abbandonata a se stessa in un momento difficile in virtù di questo. Sono sempre in tempo a dirti loro "no, grazie" o non rispondere al telefono se non gradiscono il contatto con l'esterno in questo momento, ma può essere solo positivo mettersi a disposizione di chi sta male, anche solo il gesto aiuta.

E' una cosa molto giusta questa che dice PQ. Nel mio vecchio lavoro mi sono sempre stupita di quante persone avessero voglia di parlare, con un estranea per giunta, di un lutto appena avvenuto. Parlarne è un modo positivo di rielaborare e poi come dice PQ tu fagli sentire comunque la tua vicinanza e loro lo apprezzeranno anche se ti diranno che non se la sentono per ora di accettare la tua offerta.

Grazie PQ e Linda per il vostro consiglio!
Farò così, lasccerò la "porta aperta" e se avranno voglia di parlarne me lo faranno capire in qualche modo.
Intanto le ho mandato un messaggio dicendo che io ci sono, per qualsiasi cosa.
Tra un paio di giorni proverò con una telefonata, così lascio il tempo alla coppia per poter elaborare almeno un pochino il lutto.