Depressione

dopo avervi letto, posso dare il mio piccolo contributo da persona che vive accanto ad un uomo tormentato (e ben curato da psichiatra). Non è facile stare accanto a qualcuno che di punto in bianco non si riconosce. PERO', e lo scrivo grande, quando si vuole bene ad una persona si accettano anche le eventuali patologie. Tanto più che chi sta male, lo sta veramente, mica ha voglia di stare al centro dell'attenzione.
Spesso si guarisce e non voglio perdere la speranza.
un abbraccio a chi soffre e a chi sta loro accanto intelligentemente.

Patatola, a te invece va tutta la mia stima, un abbraccio gigante e anche un pelino di commozione.
Spero tanto che riusciate a venirne fuori, insieme.

Elisina ha scritto:Patatola, a te invece va tutta la mia stima, un abbraccio gigante e anche un pelino di commozione.
Spero tanto che riusciate a venirne fuori, insieme.

grazie!!! bisogna essere forti anche per chi in certi momenti non può esserlo. sembrano solo parole ma non è così. io per un anno (prima che cominciasse una cura seria) ho passato l'inferno: sensi di colpa (sono io ad aver causato tutto ciò?), rabbia (ma che cosa fa?? che si tiri fuori), sconforto (ma dov'è finito l'uomo che amavo?) ed infine impotenza (che è il peggio del peggio!!!!!!!).
Le persone accanto possono fare tanto, se sono rese istruite a riguardo, se sono sensibili e se hanno voglia. Per questo, insieme, ma proprio tutti insieme!, ce la possiamo fare.

Grazie ragazze per aver risposto a questo topic..è stato liberatorio scriverlo e sarà utile usarlo. grazie per aver aperto il vostro cuore..mi ha commossa. quando avrò più tempo per stare al pc vi racconterò un po' della mia esperienza. grazie ancora, davvero.

Persephone ha scritto:Grazie ragazze per aver risposto a questo topic..è stato liberatorio scriverlo e sarà utile usarlo. grazie per aver aperto il vostro cuore..mi ha commossa. quando avrò più tempo per stare al pc vi racconterò un po' della mia esperienza. grazie ancora, davvero.

credo concordino tutte nel dire che siamo proprio qui apposta!!

Sarò piuttosto breve..non mi va' più di fare la lagna..sono stufa. Sono figlia di una donna repressa dalla madre (che vive sotto di noi),una nonna esaurita e autoritaria, pessimista e scorbutica che tiene sempre sotto osservazione mia madre. Mia madre avrebbe voluto studiare, invece è stata costretta ad andare a lavorare giovane. Poi si è sposata e i parenti di mio padre non l'hanno mai accettata. Io ho un rapporto pessimo con loro, li detesto. La mamma è senza autostima, fragile e depressa...sempre casa, chiesa, mestieri e papà. Papà la ama, ma pensa molto al suo lavoro per darci una vita tranquilla, però così a mio parere ci trascura. La loro linea con me è quella di genitori severi, troppo ansiosi e soffocanti, molto religiosi. Io da piccola sono sempre stata in casa con mia mamma, non ho fatto l'asilo perchè mi ammalavo spesso. Il tempo mi ha prosciugato le forze credo...fin da piccola ho consolato mia mamma, sono stata il suo appoggio, la sua ancora nella sua solitudine perchè la sua insicurezza la rende incapace di farsi amicizie. Ho iniziato a chiudermi nell'adolescenza, quando mi sentivo tremendamente sola perchè non potevo mai uscire, impotente e un'imbranata. Ho iniziato a non credere più in me stessa perchè mia madre si vedeva una fallita e io sentivo che sarei andata a finire così perchè sono sua figlia..la nonna aveva fallito, la mamma ha fallito, perchè io non dovrei diventare come loro? e così è iniziato tutta la mia caduta nel mio personale baratro. e a volte ho paura eppure vorrei trionfare, vorrei far esplodere quello che in realtà sento di essere..cosa mi manca? a volte penso la forza...che ho impiegato in anni e anni di infanzia passata a curarmi di una persona che non è cambiata una virgola sebbene io cercassi di risollevarla..che scema sono..mi illudo ancora di poterla aiutare..voglio farcela..voglio stare meglio e tirare su pure lei. qualcosa dentro di me non vuole arrendersi...prego la mia buona stella che non si spenga mai quel fuochino. Questo è l'essenziale. Detto così sembro proprio una lagna che non sa vivere e si lamenta per nulla!!! hahaha va bene...promessa mantenuta, ora sapete di che mi lamento. grazie per l'ascolto.
il vostro paiasso (pagliaccio)

Cieli ciprei, alla faccia del piuttosto breve.
scusate.

Cara, davvero commuove leggerti, ma se posso dirlo l'idea di migliorare te per far stare meglio tua madre è davvero sbagliata! E anche fallimentare! Perchè noi possiamo essere responsabili (e neanche sempre ) solo di noi stessi, non certo degli altri, e ancor meno dei nostri genitori. Tra l'altro, con una donna depressa, più tu sei presente, disponibile, presa nel suo gioco di bassa autostima, meno motivazioni le dai per muoversi. Così si, fai il gioco delle donne della tua famiglia, tua nonna controlla tua mamma, tua mamma controlla te... Escine, tesoro, desidera solo vivere e splendere tu, per te stessa. Spesso chi ci è vicino cambia più perchè noi cambiamo noi stessi che perchè tentiamo di cambiare loro!
Con tutta la mia stima per la tua forza, ti abbraccio!

nonono, tu non devi aiutarla. tu puoi starle vicino ma non puoi aiutarla: qui ci vuole qualcuno di competente. ma immagino anche che tua madre non vorrà mai vedere nessuno di competente (non la biasimo, credo sia difficilissimo arrendersi a certe evidenze).
in secondo luogo: tu non sarai come loro perché tu SAI che ci sono dei problemi. certo, potrebbe essere facile caderci. ma SAI che li riconosceresti e ciò è il primo passo per uscirne presto. no?
non prenderti responsabilità che non hai: sei brava a starle accanto, ma non tentare di risolverle i problemi..
un abbraccio

avete ragione...me ne rendo conto...ma è come se fossi in un tunnel di sensi di colpa...io DEVO salvarla...lo so, sembro scema, ma...è così che mi sento.in ogni caso, la prospettiva che mi avete fatto vedere è vera..grazie per le risposte. ora infatti sto cercando di fare del mio meglio per me stessa..cercherò di sopprimere l'esagerato l'istinto crocerossino.