Ansia e attacchi di panico

Eowyn ha scritto:Fatto sta che in sempre più cose della vita mi sento sola e mi devo arrangiare.

Questo mi sembra un nodo molto centrale! Perché per come lo descrivi, può essere alla base del tuo spingerti oltre i limiti e -potenzialmente- spingere anche gli altri (tanto di cappello per la tua riflessione su eventuali comportamenti non funzionali da parte tua!).

La solitudine è una condizione logorante, quando la identifichiamo bisogna porre mezzi per contrastarla e per non farsi travolgere dalla dinamica che crea, come vediamo ad esempio qui con la ricerca di assoluta indipendenza, un modo per legittimare la solitudine e trarne identità in cambio: "non ho aiuti, quindi devo fare tutto io". L'equazione può apparire perfettamente logica, ma questa soluzione ha degli evidenti costi, quantomeno a lungo termine, e inoltre non consegue necessariamente.
Può essere tristemente molto vero che se non abbiamo aiuti ed abbiamo delle responsabilità a cui far fronte, dobbiamo stringere i denti nell'immediato. A volte gli adulti devono farlo. Però è anche fondamentale riflettere che stiamo stringendo i denti, e stringere i denti si può fare una volta, due volte, cento volte, ma non in eterno. E se qualcuno ci ha convinto di questo, che la vita è perenne soffrire, soffocare, logorare, trascinarsi avanti - si fottesse, chiunque sia (vale a titolo generalissimo per tutti).

Bisogna pensare a soluzioni anche prima "impensabili", a volte. Gli aiuti esistono, anche molto pratici, se li cerchiamo. L'equazione può diventare "non ho aiuti, quindi me li procuro", ad esempio. Non ci sono magari sempre soluzioni perfette o ideali, ma è possibile stare meglio e soprattutto provare a frenare, anziché sprofondare, in una spirale di solitudine e necessità di compensare. Che sono anche due aspetti separati. Anche dopo aver trovato tutte le soluzioni pratiche, la solitudine a volte resta ed è un aspetto a cui dedicare attenzione in sé e per sé.

Ciao ragazze, scrivo per dirvi che sto molto meglio!
non so bene cosa mi abbia fatto stare meglio... forse che mio marito si è "svegliato" e mi ha coccolata un po', forse che ho dormito per 10 ore per 3 notti di fila... Ero proprio distrutta, il mio corpo chiedeva pietà!
Poi sono andata alla visita oculistica ed era tutto a posto, quindi questo mi ha calmata molto visto che era ciò che aveva scatenato tutto...
Il giorno dopo stavo bene, poi in ufficio mi sono innervosita per qualcosa, e ha iniziato ad addormentarmisi una parte del labbro superiore! assurdo! lì ho capito che la componente psicologica di questo malessere era forte!
Il giorno dopo ancora stavo ancora bene, non sentivo formicolii a meno di concentrarmi molto molto molto sul piede... e il mio corpo cosa ha deciso? Di farmi schiantare fortissimo contro una scrivania procurandomi un grosso livido sulla coscia! XD
Insomma, il mio corpo mi sta sabotando! XD morale della favola, ho dormito ancora e ormai da 2 settimane non lavoro nè studio la sera... e sto molto meglio!
Un po' in ansia per la stesura del paper che va a rilento ma... amen... più di così non posso fare!
Se mi agito ancora vado in giardino, lavoro un po' con la terra e mi riprendo... può essere una mia strategia, nei momenti in cui posso farlo...
Sto cercando anche una psicoterapeuta, mi piacerebbe che faccia psicoterapia breve strategica perchè con mio marito aveva funzionato bene, e io tutte le volte che ho provato un approccio più "analitico" non ho concluso nulla... Secondo voi avrebbe senso comunque iniziare una psicoterapia ora che sono tranquilla? O va fatto nel momento di piena crisi? io sono fatta così, magari accumulo per mesi e poi esplodo tutto di un colpo!

Ah, ieri mi sono venute le mestruazioni... e mi sono accorta che tutta questa crisi è stata in fase luteale! chissà se è un caso...

Eowyn ha scritto:mi sono accorta che tutta questa crisi è stata in fase luteale! chissà se è un caso...

Tendenzialmente in fase luteale manifestiamo tutto ciò che abbiamo incamerato nella fase follicolare di quel ciclo (o accumulato, in generale) e che ora ci va stretto!

Molto felice che tu ti senta meglio tieni nota delle strategie e i fattori che associ a maggior benessere, non saranno mai casuali

Se ti interessa nello specifico l’approccio strategico breve, posso farmi dare un nominativo dai colleghi. Eventualmente scrivimi pure in privato per altre info!

Tieni solo presente che non necessariamente lo stesso approccio che ha aiutato un’altra persona sarà per forza quello adatto anche a te la relazione terapeutica con il professionista è il fattore che si dimostra più efficace nel portare cambiamento terapeutico, in modo trasversale agli approcci.

Certamente è sempre consigliato intervenire su una problematica quando si hanno ancora le risorse per farlo in maniera pianificata. Prendi l esempio dell’oculista: sei andata quando hai percepito segnali di allarme, non hai aspettato di diventare cieca funziona allo stesso modo per la salute mentale!

Anche se poi, diciamocelo, è frequente per le persone cercare di trascurare soprattutto questo aspetto della propria salute e rivolgersi ad un professionista quando sono in piena crisi. Ma perché arrivare a soffrire così tanto se si può prevenire?

Approfitto per fare un piccolo aggiornamento anche sulla mia situazione personale, nella speranza anche che possa tornare utile a qualcuna!

Come avevo scritto nelle pagine indietro, questo Giugno ho avuto quella che ho poi rinominato la "panic week"  ovvero un attacco di panico lungo una settimana che però da subito mi ha in realtà portato moltissimi benefici. Mi ha scosso da un lungo torpore confuso e mi ha letteralmente forzato ad un cambio di prospettiva.

Nell'arco di pochi giorni, stavo già dando un nuovo assetto alla mia vita, con una mira temporanea, ma necessaria a ripristinare uno stato di equilibrio. Mi sono rivolta immediatamente ad uno Psichiatra, ottenuto la prescrizione per un anti-depressivo, l'ho acquistato immediatamente e stavo attendendo che arrivasse e poi finisse la mestruazione successiva per assumerlo (per evitare sovrapposizioni tral'introduzione di un farmaco nuovo e l'antidolorifico per i crampi mestruali che purtroppo da 1 anno e mezzo mi accompagnano fissi )

Nel frattempo, invece, cos'è successo? qui non ci si annoia mai!

E' successo che proprio durante quella mestruazione, in preda ad una rinnovata voglia di prendermi cura di me, ho deciso di radermi sotto la doccia, dimenticando completamente un angioma rubino che ho da tutta la vita sul polpaccio e che chiaramente prendo in pieno, falciandolo a metà con il rasoio...

Scatta un sanguinamento emorragico, così che panico si aggiunge a panico, inizio a telefonare ai servizi di assistenza, non si capisce se ho bisogno di punti, sanguino tantissimo e non sembrano capire davvero in che misura. Nuda, al secondo giorno di mestruazione, non ero riuscita neanche a rivestirmi o indossare la biancheria perché ero costretta a tenere la gamba elevata e premuta, senza poter lasciare neanche per un secondo, perché l'angioma continua a sanguinare a rubinetto aperto.

Alla fine, parlando con più operatori, mi rendo conto che sì, è vero che gli angiomi possono sanguinare tantissimo (mi era anche già successo di tagliarlo altre volte), ma ho assunto ibuprofene quel giorno (per i crampi mestruali, appunto) e mi confermano che questo sicuramente sta contribuendo alla difficoltà di coagulazione.

Dopo un'ora e mezzo di sanguinamento, arriva il 118, mi fanno una fasciatura da tenere fino al giorno dopo e finalmente la cosa finisce.

Perché vi racconto questa cosa? Perché è stato solo grazie a questo episodio che ho riflettuto su un potenziale effetto collaterale degli antidepressivi, che conoscevo dalle mie ricerche e che il mio Psichiatra non aveva citato: l'aumento del sanguinamento.

Io non lo avevo ancora assunto, quindi non era il responsabile nel mio caso, ma stavo per farlo.

E normalmente questo effetto collaterale non è un problema se la persona è in salute e non sta sanguinando per qualche motivo... il fatto è che nel mio caso ho scoperto che io sto sanguinando internamente per qualche motivo...che ancora però non si conosce

Infatti dopo quasi 4 anni di anemia severa cronica, finalmente questa estate un medico si è degnato di indicarmi la ricerca del sangue occulto, che è venuta già positiva due volte. Mi aspetta una colonscopia nei prossimi mesi per verificare e sono fiduciosa che possa essere finalmente una prima svolta.

Il punto è che se non fosse stato per l'episodio del taglio dell'angioma, non sarei arrivata a fare la riflessione sulla possibilità di sanguinamento interno e rischio legato allo psicofarmaco. E' stato questo evento a suggerire al mio istinto di non iniziare la terapia. E non lo ancora sapevo in quel momento, perché la positività al sangue occulto è venuta dopo, ma facendo questa scelta mi sono risparmiata potenziali complicanze non da poco...!

Non voglio ovviamente spaventare nessuno con questo, solo portare consapevolezza perché come nel mio caso può succedere che lo Psichiatra non indaghi , il medico di base sia uno stordit-ehm, non si ricordi il vostro caso, e così via. Sta sempre a noi come pazienti leggere il foglietto illustrativo e fare le riflessioni del caso!

Ciao ragazze, sono contenta di leggere notizie tutto sommato positive!

@Jessica: in effetti all'epoca il mio psichiatra mi diede una serie di analisi da fare prima di prescrivermi il farmaco, se non ricordo male erano parametri relativi alla funzionalità epatica e alla coagulazione. Direi che data la situazione hai fatto benissimo, evidentemente sentivi che qualcosa non andava. A parte l'episodio dell'angioma spero comunque che nel complesso le cose vadano meglio.

@Eowyn: ottimo che tu sia riuscita ad ascoltare il tuo corpo, come hai visto i risultati poi ci sono stati. Sulla terapia mi sento di dare ragione a Jessica in tutto e per tutto: considera che ci sono diversi approcci e non per forza l'unica alternativa alla terapia strategica breve è la psicanalisi. Da non addetta ai lavori mi sentirei di dirti di che potrebbe esserti utile capire cosa ti porta ad trovarti in condizioni così estenuanti per il tuo fisico, in modo da iniziare a cogliere i segnali precoci di allarme le prossime volte.

Jessica ha scritto:
Non voglio ovviamente spaventare nessuno con questo, solo portare consapevolezza perché come nel mio caso può succedere che lo Psichiatra non indaghi , il medico di base sia uno stordit-ehm, non si ricordi il vostro caso, e così via. Sta sempre a noi come pazienti leggere il foglietto illustrativo e fare le riflessioni del caso!

Non potrei essere più d'accordo
Grazie Jessica per aver condiviso tutto questo.

@Eowyn, sono veramente felice di leggere che stai meglio e concordo con quanto scritto già dalle altre...se senti di aver bisogno di aiuto vai e credo anche che andarci mentre sei fuori dalla fase più acuta ti dia anche un dato in più da portare con te e può aiutarvi meglio a capire la questione nella sua totalità.

mulan ha scritto:considera che ci sono diversi approcci e non per forza l'unica alternativa alla terapia strategica breve è la psicanalisi.  

100% corretto approfondisco in questo topic: https://ladyfertility.forumattivo.com/t10516-psicologo-psicoterapeuta-psichiatra#379191

mulan ha scritto:A parte l'episodio dell'angioma spero comunque che nel complesso le cose vadano meglio.

Grazie, Mulan! Assolutamente   a distanza di tempo, posso confermare che la mia auto-diagnosi era corretta, ovvero: la compressione cervicale è stata il fenomeno scatenante dei sintomi di attacco di panico. Sapevo che era possibile e che è qualcosa che un medico non confermerà quasi mai, a meno che non conosca i DCCM, ma io ho studiato molto la biomeccanica posturale tanti anni fa e ero certa dell'associazione, la sapevo, la percepivo, eppure qualcosa mi ha fatto mettere in discussione tutto ed arrivare all'emergenza e alla richiesta di aiuto.

Questo non è casuale, perché comunque lo sfondo della mia salute mentale era di sofferenza cronica e ho dovuto far fronte all'attacco acuto prima e al resto del malessere, a seguire  
Mi ha aiutato molto sul momento rivolgermi a questo Psichiatra che, a parte la svista sul farmaco (e mi ero rivolta ad uno Psichiatra proprio perché la mia scelta verteva sull'assunzione del farmaco in quella fase), mi ha ascoltato con attenzione e in una sola seduta mi ha aiutato a ricostruire la mia storia fino a quel momento. E' stato come confezionare un fagotto inedito del mio vissuto e finalmente poterlo consegnare, lasciare andare.

Poi il mio trattamento auto-prescritto   ha incluso le tecniche basate sulla sensorialità e sulla respirazione che ho elencato sopra. Complice la stagione e la linea internet che per quelle settimane non funzionava, ho passato tutto il tempo possibile all'aperto e alla sera a casa tanto spazio alla mia musica preferita, in penombra, per ore e ore in loop.

Dopo 8 giorni, ero completamente ripresa e ho potuto puntare a ricostruire un equilibrio, partendo dalle routine. Rimettendo tutti i blocchi a zero, spogliandomi di tutte le pressioni, facendo tabula rasa. Infatti molto spesso mi trovo a guardare indietro e provare tanta gratitudine per quel momento di profonda crisi perché mi ha permesso di tagliare molti rami secchi dentro e fare spazio ai nuovi ora è un ottimo periodo per me! Nonostante altri aspetti della salute che limitano la mia qualità di vita, (ma finalmente riesco a fare passi per risolverle), mentalmente sono molto, molto in pace!

Il peso della pandemia io l'ho sentito solo quest'anno, per i problemi di salute attuali e pregressi so di essere un soggetto a rischio e quindi mi sono data molte limitazioni negli ultimi 3 anni. E non mi hanno pesato neanche un secondo, ma ciò non toglie che protratte così a lungo hanno avuto lo stesso un costo (es. ho aspettato sempre più che ho potuto per fare riparazioni in casa oppure aspettato l'estate per fare prelievi di sangue, ecc.). Piano, piano si fa tutto...!

Jessica ha scritto:

Poi il mio trattamento auto-prescritto   ha incluso le tecniche basate sulla sensorialità e sulla respirazione che ho elencato sopra. Complice la stagione e la linea internet che per quelle settimane non funzionava, ho passato tutto il tempo possibile all'aperto e alla sera a casa tanto spazio alla mia musica preferita, in penombra, per ore e ore in loop.
Dopo 8 giorni, ero completamente ripresa e ho potuto puntare a ricostruire un equilibrio, partendo dalle routine.

Questo è veramente interessante, Jessica e credo sia stata una risorsa fondamentale in tutto il tuo percorso!...purtroppo uno dei più grandi problemi che riscontro spesso quando mi trovo di fronte ad un blocco da affrontare è proprio la mancanza di tempo per ascoltarsi che a sua volta si combina male con l'incapacità di farlo...Se si riesce ad acquisire quella (io ho lavorato tanto col mio psicologo) il fattore tempo/vita frenetica si risolve abbastanza da solo perché quando sai come agire i tasselli si muovono anche da soli (non so se sono riuscita a spiegarmi  

Jessica ha scritto:
Il peso della pandemia io l'ho sentito solo quest'anno, per i problemi di salute attuali e pregressi so di essere un soggetto a rischio e quindi mi sono data molte limitazioni negli ultimi 3 anni. E non mi hanno pesato neanche un secondo, ma ciò non toglie che protratte così a lungo hanno avuto lo stesso un costo (es. ho aspettato sempre più che ho potuto per fare riparazioni in casa oppure aspettato l'estate per fare prelievi di sangue, ecc.). Piano, piano si fa tutto...!

A proposito di questo chiedo se c'è già un topico proprio sul peso della pandemia e le ripercussioni che ha avuto/sta avendo sulla nostra vita...ce ne sono di cose da dire in proposito

cinciarello ha scritto:A proposito di questo chiedo se c'è già un topico proprio sul peso della pandemia e le ripercussioni che ha avuto/sta avendo sulla nostra vita...ce ne sono di cose da dire in proposito

Aprilo pure sempre in questa sezione (Psicologia)

Eowyn ha scritto:Insomma, il mio corpo mi sta sabotando!

Sicura che fosse un sabotaggio? 
In ogni caso sono felicissima di aver letto questi tuoi aggiornamenti! E se hai scovato una tua modalità di recupero (il lavoro manuale in giardino), tienilo a mente e sfruttalo più che puoi! 

@Jessica: che racconto!! Che sollievo sapere che, oltre alla "toppa" all'angioma, tu sia riuscita a risollevarti dal quel momento così buio!
Come a cincia, anche a me ha colpito molto la descrizione dei tuoi 8 giorni di disintossicazione e profondo ascolto delle tue esigenze. Credo possa essee un grande insegnamento per tutti!

Sono inoltre molto interessata ad approfondire la correlazione tra compressione cervicale ed attacchi di panico; ci sono altri topic a riguardo? Grazie!