L'avanzare dell'età cambia il nostro rapporto con la ciclicità?

ciao a tutte...
mi sono spremuta per trovare un titolo sensato (ma non credo di esserci riuscita)...se riesco a spiegarmi bene, forse, qualcuna potrà cambiarlo al posto mio.

Il fatto è che sto prendendo le distanze dal mio ciclo in maniera evidente e non so come prenderla!!!...se guardate il mio grafico attuale vi renderete conto che non fa una piega e che, a parte un accorciamento della fl negli ultimi 2 cicli, tutto il resto continua a filare perfettamente.

Nel complesso le sensazioni che provo di più ultimamente sono tutte legate al disagio che una qualsiasi limitazione impone, esempio: unico giorno libero, potrei fare mille cose...mi vengono le mestruazioni e sono uno straccio sfinito, ok...decido di cambiare programma e passo la giornata sul divano con camomilla e borsa dell'acqua calda...risultato? frustrazione oltre ogni confine e profondo fastidio.

Sindrome premestruale accentuatissima (e secondo me qui c'è lo zampino della "non accettazione" che parte da me e acuisce tutta la sintomatologia...)

Non so se sono riuscita a spiegarmi, ma è come se tutto quello che una volta mi esaltava adesso mi mettesse a disagio...come essere fuori sync...

E' anche vero che proprio gli ultimi 2 mesi sono stati molto difficili per me sotto svariati punti di vista (tutti legati al lavoro che, però, nel mio caso compromettono anche i ritmi familiari) e sicuramente sono stata meno attenta all'alimentazione e ho fatto anche zero attività fisica (tranne qualche sporadica uscita in bici, ma non per allenamento).
Da una decina di giorni, comunque, mi sono rimessa un po' in riga, mangio bene, sto assumendo un integratore su consiglio del mio naturopata per riprendere un po' di forze e piano piano (se smette di piovere) dovrei anche rimontare in sella...

Il fatto è che continuo a sentire che aldilà di stress o errori alimentari, alla base c'è una forma strana di "distacco"...

Che mi sta succedendo?...qualcuna vede chiaro attraverso la mia nebbia?

Eccomi cincia
Ad un anno dai 40, dopo oltre due anni di monitoraggio dei cicli, anch'io come te vedo cambiamenti e mi sto "appesantendo" non fisicamente ma moralmente.
Il mestruo dura un giorno e mezzo praticamente niente e ovviamente è scarso.  Poi parto per l'ovulazione e al cd 6 sono già pronta e scattante.
Peccato che questo grande sprint che ho nel periodo ovulatorio tende ad essere eccessivo e spesso vado oltre le mie possibilità con il risultato di trovarmi stanca morta alla sera, in uno stato vegetativo direi. Inoltre al primo rialzo con stick positivo, la mia mente è convinta dell'ovo sganciato e tutto d'un tratto passo dall'iperattività alla voglia di non fare proprio un bel niente.
Ed ecco la sindrome premestruale.
Prima mi durava qualche giorno, adesso, ho oltrepassato la settimana.
Risultato: parto letteralmente per la tangente. Se non litigo con qualcuno, non mi sento bene.
Venerdì stavo letteralmente sbroccando in ufficio e il giorno dopo mi sono resa conto che stavo per commettere il solito errore cazzuto di tutti i mesi, cioè prendermela con qualcuno solamente perché sono in piena pms.
Ti posso assicurare che tre anni fa non ero conciata così.
Sono solo 3 anni che sono cosciente della mia ciclicità però non era tutto così accentuato.
E spesso mi trovo al punto di voler smettere di monitorarmi.
La cosa poi mi fa rabbia perché penso che siamo davvero fortunate a sapere cosa ci succede ma a volte, sogno, di allontanarmi dal mio corpo e passare un mese senza reazioni.
Per me il problema è questo: troppe reazioni che impattano sulla mia vita!