Disturbo ossessivo-compulsivo

Io direi di vedere per conto tuo lo strategico, quando riuscite, in modo da avere uno sguardo professionale e da poterti aiutare nelle tue decisioni. Sinceramente se John non collabora non si può forzarlo, e non guarirà; ma tu nel momento in cui senti che si sta passando il limite, hai proprio bisogno di un parere professionale che può aiutarti molto di più dei nostri incoraggiamenti... che possono essere sensati, amichevoli e distaccati quanto vuoi, ma non sono professionali.
Ti sento sconvolta e anche determinata, io credo che stia nascendo qualcosa in te... e parlarne con un esperto potrà accelerare questo processo ed evitarti sofferenze ulteriori, va bene che sei adulta ma certe situazioni dolorose lasciano comunque dei danni anche quando si è donne e uomini formati. Te lo consiglio davvero con il cuore.

Linda, basta, te prego... basta... perché poi davvero viene da chiedersi perché stai ancora lì.
Il ricatto è inaccettabile e di fatto lui ti condiziona oltre ogni ragionevolezza. Imponiti, recupera i tuoi spazi personali e che gli arrivi chiaro e forte il messaggio che o si cura o te ne vai. Per come la descrivi questa situazione in qualche modo va sbloccata, sennò non se ne esce (e quella che starà sempre peggio sarai tu).

In tutto questo vorrei anche chiederti una cosa: mi spieghi come fa, in queste condizioni, a lavorare? A relazionarsi con gli altri? Perché mi sembra incredibile che il suo stato mentale non incida anche sul lavoro.

---

Quindi, quando vuole, se in qualche modo è consapevole che non ha alternative, può lasciar correre... Pensaci, Linda, soprattutto perché ti preoccupi per lui e non vuoi fargli mancare il tuo sostegno.

Tendo a concordare totalmente con Onigiriyum. Purtroppo forse non te ne accorgi, Linda, ma anche tu ormai sembri avere comportamenti che più dettati da una scelta sembrano solo influenzati dal "patologico".
Una persona che SUL LAVORO (quindi in un ambiente ben meno protetto e sicuro di casa) riesce a scendere a compromessi e a casa no dimostra proprio che si sta "approfittando" di te attraverso la sua malattia.
Tu puoi martirizzarti quanto vuoi, ma questo non farà stare bene te né tantomeno migliorare John.

Mi intrometto solo per sottolineare che una relazione in cui uno dei due partner subisce minacce di abbandono, divorzio e anche solo in cui ha paura dei comportamenti dell'altro, è una relazione di tipo abusante.
Ti invito a dare un'occhiata all'apposito topic Linda (cerca "abuso") perché è importante essere consapevoli delle situazioni che viviamo, che da dentro spesso ci sembrano "normali" e poi magari sono tossiche.

----

Linda, perdona la mia schiettezza...sono giorni che leggo senza riuscire ad intervenire, ma concordo completamente con PQ e questo topic sta diventando inadatto in quanto l'attenzione andrebbe necessariamente spostata su di te e sul perché ti martirizzi davvero in questo modo (perfetto il temine usato da Ardath)...so di essere molto dura e poco romantica, ma in queste situazioni non riesco proprio ad accettare "lo amo e devo stargli accanto" come spiegazione (e non sono una che non crede nell'amore), ma qui c'è qualcosa che tocca...non c'è complicità, c'è lui che ti tiene in scacco e si abbandona al suo disturbo senza opporre la minima resistenza (anzi...)
Non c'è nulla di cui vergognarsi e se fai un salto nell'altro topic e ci parli del vostro rapporto, non attraverso la lente del suo disturbo, potresti mettere a fuoco la situazione in un altro modo  

Concordo con Cincia, che ha usato parole molto lucide. Vivi nel presente, e non in quello che vorresti sognare in futuro o in quello che siete stati nel passato. Concretamente, come potrebbe migliorare una situazione del genere? Con quali mezzi? Sai bene che se non vengono trattati (e lui non è trattato adeguatamente: dici tu stessa che peggiora) i disturbi psicologici non possono far altro che peggiorare, generarne di altri, fino a rendere impossibile la convivenza e la socialità.

linda ha scritto:
Per quel che riguarda il differente comportamento in casa e fuori John ha sempre avuto fin dall'inizio della patologia maggiori fisse e problemi in casa tant'è che i primi tempi quando la patologia si manifestava (parliamo ormai di 3 anni fa) e non capivamo ancora bene di cosa si trattasse uscivamo e le cose un po' miglioravano. Con questo non voglio escludere il vostro punto di vista perchè entrambe le teorie possono coesistere  
Grazie  

A casa trova in te un terreno più fertile e se ne approfitta, e già che c'è non solo si sbraca di più ma ti controlla e manipola attraverso la malattia. Finché non troverà una Linda meno conciliante e timorosa, non si schiodera' da dov'è, anzi... Ecco perché penso che un suo miglioramento debba passare ANCHE da un diverso approccio da parte tua.