Coppetta mestruale e ginecologi

Panicqueen ha scritto:

Merigrilli ha scritto:

Panicqueen ha scritto:
Detto questo, io sulla Mooncup ho riserve personali proprio dal punto di vista igienico

Mi piacerebbe saperne di più PQ

Come dice Lucy, è diversa dal tampone, per esempio non sono stati riportati MAI casi di Toxic Shock Syndrome, quindi questo ci dice probabilmente qualcosa sulla diversa proliferazione dei batteri nei due sistemi, poiché la TSS è causata da un sovrannumero di Staphilococcus Aureus (comune commensale di naso e vagina)

Tuttavia, quello che non mi convince sono:
-i numerosi contatti tra mucosa vaginale e dita, che per quanto pulite, non sono mai sterili. Nemmeno il pene è sterile, in riferimento all'associazione con i rapporti sessuali durante il periodo mestruale, pero' il pene non tocca quasi mai niente, mentre le dita di tutto, e soprattutto sotto le unghie i germi si accumulano.
- il fatto che la coppetta venga sciacquata con acqua e che quindi residui di acqua del lavaggio possano ristagnare all'interno della coppa quando è inserita, tanto piu' quando si usa anche un anti-batterico come l'Amuchina, che va a favore delle micosi.
- le eventuali microlesioni procurate dalle manovre di inserimento e rimozione, che possono aprire la porta alle infezioni, soprattutto in presenza di sangue. E' pur vero che proprio il sangue mestruale puo' fare da lubrificante e limitare queste microlesioni
- la pressione che i bordi della coppa possono esercitare su vescica e uretra attraverso le pareti vaginali, che puo' portare a irritazioni e ristagno di urine, con possibili infezioni a seguito.
- un'irritazione delle pareti vaginali causata dalla pressione costante esercitata dalla coppa, che puo' causare ulcerazioni (questo accade in donne affette da prolasso rettale a cui viene prescritto un dispositivo elastico che ha proprio lo scopo di tenere "in sede" le pareti vaginali, sebbene in questo caso la presenza dell'oggetto sia continuativa nel tempo e non legata solo ai brevi tempi del ciclo mestruale)
- una considerazione a titolo prettamente personale, che mi suggerisce che quello che è fatto per fuoriuscire dal corpo, deve stare fuori e non dentro