Fastidi vaginali nelle bambine

Mia figlia, quasi 7 anni, è da parecchio che si lamenta di sentirsi "bagnata" nella vulva, "da dove esce la pipì".
Non ci avevo dato tanto peso perché lei è ipersensibile, le danno fastidio certi tessuti, le calze troppo strette... inoltre le era successo un paio di volte di farsi un goccio di pipì nelle mutandine perché troppo presa a giocare, quindi secondo me ora ha anche la paranoia di quello. Comunque non era davvero bagnata, controllavo e non si vedeva nulla, e mutandine pulitissime.
Però stamattina si è alzata dicendo che aveva fatto un goccio di pipì, e nelle mutandine c'era una macchia giallo scuro secca (forse pipì di ieri? Abbiamo avuto una giornata molto piena e la sera non ho controllato che si facesse il bidè) e una macchia "fresca" gallina, che però mi sembra un po' più densa della pipì, quasi muco...
Cosa può essere?
L'ho guardata e non è arrossata né ha secrezioni (ogni tanto la controllavo in questi mesi, e mai nulla, quindi ero tranquilla che fosse una cosa psicologica), però boh... Devo chiamare la pediatra? E se fosse solo pipì e magari mi faccio paranoie per nulla?

Scusate, non so perché mi ha fatto doppio post!

Potrebbero essere prime produzioni di muco cervicale, l'adrenarca può cominciare intorno ai 7 anni e precede la pubertà vera e propria. Tuttavia, dato che la bambina riporta il fenomeno come sintomo/disagio, consiglio di sentire anche il pediatra e valutare con cautela la possibilità di una visita esterna e/o altre indagini.

Oddio, cosa sarebbe l'adrenarca?
La pediatra l'ho sentita alla fine, mi ha detto di monitorare le perdite e non ne ha più avute. Mi ha comunque consigliato di usare saugella girl. Può anche essere che io le abbia dato troppa fiducia nel lavarsi da sola (è molto pulita in realtà, proprio perché appena si sente un minimo disagio si cambia) e che presa dal gioco e dalla stanchezza l'altro giorno si sia fatta qualche goccia di pipì e irritata un po'...
La pediatra mi ha anche chiesto se ha il bottone mammario (oddio non mi pare, ma un mesetto fa mi aveva detto che aveva dolore, poi subito passato e avevo pensato ad una botta).
Ha detto anche lei che un po' di muco cervicale può essere normale, ma non mi ha detto da che età esattamente.
Mi ha chiesto se ha peli sul pube e ho detto subito di no, ma guardandola bene ho visto una peluria sottile sottile e per la maggior parte chiara (ha fototipo scuro, e da sempre è piena di peletti su gambe, braccia ecc, poverina )
Oddio mi sembra strana una pubertà precoce, è un pelo sotto la media di altezza e peso, e tutte le donne della mia famiglia hanno avuto il menarca dopo i 13 anni...

Eowyn ha scritto:Oddio, cosa sarebbe l'adrenarca?

L'adrenarca è l'anticamera dello sviluppo puberale e consiste nello sviluppo delle ghiandole surrenali, precursore di tutta l'attivazione ormonale che porterà alla pubertà vera e propria. Si verifica intorno agli 8-10 anni ma ci possono essere sempre eccezioni.

Il bottone mammario si percepisce alla palpazione, ma indagarlo di proposito non è consigliato, valicare un importante confine psicologico non vale le informazioni mediche che può produrre.

E' importante comunque non sottovalutare quando i bambini riportano disagio genitale, concordo con il consiglio di monitorare gli indumenti con discrezione e continuare a mantenere una comunicazione attiva, aperta e delicata con la bimba.

Grazie Jessica! Forse vado off topic nel mio stesso topic, ma apri un importante parentesi psicologica!
Mi rendo conto di non avere idea di come parlare ad una bambina così piccola del suo corpo ecc ecc.
Da piccolina (3 anni circa) si toccava ogni tanto, magari dopo la doccia o mentre guardava la tv, e non abbiamo mai dato peso alla cosa, non le dicevano niente, controllavamo solo che avesse le mani pulite. Basta. Mi sembra di aver agito correttamente e non è mai stato un problema.
Ora questo fastidio...
Lei mi vede da sempre con le mestruazioni (non ho mai privacy in bagno io...) e purtroppo ne è già un po' preoccupata, un po' perché odia il sangue (se si fa un graffietto di 1 mm vuole un cerotto) e un po' perché si immagina già il fastidio dell'assorbente addosso, quando a lei dà fastidio anche una minima piega nelle mutandine.
Mi dispiace perché non avrei voluto spaventarla.
Ora sente questi fastidi nel suo corpo e io non glieli so spiegare. Magari devo "controllarla" e non so dove posso spingermi senza traumatizzarla. Tipo ora le dico "amore fammi vedere le mutandine che dobbiamo vedere se c'è un'infezione" (il concetto di infezione ahimé in questi tempi i bambini lo sanno benissimo), ma forse sbaglio. Oppure quando la pediatra mi ha chiesto le ho controllato il bottone mammario, forse ho violato troppo la sua privacy. Lei infatti si è indispettita e preoccupata (perché la dottoressa ti ha detto di controllarmi?)
Ecco adesso anche a scrivere qui mi sembra di violare la sua privacy.
Mi sembra di camminare su un campo minato e nessuno nessuno nessuno ti spiega cosa fare e cosa dire.
Infine aggiungiamoci anche che la pediatra mi ha detto di mettere ogni giorno la crema cortisonica al pisellino del piccolo (che ha quasi 4 anni ed è mooolto incuriosito da come funziona il suo pisellino e vorrebbe condividere le sue scoperte con tutta la famiglia), e mi sento totalmente inadeguata...

Eowyn ha scritto:Ora sente questi fastidi nel suo corpo e io non glieli so spiegare. Magari devo "controllarla" e non so dove posso spingermi senza traumatizzarla. Tipo ora le dico "amore fammi vedere le mutandine che dobbiamo vedere se c'è un'infezione" (il concetto di infezione ahimé in questi tempi i bambini lo sanno benissimo), ma forse sbaglio. Oppure quando la pediatra mi ha chiesto le ho controllato il bottone mammario, forse ho violato troppo la sua privacy. Lei infatti si è indispettita e preoccupata (perché la dottoressa ti ha detto di controllarmi?)
Ecco adesso anche a scrivere qui mi sembra di violare la sua privacy.
Mi sembra di camminare su un campo minato e nessuno nessuno nessuno ti spiega cosa fare e cosa dire.

Hai ragione sul fatto che si tratta di temi sensibili, in cui è molto delicato muoversi sul confine tra prendersi cura in modo fisico e diretto (cosa che a partire dall'età neonatale è necessaria) e rispettare i confini personali e l'autonomia del bambino, imprescindibile a livello psicologico.

Avere cura di questo aspetto ed appoggiarsi ad un aiuto esterno se si è in difficoltà è importante per prevenire alcuni impatti traumatici.
Gli estremi tendono ad essere dannosi, ovvero essere eccessivamente controllanti da un lato, come pure trascurare completamente l'argomento se viene in luce. Per cui la tua ricerca del "giusto confine" non sarà invana!

La privacy è un concetto, mentre in questo caso si tratta di confini personali concreti e di proprietà legittima del corpo. Io penso sia utile portare sempre con noi l'idea che il bambino è un piccolo adulto (enfatizzo perché troppo spesso si sente il contrario ed è controproducente). Il bambino ricorderà potenzialmente tutti i momenti significativi in cui è successo qualcosa che ha richiesto attenzione da parte degli adulti. Anche se non siamo in controllo di ciò che la mente del bambino registra, possiamo agire in modo che la circostanza sia appropriata, con un'attenzione lungimirante. Soprattutto se il bambino mostra disagio, è importante fermarsi ed ascoltare. Molto spesso il bambino ci dice di cosa ha bisogno, se lo seguiamo nella necessità senza volerlo anticipare.

Mi permetto di offrire un parere dato che è emersa la richiesta: "Fare ciò che dice il dottore" può creare un terreno sdrucciolevole, perché il bambino percepisce non solo la propria autonomia corporea delegata al genitore (e questo diventa sempre meno tollerabile in relazione all'età ed a quanto è privata la zona del proprio corpo), ma anche l'autonomia del genitore delegata ad un estraneo. Questo può tradursi in un'equazione per cui "il mio corpo non mi appartiene", è guasto, io già provo del disagio e la conseguenza a questo disagio è un'invasione da parte degli altri, come fosse una punizione. Consiglio di dire quanto occorre e non di più, in una forma adeguata al bambino e alla sua età. In generale, è bene dare al bambino l'autonomia a fare da sé, in modo da relazionare l'evento alla sua richiesta, anziché sostituirci a lei/lui, che è da preferire ovunque sia possibile. Introdurre il concetto di "infezione", ad esempio, può creare una fobia al riguardo, perché il disagio o un malfunzionamento sono esperienze che il bambino conosce del suo corpo e avrà già un rapporto con esse. Ma l'infezione è un'aggressione nociva dall'esterno, che rischia di personificarsi come un nemico nella mente del bambino. Puoi controllare gli indumenti senza che lei se ne avveda e semplicemente continuare a chiederle come sta. Se il sintomo perdura, una singola visita specifica è molto più utile di vari controlli da parte del genitore che non può comunque diagnosticare un'infezione o un'altra problematica senza averne gli strumenti.

Ti invito senz'altro a mantenere attivo l'ascolto e la comunicazione, è un segnale positivo che dimostri opposizione poiché indica la capacità e volontà di difendersi dall'esterno, però non devono essere sottovalutati segnali di disagio o preoccupazione relativi alla sfera intima, soprattutto se si manifestano in occasioni diverse (come nel caso del cambio assorbente, evento separato dalla situazione attuale). L'attenzione dei genitori è il veicolo più diretto che abbiamo per proteggere i bambini.

Il supporto di un professionista può aiutare i genitori a navigare anche queste sfere delicate della relazione con i propri figli.

Sull'intervento della pediatra sulla fimosi ti ho risposto nell'altro topic!

Grazie Jessica, valuterò sicuramente un colloquio con una psicologa, la stavo cercando anche per altri motivi (a scuola sospettano un mutismo selettivo, ma lei parla in realtà, anche a scuola, quindi non ho capito... Secondo me è altamente sensibile, e lei ne è molto cosciente, mi dice "mamma perché a me tutto dà fastidio?? Sono stufa di sentire le cose così forte!")
Riguardo all'assorbente... ho sbagliato a rendere "trasparente" con i bambini la cosa? Non volevo fosse un tabù... per me è sempre stata una cosa molto naturale e sono arrivata al menarca che praticamente non vedevo l'ora!

Edit: ah aggiungo una cosa... riguardo a "il mio corpo è guasto". Lei poverina deve sottostare a parecchie visite, ogni 4 mesi visita ortottica perché ha un occhietto strabico, e relativi esercizi tutte le sere. Ogni 2 anni elettrocardiogramma ed ecocardiogramma (più di un'ora di visita) perché ha un difetto interatriale... Adesso iniziamo col dentista perché probabilmente ha un'agenesia dentale...Abbiamo evitato per un soffio l'operazione alle tonsille... ci manca solo che debba andare dal ginecologo povera cucciola...
Ammetto che a volte ho proprio pensato "ma potevo costruirla un po' meglio nella pancia questa povera bambina". So che è un pensiero stupido, ma mi dispiace per lei, non ha mai pace...

Eowyn ha scritto:Riguardo all'assorbente... ho sbagliato a rendere "trasparente" con i bambini la cosa? Non volevo fosse un tabù...

No, non penso sia sbagliato, infatti   la mia riflessione era rivolta al fatto che la bambina ha espresso una preoccupazione in tale momento, ma questo non indica che sia qualcosa che si produce in quel momento.

A costo di sembrare pedante, da Psicologa e persona autistica non posso non sottolineare che "Altamente sensibili" non esiste, "ipersensoriali" sì   chiudo la parentesi!

Eowyn ha scritto:Ammetto che a volte ho proprio pensato "ma potevo costruirla un po' meglio nella pancia questa povera bambina". So che è un pensiero stupido, ma mi dispiace per lei, non ha mai pace...

Mi dispiace sapere che ha già molte sfide! Credo sia un pensiero comune per i genitori pensare a "cosa potevano fare" per evitare, naturalmente sai bene che non è colpa tua!