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I nostri racconti di parto

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Messaggio Da Zara Gio Mag 15, 2014 8:19 am

Che bella nascita che hai donato a tuo figlio! Che bel parto che hai avuto, siete stati tutti e tre bravissimi!  I love you 
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Messaggio Da ladyLisa Ven Mag 16, 2014 7:01 pm

I nostri racconti di parto - Pagina 23 13860 I nostri racconti di parto - Pagina 23 13860 


Ultima modifica di ladyLisa il Lun Mag 19, 2014 9:13 am - modificato 1 volta.
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Messaggio Da LucyintheSky Lun Mag 19, 2014 7:48 am

Ragazze, per i parti avvenuti live, durante la vostra permanenza qui sul forum, potete usare il topic col vostro annuncio nascita. Questo topic è stato creato per i racconti di parti avvenuti in periodi precedenti  I nostri racconti di parto - Pagina 23 414422 
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Messaggio Da fatina Mer Mar 16, 2016 11:14 pm

Sono mesi che penso di raccontarvi la nascita di samu e forse stasera è il momento adatto, non ho sonno e sono preoccupata: questa gravidanza è stata costellata di preoccupazioni extra e domani ci sarà l'ennesima attesa di questi mesi e non so se sono pronta per affrontarla, così voglio pensare alle cose belle, alla notte in cui il nostro topino è entrato per davvero nelle nostre vite.
Forse l'avevo già detto, ma la gravidanza era arrivata in modo assolutamente inaspettata e io l'ho vissuta con assoluta leggerezza, convinta ad un certo punto che questo bambino non sarebbe mai uscito dalla mia pancia e saremmo rimasti così per sempre. Avevo la dpp il 25 gennaio, tampone negativo e in ospedale mi aspettavano il 1° febbraio per il primo monitoraggio. Mia mamma e mio babbo mi chiamavano tutti i giorni più volte al giorno ormai da un mese, ma io non avevo avvisaglie di nessun tipo o forse le avvisaglie c'erano, ma io ero completamente sorda. Avevo scelto di non partorire nella mia città, ma in un comune vicino, con un ospedale più a misura d'uomo e attento alle cose che mi interessavano. Alla fine di gennaio una mattina alle 6 vado in bagno e trovo sangue rosso vivo, mi preoccupo e dico a mio marito che forse è il caso di fare un giro al ps ostetrico, così andiamo. Mi visitano, mi fanno il tracciato, sembra tutto a posto, probabilmente era solo il tappo, anche se al corso non ci avevano parlato di sangue così rosso.
Due sere dopo ci andiamo a fare un altro giro al ps, per tutto il giorno ho avuto perdite molto acquose e temevo una rottura del sacco, mi fanno il test e mi rimandano a casa, anche se mi lasciano intendere che qualcosa si sta muovendo. Durante la notte dormo poco e male, ho doloretti al ventre tipo quelli dei primi giorni del ciclo e la mattina dopo al risveglio mi rendo conto che forse davvero ci siamo. Dico a mio marito di non andare al lavoro che in giornata penso dovrà accompagnarmi in ospedale, io mi accomodo sul divano col tablet e gioco vorticosamente a ruzzle, lui segna gli orari delle contrazioni su un foglio di calcolo (w gli ingegneri) e decide di allestire la postazione del ferro da stiro pensando che sarebbe stata l'ultima occasione per smaltire la pila di panni da stirare. E' stata l'ultima volta che lo abbiamo fatto, da quando è nata la iena non stiro più niente!
Pranziamo e le contrazioni si fanno sempre più intense, così verso le 4 usciamo di casa, ben consapevoli che ci saremmo tornati insieme in tre.
Arrivo al ps dell'ospedale, mi fanno l'accettazione e salgo da sola, mentre mio marito parcheggia.
Quando arrivo su mi visitano, dilatazione di un paio di cm, scendo dal lettino e mi si rompono le acque. Mi attaccano per un po' al monitoraggio, poi mi staccano e mi dicono che va tutto bene, mi assegnano un letto, mi dicono di mettermi comoda e mi fanno qualche proposta su come passare le ore successive. Per un po' passeggio, poi mi fanno accomodare in una saletta con mio marito, c'è una specie di sdraio, ma non riesco a rilassarmi, mi propongono di cenare, ma proprio non mi va. Nel mentre arriva Laura, l'ostetrica con cui poi partorirò e mi sembra decisamente più empatica; mi aiuta a lasciarmi andare alle contrazioni e a non irrigidirmi, soprattutto alla luce delle mie indicazioni: sarei stata tutto il travaglio a sedere sul wc, mi ci sono pure addormentata un paio di volte, ultima delle quali recuperata da mio marito che era uscito per andare a mangiare qualcosa e al ritorno non mi trovava da nessuna parte I nostri racconti di parto - Pagina 23 654381 L'ostetrica ci lascia molto da soli, ma la cosa non mi dispiace, ogni tanto viene a vedere dove siamo e come procede, io mi sento molto stanca perchè la notte prima non ho dormito e tra una contrazione e l'altra riesco ad appisolarmi, mio marito legge, io non riesco a proferire una sola parola e questa sarà una caratteristica che mi accompagnerà per tutto il tempo. Ho l'impressione di dover conservare ogni minima energia per il parto e per la piccola iena, quindi cerco di non sprecarne altre in cose che reputo inutili.
Nei mesi prima del parto tutti mi chiedevano se non avessi paura del dolore, del parto e di tutto il resto, ma io rispondevo sempre che avevo paura del dopo e delle ore di sonno che avrei perso, ma soprattutto che avrei partorito di notte, stanca e senza forze. Passano le ore e mi rendo conto che sta succedendo proprio quello, sono ormai le 22, le contrazioni continuano e per ora ancora nessuna voglia di spingere. Passo dalla stanza, le mie compagne mi chiedono come sta andando e vederle tutte con il loro bimbo accanto mi fa sentire meglio, mi dico che di lì a poco anche io sarò lì con loro, ce la posso fare.
Verso le 23,30 l'ostetrica mi visita e mi dice che ormai la dilatazione è completa e mi chiede come mi sento, se ho voglia di spingere, mi dice che è ora di spostarsi in sala parto e mi propone di mettermi su una sedia appoggiata allo schienale in modo che mio marito possa massaggiarmi la zona lombare. Andiamo avanti così per una mezz'ora, ancora non ho nessuna voglia di spingere e Laura mi chiede in che posizione mi piacerebbe stare, mi propone diverse alternative, ma io oggettivamente non mi reggo in piedi e voglio solo stendermi, così mi accomodo sul lettino, ma senza gambali. Inizio ad avere un po' di voglia di spingere, anche se le contrazioni sono praticamente sparite, è mezzanotte e nel reparto c'è un gran silenzio, sono l'unica donna in travaglio e in giro non c'è nessuno. Questo silenzio mi piace, si accompagna bene al mio silenzio, che interrompo solo per dire all'ostetrica che non voglio l'ossitocina, quando me la propone. Non riesco a capire quando devo spingere perchè non sento niente, allora chiama un'infermiera che, con modi molto dolci, mi massaggia la pancia e mi aiuta a capire quando sta arrivando la contrazione. Io spingo con le ultime energie che ho in corpo e Laura mi dice che sta andando tutto bene, ogni tanto mi fa sentire il battito del bimbo con un aggeggio wireless e io penso che ormai ci siamo, ma non ne sono convinta fino in fondo... mi dico che forse non sta succedendo niente e che sto facendo tanta fatica senza ottenere nulla. La mia prospettiva cambia quando Laura si alza e vedo che va a prendere un po' di teli, la clip per il cordone, i braccialetti e altri accessori, penso che se sta apparecchiando tutto vuol dire che davvero ci siamo... e anche mio marito, che è sempre stato accanto a me, mi dice che si vede la testa; se lo dice lui allora ci credo. Spingo ancora una volta e poi Laura mi dice, alla spinta successiva, di non tenerla così lunga come le precedenti, ma di buttare fuori l'aria. E sento qualcosa che scivola tra le mie gambe, è il mio bambino che già guarda coi suoi occhioni e finisce dritto sul mio petto. E' l'una e dieci del primo febbraio 2013 e siamo diventati genitori. Da lì poi un vortice di emozioni, tutta la stanchezza che avevo è improvvisamente sparita, ho fame, tanta fame, ma lì possono darmi solo un te e un po' di biscotti perchè la cucina è chiusa, sono euforica, il secondamento avviene senza che neanche me ne accorga e senza che me ne accorga la ginecologa viene a darmi un paio di punti. Poi ci lasciano soli, noi tre in sala parto; io mangio e bevo mentre mio marito tiene in braccio samu ancora avvolto nel telino verde, poi chiamo mia mamma per raccontarle tutto quanto e le dico che li aspetto il giorno dopo all'ora di pranzo, in orario di visita. Dopo scoprirò che mio babbo è andato a svegliare tutte le mie sorelle per dirglielo :-) Dopo un paio d'ore mio marito va al nido col bimbo, lo lavano, lo pesano, misurano e vestono samu e arriviamo praticamente insieme in camera. Quella notte è poi passata velocissima, gli ho tenuto la mano buona parte del tempo, lo guardavo respirare e non mi sembrava vero che fosse successo veramente.
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Messaggio Da Sharon Gio Mar 17, 2016 7:50 am

Fatina ho le lacrime I love you I nostri racconti di parto - Pagina 23 582699
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Messaggio Da manu Gio Mar 17, 2016 7:55 am

Fatina troppo spendida la parte dove dici che durante la notte gli hai tenuto la manina...mi sono commossa I love you
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Messaggio Da LucyintheSky Gio Mar 17, 2016 8:32 am

E però io piango davvero I nostri racconti di parto - Pagina 23 905494 I nostri racconti di parto - Pagina 23 677225
Ci rivedo tantissimo del mio parto, tutto in notturna e nello stesso periodo dell'anno. Ora siamo entrambe col pancione e inizio davvero a pensare al prossimo parto. Penso che un pianterello te lo sarai fatto anche tu! I nostri racconti di parto - Pagina 23 98660 I love you
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Messaggio Da fatina Gio Mar 17, 2016 10:15 am

A dire il vero no I nostri racconti di parto - Pagina 23 332790 mi sono fatta un sorriso, ripensando a quei momenti così emozionanti e ieri sera ne avevo davvero bisogno... credo di essermi poi addormentata all'una e mezza I nostri racconti di parto - Pagina 23 4123
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Messaggio Da Zara Gio Mar 17, 2016 4:33 pm

Tuo marito con il foglio di calcolo per le contrazioni mi ha fatto schiantare dal ridere  I nostri racconti di parto - Pagina 23 220582
Avete avuto proprio una bella nascita  I love you
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I nostri racconti di parto - Pagina 23 Empty Il mio parto. Acquarietta e Lorenzo

Messaggio Da acquarietta Ven Mag 13, 2016 7:57 am

Ad una settimana di distanza dal parto, con i ricordi ancora vivi e le emozioni intense, vi racconto come è andato il mio parto.
Le mie aspettative sul parto erano quelle di evitare l’epidurale, non fare il cesareo e poter partorire possibilmente in acqua. Volevo evitare uso di ventosa o altri ausili per l’espulsione del bimbo e speravo che le spinte fossero sufficienti per farlo venire alla luce.
Mi ero immaginata il taglio del cordone ombelicale da parte del marito e il contatto skin to skin in sala parto appena dopo la nascita.
In realtà il tutto è andato diversamente…
La notte del 4 Maggio cominciano le contrazioni e dopo qualche ora sveglio il marito e ci rechiamo in pronto soccorso.
Monitoraggio e visita ci confermano che le contrazioni sono ancora irregolari (sono i prodromi) così ci suggeriscono di tornare a casa dicendoci che il travaglio potrebbe partire entro il giorno dopo come fermarsi del tutto. Un po’ delusa e dispiaciuta torno a casa e penso che sia la cosa migliore. I dolori continuano ma mi ripeto che non sono ancora quelli “giusti” e mi dispiace perché pensavo che ormai fosse giunto il momento.
Così la giornata del 5 Maggio la passo a casa con i dolori che pian piano si intensificano sempre più. Sono molto serena, ad ogni contrazione respiro profondamente e nel mio cuore mi auguro che da lì a poco parta poi il tutto.  Dalle 20,00 le contrazioni si fanno più ravvicinate e verso le 0.00 dico al marito che è tempo di andare in ospedale. E’ la mattina del 6 Maggio.
Monitoraggio evidenzia le contrazioni intense ma ancora un pochino irregolari e la visita ginecologica evidenzia dilatazione del collo dell’utero di 2-3 cm.
“Ottimo” penso io “ormai ci siamo”.
Mi trattengono e mi danno la stanzetta per mio conto. Sia la ginecologa di turno che l’ostetrica mi dicono che ho ancora una bellissima faccia e che il vero travaglio vero deve ancora partire.
Rimango così in stanza con il marito, che nel frattempo è andato a prendere valigia e borsa, e tra una contrazione e l’altra sistemo tutte le mie cose e mi organizzo la stanza come se fosse una cameretta d’albergo.
Le contrazioni si fanno sempre più intense e io sono in cameretta con il marito che mi assiste durante i dolori, mi rassicura, mi conforta e mi sta vicino. L’ostetrica ogni tanto viene a controllarmi per verificare come sta procedendo. I dolori si fanno sempre più forti e danno sempre meno tregua. Provo diverse posizioni finchè capisco che affronto bene il dolore stando in piedi inspirando e flettendo le ginocchia espirando. Mi viene in mente tutto quello che ho letto nel libro “Venire al mondo e dare alla luce” e quanto sia importante assecondare il corpo, far uscire le emozioni e lasciar fare tutto alla natura.
Ad ogni contrazione penso che è una in meno da affrontare e che significa che si avvicina il momento in cui vedrò finalmente, dopo 9 mesi, il mio cucciolo.
Tutto il travaglio lo faccio praticamente in piedi…verso le 4,30 l’ostetrica mi vede con la “faccia da travaglio” sconvolta e mi suggerisce di stare 30’ sotto la doccia calda per rilassarmi un attimo. La doccia calda, da una parte mi attenua i dolori ma, mi fa precipitare la pressione tantè che dopo 20 minuti esco, e con l’aiuto del marito, mi rimetto nella mia posizione. Nella mia mente penso che il mio sognato “parto in acqua” non fa per me e che mi indebolisce troppo.
Alle 6,00 mi controlla l’ostetrica e sono dilatata di 7 cm. Mi conferma di evitare l’epidurale e mi suggerisce di proseguire così perché mi sono gestita molto bene. E’ un’ostetrica giovane, mi da molta fiducia, mi infonde tranquillità e dolcezza.
Andiamo tutti e tre in sala parto e proseguiamo ancora  per una mezz’oretta con le contrazioni a mille.
Nel frattempo giungono le 7.00 di mattina è c’è ilo cambio di turno delle ostetriche. F. mi saluta e mi dice che mi lascia in ottime mani. Ne arriva un’altra: con più esperienza (mi diranno poi tutti dopo che è la migliore dell’ospedale), molto pratica e molto energica.
Mi dice che ormai sono dilatata di 10 cm e di cominciare le spinte. Non c’è nemmeno bisogno che me lo dica che l’organismo da solo mi segnala che è giunto il momento di far nascere il cucciolo. Spingo interrottamente per quasi due ore in piedi, seduta sullo sgabello, sul lettino…
Niente da fare. Le acque le perdo dopo circa un’ora di spinte e non capisco nemmeno se si siano rotte da sole e se è stata l’ostetrica. Mi lascio guidare dal mio corpo.
L’ostetrica e il marito vedono ormai la testa del piccolo e il ciuffo di capelli ma, nonostante i miei sforzi, il piccolo non esce.
L’ostetrica continua a ripetermi che sono bravissima, che ho una forza da leone e che manca poco. Mi infonde forza e coraggio. Il marito mi tiene la mano, mi rassicura e mi dice di spingere…
Alla fine esausta, ma sempre con la mia lucidità, e senza aver versato una lacrima, dico all’ostetrica che non ce la faccio più e di farmi uscire il bambino. Le mi capisce, mi asseconda e in pochi  minuti ho in torno a me 7 persone (ostetriche, ginecologo, infermiera, infermiera nido). Capisco che ormai ci siamo e che da li a poco vedrò il mio bimbo.
Provano prima con la manovra di Kristeller e tutti capiscono che c’è qualcosa che impedisce al bimbo di uscire e tutto rimane fermo.
Il ginecologo dice che secondo lui il bimbo è incastrato con il cordone. Mi dice che useranno il Kiwi (ventosa) per tirare fuori il piccolo.
Io assecondo la scelta, in cinque minuti preparano tutto. Il mio cuore batte all’impazzata: ormai è questione di minuti.
Pochi attimi e due ostetriche dall’alto mi praticano la manovra di kristeller, il ginecologo tira la ventosa, io spingo: sento la pancia svuotarsi di colpo,  una sensazione di scivolamento che mi ricorderò per tutta la vita.
Una liberazione fisica e psicologica...
Sono le 8.49 nasce Lorenzo. Gli viene tagliato il cordone (non dal marito che è in lacrime per la commozione) e me lo mettono, ancora sporco, sul petto. L’emozione che provo è meravigliosa. In un attimo il cucciolo alza lo sguardo e cerca i miei occhi, io cerco i suoi. Basta un istante per innamorarmi a vista di lui. Me lo lasciano sul petto per poco e poi, insieme al marito, vanno a sistemarlo.
Io ho subito importanti lacerazione di secondo grado. Non mi hanno fatto l’ episiotomia.
Il ginecologo mi cuce per 45 minuti. Mi rassicura e mi dice che tutto tornerà come prima.
Io sono talmente felice di aver donato una vita che per me tutto il resto non conta.
Alle 10,00 tornano marito e cucciolo e me lo mettono sul seno. Pochi attimi e comincia a ciucciare.
Ora inizia la nuova vita a tre…

Facendo un bilancio non è andato proprio come mi aspettavo ma ero anche pronta che ogni parto è a sé e che bisogna essere pronti a tutto. Non mi pento di niente e non ho nessun rammarico. Tutto è comunque andato bene. Il piccolo non ha patito, è bianco e rosa e ha degli indici di APGAR ottimi. Quindi, nel complesso, posso dire che sia stato un bel parto…
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