Quella volta che ci han tolto il sorriso...

io non penso sia un problema solo relativo alle suore.la mia maestra non era una suora ma era cattiva lo stesso.Io non ho un buon rapporto con il clero però sicuramente non sono solo loro il problema

Hai ragione Lutien! Se una è cattiva, può essere suora, madre, maestra, ecc...che sempre cattiva resta!
Infatti mi hai fatto ricordare che mia sorella ha avuto una bruttissima esperienza alla 1° elementare con una maestra all'apparenza dolcissima.
Siccome mia sorella era abbastanza vivace, la maestra per punizione la metteva in ginocchio dietro la lavagna!
E questo è andato avanti per molto tempo, lei non raccontava niente, fino a che i miei genitori si sono accorti del suo malumore in casa..
Purtroppo nessuno fece un richiamo alla maestra e non c'erano possibilità di cambiare scuola a mia sorella..
Però almeno da quando mia madre parlò con la maestra, lei non ci fece più...
Ad oggi posso sicuramente dire che quel trauma mia sorella non l'ha mai superato, si è costruita una corazza intorno, non dà confidenza e non ha nessuna stima di sè stessa, perchè la maestra l'aveva convinta che fosse una piccola stupida.

green mamma mia mi viene da piangere ... ad una bimba in ospedale, ma come si fa? ti abbraccerei

con Elisina invece divido le torture in mensa, anche io pesavo tredici chili ... io mangiavo anche tutto come qualità, non avevo problemi, ma ero e sono lentissima, quindi nella mensa era una tragedia quotidiana.
Nella mia scuola non erano suore, no, erano le cosiddette "suore laiche" dell'opus dei, che prendono i voti ma non l'abito.
La scuola era privatissima e tutta femminile, questi geni della pedagogia si erano inventate un sistema di controllo sugli "sgarri" alimentari piramidale, in cui le bimbe più grandi controllavano le più piccole, in questa simpatica atmosfera di terrore non vi dico che fiorire di soprusi .... delle bambine, ma cos'altro avrebbero protuto fare? ...
Io stavo a scuola 8 ore, per me l'ora di intervallo era l'unico momento di luce nella giornata insieme all'uscita, mi nascondevo in giardino e parlavo con un dipinto di una madonna, inventavo le mie storie, rivivevo.
Per me perderlo era la peggiore delle tragedie e preferivo non mangiare nulla piuttosto.
Ovviamente il mio essere solitaria, il fatto che ci mettevo ore a mangiare e quindi cercavo sempre di buttare via di nascosto tutto (non prendere era impossibile) per poter poi uscire mi ha fatto presto essere bersaglio delle kapò degli anni prima.
Un giorno, non me lo dimenticherò mai, si sono messe in tre tutte appressate a me a dirmi mangia e mangia. Io mi sono ingozzata ed ho cominciato a vedere le altre bimbe rientrare dall'intervallo, che ormai era finito. Ormai in mensa c'eravamo solo più io e le tre, da un pezzo.
Mi è presa l'angoscia aggiuntiva di arrivare tardi a lezione, quindi ho finito il tutto al meglio e ho cominciato a piangere che mi facessero alzare.
E quelle "no, hai la mela" "la mela è intera, la posso lasciare, non si butta". Loro prendono uno di quei maledetti tagliamela che la fanno tutta a spicchi, mi guardano, la tagliano e mi dicono "ora non più".
Io credo che oltre all'ansia dell'essere arrivata tardi a lezione e di aver perso il mio intervallo, sia stata proprio quella cattiveria gratuita (che ovviamente non lo era, ma io allora non lo sapevo), il senso di impotenza, di essere così odiata ed io non capivo il perchè, che mi sono rimasti impressi così tanto.
Infatti ricordo meglio di tutti questo episodio tra i mille quotidiani di quella scuola orrenda.
Ovviamente dirlo ai miei era impossibile, lo dicevo coi comportamenti, ma venivano incompresi. Loro adoravano quella scuola, io non gliela perdonerò mai.
Manco a dirlo coi miei figli mi sto comportando in maniera decisamente opposta.

Ma ragazze che robe brutte che leggo! Io forse non ricordo cose così spiacevoli perché di mio ero una bimba già sfortunata per la perdita di mamma... per cui credo che non si accanissero ulteriormente. Anche io ho ricordi brutti per quanto riguarda il cibo però nulla di sconvolgente... non mi ricordo che mai nessuno mi abbia fatto piangere di proposito.
Le suore sono tremende perché, oltre al fatto di essere "educatrici" sono anche "illuminate" per cui doppiamente intoccabili...

Che cose allucinanti!!!

Mi aggiungo alla lista di quelle a cui le suore hanno tolto il sorriso, anzi, la parola.
Mia mamma è rimasta incinta del mio fratellino quando avevo due anni. Sarebbe dovuto nascere un mese dopo l'inizio del mio asilo. Per paura che io potessi prendere l'asilo come un posto dove scaricarmi per permetterle di stare sola soletta con il fratellino, mia mamma ha pensato di farmi iniziare la materna ad aprile dell'anno prima. Ero stata inserita nella classe della direttrice, una suora dolcissima, che ci coccolava tantissimo e con cui io mi trovavo benissimo. Quindi nessun problema per ricominciare a settembre. Solo che sono finita con una nuova maestra: una vecchiaccia degna dei libri di Dickens.
In classe ci faceva stare seduti al banco, in assoluto silenzio, ognuno a giocare con il proprio giochino o a colorare il proprio disegno. Vietato parlare, vietato alzarsi. Ricordo il terrore di quando ci faceva fare dei lavoretti: urla isteriche (e spero non altro, ma non lo so, ho rimosso) se si colorava fuori dai bordi, se si lasciavano ditate di colore, o se le palline di cartapesta e vinavil non erano perfettamente sferiche! Non mi vengono adesso, figuratevi quando avevo 3 anni!!! Io ero la sua preferita. Diceva che ero molto intelligente e avevo grandi potenzialità, e per questo si accaniva particolarmente nei miei confronti: bisognava inquadrarmi ed educare la mia intelligenza .
All'ora del riposino, io non riuscivo a dormire. All'inizio urla per cercare di costringermi ad addormentarmi (ma cazzo! Come si fa a dormire a comando!!), e poi, quando ha visto che non c'era verso, mi teneva con lei a finire di colorare i lavoretti degli altri bambini... vi lascio immaginare l'angoscia.
Fino a prima ero una bambina allegra e chiacchierosissima. Parlavo in continuazione.
Mia mamma si è accorta che qualcosa non andava perché avevo smesso di parlare. è venuta in classe con la scusa di portarmi una cosa, e ha capito perché.
Dal giorno dopo ha cominciato a portarmi all'asilo una-due ore al giorno per il resto dell'anno, e per quello successivo sono stata spostata di asilo.
Ne parlavamo proprio l'altro giorno. Mia mamma dice che non mi ha tenuta definitivamente a casa per un motivo educativo, per farmi capire che si finisce quello che si inizia. Io capisco perfettamente la sua buona fede, ma secondo me non si può pretendere di insegnare questo senso di responsabilità a una bimba di tre anni, soprattutto se il prezzo è un brutto colpo alla sua autostima e alla sua creatività.